Bagni trasparenti in Giappone

In Giappone esistono davvero i bagni pubblici trasparenti, e sono anche un piccolo capolavoro di ingegno, estetica e cultura. In questo articolo vi spiego cosa sono, perché li hanno fatti, dove si trovano, come funzionano, e soprattutto: se fidarsi a usarli. Perché ammettiamolo: anche solo l’idea mette un po’ di ansia. Ma è proprio per questo che vale la pena parlarne.

Indice


Cosa sono i bagni trasparenti

Quando si parla di “bagni trasparenti”, non si intende una struttura dove le pareti sono in vetro semplice. Si tratta di vetro elettrocromico, una tecnologia che cambia aspetto a seconda della corrente elettrica che lo attraversa. A bagno vuoto e porta aperta, le pareti sono trasparenti. Appena si chiude a chiave la porta, diventano completamente opache, proteggendo la privacy.

Il principio è simile a quello usato in certi hotel o uffici di design, dove i vetri delle sale riunioni diventano oscurati per privacy con la semplice pressione di un pulsante. Qui, però, è applicato a un bagno pubblico, accessibile a chiunque e gratuito.

Perché li hanno creati

Dietro questa idea apparentemente stramba, c’è un ragionamento molto giapponese. I bagni pubblici in Giappone, anche quelli nei parchi, sono spesso puliti e curati, ma c’è sempre un certo timore legato alla sicurezza o alle condizioni igieniche. Entrare in una struttura chiusa, senza sapere cosa c’è dentro, può essere fastidioso per molti.

La trasparenza, in questo caso, serve proprio a eliminare l’incertezza. Da fuori si vede tutto: se è pulito, se è vuoto, se è ben illuminato. Nessuna sorpresa. Solo quando ci si chiude dentro, la privacy viene ristabilita.

È una soluzione che trasforma il disagio iniziale in fiducia. Ed è questo il bello: qualcosa che all’inizio spaventa un po’ — un bagno in cui si vede dentro — diventa invece sinonimo di sicurezza e chiarezza. È un modo per dire: “non c’è niente da nascondere”.

Dove si trovano

I primi bagni pubblici trasparenti di questo tipo sono stati installati a Tokyo, nell’ambito del progetto “The Tokyo Toilet”, promosso dalla fondazione Nippon. Si trovano in due piccoli parchi del quartiere di Shibuya:

  • Yoyogi Fukamachi Mini Park
  • Harunachō Community Park

Entrambi sono facilmente raggiungibili a piedi dalle aree più centrali del quartiere. I bagni sono accessibili, gratuiti, e aperti a tutti: residenti, pendolari, turisti. E sì, si usano davvero. Non sono lì solo per fare scena o per fare foto su Instagram (anche se di quello, ovviamente, ne sono diventati protagonisti).

Come funzionano

Il funzionamento è sorprendentemente semplice. Il vetro elettrocromico è controllato da un meccanismo collegato alla serratura della porta. Finché la porta è aperta o chiusa senza blocco, il vetro resta trasparente. Appena chiudete a chiave, il sistema si attiva e le pareti diventano istantaneamente opache.

Il tempo di reazione è praticamente immediato: meno di un secondo. Non c’è modo, dall’esterno, di vedere all’interno dopo che la porta è stata chiusa correttamente. Se però vi dimenticate di girare la chiave, il bagno resta visibile da fuori. Questo serve proprio per far capire se è occupato o no, senza bisogno di lucine o cartelli.

E in caso di emergenza o malfunzionamento? Il sistema è progettato in modo che in assenza di corrente, il vetro resti opaco. Quindi il rischio che vi troviate “visibili” per un guasto è praticamente nullo.

Cosa succede se si rompe

Questa è la domanda che tutti si fanno. E se a metà dell’uso la tecnologia smette di funzionare? Il vetro ridiventa trasparente? Qualcuno può vedervi da fuori?

In realtà, il vetro è progettato per essere opaco in stato “di sicurezza”, cioè in mancanza di corrente o in caso di errore del sistema. Il passaggio da trasparente a opaco avviene solo se il circuito riceve correttamente corrente, e si mantiene opaco anche se l’alimentazione viene interrotta. Questo garantisce che, in caso di guasto, non ci siano problemi di privacy.

In più, questi bagni sono sorvegliati da personale di manutenzione che li controlla regolarmente, proprio perché fanno parte di un progetto architettonico e sociale importante. Se c’è un malfunzionamento, vengono chiusi fino alla riparazione.

Chi li ha progettati

L’ideatore dei bagni trasparenti di Tokyo è l’architetto giapponese Shigeru Ban, noto per progetti sostenibili e innovativi. Ha vinto anche il prestigioso Premio Pritzker, e ha firmato numerosi progetti sociali in tutto il mondo, dalle case post-terremoto ai rifugi per rifugiati.

Nel disegnare questi bagni, Ban ha voluto creare qualcosa che fosse utile, bello e funzionale allo stesso tempo. Le strutture hanno un aspetto moderno, dai colori vivaci (azzurro, verde, rosa…), e di notte si illuminano come lanterne, rendendo i parchi più accoglienti e visibili.

Il progetto “The Tokyo Toilet” prevede in tutto 17 bagni pubblici di design realizzati da diversi architetti. Ma quelli trasparenti sono sicuramente i più iconici, e anche i più fotografati.

I turisti li usano?

Sì, eccome. All’inizio con una certa esitazione, com’è ovvio. Entrare in un bagno trasparente è un gesto che richiede fiducia nella tecnologia e anche un pizzico di coraggio. Ma poi, una volta capito come funziona, l’esperienza diventa quasi divertente.

Molti turisti si fermano a fare foto, video, stories. Alcuni li usano davvero, altri si limitano a guardarli da fuori. Ma in generale, la reazione è positiva. In tanti rimangono colpiti dal livello di attenzione e cura per qualcosa che altrove viene trattato come un dettaglio marginale.

Il fatto che un Paese arrivi a questo livello di design per un bagno pubblico dice molto sul Giappone, e anche sul modo in cui viene percepito da chi lo visita.

Conclusione

I bagni trasparenti in Giappone sono una di quelle cose che all’inizio sembrano solo una curiosità da social, ma che raccontano molto di più: del rapporto che questo Paese ha con la fiducia, la tecnologia, la bellezza, persino con qualcosa di semplice come andare in bagno.

Vi consiglio di andarli a vedere se passate da Tokyo. Non tanto per farvi la foto — anche se ci sta — ma per capire davvero cosa si prova ad aprire quella porta, entrare, girare la chiave, e vedere il mondo fuori sparire in un secondo. È un piccolo gesto, ma vi fa entrare in una mentalità diversa.

Video: Bagni trasparenti in Giappone – novità mondiale

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 20 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).