Brooklyn Museum of Art

Prima della costruzione di una stazione metropolitana attorno agli anni ’20, il Brooklyn Museum of Art se ne stava lì, incorniciato dal paesaggio naturale di Prospect Park e isolato da Manhattan e dagli altri quartieri. Anche lo stesso quartiere di Brooklyn era molto diverso da quello che possiamo vedere oggi: lo skyline era dominato dai grandi edifici usati come magazzini e residenze di operai e  immigrati e la zona era considerata malfamata e poco sicura.

Sarà quindi sembrata strana l’idea di realizzare uno dei più grandi musei d’arte degli Stati Uniti proprio in questo quartiere, all’epoca evitato dalla maggior parte dei turisti. Eppure è proprio grazie alla creazione di parchi, centri culturali e artistici e giardini botanici che oggi Brooklyn e le sue attrazioni sono diventate una tappa obbligata per chi visita la Grande Mela.

Il Brooklyn Museum of Art è visitato ogni anno da migliaia di persone, che restano sorprese di fronte alla ricca e variegata collezione di opere composta da oltre 1,5 milioni di capolavori, che spaziano in ogni epoca e Paese, dagli oggetti d’antiquariato ritrovati in Egitto, Africa e Giappone alle opere d’arte americana fino ad arrivare ai lavori dei maggiori artisti europei, come Monet e Degas. Visitare il museo di arte di Brooklyn è un’esperienza unica, un po’ come fare un viaggio nel ricco patrimonio artistico del mondo, facendosi strada tra diverse epoche e correnti artistiche.

Sia per le dimensioni dell’edificio che per il numero di opere il Brooklyn Museum of Art è il terzo museo più grande degli Stati Uniti. E pensare che nel 1823, quando tutto ebbe inizio, non era altro che una piccola biblioteca.

La storia del museo

La piccola biblioteca fondata da Augustus Graham si trovava a Brooklyn Heights fino a che non si unì al Brooklyn Lyceum dando vita al Brooklyn Institute, che puntava a fornire un’istruzione ai giovani commercianti: qui si organizzavano mostre di quadri e sculture, abbinate a incontri e seminari su varie materie. Ben presto le mostre temporanee divennero permanenti e si decise di costruire un grande edificio dedicato alle arti e alle scienze che potesse ospitare, oltre alle gallerie, anche centri di ricerca e istruzione. Fu così che nacque il Brooklyn Institute of Arts & Science, che comprendeva il Brooklyn Museum, il Brooklyn Academy of Music, il Brooklyn Botanic Garden e il Brooklyn Children’s Museum; nel 1970 tutti questi istituti divennero indipendenti.

Oggi arrivando di fronte al maestoso edificio in stile classico che ospita il museo ci si sente davvero piccoli e quasi si stenta a credere che nei progetti originali la struttura dovesse essere ben 4 volte più grande di quella odierna. Le bellissime sculture raffiguranti Brooklyn e Manhattan che fiancheggiano l’entrata e i dettagli decorativi sono opera di Daniel Chester French, il celebre scultore già famoso per aver realizzato il Lincoln Memorial.

La collezione

Il Brooklyn Museum of Art è stato il primo nella storia a dedicare una mostra all’arte africana e ancora oggi è rinomato per questa sezione che comprende oltre 5.000 oggetti provenienti dall’Africa Sub-sahariana, tra cui ci sono sculture, gioielli delle tribù dei Berberi, oggetti in avorio, maschere e manufatti ornati di perle, ma anche opere d’arte contemporanea come la riproduzione in scala di un’imbarcazione in ceramica dell’artista Magdalene Odondo. Molto apprezzata è anche la collezione di reperti e oggetti d’antiquariato provenienti dall’Egitto che raccontano oltre 3.000 anni di storia: tra questi ci sono papiri antichissimi e statue in terracotta.  Molti di questi oggetti sono frutto di donazioni, mentre altri sono stati portati alla luce in seguito agli scavi archeologici finanziati dal museo.

A questi si aggiungono gli oltre 5.000 oggetti della sezione dedicata alle isole del Pacifico: c’è davvero di tutto e si può curiosare tra conchiglie, capelli umani, maschere, sculture, gioielli, piume, ecc. provenienti da Nuova Zelanda, Indonesia, Hawaii e altre isole meno conosciute.
A questi tesori si aggiungono le sezioni dedicate ai dipinti, alle sculture e alle arti decorative a partire dal 17esimo secolo fino ad oggi.

Molto interessante è la sezione dedicata all’arte americana,  dove potrete ammirare dipinti, sculture e stampe dal 1720 al 1945. Il primo quadro comparso in questa galleria fu “Winter Scene in Brooklyn”, donato dall’autore Francis Guy, ma tra i capolavori più famosi c’è il ritratto di George Washington realizzato da Gilbert Stuart e “The Peaceable Kingdom” ad opera di Edward Hicks. Questa sezione permette anche di osservare l’evoluzione del panorama artistico americano, curiosando tra i capolavori degli impressionisti come John Sargent, John H. Twachtman e Childe Hassam e quelli degli artisti moderni, tra cui Max Weber e Georgia O’Keeffe.
Molte delle sculture che fanno parte della sezione di arte americana sono disseminate in vari punti del museo, in particolare nel Steinberg Family Sculpture Garden e nella mostra American Identities: A New Look.

Dall’America si vola poi verso l’Europa con i capolavori del Rinascimento Italiano che portano le firme di Lorenzo di Niccolo, Sano di Pietro, Nardo di Cione, Giovanni Bellini e tanti altri. Si arriva poi in Francia con le opere dei grandi pittori del ‘900 tra cui Degas, Charles Daubigny, Eugène Boudin, Claude Monet e degli scultori Alfred Barye, Camille Pissarro e Paul Cézanne.

Del museo fa parte anche un centro dedicato all’arte femminista, che punta a riconoscere l’importanza di questo movimento e del suo contributo al mondo creativo; il centro include uno spazio espositivo, una biblioteca e una galleria che ospita l’installazione artistica di Judy Chicago, intitolata “The Dinner Party”.
La collezione permanente è affiancata da numerose mostre temporanee.

Informazioni generali per la visita

Il Brooklyn Museum of Art è aperto dal mercoledì alla domenica dalle 11:00 alle 18:00, con chiusura posticipata alle 22:00 il giovedì.
Il biglietto d’ingresso costa 16 dollari per gli adulti, 10 dollari per gli over 62, mentre bimbi e ragazzi fino ai 19 anni entrano gratis.

L’ingresso è gratuito ogni giovedì dalle 18:00 alle 22:00; in questa occasione oltre ad ammirare le mostre e la collezione è possibile prendere parte ad un vasto programma di attività, tra cui lezioni di salsa, incontri con artisti, laboratori, ecc. È un’idea che nasce sulla scia del successo dei Target First Saturday, un evento che ricorre il primo sabato di ogni mese, eccetto settembre, in cui oltre all’ingresso gratuito vengono offerti tanti intrattenimenti per tutti i gusti.

Per chi desidera visitare anche il Brooklyn Botanic Garden è disponibile un biglietto combinato al prezzo di 23 dollari per gli adulti e 14 per gli over 62, con la condizione di visitare le due attrazioni nello stesso giorno.
Il museo mette a disposizione dei tour giornalieri gratuiti che cambiano orario a seconda dei giorni perciò vi consiglio di consultare il sito ufficiale.
Prima di uscire dal museo non dimenticatevi di fare un salto nel negozietto di souvenir, dove troverete tanti libri, oggetti e gadget da regalare o da portare a casa con voi come ricordo.

Se poi volete fermarvi a fare uno spuntino, il Brooklyn Museum of Art vanta tre proposte molto invitanti: il ristorante The Norm si ispira alla multiculturalità del quartiere di Brooklyn con un menù ricco di specialità internazionali, ma se preferite qualcosa di semplice e veloce optate per il BMK Cafè, dove troverete sandwich, insalate e altri snack; vegetariani e vegani troveranno tanti ottimi piatti al BMK Bowl.

Come arrivare

Potete raggiungere il museo in metropolitana con le linee 2 e 3 fino a Eastern Parkway/Brooklyn Museum, mentre in autobus potete prendere le linee B41 e B69 fino a Grand Army Plaza e B45 fino a St. Johns Place e Washington Avenue.

Galleria Foto


Informazioni e mappa

Nome: Brooklyn Museum of Art

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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