Tempio Ninnaji

In una città come Kyoto, dove ogni angolo nasconde un tempio, un giardino o una teiera centenaria, trovare un posto che riesca davvero a stupirmi non è facile. Eppure ogni volta che torno al Ninnaji, sento dentro quella sensazione di bellezza silenziosa che solo certi luoghi sanno dare. Non è solo uno dei tanti templi patrimonio dell’umanità: è uno spazio che sa essere maestoso e delicato allo stesso tempo, capace di regalare emozioni profonde senza bisogno di parole.

Il Ninnaji non è mai troppo affollato, e questo contribuisce a mantenerne intatta l’atmosfera quasi sospesa. Ha qualcosa di antico, di nobile e riservato, che ti conquista piano piano. Ma la cosa che forse più lo distingue da tanti altri templi di Kyoto è la sua anima versatile: cambia completamente volto a seconda delle stagioni, e ognuna gli dona un fascino diverso. In primavera diventa una tavolozza di ciliegi tardivi, in autunno un quadro infuocato di aceri, in estate un’oasi di ombra e silenzio.

Vi consiglio di visitarlo con calma, lasciandovi guidare dai vostri passi, senza seguire per forza un percorso preciso. Perché è uno di quei luoghi che vanno vissuti più che visitati.


Indice


Dove si trova il Ninnaji

Il Ninnaji si trova nel quartiere nord-occidentale di Kyoto, non lontano da altri templi famosi come il Kinkakuji (Padiglione d’Oro) e il Ryoanji. La zona è tranquilla, residenziale, e vi consiglio di venirci soprattutto al mattino presto o nel tardo pomeriggio, quando la luce radente crea riflessi dorati sul legno antico e i corridoi sembrano fluttuare tra luce e ombra.

Potete arrivarci comodamente in tram, con la linea Keifuku Kitano (la vecchia e affascinante linea Randen), scendendo proprio alla fermata Omuro-Ninnaji. È uno di quei viaggi in cui anche il tragitto diventa parte dell’esperienza, soprattutto se viaggiate su uno dei vecchi tram colorati che attraversano i quartieri meno turistici di Kyoto.

Informazioni utili

Nome: Tempio Ninnaji
Orario: Dalle 9 alle 17
Apri su Google Maps

Mappa

Apri la mia mappa del Giappone

Puoi trovare questo luogo nella mia mappa del Giappone su Google Maps:

  • ✅ Apri la mappa cliccando qua sotto
  • ✅ Poi, se la vuoi aprire su Google Maps sullo smartphone: apri Google Maps, clicca in basso su Salvati e quindi su Mappe
  • ✅ I punti hanno colori diversi per ogni categoria

La storia imperiale del Ninnaji

A differenza di molti altri templi, il Ninnaji ha una forte connessione con l’antica famiglia imperiale. Fu fondato nell’anno 888 dall’imperatore Uda, e da allora divenne tradizione che un membro della famiglia imperiale ne assumesse la guida come monaco principale, trasformandolo in un “monzeki-ji”, cioè un tempio guidato da un principe.

Questa origine lo rende un luogo speciale, dove si respira un senso di eleganza sobria, diversa da quella più ostentata del Kinkakuji o del Ginkakuji. La sua architettura è austera ma raffinata, e tutto sembra essere disposto per favorire la meditazione e l’introspezione, più che l’effetto wow delle foto.

Camminare tra i suoi edifici in legno scuro, ascoltando il rumore dei propri passi sui tatami, è un’esperienza che fa tornare indietro nel tempo.

Il Goten: il palazzo imperiale

Una delle parti più affascinanti del Ninnaji è il Goten, ovvero l’antica residenza dell’abate imperiale. Si tratta di un complesso di edifici collegati da corridoi in legno lucidato, che si affacciano su giardini zen, laghetti, piccoli ponti rossi e pareti decorate da fusuma (porte scorrevoli) dipinte.

Il Goten non è solo uno spazio da ammirare: è un luogo che racconta. Vi consiglio di dedicarci tempo, magari sedendovi su uno dei tatami con vista sul giardino, per osservare i dettagli, ascoltare il vento tra le foglie di acero e assaporare la lentezza. In primavera, i petali dei ciliegi cadono proprio sul piccolo stagno interno, creando un effetto quasi surreale.

Molti turisti lo saltano, ma secondo me è una delle aree più poetiche dell’intero complesso.

I ciliegi tardivi: lo spettacolo di Omuro-zakura

Uno dei motivi per cui il Ninnaji è famoso in Giappone è la presenza degli Omuro-zakura, una varietà di ciliegi noti per la loro fioritura tardiva. Mentre in tutta Kyoto i sakura iniziano a sfiorire, qui sbocciano proprio in quei giorni in cui pensavate di essere arrivati tardi.

I ciliegi di Omuro sono più bassi e tozzi rispetto agli yoshino, ma il colpo d’occhio è spettacolare: un’intera collina che si tinge di rosa, con il pagoda sullo sfondo e il monte a fare da cornice. Se siete a Kyoto a inizio o metà aprile, non perdetevi questo angolo unico di hanami. Spesso è anche meno affollato rispetto a Maruyama Park o al sentiero del filosofo.

E se riuscite a venire all’apertura, quando i raggi del sole iniziano appena a filtrare tra i rami fioriti, avrete una delle immagini più belle di tutta Kyoto.

La pagoda a cinque piani

Un altro simbolo iconico del Ninnaji è la sua pagoda a cinque piani, una delle più alte di Kyoto. Non si può salire, ma è perfetta per le foto e per dare profondità al paesaggio del tempio. Se la guardate da certe angolazioni, la vedrete stagliarsi tra i ciliegi o affacciarsi sopra i tetti dei padiglioni.

Vi consiglio di osservarla anche da lontano, perché da certe prospettive si fonde con il paesaggio naturale del monte Atago, creando una scena da cartolina giapponese autentica.

Visitare il Ninnaji in autunno

Se in primavera il Ninnaji è il regno dei ciliegi tardivi, in autunno diventa uno dei templi più suggestivi di tutta Kyoto. Non è tra i più citati nelle guide per il foliage, ma proprio per questo riesce a stupire ancora di più chi decide di andarci.

La zona attorno al Goten e alla pagoda si colora di aceri rossi intensi, arancio e oro, e camminare tra le foglie cadute è come attraversare un dipinto vivente. A differenza dei templi più affollati come Eikando o Tofukuji, qui si respira ancora una certa tranquillità, perfetta per chi vuole godersi l’autunno in silenzio, magari con una fotocamera in mano.

Vi consiglio di arrivare nel tardo pomeriggio, quando la luce calda del tramonto accentua le tonalità delle foglie e l’ombra inizia ad avvolgere le strutture in legno scuro.

L’estate al tempio: ombra e silenzio

Visitare Kyoto in estate può essere faticoso, lo so bene. Ma ci sono luoghi in cui si può trovare un po’ di sollievo dal caldo, e il Ninnaji è uno di questi. I lunghi corridoi coperti, i giardini ombrosi, il suono lontano delle cicale: tutto contribuisce a creare una sensazione di freschezza e calma.

Anche nei giorni più torridi, qui c’è sempre un angolo dove sedersi, magari con una bottiglietta d’acqua comprata al distributore automatico all’ingresso, e guardare il giardino. Non è raro vedere monaci passare in silenzio, o qualche visitatore giapponese fermarsi in meditazione.

Vi consiglio di prendervi una pausa sotto il portico davanti allo stagno: chiudete gli occhi e lasciatevi avvolgere dai suoni estivi del tempio. È un’esperienza semplice ma profondamente rilassante.

Inverno al Ninnaji: la bellezza della neve

Anche se è raro trovare la neve a Kyoto, quando succede, il Ninnaji diventa un luogo quasi magico. Il contrasto tra il bianco della neve e il legno scuro dei padiglioni, le statue di pietra coperte da un velo sottile, e la pagoda che si staglia sullo sfondo imbiancato… tutto sembra uscito da un vecchio rotolo di pittura giapponese.

In inverno troverete pochissimi turisti, e questo rende l’esperienza ancora più speciale. Il Goten, con i suoi interni minimalisti e il giardino silenzioso, acquista una forza espressiva ancora maggiore. Ogni dettaglio sembra risaltare di più, forse perché l’occhio non è distratto dai colori o dalla folla.

Vi consiglio di controllare le previsioni meteo e, se vedete neve in arrivo, di prepararvi con scarpe adatte e una buona fotocamera. Fotografare il Ninnaji innevato è un’esperienza da ricordare.

L’ingresso gratuito e le aree a pagamento

Una delle cose più interessanti del Ninnaji è che una parte del complesso è sempre visitabile gratuitamente. Potete passeggiare nel viale principale, vedere la pagoda, il campanile, i giardini esterni, e respirare già gran parte dell’atmosfera del tempio senza dover acquistare un biglietto.

Tuttavia, vi consiglio vivamente di pagare l’ingresso al Goten, che costa pochi yen e vi permette di accedere alla parte più nobile e poetica del complesso. La qualità dell’esperienza cambia radicalmente, e sono certo che non ve ne pentirete. È come passare da guardare un dipinto attraverso un vetro a entrarci dentro.

Ci sono anche dei piccoli santuari e templi secondari sparsi nel parco, che potete esplorare liberamente: spesso si trovano in angoli poco segnalati, ed è proprio questo che li rende affascinanti.

Curiosità sul buddismo Shingon

Il Ninnaji appartiene alla scuola Shingon, una corrente del buddismo esoterico giapponese introdotta da Kukai (conosciuto anche come Kobo Daishi). Non è tra le scuole più conosciute dai turisti, ma ha una simbologia profonda e rituali ricchi di significato.

Molti elementi architettonici del tempio riflettono questa tradizione: le statue, le disposizioni spaziali, e perfino i giardini hanno una componente simbolica legata alla meditazione e all’equilibrio cosmico.

Non serve conoscere nel dettaglio la dottrina per apprezzarne l’atmosfera: anche solo passeggiare tra i corridoi e osservare i dettagli con attenzione può farvi intuire qualcosa di più profondo. Vi consiglio, se siete curiosi, di leggere qualcosa sul buddismo Shingon prima della visita: vi aiuterà a vedere cose che altrimenti vi sfuggirebbero.

Nelle vicinanze:

Ragazze in kimono sedute ammirano e fotografano il santuario Ryoanji.A 556 metri
Il tempio d'Oro a Kyoto, conosciuto anche come Kinkaku-ji.A 1679 metri
Pranzo con oyakodon al ristorante Toriiwaro.A 2992 metri
Il giardino interno, al tempio Daitoku-ji.A 3256 metri
Il tempio Daikaku-ji in primavera, contornato da alberi di sakura in fiore.A 3259 metri
Ingresso di un ristorante della catena Mos Burger.A 3393 metri
Ti consiglio di venire in Giappone con GiappoTour! Il viaggio di gruppo in Giappone con più successo in Italia, organizzato da me! Ci sono pochi posti disponibili, prenota ora!
Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 20 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).