Lavorare a New York

Per molti lavorare e vivere a New York è da sempre un sogno, che spesso però si rivela difficile realizzare perché sebbene la Grande Mela sia una metropoli ricca di opportunità e in costante evoluzione trovare un lavoro senza avere un visto regolare è alquanto complicato. E per ottenere un visto è necessario prima di tutto trovare un lavoro, ovvero trovare una ditta disponibile a sponsorizzarvi. È un po’ un cane che si mangia la coda, ma se c’è una cosa che New York insegna a tutti gli immigrati è che nulla è impossibile: i sogni possono davvero avverarsi qui, ma bisogna impegnarsi tanto, non mollare mai e dimostrare un atteggiamento positivo.

Se volete qualche consiglio utile su come cercare lavoro e provare a realizzare il vostro sogno, leggete questa guida completa.

Cercare lavoro prima di partire o sul posto?

Considerato che già sul posto potrebbe non essere facile trovare lavoro, la situazione si complica ancora di più quando si è lontani. In fondo, pensateci, voi sponsorizzereste una persona che si trova a mille miglia di distanza e senza averla mai vista di persona? Non credo. Per fortuna però negli ultimi anni le aziende sono più propense ad usare Skype e altri strumenti tecnologici per effettuare colloqui e cercare lavoratori, soprattutto in quei settori dove c’è carenza di personale o dove si cercano figure con particolare esperienza. Ecco, proprio questo è il punto chiave: non aspettatevi di trovare lavoro come cameriere dall’Italia perché è praticamente impossibile considerato i tantissimi ragazzi che ogni giorno passano da un ristorante all’altro a lasciare il proprio curriculum. Ma se magari siete cuochi o pasticceri italiani con tanti anni di esperienza alle spalle il discorso cambia.

Non si può quindi generalizzare perché ogni situazione è diversa e ciascuno ha differenti esperienze, corsi di studi e competenze. Il consiglio in questo caso è comunque di cominciare ad avvicinarsi al mondo di lavoro newyorchese già dall’Italia consultando i vari siti di annunci, come craiglist, monster, newyorkjobs, nyjobsource, ma anche i social network come Linkedin; alcuni siti, come craiglist, sono molto usati dai newyorchesi e ci sono annunci di vario tipo, spesso però rivolti solamente ai residenti o comunque a chi si trova già in loco, ma in questo modo potrete cominciare a farvi un’idea su quali siano i settori che offrono più opportunità e le figure più ricercate. Dedicate del tempo a navigare sul web e a preparare un curriculum efficace, ovvero non il classico modello in formato europeo: New York è la città delle mille luci, della stravaganza, degli spettacoli di Broadway e qui l’originalità viene sempre considerata un bonus. Non inviate dei “papiri” di 3 o 4 pagine perché i newyorchesi non amano perdere tempo e nessuno lo leggerà: basta una sola pagina con un elenco delle vostre esperienze accompagnate da una breve presentazione; non inserite né foto né data di nascita perché in America non si usa per evitare discriminazioni. Se siete artisti, fotografi, designer, ecc. potrebbe essere utile anche avere un sito o blog in cui mostrare i propri lavori.

Se trovate annunci interessanti e in linea con le vostre esperienze e capacità, potete anche provare ad inviare il vostro curriculum specificando che attualmente siete in Italia e che avete necessità di un visto.

Un aiuto in più potrebbe essere cercare tutti quegli annunci in cui si ricerca nello specifico personale italiano, un fattore che potrebbe poi avvantaggiarvi al fine di ottenere un visto: le aziende americane infatti devono dimostrare che il personale straniero abbia determinate capacità o competenze per le quali viene preferito al dipendente americano. Potrebbe essere utile anche provare a cercare lavoro direttamente in sedi di aziende italiane a New York: ristoranti e punti vendita come Eatitaly, Giovanni Rana o Barilla sono spesso alla ricerca di personale italiano.

Quali sono i requisiti richiesti?

Dipende dal tipo di lavoro, ma in generale è preferibile:

  • esperienza pregressa nel settore in cui state cercando;
  • buona conoscenza dell’inglese. È indispensabile perciò se non parlate bene la lingua vi consiglio magari di fare un corso di inglese prima di partire o direttamente a New York. Se siete in possesso di una certificazione, come il TOEFL o lo IELTS ancora meglio;
  • preferibilmente la conoscenza di altre lingue, in particolare lo spagnolo per via della grande percentuale di turisti e residenti di origine sudamericana;
  • laurea/master in determinati ambiti scientifici o letterari sono molto ben visti soprattutto dalle multinazionali o dalle scuole e università. Potete provare candidandovi sui vari siti web. Se non avete esperienza vi consiglio di tentare la carta dell’internship o traineeship perché in alcuni casi le aziende offrono un piccolo rimborso spese e in cambio avrete l’opportunità di apprendere il lavoro e al tempo stesso muovere i primi passi nel mondo del lavoro americano. Chi ha alle spalle studi letterari/filosofici/linguistici può aspirare anche a posizioni come assistente di lingua italiana in una delle scuole e università di New York;
  • un carattere positivo e propositivo. Ovvero non buttatela sulla disperazione e soprattutto scordatevi frasi come “sono disposto a fare qualsiasi lavoro/vi prego aiutatemi/in Italia non trovo lavoro, ecc.” perché sarete i primi ad essere scartati e non solo a New York, ma ovunque nel mondo.

I vari settori

Esistono settori in cui sicuramente ci sono più probabilità di altri di trovare lavoro a New York e tra questi possiamo citare:

  • il settore bancario/finanziario. Se avete una laurea ed esperienza nel settore, New York potrebbe offrirvi tante opportunità: del resto qui si trova Wall Street e nella Grande Mela hanno sede tanti istituti finanziari;
  • settore della ristorazione. È impossibile contare quanti bar, pasticcerie, caffè e ristoranti ci siano a New York, ma il numero è davvero impressionante e basta camminare per strada per rendersene conto. Se poi avete esperienza come cuoco e pasticcere, ancora meglio perché ovviamente in questo campo gli italiani sono preferiti ad altri. Ma anche se non avete esperienza potete candidarvi come cameriere o barista: se entrate in qualche bar o ristorante noterete subito che il personale è davvero tanto e che i compiti sono ben suddivisi perché c’è chi serve, chi prepara i tavoli e chi all’ingresso prende solamente le prenotazioni e accompagna i clienti ai tavoli. Le ore di lavoro in questo settore sono tante e anche se a volte la paga può non sembrarvi altissima, ricordatevi che un cameriere spesso riesce a portare a casa un doppio stipendio solo con le mance.
  • Settore del turismo e hospitality. Sicuramente il settore turistico è uno di quelli in cui si trovano più opportunità di lavoro, perché New York conta ogni anno milioni di visitatori da tutto il mondo. Quindi ci sono tante offerte per lavori come guide turistiche, staff negli hotel, nelle agenzie di viaggi, ecc.
  • settore creativo. Con questo settore si intendono tutti quei lavori nel campo della moda, del design, dell’architettura, della fotografia, della pittura, dell’animazione grafica, della televisione, musica e cinema e così via. In questi settori poi essere italiani rappresenta un vantaggio.
  • Settore immobiliare. Spesso questo settore passa un po’ inosservato invece potrebbe offrire buone opportunità per chi ha esperienza in questo campo o magari ha dei fondi da investire. New York infatti è in continua espansione e si notano ovunque impalcature e nuove costruzioni. E per quanto riguarda affitti e prezzi delle case è una delle città più care al mondo.
  • La green economy. Negli ultimi anni la città si sta dirigendo sempre di più verso un’economia più sostenibile che rispetti l’ambiente e questo lo si nota anche dalle recenti costruzioni: molti degli ultimi grattacieli nati a New York sono eco-sostenibili.
  • Settore bellezza, benessere/fitness e del cibo biologico. Un’altra delle tendenze negli ultimi anni è una maggiore attenzione alla forma fisica, al benessere e alla corretta alimentazione. Per questo spopolano i corsi di yoga e fitness, le spa, i ristoranti vegani/vegetariani e i mercatini e supermercati che vendono prodotti biologici. Tante buone opportunità ci sono anche per chi ha esperienza come truccatore e parrucchiere.

I visti per lavorare

La questione dei visti è un po’ complicata perciò vediamo di fare un po’ di chiarezza analizzando le varie tipologie di visti disponibili.

Visti che non consentono di lavorare:

  • visto turistico. Il visto turistico può essere fatto per 3 o 6 mesi. Nel primo caso è necessario solo essere in possesso di un passaporto valido e dell’autorizzazione ESTA, che si richiede semplicemente online; il visto di 6 mesi è invece obbligatorio richiederlo all’ambasciata americana in Italia. Il visto turistico non consente di lavorare, di fatto quindi anche cercare lavoro è illegale, quindi se venite beccati sarete immediatamente espulsi dal Paese e con il divieto di tornare in America per qualche anno. Fatta questa premessa, va detto che di fatto ci sono molti immigrati che lavorano irregolarmente a New York, dove la cosa è molto più tollerata che in altre città per motivi ovvi: ci sono tantissimi ristoranti che hanno bisogno di personale e gli immigrati sono pagati meno rispetto ai residenti.
  • Visto da studente. Questo genere di visto (M o F) viene concesso dopo essersi iscritti ad un determinato corso di studi, ma anche in questo caso non è legale lavorare. Ma, come avviene per il visto turistico, ci sono tanti studenti che continuano a lavorare senza permesso.

Visti per il lavoro

  • visti della categoria B. Sono visti che consentono di recarsi negli USA temporaneamente per affari, per partecipare a conferenze o stipulare contratti, ecc.;
  • visti della categoria H. Sono quelli ottenuti con la sponsorizzazione da un datore di lavoro: per sponsorizzarvi l’azienda deve seguire un procedura piuttosto laboriosa e lunga, presentando della documentazione che spieghi il motivo per cui siete voi al posto di un cittadino americano e deve anche pagare una somma che va dai 3.000 ai 5.000 dollari. Per questo è così difficile ottenere questo tipo di visti e sono in molti anche ai lavoratori che si offrono di pagare o dividere le spese per il visto pur di restare in America.
  • visti categoria J. Sono i visti utilizzati per gli scambi culturali, per i ricercatori e per chi effettua i tirocini per un lungo periodo;

Quale lavoro posso fare se non ho il visto?

Il lavoro nella ristorazione, come cameriere o barista, è quello più facile da ottenere nell’immediato appena si arriva a New York e non si ha il visto ma si ha necessità di lavorare. Ricordatevi però che si lavora tanto e le paghe sono davvero molto basse: un cameriere può prendere anche 3 dollari l’ora! E a questi poi alla fine vanno tolte le tasse. D’altra parte ci si rifà con le mance che costituiscono praticamente il vero stipendio dei dipendenti.

Vi consiglio di fare un giro tra i vari ristoranti e bar, specialmente nelle zone italiane come Little Italy, dove è più facile trovare lavoro dai connazionali, almeno da quelli rimasti.

Per le ragazze e donne una buona idea potrebbe essere anche quella di offrirsi come baby sitter o ragazza alla pari. Esistono anche dei programmi per ragazze alla pari fino ai 26 anni che vi permettono di stare fino ad un anno.

Altri modi per poter lavorare legalmente

Se non riuscite ad ottenere una sponsorizzazione ci sono sempre altre strade. Se avete del denaro da investire una soluzione potrebbe essere quella di aprire un’attività, altrimenti potete sempre provare a vincere la lotteria della Green Card.

In ultimo c’è anche chi tenta la carta “dell’amore”, ovvero si sposa con un americano/a.

Com’è lavorare e vivere a New York?

Ma prima di mollare tutto e partire vi consiglio di fare “un test” e vivere a New York un periodo che sia un po’ più lungo della classica vacanza e in cui vi mettete alla prova vivendo come un newyorchese. Perché è facile tornare a casa da una vacanza a New York e pensare che tutto sia fantastico, dopo essere stati in traghetto alla Statua della Libertà, aver visto la città dall’alto dall’Empire State Building e aver passeggiato per Times Square tra una colazione con i pancake e un pranzo al ristorante a base di hamburger. Ma New York non è questo. O, meglio, non è solo questo. Non lasciatevi abbagliare dalle luci scintillanti di Broadway, dallo spirito socievole dei newyorchesi e dalla frenesia di questa città perché potreste rimanerne delusi: è una metropoli che vi mette alla prova, costantemente, non regala niente e non dà spazio a chi si lamenta, chi si piange addosso e chi non si impegna. E i newyorchesi sono molto diretti e chiari, nei rapporti personali così come sul lavoro: se qualcosa non va ve lo dicono senza tanti giri di parole. E tenete presente che non esiste un paese perfetto, perché ogni nazione ha i suoi aspetti positivi e negativi, anche se dall’esterno sembra tutto bello. Nessuno può darvi la formula magica per trovare un lavoro o vivere a New York, ma siete voi a dover trovare la vostra strada. Oggi, come in passato. Non credete a chi vi dice che un tempo era semplice migrare in America: vi basta fare un salto ad Ellis Island e ascoltare le testimonianze dei figli degli immigrati per capire che non era affatto così.

Per questo vi suggerisco di provare in prima persona a vivere qualche mese a New York per capire se vi piace, se pensate che sia il luogo giusto per voi e se siete disposti a fare sacrifici e rinunce per viverci perché all’inizio non è assolutamente facile abituarsi ad un nuovo stile di vita, ad una lingua diversa e ricominciare lontano dalla famiglia e dagli amici. Ma se ce la farete allora questa metropoli vi regalerà  emozioni e soddisfazioni incredibili, del resto “if you can make it there, you can make it anywhere!”.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).