Vigili del Fuoco a New York

Chiamati da sempre “The Bravest”, dopo l’attacco alle torri gemelle dell’11 settembre 2001 i vigili del fuoco di New York sono diventati agli occhi di tutti degli eroi, dei veri e propri angeli a cui sono stati dedicati film, memoriali e musei.  In quell’enorme tragedia, il numero morti avrebbe potuto essere molto più elevato senza l’intervento dei pompieri di New York, i quali a loro volta hanno pagato un tributo alto in termini di vite umane: 343 vigili del fuoco hanno perso la vita nel crollo delle torri.

Nato come un gruppo di volontari nella seconda metà del 1600, il Fire Department di New York è oggi il più grande degli Stati Uniti e il secondo al mondo dopo quello di Tokyo.

Ma la storia del dipartimento dei vigili del fuoco di New York è legata a quella della città stessa, tanto da diventare quasi un simbolo della Grande Mela: tanti sono i souvenir e i gadget dedicati proprio a loro.  Il New York City Fire Museum è uno dei luoghi più interessanti per conoscere la nascita e l’evoluzione del corpo dei pompieri e al suo interno potrete ammirare una vasta collezione di oggetti, foto e filmati storici, mentre al 9/11 Memorial & Museum ci sono varie sezioni e mostre molto toccanti dedicate ai vigili del fuoco.

Storia dei vigili del fuoco di New York

Le origini dei vigili del fuoco di New York risalgono al periodo dei primi insediamenti olandesi: era il 1648 quando nella New Amsterdam si cominciò ad affrontare il problema degli incendi con una regolamentazione che stabilì norme di sicurezza e multe per i proprietari delle case. I primi 8 volontari, chiamati “guardiani del fuoco” intervenivano con i mezzi rudimentali dell’epoca, ovvero scale e secchi riempiti di acqua, ma non avevano ancora dei veri e propri obblighi in quel periodo: i volontari pattugliavano le strade alla sera, quando la maggior parte delle famiglie accendeva fuochi in casa.

Ma la prima vera e propria compagnia di vigili del fuoco nacque nel 1731: la città allora si chiamava New York e da Londra arrivarono due pompe che venivano azionate manualmente dai vigili del fuoco, aiutati dai cittadini. Qualche anno dopo, di fronte alla City Hall, venne costruita la prima caserma e istituito il primo corpo ufficiale di pompieri volontari: erano 30 uomini che restavano a disposizione dei cittadini giorno e notte in caso di incendio e che in cambio venivano esonerati dagli obblighi militari.

Solo nella seconda metà dell’800 i pompieri cessarono di essere dei volontari e divennero dei professionisti remunerati, con la creazione del Fire Department City of New York che divenne a tutti gli effetti gestito dall’amministrazione della città. Il corpo era in realtà formato in gran parte da ex volontari, che però venivano addestrati a tutti gli effetti come un qualsiasi altro corpo militare ed erano regolamentati con gradi, turni di lavoro, ferie e pause ben precise. All’epoca controllavano solo la zona di Manhattan: Brooklyn era ancora una città separata da New York.

Con il passare del tempo anche gli strumenti di lavoro a disposizione dei vigili migliorarono, con le prime pompe elettriche, le divise e dei mezzi di trasporto veloci e sempre più efficienti che permettevano di agire in maniera tempestiva. Anche il dipartimento subì poi varie modifiche organizzative, con l’introduzione di nuovi reparti di tecnici, paramedici, supervisori e personale specializzato.

A partire dagli anni ’80 del ‘900 i vigili del fuoco di New York cominciarono la loro “ascesa” verso la popolarità: con il primo film di Ghostbusters, che utilizzò per le riprese degli esterni la caserma della FDNY Ladder Company 8 di Manhattan, i pompieri della Grande Mela entrarono a far parte della cultura popolare e tanti appassionati di cinema si recano ogni anno a vedere quella che ormai è diventata la “Ghostbusters’ Firehouse”.

Come sono organizzati

Oggi il dipartimento serve in maniera capillare tutti i cinque distretti di New York, con ben 9 corpi di vigili in ciascuno di essi e varie caserme sparse per tutta la città.

Gestire il problema degli incendi in una metropoli come New York non è facile perché i pompieri si trovano di fronte a difficoltà e rischi elevati proprio per com’è sviluppata la città: oltre a dover rispondere all’allarme incendi nelle abitazioni, che possono essere singole case ma anche grattacieli,  bisogna considerare il pericolo di intervenire nei tunnel della metropolitana, sui ponti, nei parchi e nelle aree boschive attorno alla città.

Per queste ragioni il New York Fire Department si è organizzato con una suddivisione in compagnie, ciascuna specializzata in determinati compiti e attività in caso di emergenza. Ad esempio le Engine Companies si occupano della fornitura dell’acqua e dell’estinzione del fuoco e sono i gruppi che vedrete circolare per la città a bordo dei tipici camion dotati di pompe, mentre le Ladder Companies sono incaricate della ricerca e dei soccorsi, quindi sono i vigili che solitamente entrano negli edifici per mettere in salvo le persone.  Le Ladder Companies non sono da confondere con le Rescue Companies, che si occupano sempre dei soccorsi ma in casi particolari e incidenti che richiedono maggiori strumentazioni e capacità: questo corpo d’élite è infatti composto da vigili con grande esperienza ed altamente specializzati, che intervengono ad esempio in caso di crolli, salvataggi in acqua e altri casi in cui è richiesta maggiore tecnica e attenzione; le Rescue Companies sono 5, una per ogni distretto.

Anche le Squad e le Hazardous Materials Companies sono gruppi altamente specializzati che intervengono in supporto alle  Engine e Ladder Companies e sono addestrate in particolare negli incendi derivati da materiali pericolosi, nei disastri legati al terrorismo e nelle grandi emergenze, e si occupano anche di ridurre gli effetti nocivi causati da una dispersione di materiali tossici in seguito ad un incendio.

I corpi di pompieri volontari non sono però scomparsi: esistono ancora oggi 9 compagnie di vigili del fuoco che si occupano del primo intervento in vari quartieri più periferici lontano da Manhattan.

Come chiamarli?

Il modo più semplice e rapido per contattare i vigili del fuoco è via telefono, componendo il 911 che è il numero di emergenza generale della città, a cui risponde la Polizia di New York, la quale, poi, si mette in contatto con i vigili del fuoco. Ci sono anche numeri telefonici diretti, uno per ogni distretto della città, ma se vi trovate di fronte ad un’emergenza è più facile comporre il 911.

Un altro metodo molto utilizzato per contattare i vigili del fuoco sono i Fire Alarm Boxes che sicuramente vi capiterà di vedere in giro per la città: sono delle postazioni di colore rosso su cui troverete dei pulsanti separati per chiamare i vigili o la polizia. Ce ne sono circa 1500 in tutta New York e si trovano generalmente agli angoli delle strade, nelle piazze, sui ponti, vicino agli edifici pubblici come scuole ed ospedali, ecc. Alcuni servono solo a inviare l’allarme, altri invece permettono di comunicare con il dipartimento; questi ultimi sono i più moderni e sono stati introdotti negli anni ’70 per risolvere il problema degli scherzi e delle finte emergenze. Come potete immaginare i Fire Alarm Boxes erano più utilizzati in passato, oggi si tende maggiormente a chiamare il numero di emergenza, ma è ancora abbastanza frequente e viene mantenuto, nonostante in molti vorrebbero eliminarlo, perché comporta diversi vantaggi, tra cui quello di mettersi in contatto con la caserma più vicina o quella del quartiere, quindi l’intervento è più rapido. Inoltre chi lancia un allarme potrebbe essere sprovvisto di cellulare o di credito per chiamare oppure potrebbe essere impossibilitato a parlare o non conoscere l’inglese in una città dove si parlano quasi 120 lingue e dialetti diversi. Una dimostrazione la si ha avuta nel 2003 quando un blackout ha completamente paralizzato la città, con persone intrappolate negli edifici, negli ascensori e nelle stazioni, e l’unico sistema per chiamare i soccorsi furono proprio i Fire Alarm Boxes, che funzionano anche in assenza di elettricità.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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