Droga a New York

Se la si guarda solo in superficie, New York è una delle città americane più spettacolari ed emozionanti: un universo scintillante fatto di boutique eleganti, grattacieli che si stagliano fino quasi a toccare il cielo, ristoranti, teatri, club ed eventi di ogni genere. È un crocevia di vite, dove ogni giorno si incrociano i destini di 8 milioni di abitanti, tutti potenziali consumatori che non possono essere ignorati dai trafficanti di droga, i quali sfruttano la povertà delle periferie per farsi strada e trovare giovani ragazzini pronti a spacciare per racimolare qualche soldo facile. Le organizzazioni criminali che gestiscono l’importazione e il commercio di droga a New York sono composte per lo più da immigrati o persone provenienti soprattutto da Messico e Sudamerica, Pakistan, paesi africani, Russia, Canada, Cina e Italia.

Una volta importata la droga nella città, la vendita viene affidata alle giovani gang che un tempo operavano ad Harlem ed oggi invece si concentrano nel Bronx e nei quartieri periferici più poveri. Esattamente come nel film “I Guerrieri della notte” del 1979 ogni gang ha il proprio nome: ci sono i  Bloods, i Crips, i Dominicans Don’t Play, i Latin Kings, i Mara Salvatrucha, ecc.

Come viene trasportata la droga a New York

Città come New York sono un paradiso per i trafficanti di droga: il porto della Grande Mela è il più grande della costa est e quello dove confluisce la maggior parte delle merci da/per l’estero, quindi è più facile nascondere la droga dove c’è un così massiccio volume di prodotti. I trafficanti usano i metodi più ingegnosi: nascondono la polvere nei giocattoli, nell’attrezzatura sportiva, nei vestiti, ecc.  Lo stesso avviene nei grandi aeroporti della città e tramite il servizio postale. Di recente il passaggio della droga avviene via terra dal Canada, dove i trafficanti utilizzano strade secondarie per evitare la sorveglianza presente in maniera rafforzata sulle arterie principali. A completare l’opera c’è il più esteso sistema metropolitano al mondo, che permette ai piccoli spacciatori di muoversi agevolmente in tutta la città.

Le droghe più diffuse a New York

Le droghe che circolano a New York sono più o meno le stesse che si trovano in altre regioni degli USA e del mondo, come eroina, cocaina, marijuana, ecstasy e anche i farmaci con ricetta obbligatoria, ma in misura un po’ differente. L’eroina rappresenta il problema principale di New York, con una stima di circa 85mila consumatori nel 2016, seguita dal crack che è maggiormente diffuso nelle zone urbane a basso reddito, in quanto più economico e accessibile a tutti.

Diffusissima è anche la marijuana, che è acquistabile dietro prescrizione medica, ma viene spesso coltivata illegalmente o importata da Canada e Messico.

Anche l’abuso di farmaci è in crescita tra i teenager e i giovani adulti.

Chi sono i principali tossicodipendenti?

Ci sono due categorie principali. I ricchi, quelli che si fanno consegnare la droga direttamente nei loro uffici di Wall Street o alle feste mondane, e i poveri delle periferie e dei ghetti.

In ogni caso sono tutti molto giovani: secondo una ricerca del New York Times la principale causa di morte degli under 50 americani nel 2016 è stata proprio la droga, sotto forma di overdose o di un consumo prolungato nel tempo. New York è uno dei maggiori epicentri dello spaccio e di recente le morti maggiori ci sono state nel South Bronx, la parte più povera della città che, assieme ad alcune zone di Harlem, è l’area a maggior consumo di droga e dove questa si trova in abbondanza e a basso costo.

Storia della droga a New York

Anche se il problema delle droghe sembra legato ai tempi moderni, in realtà le radici si hanno nella guerra di secessione americana. Dopo la fine della guerra, infatti, cominciò a dilagare la dipendenza dalla morfina, un oppiaceo che era stato usato in abbondanza tra i soldati per curarsi ed eliminare il dolore. Dal campo di battaglia alla società civile il passaggio è stato breve e il Congresso americano già nel 1890 emanò la prima legge contro l’oppio, applicando delle tasse sul commercio di questo prodotto. Negli anni ’70 il problema esplose, soprattutto nelle grandi città come New York, che fu utilizzata come “cavia” per il programma di guerra alla droga elaborato dal Presidente Nixon: in quegli anni solo a New York si contavano 40mila tossicodipendenti da eroina e i numeri aumentavano di 7-9mila persone ogni anno.

Nel 1978 il procuratore di New York, Sterling Johnson, affermò che Harlem era la base nazionale utilizzata dalle organizzazioni criminali per commerciare la droga.  Lo stesso dichiarò l’agente della narcotici Phillip Panzarella, affermando che negli anni ’70 le persone arrivavano ad Harlem anche dagli stati vicini per acquistare la droga e che questa, per la gente povera del quartiere, era l‘unica via per fare soldi.

Guerra alle droghe

La legge del ’73, chiamata Legge Rockefeller dal nome del governatore dello Stato di New York di quegli anni, fu una delle più dure degli USA. Una risposta forte all’epidemia di eroina che allora dilagava nella Grande Mela: prevedeva una pena di minimo 15 anni fino all’ergastolo per chi veniva trovato in possesso di poco più di 100 grammi di droga o ne vendeva 57 grammi. Una legge che divise l’opinione pubblica e che alla fine non portò alcun beneficio: le prigioni di New York divennero sovraffollate e il 90% per cento dei condannati erano minorenni di origine sudamericana o afroamericana, piccoli spacciatori che operavano nelle strade o a loro volta tossicodipendenti; al tempo stesso il consumo di droga non diminuì.

L’ergastolo fu poi abrogato nel 2004 e la legge fu definitivamente abolita nel 2009: da allora chi viene sorpreso in possesso di droga finisce in terapia e le uniche condanne in carcere restano per i grandi spacciatori e commercianti e per i reati violenti legati all’uso di droghe. Da allora la campagna dello stato e della città di New York si è concentrata sulla cura: grandi finanziamenti sono stati fatti alle cliniche di disintossicazione e ai programmi di sostegno per i tossicodipendenti e le famiglie.

Un grande contributo alla lotta contro la droga è stato anche dagli abitanti, che negli anni ’80, stanchi delle scene violente nelle strade, hanno istituito dei piccoli gruppi per pattugliare le strade di notte e cacciare gli spacciatori. Un sistema che è iniziato dapprima in forma totalmente indipendente e che poi è stato gestito in collaborazione con la polizia, come parte di un programma innovativo chiamato “Drugbusters Program” in onore del film Ghostbusters. I drugbusters erano tutti cittadini comuni che, dopo essersi iscritti al programma, venivano formati dalla polizia per pattugliare le strade in sicurezza e raccogliere informazioni sugli spacciatori da passare poi alle forze dell’ordine.

Anche se la situazione è migliorata, la droga resta la piaga principale di New York e gli ultimi dati registrati mostrano che c’è ancora tanto da fare per vincere questa guerra.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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