1 giorno a Kamakura
Kamakura in un giorno è una di quelle idee che sembrano semplici ma che, se organizzate bene, diventano una giornata piena e soddisfacente. È la classica escursione da Tokyo che consiglio quando si vuole vedere templi, mare, vicoli pieni di negozietti e un po’ di atmosfera antica senza dover cambiare hotel. In un solo giorno si riesce a combinare Kita-Kamakura, il Grande Budda e Komachi Dori, e volendo anche un salto al mare o ad Enoshima. Alla fine quello che conta è costruire un percorso logico, senza correre come matti, e scegliere se dare più spazio ai templi o al lato “mare e passeggiate”.
In questo articolo vi racconto come organizzare un giorno a Kamakura in modo lineare, partendo da Tokyo, con due varianti principali e qualche consiglio pratico su cosa vedere, dove mangiare e cosa lasciare tranquillamente per un’altra volta.
Indice
Da Tokyo a Kamakura
La cosa più comoda è partire al mattino da Tokyo con un treno diretto verso Kamakura. Io di solito vi direi di partire abbastanza presto, non all’alba ma nemmeno a metà mattina, così avete margine per fermarvi a Kita-Kamakura senza stress. In genere i treni per Kamakura e per Yokosuka sono frequenti e non serve fare grandi piani: basta controllare l’orario la sera prima e scegliere una partenza che vi permetta di arrivare verso le 9–9:30.
Se volete seguire l’itinerario “classico” che vi consiglio, la fermata giusta non è subito Kamakura, ma Kita-Kamakura, una stazione minuscola immersa nel verde, da cui si raggiungono alcuni dei templi zen più belli della zona. Per chi non ama spostarsi mille volte, è comodo perché si inizia subito a visitare qualcosa, senza dover tornare indietro più volte in giornata.
Perché partire da Kita-Kamakura
Kita-Kamakura è la porta d’ingresso ideale quando volete dare al vostro giorno a Kamakura un tono più tranquillo e “zen”. Appena scesi dal treno, in pochi minuti a piedi raggiungete il complesso di Engakuji, uno dei grandi templi zen della zona. È un insieme di edifici, scalinate, alberi, piccoli sentieri: non è il classico santuario “una foto e via”, ma un posto dove, se vi fermate un po’, riuscite davvero a entrare nell’atmosfera.
Da Engakuji potete poi proseguire a piedi seguendo la strada che scende verso il centro. Lungo il percorso incontrate altri templi, tra cui Kenchoji, che merita almeno una sosta veloce, anche solo per dare un’occhiata al grande portale e all’impostazione del complesso. Io onestamente trovo che questa prima parte della giornata serva a “staccare” da Tokyo: il fatto di camminare tra templi e colline vi fa entrare subito in modalità gita, senza il caos della città.
Templi lungo la passeggiata
La passeggiata da Kita-Kamakura verso Kamakura è uno dei punti forti di questa giornata, se vi piace l’idea di muovervi a piedi e fermarvi nei posti che vi ispirano di più. Non è una maratona: in una ventina di minuti, camminando con calma e con qualche sosta, arrivate verso la zona del grande santuario Tsurugaoka, ma lungo il tragitto potete scegliere quali templi visitare davvero e quali guardare solo dall’esterno.
Il rischio, quando si è in Giappone, è quello di voler entrare ovunque e di stancarsi dopo il terzo tempio. Ve lo dico sinceramente: meglio selezionare 2–3 luoghi e goderli, piuttosto che timbrare dieci ingressi e ricordarsi tutto come un “miscuglio di legno e torii”. Engakuji e Kenchoji sono una base solida per iniziare; se avete più tempo e energie potete aggiungere qualcos’altro, ma non sentitevi obbligati.
Santuario Tsurugaoka
Proseguendo lungo la strada, a un certo punto vi ritrovate nella zona del grande santuario Tsurugaoka Hachimangu, il cuore simbolico di Kamakura. È un santuario shinto molto ampio, con un viale di accesso, scalinate e una vista che, nelle giornate limpide, regala scorci molto fotogenici. Io vi consiglio di dedicare qui un po’ di tempo, non solo per salire le scale e fare una foto dall’alto, ma anche per osservare i dettagli: le persone che vengono a pregare, i piccoli rituali, i negozietti di amuleti.
Dal punto di vista dell’itinerario, Tsurugaoka è un ottimo “snodo”: siete ormai a due passi da Komachi Dori e da qui in poi potete iniziare a pensare al pranzo e alla parte più “vivace” della giornata. Se arrivate a metà mattina, siete perfettamente in orario per visitare il santuario con calma e poi spostarvi verso la strada commerciale senza dover pranzare alle tre del pomeriggio.
Komachi Dori
Komachi Dori è la strada commerciale principale di Kamakura, piena di ristorantini, negozi di souvenir, dolcetti e street food locale. Dopo la parte più “spirituale” della mattina, è il posto ideale per staccare un attimo, mangiare qualcosa e curiosare tra gli scaffali. La cosa bella è che ci sono opzioni per tutti: dai piatti più semplici a base di noodle fino a ristorantini di pesce, caffè carini, snack da passeggio.
Io di solito consiglio di pranzare qui prima di proseguire verso Hase. Potete scegliere un ristorante vero e proprio se volete sedervi e riposarvi, oppure fare un pranzo più spezzettato con snack e assaggi, se preferite avere più tempo per i templi del pomeriggio. Komachi Dori è anche perfetta per chi ama portarsi a casa qualche souvenir classico: dolci, biscotti, piccoli oggetti ispirati a Kamakura e al Grande Budda. Non dovete per forza comprare tutto, ma un giro qui secondo me ha sempre senso.
Verso Hase con l’Enoden
Una volta finito il pranzo e la passeggiata a Komachi Dori, potete dirigervi verso la stazione di Kamakura per prendere la famosa linea Enoden. Questo trenino è già di per sé un’esperienza: è piccolo, passa vicino alle case e al mare, e ha quell’aria un po’ retrò che lo rende molto fotografato. La fermata che vi interessa per il classico giro di un giorno è Hase, da cui si raggiungono sia il Grande Budda sia il tempio di Hase-dera.
Vi consiglio di tenere conto dei tempi: tra il cammino del mattino, la visita al santuario, il pranzo e il trenino, il pomeriggio passa in fretta. Per questo ha senso non arrivare troppo tardi a Hase, così non dovete fare tutto di corsa. Il tratto Kamakura–Hase è breve, quindi appena saliti potete rilassarvi un attimo e guardare il panorama, sapendo che in pochi minuti sarete alla prossima tappa importante della giornata.
Il Grande Budda
Il Grande Budda di Kamakura è probabilmente l’immagine che molti hanno in mente quando pensano a questa città. Dalla stazione di Hase si raggiunge con una passeggiata semplice, seguendo le indicazioni: il flusso di persone in genere è chiaro e non rischiate di perdervi. Una volta arrivati, vi trovate davanti questa enorme statua di bronzo all’aperto, che colpisce per dimensioni e per la tranquillità che trasmette nonostante la folla.
Io vi direi di prendervi almeno un po’ di tempo per osservarlo da diverse angolazioni, fare qualche foto ma anche semplicemente stare lì, seduti o in piedi, a guardare le espressioni delle persone intorno. Il Grande Budda è una di quelle tappe che “devono esserci” in un giorno a Kamakura, quindi anche se è un luogo molto conosciuto secondo me resta un punto fermo dell’itinerario. Se arrivate nel primo pomeriggio, avete ancora margine per proseguire verso Hase-dera senza stress.
Tempio Hase-dera
A pochi minuti dal Grande Budda si trova il tempio Hase-dera, che io personalmente considero uno dei luoghi più interessanti della zona. È un complesso con giardini curati, piccole statue, gallerie, e soprattutto una vista molto bella sul mare e sui tetti della città dalla parte alta. Salendo, il percorso è piacevole e spezza bene il ritmo dopo le visite più “piatte” del resto della giornata.
Hase-dera è uno di quei posti dove, se avete tempo, conviene fermarsi un po’ di più: le piccole statue allineate, i sentieri, le sale principali, tutto contribuisce a creare un’atmosfera particolare. Lo consiglio soprattutto a chi vuole portarsi a casa qualche foto diversa da quelle classiche con il Grande Budda. Qui riuscite a cogliere il lato un po’ più intimo di Kamakura, con il mare sullo sfondo e la città che si allunga sotto di voi.
Variante con Enoshima
Un’alternativa interessante è costruire la giornata al contrario, iniziando dalla zona di Hase ed Enoshima e lasciando Komachi Dori e il santuario Tsurugaoka per il pomeriggio. In pratica, partite da Tokyo, scendete più avanti lungo la linea e vi dedicate prima al mare e all’area di Hase, magari pranzando nella zona di Enoshima, dove l’atmosfera è più legata al mare e ai piatti di pesce.
Questa variante ha senso soprattutto nelle stagioni più miti, quando vi attira l’idea di stare sul mare nelle ore centrali, con più luce. Poi, nel pomeriggio, tornate verso Kamakura, passeggiate a Komachi Dori e chiudete la giornata con il santuario Tsurugaoka. Io la vedo come una buona soluzione per chi è già stato a Kamakura una volta e vuole dare più spazio a Enoshima, oppure per chi ama spostarsi in treno e giocare un po’ di più con i percorsi.
Daibutsu Hiking Course
Per chi ama la natura esiste anche il Daibutsu Hiking Course, un sentiero che collega la zona del tempio Jochiji a Kita-Kamakura con l’area del Grande Budda. È un percorso nel verde, che richiede circa un’ora e mezza di cammino, e che può sembrare molto allettante a chi vuole “guadagnarsi” la visita al Budda dopo una passeggiata tra i boschi.
Io però, per una giornata sola a Kamakura, non ve lo consiglio. Tra i tempi di spostamento da Tokyo, le visite ai templi principali e il desiderio di vedere anche un po’ di mare, il rischio è di spendere troppe energie sul sentiero e arrivare stanchi o di corsa alle tappe più iconiche. Se avete più giorni nella zona, il discorso cambia, ma con un solo giorno secondo me ha più senso concentrarsi su Engakuji, Tsurugaoka, Komachi Dori, Hase-dera e il Grande Budda. Il trekking potete sempre lasciarlo a un viaggio successivo, quando vi va proprio di fare una giornata dedicata solo a quello.
Come organizzare gli orari
Per far funzionare bene questo itinerario di un giorno a Kamakura, la chiave è non partire troppo tardi da Tokyo e non riempire la giornata di mille deviazioni. In pratica, il flusso ideale è: arrivo a Kita-Kamakura in mattinata, visita di Engakuji e, volendo, di Kenchoji, passeggiata verso Tsurugaoka, pranzo a Komachi Dori, pomeriggio a Hase tra Grande Budda e Hase-dera, rientro verso Tokyo nel tardo pomeriggio o in serata.
Quando mi capita di consigliare questo giro, noto che chi si trova meglio è chi lascia qualche spazio vuoto invece di incastrare ogni minuto. Potete ad esempio prevedere una pausa caffè dopo il santuario, o un gelato a Hase prima di rientrare, senza raccontarvi che “state perdendo tempo”. In una giornata così, il valore non sta solo nelle singole tappe, ma anche nel modo rilassato in cui vi muovete tra un tempio e l’altro.
Per chi è questo giro
Un giorno a Kamakura, organizzato in questo modo, funziona bene per chi vuole uscire da Tokyo senza allontanarsi troppo, vedere templi importanti, assaggiare un po’ di mare e avere un assaggio di cittadina giapponese più tranquilla. Lo consiglio sia a chi è alla prima volta in Giappone, sia a chi torna e vuole prendersi una giornata fuori dal solito giro Tokyo–Kyoto–Osaka.
Se viaggiate con bambini o ragazzi, il fatto di poter alternare templi, strada commerciale piena di cibo e negozi, treno Enoden e Grande Budda aiuta molto a non annoiarsi. Se vi piace fotografare, avete un mix di soggetti: architettura tradizionale, stradine, mare, scorci dall’alto. L’unico profilo per cui non lo vedo perfetto è chi ama solo i quartieri moderni e lo shopping sfrenato: in quel caso forse ha più senso spendere una giornata in più a Tokyo.
Vale la pena?
Per me un giorno a Kamakura resta una delle gite fuori porta più complete che si possano fare da Tokyo. Non è lontana, offre templi importanti, ha un santuario centrale scenografico, una strada commerciale vivace, un Grande Budda iconico e, volendo, anche il mare e la variante Enoshima. Non è un posto “segretissimo”, lo so, ma mette insieme tante cose diverse in poche ore, e questa è la sua forza.
Se avete un viaggio con tempi stretti, io onestamente vi direi che Kamakura merita di entrare nella lista delle priorità, magari sacrificando qualcos’altro di meno caratteristico. E alla fine, tornare in treno verso Tokyo dopo una giornata passata tra templi, buddha giganti e trenini che sfiorano il mare, con magari un dolcetto preso a Komachi Dori nello zaino, è uno di quei piccoli momenti che restano legati al viaggio più di tante attrazioni famose.
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Autore
Marco Togni
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 20 anni fa. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).