Whitney Museum of American Art

Definire il Whitney Museum of American Art un semplice museo di arte americana è alquanto riduttivo: questo luogo nasce per dare visibilità ai giovani talenti che spesso faticano ad inserirsi nel mondo dell’arte e non trovano lo spazio adeguato per esporre le proprie opere. E così che agli inizi del ‘900 la scultrice Gertrude Vanderbilt Whitney, a cui è intitolato il museo, decide di farsi carico delle difficoltà dei giovani artisti acquistando ed esponendo i loro lavori. Sono passati oltre 100 anni da quel momento, ma ancora oggi, il  Whitney Museum of American Art continua ad affascinare i visitatori, tra cui ci sono appassionati d’arte ma anche persone curiose di osservare l’evoluzione del panorama artistico americano, attraverso le opere di artisti in erba, alcuni dei quali hanno fatto strada e sono diventati pittori di fama internazionale proprio grazie a questo museo: tra di loro possiamo citare Stuart Davis, Peggy Bacon, Charles Demuth, Edward Hopper e John Sloan.

Non è necessario essere esperti di arte per apprezzare la bellezza della collezione di questo museo, che in alcune giornate resta aperto fino a tarda sera per dare ai visitatori la possibilità di trascorrere una serata alternativa nel West Village/Meatpacking District.

La storia

La storia del museo si può sintetizzare con un’unica parola: rifiuto. E così che Gertrude Whitney cominciò a collezionare le opere dei giovani talenti che avevano ricevuto rifiuti dalle gallerie d’arte della città e le mise in mostra in un piccolo spazio affittato nel Greenwich Village. Ma la collezione crebbe arrivando a includere oltre 500 opere e la piccola galleria di Gertrude divenne quindi insufficiente ad ospitare tutti i quadri. Fu così che Gertrude decise di donarle in cambio di una sovvenzione al Metropolitan Museum, che però rifiutò. Fu dopo questo rifiuto che Gertrude Whitney decise di aprire il proprio museo, in una sede situata accanto alla precedente galleria. Ma il costante ampliamento della collezione rese necessari altri spostamenti, l’ultimo dei quali avvenuto a ridosso del 2015, quando la sede si trasferì nel nuovo edificio progettato da Renzo Piano, al 99 di Gansevoort Street, accanto alla High Line e affacciato sul fiume Hudson.

Cosa vedere

In questo nuovo edificio si susseguono numerose gallerie espositive all’aperto e al coperto. In alcune è esposta la vasta collezione permanente del museo che include oltre 21.000 opere realizzate da più di 3.000 artisti. Si spazia in ogni campo artistico, dalla pittura alla scultura, dal cinema alla fotografia, in un affascinante viaggio nel tempo che inizia nei primi anni del 1900 e arriva fino ad oggi.

A fianco della collezione permanente si alternano numerose mostre temporanee dedicate agli artisti di oggi e del passato. Ogni due anni il museo diventa la cornice della Whitney Biennal, una rassegna d’arte internazionale che, in linea con la filosofia del museo, punta a mostrare le opere dei giovani artisti meno conosciuti e si conclude con la consegna del Premio Bucksbaum al miglior talento; questo evento ha permesso a molti artisti di emergere e di diventare famosi: un esempio su tutti è Jackson Pollock.

Il museo offre un ricco programma di laboratori artistici ed eventi, tra cui ci sono spettacoli di musica, danza e teatro e incontri con artisti celebri del panorama americano.

Dagli anni ’70 è nata anche una galleria interamente dedicata a film e video di registi indipendenti, che ha portato poi alla creazione di una sala-teatro per la proiezione delle pellicole e la nascita di tanti progetti importanti in collaborazione con altri musei e con la supervisione di artisti noti come Andy Warhol.

Nella biblioteca del museo si può curiosare tra una vasta serie di libri e documenti appartenuti a Gertrude Whitney, ma anche sfogliare il materiale dell’archivio, che include fotografie, i volumi degli artisti, i portfolio, vecchie lettere e tante registrazioni audio e video.
Per chi vuole fare una pausa non mancano anche negozi e punti di ristoro. Il ristorante al primo piano propone una selezione di piatti dal gusto delicato, serviti in un ambiente un po’ più formale, mentre il cafè all’ottavo piano offre un menù semplice e una terrazza all’aperto da cui ammirare il meraviglioso skyline di New York e il fiume Hudson durante i mesi estivi.

Informazioni pratiche per la visita

Nei mesi di luglio e agosto il Whitney Museum of Art è aperto tutti i giorni dalle 10:30 alle 18:00 con chiusura serale posticipata alle 22:00 nelle giornate di venerdì e sabato.
In tutti gli altri mesi il giorno di chiusura settimanale è il martedì.

Sono previsti degli sconti sui biglietti per chi acquista in anticipo online (è possibile acquistare il biglietto fino alla mezzanotte del giorno precedente alla visita), con un prezzo di 22 dollari per gli adulti e 17 dollari per over 65 e studenti; fino ai 18 anni l’ingresso è gratuito. Acquistando il biglietto in loco il prezzo è rispettivamente di 25 dollari e 18 dollari. Tutti i venerdì dalle 19:00 alle 22:00 l’ingresso è a offerta libera.
All’ingresso è possibile noleggiare un’audioguida al prezzo di 6 dollari.

Il museo mette a disposizione dei tour guidati gratuiti che includono sia la collezione che le mostre temporanee; non è necessaria la prenotazione e gli orari variano a seconda delle giornate, perciò vi consiglio di consultare il sito ufficiale del museo.

Come arrivare

Potete raggiungere il museo comodamente in metropolitana con le linee A, C, E, e L fino alla stazione 14th Street.

Galleria Foto


Informazioni e mappa

Nome: Whitney Museum of American Art

Nelle vicinanze:

ample-hills-8A 90 metri
samsung-837-13A 173 metri
Hamburger e patatine da Old Homestead.A 385 metri
Cioccolatini in vetrina da Li-Lac Chocolate.A 397 metri
amys-bread-13A 402 metri
elenis-17A 403 metri
Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).