Vivere a New York

In tanti sognano di vivere a New York e specialmente chi è appena tornato da una vacanza spinto dall’euforia è pronto a mollare tutto e a trasferirsi subito nella Grande Mela perché questa città ha una caratteristica che poche altre metropoli al mondo hanno: fa credere che tutto sia possibile qua, che ogni sogno possa realizzarsi. Ed in parte è così, ma quello che molti non sanno o non riescono a vedere in una settimana di vacanza è che vivere a New York richiede impegno e sacrifici. La strada per trasferirsi a New York è piena di ostacoli e difficoltà, a partire dal visto, ma nulla è impossibile se lo si vuole realmente. Ma il punto da cui partire è proprio questo: siete sicuri di volerlo realmente? Non lasciatevi abbagliare e incantare dalle luci scintillanti di Broadway e Times Square, dalla magia dell’atmosfera natalizia, dalle viste mozzafiato dalla cima dell’Empire State Building. New York non è solo questo, è una città dalle mille sfaccettature, alcune positive e alcune negative, che si scoprono pian piano solo scavando a fondo sotto la superficie, vivendo la città come un abitante del posto e non come un turista. Se vi è possibile fate un soggiorno di almeno un paio di mesi (il visto turistico vi consente comunque di restare fino a 90 giorni) per capire davvero se vivere in questa città vi possa piacere oppure no. Parlate con i newyorchesi, con chi vive qua da tanto tempo, confrontandovi con persone di diverse classi sociali perché è ovvio che se parlate con un finanziere di Wall Street che magari vive in un superattico di Manhattan, mangia ogni giorno al ristorante e si sposta sempre in taxi o con l’autista privato vi dirà che la città è fantastica, che la vita a New York non è cara, ecc. Ma se parlate con un operaio, un cameriere o un qualsiasi altro lavoratore vi dirà che gli stipendi sono bassi, che gli affitti sono carissimi, che vivere in una città del genere non è affatto semplice.

Trasferirsi a New York: alcuni consigli

Se avete deciso e siete veramente sicuri di volervi trasferire a New York, come vi risponderebbe un qualunque newyorchese “allora fatelo”. Ma prima di prenotare il vostro biglietto e partire all’avventura pensate a ciò che volete fare una volta arrivati a New York: volete provare un’esperienza di tre mesi per conoscere meglio la città e vedere com’è il settore del lavoro oppure preferite restare più a lungo, magari migliorando la conoscenza dell’inglese con un corso? Ecco in particolare questo punto è molto importante: l’inglese dovete saperlo e se conoscete anche altre lingue avrete ancora più possibilità di trovare lavoro. Vi consiglio quindi di approfittarne per iscrivervi ad una scuola di inglese, a New York avete davvero l’imbarazzo della scelta ed in questo modo migliorerete la conoscenza della lingua e farete nuove amicizie. Ma evitate di stare sempre con gli italiani, perchè non vi aiuta: vi ritroverete a parlare italiano e non conoscerete le persone del posto o altri stranieri. Inoltre oggi cercare aiuto nella comunità italiana non ha più molto senso perché se in passato gli immigrati arrivavano tutti insieme e davano vita a tante comunità per sostenersi e conservare le proprie tradizioni in un paese di cui non sapevano nulla, nemmeno la lingua locale, oggi è tutto molto diverso e le comunità si sono ormai amalgamate tra loro, eccetto forse quella cinese, e non vivono più “rintanate” nel loro piccolo quartiere. Oltre a questo divertitevi a guardare i film in inglese, cercate di fare più conversazione possibile con la gente del posto e vedrete che nel giro di poco tempo migliorerete la vostra comprensione dell’inglese americano, che è composto da molti slang e modi di dire che il più delle volte non si imparano a scuola.

La ricerca del lavoro è la parte forse più complicata del trasferimento perché legata al visto. Nè il visto turistico, né quello da studente consentono, in teoria, di lavorare, ma nel campo della ristorazione a New York il lavoro in nero esiste ancora ed è piuttosto accettato. È difficile, se non quasi impossibile, trovare qualcuno disposto a sponsorizzarvi ancora prima di partire dall’Italia, perciò se volete trasferirvi dovete preparare i bagali e partire. Prima di partire preparatevi un buon curriculum nel formato americano e una volta in loco cominciate ad andare in giro distribuendolo nei vari bar e ristoranti e iniziate ad allargare il vostro giro di conoscenze sfruttando ogni occasione per conversare con la gente del posto. Tenete presente che dovete ripartire da zero, ovvero adattarvi: qualunque professione troviate inizialmente, che sia come lavapiatti, cameriere o barista va bene pur di entrare nel mondo del lavoro. Non lamentatevi, fate del vostro meglio e cercate di arrivare sempre puntuali al lavoro: gli americani amano chi si impegna e non sopportano chi fa troppe polemiche, perché ricordatevi che la concorrenza è tanta e che un datore di lavoro ci mette pochissimo a sostituirvi. E agli imprenditori americani non interessa ciò che avete fatto in passato: conta ciò che dimostrate sul posto di lavoro, perciò non fate i saccenti o i super esperti anche se in passato avete ricoperto ruoli importanti o manageriali.

Nella ricerca del lavoro sono importanti anche i contatti, il che non vuol dire raccomandazioni, ma semplicemente il classico passaparola: magari parlando con qualcuno potrete avere informazioni su alcuni posti in cui stanno cercando personale e qualche consiglio su come candidarvi. Se siete artisti è anche utile avere un proprio sito in cui mostrare i propri lavori. È difficile dare consigli che vadano bene per tutti perché ciascuno ha le proprie esperienze, capacità e competenze ed è importante cercare di trovare la propria strada senza mollare mai. Accettate quindi tutti i consigli che vi vengono dati ma senza prenderli come oro colato: non è detto che ciò che è andato bene (o male) ad un’altra persona vada bene anche a voi. E se la cosa non dovesse funzionare, non preoccupatevi ma prendetela comunque come un’esperienza, forse non eravate pronti, forse avete sbagliato qualcosa o semplicemente non lo volevate così tanto. Ricordatevi sempre che al contrario di ciò che la maggioranza pensa il fallimento e gli errori sono cose positive, che aiutano a capire come migliorarsi nella prossima occasione e il più delle volte permettono di individuare qual è la propria strada.

Qualunque sia la lunghezza del vostro soggiorno, ricordate  di fare anche un’assicurazione sanitaria perché i costi della sanità in America sono davvero esorbitanti e anche un piccolissimo problema potrebbe costarvi caro.

L’appartamento

Trovare un appartamento a New York non è così semplice anche se l’offerta è tanta, ma poi bisogna tenere conto del budget, della zona e delle garanzie richieste. Se vi affidate ad agenzie è bene sapere che oltre a dover pagare una commissione, che corrisponde ad un intero mese d’affitto, dovrete fornire delle garanzie: il vostro reddito deve essere di circa 40 volte superiore all’importo dell’affitto e vi richiederanno informazioni sul posto di lavoro e sulla provenienza. Solitamente viene anche richiesto un deposito che corrisponde a due mesi d’affitto. Molto più semplice è invece affidarsi a siti come Airbnb o Craiglist (per quest’ultimo è bene vedere la casa prima di affittarla perché non ci sono recensioni) oppure provare a girare per la città perchè spesso troverete gli annunci di affitti appesi all’esterno delle case. In questo caso si tratta di inquilini che subaffittano l’intero appartamento o una camera quindi non è necessaria alcuna garanzia, ma a volte vi potrebbe essere richiesto un piccolo deposito.

Quando scegliete l’appartamento è importante controllare bene la zona e la vicinanza alla stazione della metro. Evitate quelle aree che sono servite soltanto dagli autobus perché per via del traffico impiegherete molto più tempo per raggiungere Manhattan. Per quanto riguarda il quartiere, vi consiglio di optare per Brooklyn o per il Queens, evitando invece zone come Harlem o il Bronx perché seppure stiano migliorando ultimamente restano ancora un po’ pericolose. Il Queens ha prezzi più bassi rispetto a Brooklyn ed è più vicino a Manhattan se scegliete una zona che si trova vicino all’East River: da Long Island City o Astoria potete raggiungere il centro in 15-20 minuti. Anche alcune aree del Queens, più povere e periferiche, restano ancora poco sicure. Visto che restate un lungo periodo vi consiglio comunque di vedere una casa prima di affittarla, in questo modo avrete l’occasione anche di esplorare un po’ il quartiere e capire se è adatto a voi; magari potete prenotare le prime settimane in un appartamento con Airbnb e poi una volta in loco cominciare a cercare casa.

Costo della vita

Non è un mistero che New York sia una città cara e l’affitto è quello che maggiormente incide sul costo della vita, ma a questo si aggiungono altre spese fisse, tra cui:

  • i trasporti. Il prezzo di una metrocard con corse illimitate è di 116,50 dollari al mese;
  • la telefonia. Sia per il lavoro che per le amicizie vi servirà un numero di cellulare americano e l’abbonamento parte da 40 dollari al mese;
  • le bollette del gas e dell’elettricità, solitamente escluse dall’affitto, che si aggirano intorno ai 100/200 dollari.

Ci sono poi piccole spese fisse come la lavanderia, che costa tra i 2 e i 4 dollari, e infine il cibo.  Mangiare fuori a New York costa tanto, ma vivendo in appartamento potete fare la spesa e cucinare spendendo all’incirca 50/80 dollari a testa a settimana. Pranzare in un ristorante economico costa intorno ai 15-20 dollari a testa, ma potete risparmiare ad esempio scegliendo uno dei tanti food truck o pizzerie al taglio a 1 dollaro sparsi per la città. Dovrete poi aprire un conto corrente in America e le spese si aggirano intorno ai 5 dollari al mese.

Per quanto riguarda le spese per svago e intrattenimenti le tariffe non sono certo tra le più economiche: il costo di un biglietto al cinema si aggira intorno ai 14 dollari, un biglietto di un musical di Broadway 100 dollari. Rispetto alla media nazionale anche l’abbigliamento è più caro, ma ordinando online o acquistando nei negozi low cost come H&M sicuramente riuscirete a risparmiare qualcosa.

Come risparmiare

Nonostante New York sia una città molto costosa, esistono vari modi per risparmiare. Iniziate dal crearvi un vostro budget, in modo da riuscire a gestire meglio il denaro e capire dove lo spendete. Anche se potrebbe sembrare un compito poco piacevole e noioso, segnatevi ogni singola spesa, dal caffè giornaliero all’abbigliamento perché anche le uscite minime o più superflue alla lunga incidono in maniera importante sul budget. Esistono anche dei programmi online o delle app che vi aiutano a gestire le finanze. Potrebbe essere utile anche mettere da parte i soldi dell’affitto e delle bollette non appena  ricevete lo stipendio: in questo modo sapete quanto denaro avete a disposizione per il mese in corso e non rischierete di spendere più del dovuto.

Un altro modo per risparmiare è sicuramente quello di iniziare a cucinare, anche se è risaputo che i newyorchesi non cucinano quasi mai e anche voi entrerete in questo “mood” complice anche il fatto che New York è piena di tentazioni ad ogni angolo e alcune di queste sono molto economiche. In fondo perché cucinare se posso trovare un trancio di pizza a un dollaro? In effetti sì, a volte si spende quasi meno a mangiare fuori che a cucinare, ma è anche vero che queste piccole spese alla fine incidono sul budget, quindi va bene mangiare fuori ogni tanto ma non rendetela un’abitudine. A volte esistono anche ristoranti e bar che propongono offerte speciali per determinate giornate o potreste ricevere sconti usufruendo di un certo servizio, come le consegne di cibo a domicilio, un servizio di trasporto in auto, ecc.

Se avete necessità di spostarvi in auto, affidatevi a Uber piuttosto che ai taxi perché offrono servizi più economici. Da non dimenticare anche il denaro per lo svago, che può comprendere il cinema, la palestra, i concerti, ecc. In questo caso approfittate dei tanti eventi e corsi gratuiti offerti dalla città e usate alcune piccoli stratagemmi per risparmiare: andate al cinema durante le mattine del weekend quando il prezzo è dimezzato, fate sport all’aperto quando il tempo lo consente e scegliete ogni settimana dove preferite spendere il vostro denaro.

Per quanto riguarda l’affitto, l’unico modo per risparmiare è avere tanti coinquilini! Potreste doverci fare l’abitudine all’inizio se avete sempre avuto una casa tutta vostra ma vedrete che il vostro portafoglio ringrazierà e in questo modo potrete anche fare nuove amicizie.

I lati negativi di vivere a New York

Non è tutto oro quel che luccica e l’erba del vicino non è sempre più verde: in altre parole anche New York ha i suoi difetti perché in fondo non esiste una città perfetta, quindi se state scappando dall’Italia perché pensate che tutto in Italia vada male, che non funzioni niente e che invece a New York sia tutto perfetto, rifletteteci su; provate a rimanere un’ora bloccati dentro la metro, ad essere costretti a lasciare la mancia anche quando il servizio è stato pessimo, a ritrovarvi gli scarafaggi nella cucina di casa o i topi nella metro. E questi sono solo alcuni degli aspetti negativi, ma ve ne potrei citare tanti altri, tra cui:

  • è una delle città più care al mondo. Sì, non c’è dubbio che New York sia cara, soprattutto se entriamo nel tema degli affitti; una camera in un appartamento condiviso parte dai 500/600 dollari al mese nel Queens e il prezzo sale in altri sobborghi come Brooklyn e Manhattan. E a questo bisogna poi aggiungere il costo dei trasporti, del cibo e degli intrattenimenti. Per non parlare poi dei prezzi di alcolici e sigarette: se si escludono le offerte degli happy hour il prezzo di una birra parte da 6 dollari, mentre un bicchiere di vino da 10 dollari. Un pacchetto di sigarette costano in media 14 dollari, ma forse questo potrebbe essere un buon incentivo per smettere di fumare? E anche se pensate di ripiegare sui caffè sappiate che il prezzo di un espresso parte da 3 dollari più le tasse. Scordatevi parole come risparmiare e pianificare: qui non si risparmia, ma si sopravvive e non si pensa al futuro ma si impara a vivere giorno per giorno. Ogni minima cosa viene “monetizzata”, ogni idea diventa un business perché è ciò che serve per potersi permettere di vivere a New York.
  • È spesso una città “di passaggio”. Ogni giorno sul lavoro, per strada, a scuola, ad un party o ad un evento vi capiterà di incontrare tante splendide persone provenienti da paesi e culture differenti e questo è il bello di vivere in una metropoli cosmopolita come New York, ma la parte negativa è che la maggior parte di loro non si trattiene a lungo in città. Come si è soliti dire c’è un gran via vai, perciò vi capiterà anche di cambiare coinquilini o vicini di casa più volte anche nel giro di un mese. Gli stessi newyorchesi non restano stabilmente nello stesso appartamento, in particolare quando mettono su famiglia tendono a spostarsi verso quartieri più tranquilli o persino nel New Jersey.
  • Se affittare casa è difficile, comprare casa lo è ancora di più. Sono in pochi i newyorchesi a possedere una casa di proprietà: la maggior parte di loro vive in affitto per tutta la vita. I prezzi delle case sono molto alti e le regole bancarie per ottenere un mutuo sono molto più rigide rispetto al periodo precedente alla crisi economica.
  • Ci sono molti senzatetto, anche se se ne vedono meno rispetto ad altre città americane, come San Francisco e Los Angeles, per via del fatto che la città di New York offre di pagare il volo verso qualsiasi città americana a qualunque senzatetto abbia un familiare o un conoscente disposto ad accoglierlo. Ma resta il fatto che vedrete persone dormire per strada e altre nella metro chiedervi esplicitamente dei soldi.
  • I newyorchesi non sono (tutti) così gentili come si crede. Quando si va in vacanza a New York tutti vi trattano con gentilezza, dal personale del ristorante al facchino dell’hotel, ma vedetela in quest’ottica: siete turisti e portate soldi (e soprattutto mance). Ma vi capiterà anche di trovare del personale scortese (tanto la mancia è obbligatoria, no?), di sentire suonare il clacson della macchina così forte che per un attimo vi sembrerà di essere ritornati in Italia, di assistere a litigi in pubblico e di sentire insulti e urla. I newyorchesi sono anche molto diretti e non si fanno problemi a dire ciò che pensano e se vi siete offesi è un problema vostro. Questo lo vederete soprattutto lavorando a New York: colleghi e capi non si fanno scrupoli a riprendervi se sbagliate qualcosa e nemmeno a licenziarvi.
  • C’è molta disuguaglianza sociale. La classe media quasi non esiste: da una parte ci sono i ricconi che vivono a Manhattan e dall’altra tutti gli altri comuni mortali che tentano di “sopravvivere” e che per la maggior parte dipendono dai turisti perché se pensate che un cameriere, un facchino o un ragazzo delle consegne prende 3 dollari l’ora (lordi), ecco svelato il mistero delle mance obbligatorie.
  • Le relazioni sono influenzate dal quartiere in cui vivete. Se parlate con un qualunque anziano cresciuto a New York vi racconterà che ai suoi tempi “un ragazzo di Brooklyn non poteva uscire con una ragazza del Bronx perché avrebbe impiegato un’ora a riaccompagnarla a casa”. Anche se fa sorridere, è ancora un po’ così. Spesso è difficile mantenere le relazioni di amore o d’amicizia se si vive in quartieri distanti perché è più o meno come se voi viveste a Bologna e il vostro amico/a o fidanzato/a a Firenze.
  • La città perfetta che avete sognato vedendo film o leggendo i libri non solo non esiste ma non è mai esistita. Film e libri tendono a far vedere solo il lato più romantico, emozionante, avventuroso e divertente di New York, ma questi sono solo gli aspetti migliori perché ovviamente lo scopo di film e libri è anche quello di far sognare. E non crediate che una volta fosse molto più semplice rispetto ad oggi: gli immigrati che arrivarono nella Grande Mela alla fine dell’800 avevano gli stessi problemi, se non peggiori, degli immigrati di oggi, con la differenza che una volta non esisteva internet e si approdava in un paese non sapendo nulla del posto e nemmeno una parola della lingua locale. Vi consiglio di visitare il museo di Ellis Island ed ascoltare le loro storie per capire cosa intendo.
  • Ogni minimo spostamento richiede almeno mezz’ora/un’ora di tempo. A meno che non siate milionari e non viviate a Manhattan anche solo spostarvi ogni giorno per andare al lavoro o a scuola richiede, se siete fortunati, almeno mezz’ora, perciò se vivete in una piccola città e siete abituati a darvi appuntamento con i vostri amici o fidanzati dicendo semplicemente “ci vediamo tra 5/10 minuti” riponete nel cassetto questa affermazione. Questo alla lunga potrebbe essere stressante e dovrete abituarvi a riorganizzare i vostri tempi, partendo almeno mezz’ora prima da casa.
  • È una città rumorosa. Le sirene dell’ambulanza, della polizia, dei vigili del fuoco e i clacson delle macchine sono come un interminabile sottofondo musicale, tanto che ormai i newyorchesi non ci fanno più caso e forse per loro non sarebbe strano vivere senza tutto questo.
  • Il traffico nelle ore di punta è un incubo. Be’ non è un mistero che la maggior parte dei newyorchesi non possegga una macchina e non solo per i costi eccessivi di assicurazioni e parcheggi.
  • C’è sempre fila. Ebbene sì, la fila è quasi una costante soprattutto nelle attrazioni, nei bar e ristoranti agli orari dei pasti, negli eventi gratuiti, a teatro, ecc. E non potete impiegare tre ore a scegliere cosa ordinare o a mangiare: i newyorchesi non amano perdere tempo e non sopportano gli indecisi.
  • È una città in cui la paura fa parte della vita quotidiana, così come lo è superarla. Non c’è da stupirsi dopo gli attentati dell’11 settembre.
  • La pulizia non è proprio una delle qualità di New York (e dei newyorchesi). Vedrete rifiuti in terra o nella metro, sacchi della spazzatura ai bordi delle strade e dovrete imparare a convivere con topi e scarafaggi. Ed è sempre bello mangiare ai banconi affacciati alle finestre sulle strade, a patto di riuscire a vedere oltre gli aloni e la polvere delle vetrate. E non domandatevi perché in molti locali tengono le luci soffuse: no, non è per l’atmosfera.
  • I panni sporchi si lavano…fuori casa. Solo pochi fortunati hanno la lavatrice in casa, per gli altri esistono le laundromat, ovvero le lavatrici a gettoni.
  • È incredibile come alcune cose costino pochissimo e altre davvero tanto. Lo capirete quando pagherete una bottiglia di acqua frizzante 7 dollari e una coca cola 3 dollari.
  • A New York non si cammina, si corre. E dovete imparare a correre bene e a non intralciare gli altri.
  • Dovete imparare la parola “share”. Sì perché in una città in cui il prezzo di un appartamento parte da 1.600 dollari al mese in periferia, la maggior parte degli abitanti subaffittano la camera (o il divano) a turisti, studenti o altri lavoratori.
  • Dovete imparare a risparmiare sullo spazio, perchè a meno che non possiate permettervi una villetta o un superattico gli appartamenti sono piccoli e solitamente si condividono con altri; ogni spazio è utile e “monetizzabile” perciò se si ha un divano o uno spazio in più in cui aggiungere un letto solitamente si subaffitta ad altri inquilini.
  • Dimenticatevi la comodità di un terrazzo o di un giardino. Se già state sognando le classiche villette americane con il giardinetto, la veranda e il terrazzo, probabilmente dovrete cambiare città o scegliere una zona molto lontana dal centro, come Bay Ridge, nel sud di Brooklyn.
  • Gli aeroporti non sono così belli e grandi come si pensa e come ci si aspetta da una grande città. Se poi viaggiate spesso i collegamenti con la città sono costosi a meno che non optiate per i mezzi pubblici, perché un viaggio solo andata parte dal circa 60/70 dollari.
  • Per alcune persone può rivelarsi stressante. Diciamo che non è il tipo di città in cui ci si va a rilassare, anche se offre spazi verdi, tranquilli quartieri residenziali e spiagge. Ma a meno che non lavoriate nei sobborghi come Brooklyn o il Queens e decidiate di trascorrere la maggior parte del tempo lontano da Manhattan dovrete comunque fare i conti con la folla, i mezzi pubblici, il traffico e i rumori della città. Per alcune persone tutto questo è sinonimo di vita ed energia per altre solo caos e fonte di stress, quindi dipende essenzialmente dalle vostre preferenze: se siete amanti della natura e non sognate altro che restare ore e ore sulla cima di una montagna avvolti dal silenzio e senza nessuno intorno, ecco forse è meglio che optiate per un altra meta.
  • È una città ricca di cultura e di storia, ma se è questa la vostra passione ricordatevi da dove venite. Almeno su questo punto l’Italia è al primo posto nel mondo senza alcun dubbio.
  • Il clima. New York è famosa per le sue estati afose e gli inverni rigidi, anche se per via del riscaldamento globale il tempo è piuttosto imprevedibile. E il vento è una costante a cui ci si deve abituare.

I lati positivi di vivere a New York

Eppure si arriva sempre alla solita conclusione: se più di 8 milioni di persone hanno deciso di vivere a New York significa che al di là dei sacrifici, del costo e di tutti i lati negativi citati sopra qualche buon motivo ci sarà. E in effetti ce ne sono, e tanti:

  • come altre grande metropoli New York garantisce quella comodità di avere (quasi) tutto: spiagge, parchi, musei, una rete di trasporti efficiente, teatri, supermercati, ristoranti, scuole, ecc. Ma a differenza di altre metropoli, la Grande Mela è la città che non dorme mai: la metropolitana è operante 24 ore su 24, così come alcuni bar, negozi, ristoranti e piccoli supermercati. Questo soprattutto per chi proviene da piccole realtà dove dopo un certo orario è tutto chiuso, rappresenta sicuramente un vantaggio in più e anche se magari non vi capiterà mai di andare al piccolo alimentari accanto al vostro appartamento alle 2 di notte, vi assicuro che è sempre rassicurante  in caso di un languorino notturno!
  • A New York si mangia bene. E intendo anche i piatti della cucina italiana. E sì, si trova anche un buon espresso.
  • Si può viaggiare intorno al mondo pur rimanendo a New York. In fondo non è questo il bello di una città multiculturale? Sentirete un numero infinito di lingue, spagnolo in primis, e potrete provare ogni tipo di cucina, da quella coreana a quella ucraina.
  • Si è liberi di vestirsi come si vuole, di cantare ad alta voce in mezzo alla strada, di truccarsi o dormire in metropolitana, ecc. senza essere giudicati per questo.
  • Offre tante opportunità. In ogni settore, dal lavoro allo studio fino agli incontri sociali New York offre davvero tante possibilità a tutti, basta solo saperle cogliere e sfruttarle.
  • Ci sono tanti eventi gratuiti o low cost. Anche chi ha un budget ridotto può viversi la città senza per forza dover rinunciare al divertimento o a dell’ottimo cibo, basta solo sapere dove andare ed essere informati sui tanti eventi o ingressi gratuiti. Potete visitare la maggior parte dei musei spendendo nulla o quasi se andate negli orari in cui l’accesso è gratuito o ad offerta libera e potete mangiare con uno o due dollari in molte pizze al taglio ma anche durante alcune promozioni che vengono organizzate di tanto in tanto dai vari ristoranti. A questo si aggiungono poi i concerti e gli spettacoli teatrali gratuiti, le numerose parate, le Restaurant e Broadway Week che si svolgono annualmente offrendo sconti fino anche al 50%. E se questo non vi bastasse potete passeggiare per Central Park, sul Brooklyn Bridge o per i quartieri più belli di New York completamente gratis!
  • Amerete la parola happy hour. Che tradotto per i newyorchesi significa prezzi ridotti su birre ed alcolici e talvolta anche promozioni sugli stuzzichini.
  • I newyorchesi sono molto aperti e anche se si tende a pensare che siano cinici e superficiali, interessati solo a fare business, avrete belle sorprese: c’è chi si fermerà a darvi un’indicazione vedendovi con la mappa in mano, chi si fermerà a chiacchierare con voi sentendo un accento diverso e chi vi offrirà un caffè. Essendo una città così grande e popolosa, con varie culture ed etnie, non si può di fatto generalizzare.
  • È una città meritocratica, come del resto lo è il paese americano, ma a New York questo  è ancora più accentuato: per sopravvivere nella “giungla” è indispensabile darsi da fare e dimostrare il proprio valore. Qui conoscenze e raccomandazioni non funzionano, se non siete in grado di fare il vostro lavoro seriamente vi licenziano. Ma chi mostra bravura e impegno viene premiato e non è difficile fare carriera.
  • Anche se è una città caotica esistono molte aree verdi e quartieri residenziali tranquilli in cui ci si può rilassare magari sorseggiando un caffè in un piccolo bar. Provate a passeggiare nel Greenwich Village o dirigetevi a Brooklyn.
  • Le file non sono poi così lente. È vero si è spesso in coda al bar, in un museo o a teatro ma il bello è che anche se le file sembrano interminabili alla fine scorrono piuttosto velocemente: gli americani non amano perdere tempo.
  • La condivisione vi porterà a fare amicizie. A meno che non abbiate il budget per permettervi un appartamento tutto vostro sicuramente vi ritroverete a dividere l’appartamento con qualcuno, il che significa zero privacy ma vedete il lato positivo: conoscerete altre persone. I vostri coinquilini vi possono dare molti consigli e informazioni sulla città e vedrete che sarà bello mettersi a cucinare insieme alla sera o uscire a bere un caffè.
  • La magia. C’è qualcosa in New York che incanta chiunque arrivi e che fa sentire subito come a casa perché è una città che in fondo tutti conoscono già, anche se non ci sono mai stati. È una di quelle città che ti affascinano con la loro atmosfera, le viste mozzafiato e le mille sorprese che ogni giorno riserva.

E infine dovrete accettare il fatto di dover fare dei sacrifici e piccole rinunce per vivere a New York, ma ne vale davvero la pena.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).