Il tempio Tofuku-ji.

Tofuku-ji

Tofuku-ji è uno dei cinque grandi templi buddisti di Kyoto. Il tempio è sede della scuola del Buddismo Zen Rinzai e il suo nome non è altro che una fusione tra i due templi Todai-ji e Kofuku-ji che componevano il complesso costruito a Nara dal grande statista Kujo Michiie.

Nel corso dei secoli questo tempio è stato danneggiato da guerre e incendi, mantenendo però inalterato il suo fascino che ogni anno attira tantissimi turisti e pellegrini. Le sue caratteristiche ci riportano indietro nel tempo e fanno riaffiorare nella memoria di chi visita questo luogo il ricordo dei magnifici templi Zen medievali.

Una rinascita dalle ceneri

Il tempio Tofuku-ji fu costruito nel 1236, durante l’era Kamakura, su ordine del cancelliere imperiale Kujo Michiie. Alla guida del tempio fu posto il monaco Enni che aveva dedicato la sua vita allo studio del Buddismo Zen in Cina. Il tempio originale fu distrutto in un incendio e poi completamente ricostruito nel XV secolo e con questa ricostruzione iniziò un periodo molto prospero per questo luogo: il tempio iniziò ad acquisire un’importanza sempre maggiore fino a diventare uno dei cinque maggiori templi di Kyoto.

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Informazioni e mappa

Nome: Tofuku-ji
Orario: Dalle 9 alle 16. In alcuni mesi apre 30 minuti prima e chiude 30 minuti dopo.
Costo a persona: 400yen.

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Una porta ricca di tesori

Il tempio Tofuku-ji si estende su un’area molto vasta e comprende ben 24 edifici, perciò prendetevi un po’ di tempo per visitarlo.

Una delle meraviglie e attrazioni principali del tempio è senza alcun dubbio la porta Sanmon, la porta più antica del Giappone. La porta che potete ammirare oggi risale al lontano 1400, quando fu completamente ricostruita in seguito ai numerosi incendi che l’avevano distrutta. Dopo svariati secoli attorno al 1970 la porta venne sottoposta ad un lungo processo di ristrutturazione durato quasi 9 anni e che ci permette oggi di ammirarla in tutto il suo splendore. La porta Sanmon è stata dichiarata Tesoro Nazionale Giapponese e viene considerato una delle migliori porte di templi buddisti per l’unicità e la bellezza della sua architettura. Si distingue anche per la sua imponenza: si sviluppa su due piani arrivando a raggiungere un’altezza di 22 metri. Visitando la porta noterete anche i tesori artistici che custodisce e che la adornano; l’immagine incorniciata che si può ammirare sulla facciata esterna è opera del grande artista Tycoon Yoshimochi Ashikaga. Entrando all’interno, potrete osservare i meravigliosi dipinti che decorano i soffitti e che furono realizzati da Cho-Densu e Kan-Densu; le meravigliose sculture che raffigurano il Buddha e sedici monaci buddisti sono invece opera del celebre scultore buddista Teicho.

Tra edifici antichi, giardini e arte

Una volta visitata la porta dirigetevi verso gli altri edifici che compongono il tempio. Avrete l’occasione di ammirare i resti di alcune antiche costruzioni risalenti al XIV secolo, il periodo Muromachi, tra cui la sala adibita alla meditazione (Zendo), i servizi (Tosu) e le stanze da bagno (Yokushitsu). Proseguendo nella visita, procedete verso gli edifici più recenti come la sala principale, Hondo, e la residenza dei monaci, Hojo.

L’Hojo è molto famoso non solo per i capolavori artistici contenuti al suo interno, ma anche per i suoi quattro meravigliosi giardini, situati ognuno ai quattro lati del Hojo. I giardini sono abbastanza recenti, risalgono infatti al 1939, e sono opera dell’illustre architetto dei giardini Mirei Shigemori. Ammirando i giardini rimarrete sorpresi dalla loro semplicità ed essenzialità e questa era proprio l’intenzione di Mirei: esprimere, attraverso un capolavoro artistico astratto, la semplicità promossa dal Buddismo Zen. Tra questi giardini quello probabilmente più elaborato e costruito è il giardino del sud, situato proprio di fronte al Hojo: rappresenta il classico esempio di giardino dal paesaggio secco in cui da un “mare” di sabbia emergono cinque “isole” composte da rocce che simboleggiano le isole Elysian; nell’angolo a destra il “mare” si incontra con la terra, rappresentata da cinque montagne sacre ricoperte interamente dal muschio. Il giardino di ovest ha invece un aspetto più delicato e armonioso, grazie al muschio e ai cespugli di azalee. Il giardino del nord è dominato invece da pietre di forma rettangolare che danno vita ad una piccola scacchiera; concludete poi la vostra visita ammirando le sette rocce scolpite a forma di cilindro che caratterizzano il giardino dell’est: rappresentano le stelle dell’Orsa Maggiore.

Il tempio ospita anche alcune splendide opere d’arte tra cui il secondo dipinto nehan-zu più grande del Giappone: in esso viene rappresentato il Buddha in punto di morte. Come l’altro dipinto nehan-zu custodito nel tempio Sennyu-ji, purtroppo anche quest’opera viene esposta al pubblico solo in rare occasioni, perciò probabilmente non riuscirete a vederla. Potrete però rifarvi ammirando altre meraviglie,tra cui il famoso ritratto del pittore Whuzun Shifan, originario del 1200, e alcune targhe che lui stesso incise.

Per concludere questa magnifica esperienza, trascorrete del tempo a passeggiare all’esterno del tempio, il quale è circondato da tantissimi alberi di acero che, specialmente in autunno, donano un’atmosfera suggestiva e pittoresca. La stagione autunnale è solitamente il periodo in cui il tempio registra il maggior afflusso di visitatori, che si fermano ad ammirare il panorama riscaldato dalle foglie rosse degli aceri dal ponte di Tsuten-kyo, come vuole la tradizione.

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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