Sample Village Iwasaki

Probabilmente le avrete viste agli ingressi dei ristoranti o nei negozi di souvenir giapponesi: le riproduzioni di cibo e piatti in cera o plastica sono una delle “stranezze” che un po’ incuriosiscono e un po’ fanno sorridere, ma di cui non si sa molto.

Non molti sanno infatti che dietro a quelle copie di cibi e piatti si cela un’arte antica, perfezionata negli anni con tecniche minuziose e una cura al dettaglio estrema che rende talvolta difficile distinguere la realtà dalla finzione.

Da sempre la cittadina di Gujo Hachiman, nella Prefettura di Gifu, è stata il principale centro di produzione artigianale e oggi vanta un buon numero di fabbriche, negozi e laboratori dedicati esclusivamente alle riproduzioni di cibi e piatti. Dal sushi e il ramen fino agli hamburger e alle simpatiche bento box, troverete davvero di tutto.

La prima fabbrica di questo genere fu Iwasaki Mokei, nata nel 1932 a Osaka, e seguita poi da una seconda sede a Gujo Hachiman  dove è attiva ancora oggi con la sua location originale nella periferia della città, a cui si è poi aggiunto un secondo laboratorio e punto vendita in centro. Entrambe le sedi offrono ai visitatori un viaggio nel passato per scoprire storia, curiosità e tecniche di questa arte e la possibilità anche di sperimentarla prendendo parte a dei workshop che consentono di creare con l’assistenza dello staff, il proprio cibo preferito.  Se visitate la prefettura di Gifu e la cittadina di Gujo Hachiman, vi consiglio di non lasciarvi sfuggire questa occasione per vivere un’esperienza divertente, sia per adulti che per bambini.

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Come sono nate le riproduzioni di cibi

Le riproduzioni dei cibi nacquero con un semplice scopo, ovvero fornire una rappresentazione dei piatti e delle specialità di un ristorante. Ma con il tempo queste piccole miniature si sono trasformate in una sorta di strategia commerciale per spingere i passanti a provare il proprio ristorante o cafè, e questo si traduceva nella necessità di avere riproduzioni di eccellente qualità che dessero l’idea di un piatto appetitoso. Oggi le stesse riproduzioni sono utili a fini turistici per illustrare un piatto ai visitatori che non parlano la lingua locale e hanno difficoltà con il menù. Dietro alla riproduzione di un semplice piatto c’è un processo abbastanza complesso e meticoloso, che richiede l’analisi di tanti fattori, tra cui anche la posizione della vetrina in cui  si espongono i modelli e l’illuminazione. Inizialmente le riproduzioni erano fatte esclusivamente in cera mentre oggi si trovano anche in altri materiali come la resina e la plastica, più resistenti e pensate principalmente per il consumo di massa in modo da offrire un’alternativa più economica.

Storia dell’azienda Iwasaki Mokei

Il merito dello sviluppo di questa arte è sicuramente di Takizo Iwasaki, che ad oggi resta uno dei maggiori esperti e “padri” di questo settore. Cresciuto a Gujo Hachiman decise di aprire qui la sua seconda fabbrica dando un grande contributo al benessere e allo sviluppo della comunità locale. In breve tempo il paesino divenne il centro principale della produzione di copie di cibi attirando tanti bravi artigiani che qui aprirono laboratori e negozi.

Come spesso accade l’idea innovativa di Takizo Iwasaki nasce per puro caso: da bambino rimase colpito particolarmente nell’osservare la goccia di una candela che cadendo su una superficie d’acqua assunse i contorni di un fiore.

Qualche anno dopo Takizo vide per la prima volta alcune riproduzioni di cibi usate come materiale educativo, ma all’epoca non erano ancora commercializzate: solo qualche negozio o cafè esponeva queste riproduzioni che però erano di bassa qualità. Takizo ripensò all’immagine del fiore visto da bambino e da allora il suo interesse per il mondo della cera crebbe a tal punto che decise di imparare a modellarla per ricavarne delle creazioni e, attraverso numerosi tentativi e fallimenti, arrivò ad avviare la propria attività per commerciare le riproduzioni di cibi.

Il primo modellino in cera realizzato da Takizo fu una omelette, che divenne il prodotto di punta dell’azienda. L’eccellente qualità e i servizi offerti alla clientela decretarono il successo dell’attività di Takizo, le cui riproduzioni divennero famose in tutto il Giappone. Da una piccola fabbrica la Iwasaki Mokei divenne una grande compagnia con numerosi punti vendita e sedi di produzione sparse per il paese.

Oltre al semplice commercio dei modellini in cera, la Iwasaki Mokei ha deciso di coinvolgere il pubblico aprendo il Sample Village Iwasaki, una struttura che consente ai visitatori di conoscere e appassionarsi a questo mondo attraverso dei laboratori in cui ciascuno può provare a creare le proprie riproduzioni: sicuramente un modo originale e divertente per scoprire un aspetto poco conosciuto della cultura giapponese. Se viaggiate con i bambini è sicuramente un’alternativa di intrattenimento e gioco anche per loro.

Il negozio-museo

Visitando il Sample Village Iwasake avete l’occasione di prendere parte a varie attività. Una sezione ospita il negozio-museo, con una zona occupata da una mostra interattiva in cui si possono ammirare e toccare tantissime riproduzioni di cibi, da quelle classiche a quelle più insolite e originali. I modellini esposti sono stati collezionati nel corso delle epoche e questo consente di osservare pezzi di materiali diversi, cercando di notare la differenza in fatto di consistenza, lucentezza, ecc. Non vedrete soltanto riproduzioni di piatti di cibi “pronti per essere mangiati” ma anche dei “cibi in movimento”, realizzati con una tecnica davvero raffinata e curata nel dettaglio che prova la grande abilità degli artigiani. Per esempio vi capiterà di vedere riproduzioni di una ciotola di ramen mentre viene versata accidentalmente, un trancio di carne al momento del taglio o  delle bacchette che sembrano sospese nel vuoto mentre prendono dei noodles da una zuppa. Le riproduzioni appaiono quindi come una fotografia, un’istantanea in grado di cogliere un determinato momento legato al cibo e questo le rende un’arte decisamente interessante e fa capire quanto impegno ci sia dietro. Restando in tema di fotografia, è possibile anche scattarsi un selfie divertente con alcune riproduzioni, usando l’apposito spazio dedicato.

Il museo comprende anche una sezione dedicata alla storia dell’azienda Iwasaki Mokei e del suo fondatore, dove oltre a conoscere nel dettaglio la nascita e l’evoluzione di questa attività avrete modo di vedere la famosa omelette creata da Takizo Iwasaki, esposta proprio qui.

Nel negozio potrete invece dedicarvi allo shopping e scegliere il vostro regalo tra una vasta gamma di prodotti, dalle riproduzioni di sushi e bento box ai portachiavi.

I workshop

La parte più divertente sono i workshop in cui potete cimentarvi nell’arte delle riproduzioni in cera provando a realizzare uno a scelta tra i menù disponibili: potete provare a ricreare il sushi, la tempura di gambero con l’insalata, ecc. Il processo richiede un po’ di pratica e velocità, ma nelle varie fasi sarete comunque seguiti dallo staff del laboratorio e potete fare più tentativi fino ad ottenere la vostra riproduzione.

Il prezzo per prendere parte a un workshop di questo tipo varia in base al menù che scegliete ma indicativamente si spazia da 900 a 1500 yen circa a persona, un prezzo ottimo se considerate che oltre all’aspetto giocoso e culturale, al termine dell’esperienza vi porterete a casa un bellissimo souvenir come ricordo della giornata.

Informazioni generali

Il Sampe Villa Iwasaki è aperto tutti i giorni eccetto il martedì dalle 10 alle 16, ma i workshop si concludono alle 15.

Si può raggiungere tranquillamente il negozio a piedi dalla stazione di Gujo-Hachiman, dove arrivare con la linea Nagaragawa Railway.

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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