Waldorf Astoria

La notizia della trasformazione del Waldorf Astoria in un condominio di appartamenti di lusso ha lasciato tutti, turisti e newyorchesi, un po’ stupiti: questo storico e leggendario hotel di Manhattan è una vera istituzione in città. La sua storia affascinante, contrassegnata da ricevimenti sfarzosi, eventi di fama internazionale, diverse comparse nei film e una clientela importante, dalle star di Hollywood ai Capi di Stato, non smette di far sognare intere generazioni e le innovazioni introdotte dalla struttura hanno inciso enormemente sull’industria alberghiera di lusso, apportando novità come il servizio in camera.

Sembra comunque che una piccola parte di camere verrà conservata e questo se non altro permetterà di visitare la hall, un vero gioiello, con i suoi dettagli decorativi prestigiosi e i lampadari in cristallo. Oggi il Waldorf Astoria si trova sull’elegante Park Avenue, tra la 49th Street la 50th Street, a pochi passi da a luoghi come il Rockfeller Center, il MoMA e della cattedrale di St Patrick, ma non era questa la sua location originale.

L’incredibile storia del Waldorf Astoria

Inaugurato nel 1893,  l’hotel occupò l’attuale posizione dellEmpire State Building fino al 1929, quando venne trasferito proprio per far spazio al celebre grattacielo. Ma in realtà questa struttura, che all’epoca si chiamava Waldorf Hotel, era solo uno dei due hotel di proprietà della famiglia Astor, per l’esattezza di William Waldorf Astor: l’altro, l’Astoria Hotel, era del cugino John Jacob Astor e sorgeva a pochi passi dal primo. Se il nome “Astoria” (così come l’omonimo quartiere del Queens) è un omaggio alla grande famiglia di imprenditori Astor, il nome Waldorf  è legato alla città tedesca di Walldorf, dalla quale era originaria la dinastia.

Quando venne completato l’Astoria Hotel, 4 anni dopo il Waldorf Hotel, le due strutture furono collegate da un piccolo corridoio chiamato Peacock Alley e venne naturale farne un unico hotel: nacque così il Waldorf-Astoria Hotel, che all’epoca contava 450 camere ed era la più grande e la più lussuosa struttura alberghiera al mondo.

Prima che il vecchio Waldorf-Astoria venne demolito, Lucius Boomer, un noto manager di hotel, acquistò il nome Waldorf Astoria per la modica cifra di 1 dollaro e fece costruire un nuovo hotel di lusso nell’attuale location su Park Avenue. La nuova struttura in Art Déco venne inaugurata nel 1931 e occupava un intero isolato con numeri da capogiro per l’epoca: 47 piani e 2.200 stanze, un vero record che lo rese, ancora una volta, l’hotel più grande al mondo. Dagli anni ’50 passo sotto la proprietà degli Hilton. Il resto è storia, anzi leggenda.

Com’era il Waldorf-Astoria

Oltre ad offrire numerose stanze l’hotel disponeva di tre ristoranti di cucina americana ed internazionale e ogni tipo di servizio che ci si aspetta da una struttura di lusso di questo standard. Aveva però molte particolarità che lo differenziavano dagli altri hotel. Tra queste ad esempio la presenza di un secondo hotel che occupava i piani dal 28° al 42°, con una sua lobby ed ingresso privati. Una sorta di “hotel nell’hotel” che comprendeva esclusivamente suite e appartamenti di lusso per brevi e lunghi soggiorni: era chiamato “The Waldorf Towers”. In questa parte dell’hotel hanno vissuto personaggi storici e celebrità, da Marilyn Monroe a Frank Sinatra, dal presidente degli Stati Uniti Herbert Hoover al Duca di Windsor. La suite più grande della Towers è stata occupata per tanti anni dal compositore Cole Porter che aveva all’interno un bellissimo pianoforte, donato all’hotel dopo la sua morte: il pianoforte era visibile nella lobby della struttura.

L’hotel aveva in realtà due lobby distinte, una riservata agli uomini e una alle donne, quest’ultima con ingresso dalla 50th Street. Nella lobby delle donne il pavimento era impreziosito da un bellissimo mosaico dell’artista francese Louis Rigal, mentre nell’altro atrio l’attrazione principale era senza dubbio il prezioso orologio ornato con una miniatura della Statua della Libertà posta in cima.

Ma una delle particolarità più curiose è la presenza di una piattaforma ferroviaria privata sotterranea, conosciuta come Binario 61 e collegata alla Grand Central Terminal. Vi si accedeva tramite un ascensore ad uso esclusivo di vip e politici e tra i personaggi che ne hanno usufruito maggiormente c’era Franklin D. Roosevelt. Oggi il binario e il treno esistono ancora ma sono in stato di abbandono e non più utilizzati.

Come sarà il Waldorf Astoria?

Quando verrà completato, si pensa in circa 3 anni, sarà completamente rinnovato: oltre agli appartamenti anche le poche camere che verranno realizzate saranno ampliate e rinnovate. C’è chi dice che la ristrutturazione era d’obbligo, dato che dopo tanti anni la struttura non era più in grado di stare al passo con i nuovi hotel di lusso della città, ma speriamo conservi quell’atmosfera magica che lo contraddistingueva in passato e che lo ha reso uno dei riferimenti della vita mondana newyorchese: nei saloni degli eventi il Waldorf Astoria ha ospitato cene di gala, l’annuale ballo delle debuttanti, show televisivi e tante altre occasioni speciali. Di certo se visiterete New York quando sarà aperto non dimenticatevi di fare un salto perché anche se dormire qui non è certo alla portata di tutti, visitare la maestosa hall è un lusso che chiunque si può concedere.

 

 

Galleria Foto

Informazioni e mappa

Nome: Waldorf Astoria

Nelle vicinanze:

La chiesa di San Bartolomeo a New YorkA 131 metri
Food truck di Uncle Gussy.A 147 metri
Il General Electric Building.A 169 metri
Interni della Cattedrale di San Patrizio a New York.A 266 metri
L'edificio di Saks.A 296 metri
Bambole in vendita all'American Girl Place.A 318 metri

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).