First Street Garden

Incastonato nel Lower East Side, il First Street Garden è una piccola oasi verde che riflette perfettamente le caratteristiche del quartiere in cui si trova, con il suo aspetto un po’ trascurato e un’atmosfera poco affollata rispetto a parchi più famosi di New York, ma che cela un’anima colorata, artistica e generosa.  Si tratta di un piccolissimo parco che passerebbe inosservato se non fosse per i metri e metri di  variopinte opere di street art che fanno da sfondo a bellissime aiuole fiorite e alberi. I graffiti sono stati realizzati da diversi artisti ma sembrano quasi un’unica opera che continua anche sui muri dell’edificio situato alle spalle del parco, una struttura abbandonata un po’ fatiscente che però rende questo luogo ancora più suggestivo.  Il First Street Garden, che, come suggerisce il nome, si affaccia su First Street, tra la First e la Second Avenue, è uno dei tanti “community garden” di New York: si tratta di piccole aree verdi recuperate e gestite da un gruppo di residenti o da associazioni del quartiere per creare un’oasi di relax pubblica in cui rilassarsi e socializzare attraverso le attività organizzate dai cittadini. Ma il First Street Garden ha una storia speciale, tutta al femminile.

La nascita del First Street Garden

Questo piccolo giardino era un terreno abbandonato che è stato recuperato ed è oggi gestito dal Lower East Side Girls Club, un’associazione nata nel 1996 con lo scopo di aiutare e fornire un’istruzione alle ragazze e bambine povere del quartiere offrendo corsi e programmi di vario genere: si insegnano materie come arte, scienze, informatica e alle studentesse più grandi vengono offerte tirocini presso le aziende locali. In questo modo le ragazze del Lower East Side possono ambire ad un futuro migliore. Infatti, nonostante oggi la situazione sia migliorata, il quartiere è segnato da un passato fatto di immigrazione, povertà e criminalità e resta una delle aree più densamente popolate e multietniche di Manhattan.

I graffiti del Lower East Side

In linea con la filosofia del Lower East Side Girls Club, il First Street Garden ospita una mostra di graffiti realizzata da giovani studentesse e intitolata “Women who have changed the world”: rende omaggio alle donne che, oggi e in passato, hanno lottato per dare maggiori diritti delle donne e abbattere le disuguaglianze tra uomo e donna. Tra le figure che potete vedere rappresentate ci sono ad esempio le attiviste Dorothy Day ed Ella Baker, Nydia Velazqueze Shirley Chisolm, rispettivamente la prima donna portoricana e la prima donna afro-americana ad entrare nel Congresso americano. Gli altri murales si basano invece su varie tematiche: ce ne sono alcuni di fantasia, altri ironici legati alla vita di New York, altri ancora dedicati a star del mondo della musica,  ecc. Rivolte verso i graffiti trovate delle panchine per sedersi e godersi la quiete di questo luogo.  Nel centro del giardino è posizionata anche un’installazione molto particolare: una sorta di segnaletica stradale che invece di indicare dei luoghi fisici indirizza verso degli stati d’animo, come  gioia, dolore, amore, felicità, tristezza…tocca a voi decidere quale “strada” seguire!

Orari

Se volete visitare il First Street Garden tenete presente che il giardino ha degli orari di apertura: è accessibile il venerdì pomeriggio dalle 16 alle 18 e ogni sabato e domenica dalle 12 alle 16.

Come arrivare

Potete raggiungere il giardino in metro con la linea F. La stazione della metro più vicina è la Second Street station.

Galleria Foto


Informazioni e mappa

Nome: First Street Garden

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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