Bund di Shanghai

Shanghai è la più popolosa città cinese, nonché il più importante centro finanziario e commerciale della Cina. Accanto ai moderni quartieri degli affari come quello di Pudong, ve ne sono altri dove a farla da padrone sono pregevoli edifici storici: è il caso del Bund, che vanta ben 14 edifici posti sotto tutela, tra cui l’antico Consolato inglese, costruito nel 1973, la Chiesa dell’Unione, costruita nel 1876 e l’edificio che ospita il Club di canottaggio di Shangai.

Oggi il Bund si estende per circa 1 kilometro e mezzo lungo la Via Zhongshan, che prende il nome dal primo presidente della Repubblica Cinese: più precisamente dalla Via Yan’an fino al ponte Waibaidu, sul fiume Suzhou, in prossimità del suo confluire con lo Huangpu.
Nei pressi del tunnel turistico che collega le due rive dello Huangpu, si trova un’enorme statua in bronzo di Chen Yi, primo sindaco comunista della città.
Il Bund è diventato uno dei simboli architettonici meglio riconoscibili di Shanghai.
In cima al muro di contenimento lungo 770 metri, costruito per controllare le piene, si trova un’ampia passeggiata panoramica, pavimentata con piastrelle colorate e cosparsa di aiuole fiorite e luci da giardino in stile europeo, il luogo ideale per una passeggiata rilassante con una vista romantica sul fiume Huangpu.

Cenni storici

Tecnicamente il Bund è un viale che costeggia la riva destra del fiume Huangpu ed è uno dei simboli architettonici più importanti di Shanghai. Il termine “Bund” deriva da una espressione anglo-indiana che significa «le rive della baia fangosa», in quanto originariamente la zona non era che una riva fangosa sulla quale venivano scaricate le merci dalle imbarcazioni. Inizialmente divenne un insediamento britannico. Dopo che Shanghai divenne un porto commerciale nel 1846, fu realizzata una strada asfaltata e i lungarni furono rinforzati. Poco a poco vennero costruiti edifici, sfociando in un vero e proprio boom edilizio tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX, quando il luogo diventò il cuore commerciale e finanziario di Shanghai, ospitando numerose banche straniere e finendo per essere controllato dalle potenze che si spartivano la Cina, ossia Gran Bretagna, Francia e Germania.
Con l’avvento del comunismo, le istituzioni finanziarie iniziarono ad abbandonare il paese e tutte le statue coloniali disseminate lungo la passeggiata vennero rimosse.
Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80, con lo scioglimento della politica economica della Repubblica popolare cinese, gli edifici sul Bund tornarono gradualmente ai loro precedenti impieghi, molti vennero restaurati e trasformati in alberghi o istituti finanziari e fu inoltre realizzata una nuova passeggiata 10 metri sopra il livello della strada.
Negli ultimi decenni, il Bund è diventata una delle principali attrazioni turistiche della città, tanto che al fine di preservarne il suo peculiare stile architettonico, sono stati proibiti tutti i progetti legati alla costruzione di nuovi grattacieli. Negli anni ’90 il governo di Shanghai ha di promuovere un concetto allargato del Bund per aumentare il suo potenziale turistico e conciliare la promozione degli edifici coloniali con l’ideologia socialista. A partire dal 2008, è stato avviato un importante progetto di riconfigurazione dei flussi di traffico lungo il Bund, per renderlo ancora più fruibile e per concedere più spazio alle quattro piazze principali: Huangpu Park, Chen Yi, Bund Financial Square e Observatory Plaza.

Caratteristiche

Lo spettacolo più famoso risiede nei 26 edifici situati sul versante ovest, e caratterizzati da diversi stili architettonici, tra cui gotico, barocco, romanico e rinascimentale. Il Bund viene a ragione chiamato il ‘museo di architettura internazionale': qui si possono ammirare molti esempi di architettura dell’inizio del XX secolo, che vanno dallo stile neoclassico dell’edificio della HSBC all’art decò del Peace Hotel e della Sassoon House. Al Bund si trovano banche, alberghi, club esclusivi, organi di stampa e sedi di organizzazioni internazionali, ospitati in edifici di diverse altezze, che poco sono cambiati nel corso dei decenni. Il tratto comune è lo stile occidentale.

Non lontano da Huangpu Park si trova il cosiddetto “muro degli amanti”, che un tempo era considerato come l’angolo più romantico di Shanghai. Dopo la ristrutturazione, gli edifici in cemento sono stati trasformati in romantici parapetti, da cui si ha una bella vista sul fiume Huangpu e il quartiere di Pudong.
Una passeggiata tra gli edifici del Bund permette di comprendere a pieno il ruolo della città nei secoli scorsi, quando era la meta privilegiata di molti uomini d’affari provenienti da tutto il mondo. Oggi, il Bund è frequentato soprattutto dai turisti, sia di giorno che di sera, quando gli edifici sono sapientemente illuminati e creano un’atmosfera d’altri tempi.

Gli edifici

In totale, il Bund comprende 52 edifici di epoca coloniale, ma è possibile accedere solo in un paio di essi.
Al n. 2 si trova l’edificio che un tempo ospitava lo Shanghai Club, il ritrovo per stranieri più esclusivo della città.
Al n. 12 si trova invece quello che è probabilmente l’edificio più celebre in assoluto, una struttura in stile neo-classico risalente al 1923 e che ha ospitato la Banca di Hong Kong e Shanghai fino al 1955: in passato si era soliti riferirsi a questo edificio come al più lussuoso tra il canale di Suez e lo stretto di Bering.
Altro celebre edificio, quello che ospita il Peace Hotel, in stile art-decò, meglio conosciuto con il nome di Sassoon House, così chiamato dal nome del suo costruttore, sir Victor Sassoon, l’uomo più influente della Shanghai della prima metà del Novecento. Nei seminterrati è ospitato il più famoso jazz club di Shanghai da quasi un secolo.
Accanto al Peace Hotel si trova la sede della Bank of China, una struttura completata nel 1937 e che all’epoca era la più alta della città.

Sculture

Oltre alla già citata statua dedicata a Chen Yi, il Bund ospita un altro interessante monumento, situato ad Huangpu Park, ossia il Monumento agli Eroi del Popolo, una memoriale in cemento dedicato a tutti i caduti durante le lotte rivoluzionarie del periodo delle guerre dell’oppio.
Sul lato sud del ponte Bund Garden sorge l’Ever Victorious Army Monument, un monumento che commemora tutti gli ufficiali e i soldati dell’esercito morti nelle battaglie contro l’esercito di Taiping nel periodo 1862-1864. Un’altra famosa scultura è il World War Monument, realizzata per ricordare i caduti della prima guerra mondiale.
Infine, situata di fronte alla Shanghai Custom House su Jiujiang Road, si trova la statua Hart, la più famosa nella storia di Shanghai, che commemora l’omonimo cittadino nord irlandese, che aveva prestato servizio come Segretario Generale della Dogana cinese per ben 48 anni.

Come arrivare

In autobus

  • linee 33, 37, 55, 65, 147, 305, 307, 317, 330, 921, 123, 135, 145, 576: scendere a East Zhongshan 1st Road
  • linee 220 o 939: scendere a Middle Sichuan Road
  • linee 42, 71, 311, 316, 320: scendere a East Yan’an Road
  • City Sightseeing Bus Linea 1: scendere al Bund

In metropolitana

Non ci sono stazioni della metropolitana sul Bund. Tuttavia, la stazione di East Nanjing Road sulla Linea 2 è a soli 5-10 minuti a piedi a ovest del Bund. Prendere la linea 2 o 10 e scendere alla stazione East Nanjing Road. Poi a piedi per circa 10 minuti verso il fiume Huangpu.

In traghetto

Vi sono traghetti di linea tra East Jinling Road Ferry Dock / The Bund a Puxi e Dongchang Road Ferry Dock a Pudong. Camminare verso il fiume Huangpu da East Nanjing Road e girare a destra, dopo poco si giunge all’East Road Ferry Dock. Dongchang Road Ferry Dock si trova invece a circa 10-15 minuti a piedi a sud della Oriental TV Pearl Tower.

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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