Tempio Sofukuji

Il Tempio Sofukuji non è uno dei classici templi che vedrete in Giappone: rappresenta un angolo di Cina nella Terra del Sol Levante, con il suo profilo e i suoi dettagli decorativi che ne rivelano chiaramente le origini e lo rendono una delle testimonianze più belle di architettura religiosa del periodo della Dinastia Ming. Costruito nel 1629 per la comunità cinese di Nagasaki, che all’epoca rappresentava il 15% della popolazione, è la sede di una delle scuole del buddismo zen: Obaku.

Il tempio sorge lungo il pendio di una collina, immerso nella vegetazione, ed è certamente un luogo da non perdere durante una visita a Nagasaki non solo per ammirare un gioiello architettonico di indubbia bellezza ma anche per scoprire una pagina della storia del Giappone e della città forse poco conosciuta.

Origini del Tempio Kofukuji

Non è un caso che un tempio cinese sia sorto proprio a Nagasaki e che non sia nemmeno l’unico tempio cinese della città.

Sin da tempi antichi i traffici commerciali tra Giappone e Cina avvenivano principalmente attraverso i porti lungo la costa della regione di Kyushu e questo ha portato diverse comunità cinesi a stabilirsi in questa zona. Nei primi anni del 1600, però, la restrizione imposta al commercio internazionale ha portato a concentrare tutti i commerci esclusivamente nel porto di Nagasaki. La comunità cinese della città divenne quindi molto numerosa e questo spinse i cinesi a richiedere l’autorizzazione alla costruzione di un tempio. Il primo tempio fu in realtà Kofukuji al quale seguì, 9 anni dopo, la costruzione del tempio Sofukuji, da molti ritenuto più bello del primo probabilmente grazie al fatto che la maggior parte degli edifici e delle strutture del complesso vennero di fatto realizzate in Cina e poi trasportate via nave.

Visitare il Tempio Sofukuji

Il tempio rispetta i classici canoni architettonici dei luoghi di culto cinesi sia nell’architettura che nelle statue esposte e nei simboli. La prima struttura che incontrerete è una porta di ingresso, Ryugumon (tradotto letteralmente significa Porta del Palazzo del Dragone), situata ai piedi della collina, che segnala l’accesso al tempio con il suo colore rosso acceso, lo stesso che caratterizza gli altri edifici del complesso. In realtà quella che vedete oggi è una ricostruzione completata nel 1849 perché la porta originaria, risalente al 1673, fu distrutta varie volte da incendi e calamità naturali.

Proseguendo su per la collina si accede al complesso del tempio, costituito da varie sale di preghiera e da numerosi oggetti sacri e statue venerate dai fedeli. Tra le cose che probabilmente incuriosiscono di più c’è un’antica campana, risalente al 1600, e un gigantesco calderone che venne usato dai monaci per sfamare i cittadini durante un periodo di carestia che colpì la città sul finire del 1600.

L’edificio più importante è la Buddha Hall che resta una delle poche strutture originali del tempio: risale al 1646 e non è solo la struttura più antica del tempio, bensì della città. Al suo interno si può ammirare una statua del Buddha protagonista di un episodio particolare: si narra che nei primi anni del ‘900, durante delle opere di restauro della statua, venne scoperto che all’interno si celavano delle parti in argento.

Tra le altre divinità che vedrete raffigurate nel tempio c’è Mazu, la Dea del Mare e protettrice dei navigatori.

Festival

Il tempio Sofukuji è la cornice di diversi festival a sfondo religioso che si svolgono durante tutto l’anno. Tra questi il più celebre è il Bon Festival che si tiene a fine luglio attirando in città tantissimi visitatori cinesi da tutto il paese.

Informazioni generali per la visita

Il tempio è aperto al pubblico tutti i giorni dalle 8:00 alle 17:00 con un costo di ingresso di 300 yen.

Come arrivare

Il tempio si trova a 5 minuti di passeggiata dalla fermata del tram Shokakujishita, raggiungibile con le linee 1 e 4.

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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