Portare coltelli dal Giappone
Comprare un coltello in Giappone è una di quelle esperienze che vi rimane impressa. Non solo per la qualità dell’oggetto, ma per il significato che ha dietro: artigianalità, precisione, tradizione. Ma quando arriva il momento di metterlo in valigia, iniziano i dubbi: posso davvero portarlo in aereo? Serve dichiararlo? E in dogana? In questo articolo vi spiego tutto: da dove comprarli a come impacchettarli, passando per le regole in aeroporto e i consigli pratici per non avere problemi. Lo faccio con l’esperienza di chi lo ha fatto più volte, e ha anche visto turisti farsi sequestrare coltelli solo perché non sapevano cosa stavano facendo.
Indice
- Perché comprare coltelli in Giappone
- Dove comprare coltelli giapponesi
- Trasportare un coltello
- I coltelli si possono portare in valigia?
- Serve dichiararlo in aeroporto?
- Come impacchettarlo nel modo giusto
- Quanti coltelli si possono portare?
- Quanto costano i coltelli giapponesi
- Posso portarli in Italia senza problemi?
- Dogana e limiti doganali
Perché comprare coltelli in Giappone

La qualità si vede dalla prima impugnatura. I migliori sono forgiati a mano, spesso con tecniche derivate dalla tradizione dei fabbri che costruivano le katana. Ci sono città famose in tutto il Giappone per questa arte: Sakai, Seki, Tsubame… posti dove ogni negozio ha una storia da raccontare.
Dove comprare coltelli giapponesi
Non serve andare in mezzo alle montagne. Anche a Tokyo o Kyoto potete trovare negozi eccezionali.
Vi consiglio alcuni posti dove ho portato amici e clienti:
- Kappabashi-dori a Tokyo: la strada degli utensili da cucina, con decine di negozi. Alcuni vendono anche coltelli fatti a mano, con artigiani presenti in negozio. Uno dei più celebri, che consiglio, è Kamata.
- Tsubaya: storico negozio sempre a Kappabashi-dori. Coltelli incredibili.
- Aritsugu a Kyoto: uno dei più antichi e famosi, nel mercato Nishiki. Prezzi alti, ma qualità top. C’è anche una sede a Tsukiji (Tokyo)
- Tower Knives a Osaka: personale che parla inglese, scelta ampia, atmosfera rilassata.
In tutti questi posti potete chiedere l’incisione del nome o una dedica. Di solito non cambia il prezzo, ma rende il coltello ancora più speciale.
Trasportare un coltello
In Giappone è vietato portare coltelli con sé, anche se sono da cucina. La legge è molto severa: se il coltello è facilmente accessibile, come in uno zaino o in tasca, può essere considerato un oggetto pericoloso.
Per evitare problemi, semplicemente deve essere chiaramente impacchettato e non utilizzabile immediatamente. Chiedete sempre che venga sigillato dal negozio, con scatola rigida e nastro. Se è visibilmente nuovo e ben imballato, non ci sono rischi.
Non tiratelo mai fuori in pubblico e, se non partite subito, lasciatelo in hotel. L’unico momento in cui dovete averlo con voi è per metterlo subito nel bagaglio da stiva.
I coltelli si possono portare in valigia?

Quindi: compratelo, imballatelo bene, e mettetelo nel bagaglio che va in stiva.
Serve dichiararlo in aeroporto?
No, se si tratta di coltelli da cucina normali. L’importante è che non siano armi (niente coltelli da lancio, lame nascoste, o oggetti affilati camuffati). I coltelli da cucina sono considerati strumenti da taglio, non armi bianche.
Non serve quindi nessun permesso speciale per esportarli dal Giappone. Non serve nemmeno dichiararli alla dogana giapponese in uscita. Ma attenzione.
Come impacchettarlo nel modo giusto
Quando lo comprate, chiedete al negozio di fare un imballaggio adatto per l’aereo. Lo fanno sempre, sanno esattamente cosa serve. Vi daranno il coltello in una scatola rigida, con una protezione sulla lama e spesso un nastro adesivo di sicurezza.
Se vi danno solo una bustina o una scatola morbida, avvolgetelo bene voi: con giornali, cartone o anche vestiti, per evitare che si sposti. Mettetelo al centro della valigia, non in un angolo.
Vi consiglio di scrivere una nota in inglese sopra il pacchetto tipo: “Kitchen knife purchased in Japan – not dangerous”. A volte i controlli aprono le valigie e meglio farli trovare pronti.
Quanti coltelli si possono portare?
Non c’è un limite preciso, ma evitate di portarne troppi. Due o tre al massimo non fanno problemi, soprattutto se sono evidentemente da cucina. Se ne portate dieci tutti uguali e nuovi, possono pensare che li stiate importando per venderli. E in quel caso vi possono fermare e fare controlli doganali.
Se siete un gruppo, divideteli tra le valigie. E tenete le ricevute: dimostrano che sono per uso personale e che sono stati comprati regolarmente.
Quanto costano i coltelli giapponesi
Si va da 4.000 yen per un coltello di fascia bassa, fino a oltre 100.000 yen per quelli forgiati a mano da artigiani famosi. Ma già con 10.000-15.000 yen si trovano ottimi coltelli da cucina che durano una vita.
Ci sono anche linee più “turistiche”, ma occhio: spesso sono belli ma poco affilati, più adatti da esporre che da usare. Chiedete sempre se il coltello è da taglio reale o da collezione.
Posso portarli in Italia senza problemi?

Al massimo possono chiedervi cosa sono, e basta dire “sono coltelli da cucina comprati in Giappone”. Se volete stare tranquilli, tenete lo scontrino a portata di mano.
Dogana e limiti doganali
Dal punto di vista della dogana italiana, i coltelli da cucina non sono soggetti a particolari restrizioni. Però, se il totale degli acquisti che portate in Italia supera 430 euro (se arrivate in aereo), dovreste dichiararli e pagare l’IVA.
Questo vale per tutto: elettronica, abbigliamento, e anche coltelli.

Autore
Marco Togni
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 20 anni fa. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).