Hotel Algonquin

Il nome deriva dalla tribù di indiani Algonquian che un tempo vivevano sulla terra dove oggi sorge la struttura, ma negli anni ’20 l’hotel Algonquin divenne un punto di riferimento per intellettuali, scrittori e giornalisti. Oggi fa parte della catena internazionale Marriot e accoglie i turisti nei suoi ambienti eleganti e ricchi di comfort moderni ma che hanno mantenuto il loro fascino e l’atmosfera colta e familiare di un tempo; a dare il benvenuto c’è il gatto di casa, in rispetto ad una tradizione iniziata negli anni ’30 da Frank Case, il primo proprietario dell’hotel.

La location centralissima, sulla 44th Street, tra la 5th e la 6th Avenue, è un altro punto di forza della struttura e consente agli ospiti di raggiungere con una breve passeggiata Times Square, Bryant Park, il Rockefeller Center, il Theater District e altre attrazioni famose della città. Ma quello che oggi è uno degli hotel storici più famosi di New York agli inizi del ‘900 era un semplice ed anonimo residence.

L’Algonquin Hotel oggi

Passeggiando lungo la 44th Street la struttura cattura immediatamente lo sguardo con la sua facciata in stile liberty che si differenzia dai grattacieli moderni che la affiancano. All’interno il tempo sembra essersi fermato, e l’incredibile cortesia ed accoglienza del personale non è cambiata, anche se l’hotel offre ogni genere di servizio moderno, come il Wi-Fi gratuito in tutte le stanze e aree comuni, una palestra, sale riunioni, un bar e un ristorante. Gli ambienti raccolti ricreano quell’atmosfera familiare e intima del passato, ma ogni luogo vanta un arredo raffinato e un’estrema cura ai dettagli.

Per quanto riguarda le stanze, l’hotel dispone di varie tipologie, da quelle standard alle Suite agli ultimi piani dotate di zona notte e soggiorno con viste panoramiche su Manhattan; ogni camera è dotata di tutti i comfort, tra cui la Tv, l’aria condizionata, un ricco set cortesia, una scrivania dove poter lavorare e persino delle bottigliette d’acqua gratuite nel minibar.

Come ristorazione l’hotel offre due alternative che, seppur un po’ costose, offrono il privilegio di mangiare in ambienti raffinati e ricchi di storia. Il ristorante Round Table Restaurant, aperto da colazione a cena,  offre agli ospiti un ambiente accogliente, con un arredo un po’ retrò e  pareti in legno su cui sono appesi alcuni quadri che ritraggono artisti e scrittori durante i loro incontri all’Algonquin Hotel; il ristorante propone un menù tipicamente americano e potrete richiedere di sedervi nella famosa tavola rotonda. Il Blue Bar offre invece un’atmosfera più rilassata e informale, anche se resta comunque un locale molto elegante; in origine al posto del bar c’era il locale di cabaret Oak Room, uno dei più famosi di New York, dove si sono esibiti Steve Ross, Barbara Carrol, Diana Krall, Sandy Stewart e tanti altri artisti. Il locale ha chiuso definitivamente nel 2012, ma le pareti in quercia e i dettagli decorativi richiamano alla memoria gli anni d’oro del cabaret.
Per chi vuole semplicemente sorseggiare un cocktail o fare uno spuntino veloce, c’è il bar e ristorante situato nella lobby dell’hotel.

Informazioni e mappa

Nome: Hotel Algonquin

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La storia

Quando aprì nel 1902 l’hotel Algonquin non era altro che un residence che affittava stanze e suite per lunghi soggiorni e solo qualche anno dopo venne trasformato in un hotel chiamato The Puritan. Frank Case, prima manager e poi proprietario dal 1927, fu colui che ribattezzò la struttura Algonquin Hotel e diede a questo luogo un’impronta personale e unica, che contribuì ad accrescerne la fama.  Dalla fine della Prima Guerra Mondiale, numerosi giornalisti e scrittori cominciarono a ritrovarsi a pranzo nel ristorante dell’Algoquin Hotel: questo fu solo l’inizio di una lunga serie di incontri a cui partecipavano personaggi del calibro di Dorothy Parker, Franklin P. Adams, Robert Benchley, Marc Connelly, Jane Grant, Ruth Hale, George S. Kaufman e in alcune occasioni furono presenti anche Hemingway e Scott Fitzgerald. L’hotel metteva a disposizione del gruppo di scrittori un cameriere personale e un tavolo che venne poi soprannominato “la Tavola Rotonda dell’Algonquin”, nome che venne poi attribuito al club di autori che si incontrava all’Algonquin Hotel, anche se loro stessi si definivano ironicamente “the Vicious Circle” (circolo vizioso). Frank Case offriva gratuitamente muffin e verdure agli scrittori che seppur di talento non guadagnavano molto e ancora oggi l’hotel offre sconti sui pasti al ristorante ai giovani autori.  Il numero di soci iscritti al club crebbe enormemente nel corso degli anni e gli incontri proseguirono per decenni; ancora oggi la tavola rotonda originale è visibile all’interno del ristorante e gli ospiti possono richiedere di cenare a questo tavolo.
Negli anni ’30 Case adottò un gatto randagio chiamandolo Rusty e lo portò a vivere con sé in hotel; il gatto divenne una presenza fissa e familiare all’interno della struttura, ma su consiglio dell’attore John Barrymore, il nome venne cambiato in Hamlet e così ancora oggi il gatto che vive nell’hotel viene chiamato Hamlet se maschio e Matilda se femmina.
Frank Case rimase proprietario dell’Algonquin Hotel fino alla sua morte, avvenuta nel 1946; successivamente la struttura cambiò gestione più volte fino a che non venne acquistata dal gruppo Marriot.

By: John Wisniewski By: John Wisniewski
Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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