Taxi in Giappone
Quando si pensa al Giappone, i taxi non sono certo il primo mezzo che viene in mente. Eppure, in certi momenti, possono diventare essenziali. Magari avete perso l’ultimo treno, siete in una zona isolata senza autobus in vista, o avete valigie pesanti sotto la pioggia. E allora vi accorgete che saper usare i taxi in Giappone non è affatto banale, ma può fare davvero la differenza. I taxi giapponesi sono noti per essere puliti, puntuali e sicuri, e con alcune dinamiche che possono spiazzare chi arriva da fuori: dalle porte che si aprono da sole, ai pagamenti con IC card, fino ai casi in cui non si fermano anche se apparentemente sono liberi. In questo articolo vi spiego tutto: quando conviene usarli, quanto costano, come prenderli, cosa evitare e tante curiosità, così da non trovarvi impreparati quando ne avrete davvero bisogno.
Indice
Costo
Di solito le persone mi dicono che “in Giappone i taxi sono cari”, ma scusate, nelle altre zone del mondo sono forse economici? In realtà in Giappone i taxi non costano poi una follia più di quanto possano costare a Milano, Roma o nelle principali capitali del mondo. In genere partono da una tariffa base intorno ai 500yen per il primo chilometro e poi ogni 255 metri la tariffa è di 100yen che tuttavia possono aumentare nel caso ci sia molto traffico.
Con queste premesse è abbastanza logico che il taxi non è il mezzo migliore per spostarsi in Giappone.
Truffe sui taxi
In Giappone i tassisti in genere non cercano di truffarvi apposta come succede in certe parti del mondo, quindi parlare di “truffa” è forse esagerato. Anche se a me personalmente è capitato un taxi che volesse palesemente allungare la corsa. Ma è comunque vero che molti tassisti commettono errori grossolani, notati sia personalmente sia durante GiappoTour, possono farvi perdere soldi, tempo e pazienza. Per questo motivo è bene conoscere alcune regole di base:
1. Dite sempre l’indirizzo preciso. Evitate di dire solo il nome del posto, a meno che non sia una grande stazione o un luogo super noto (es. “Shibuya Station” va bene). Ma se dite solo “Hotel Sakura” o “Ristorante Tanaka” potreste finire in un posto completamente sbagliato, e pagare il doppio per tornare indietro. Molti hotel poi hanno tante sedi anche con nomi simili. Per esempio se dite “Apa Hotel Kabukicho” potrebbe portarvi a “Apa Hotel Kabukicho Tower” che da tutt’altra parte.
2. Non mostrate mai la mappa su Google Maps. E non date mai in mano il telefono al tassista. Se proprio dovete, copiate l’indirizzo in giapponese e mostratelo. Tutti i taxi hanno il navigatore satellitare: assicuratevi che lo usino, perché se iniziano a guardare il vostro telefono “a intuito”, spesso allungano la strada — non per cattiveria, ma perché non hanno ben capito dove andare.
Uber funziona
Uber in Giappone esiste, ma non funziona come in altri Paesi. Qui non arriva una macchina di Uber, ma un taxi normale, con tassametro e tariffe ufficiali. In sostanza, l’app serve solo a prenotare un taxi. È comoda se non volete cercarlo per strada, ma non aspettatevi sconti né trattamenti speciali.
L’app dei taxi giapponesi
In Giappone la maggior parte delle persone usa Go, l’app più popolare per chiamare taxi. Funziona benissimo: vedete sulla mappa dove si trova l’auto, potete pagare via app o in contanti.
Il limite è che serve un numero telefonico giapponese per registrarsi. Senza quello, non potete nemmeno iniziare. Se invece siete turisti senza numero giapponese, vi tocca usare Uber o fermare un taxi per strada. Nessun problema: i taxi in Giappone sono sicuri, onesti e molto facili da trovare, soprattutto vicino alle stazioni.
Treni dopo mezzanotte
I taxi sono costosi, è vero, ma intorno a mezzanotte le linee ferroviarie e della metropolitana chiudono per poi riaprire il mattino seguente intorno alle 5.
Se vi dovesse capitare id perdere il treno l’unica soluzione per tornare in hotel, o a casa, è quella di prendere un taxi. In linea di massima se l’hotel è molto lontano aspettatevi un bel salasso, se invece è abbastanza vicino potreste provare ad arrivarci a piedi chiedendo qualche indicazione. Per capire se siete lontani o vicini basta che pensate quanto ci avete messo con la metro. Per ipotesi se siete ad Asakusa e il vostro hotel è a Shinjuku (in metro ci si impiega almeno mezz’ora) è una distanza non da poco non percorribile a piedi in modo agevole e il taxi costerebbe molto, se invece siete a Shibuya e l’hotel è a Shinjuku (in metro sono meno di 10 minuti) potreste farvi portare in taxi oppure provando l’esperienza di andare a piedi.
La notte i prezzi che ho scritto sopra subiscono un rialzo.
Perché a volte i taxi non si fermano
Vi è mai capitato di essere sul bordo della strada, braccio alzato, con un taxi libero in arrivo… e vederlo passare dritto senza nemmeno rallentare? Non siete i soli. Succede spesso in Giappone, soprattutto di sera, e può lasciare perplessi. Ma la verità è che non è un rifiuto personale, né tantomeno maleducazione. Ci sono diverse ragioni per cui un taxi apparentemente libero non si ferma anche se avete fatto cenno:
- È già prenotato tramite app o telefono: molti taxi mostrano un’insegna verde o rossa (in kanji) che non sempre è facile da interpretare al volo. Alcuni sono “liberi ma assegnati”.
- Il tassista sta finendo il turno e non vuole allontanarsi dalla zona di deposito. Succede soprattutto nelle grandi città: dopo una certa ora, se la vostra destinazione è “troppo lontana”, potrebbero evitarvi.
- Non c’è spazio per fermarsi in sicurezza, soprattutto su strade a scorrimento veloce o davanti a stazioni trafficate. In Giappone la sicurezza e il rispetto delle regole sono presi molto sul serio.
Attenzione al traffico
Non è un problema la notte, ma se vi capita di prendere il taxi per qualche imprevisto ed è pomeriggio forse è meglio scendere ed andare a piedi. Come ho scritto sopra il tassametro sale anche quando il taxi è fermo per diversi minuti nel traffico, quindi considerato che certi ingorghi a Tokyo vi possono tenere fermi per vari minuti potreste trovarvi a pagare una tariffa decisamente elevata.
Contrattare. Solo a okinawa?
In Giappone non esiste la contratazione sui prezzi, non è come in molti altri stati asiatici. I taxi hanno una tariffa fissa e non si può chiedere un tariffa diversa, tranne forse per qualche caso particolare in cui dovete andare abbastanza lontani.
Quando ero nell’isola di Okinawa tuttavia ho chiesto ad alcuni tassisti quanto mi chiedevano per andare in una spiaggia abbastanza lontana da Naha, la città principale dell’arcipelago, ed ho capito che la contrattazione per tragitti un po’ lunghi è abbastanza normale, tant’è che alla fine mi sono accordato con un simpatico autista che mi ha lasciato anche il suo numero di telefono personale nel caso volevo che tornasse a prendermi.
Credo che forse tutto questo sia più diffuso ad Okinawa e probabilmente in zone più rurali, mentre a Tokyo difficilmente potrete contrattare: mi è capitato di pagare 7000yen per il taxi e una volta quando ha pagato un amico per una tratta molto lunga il conto era intorno ai 12000yen, senza possibilità di decidere prima il prezzo.
Diversi tipi
Ci sono diverse compagnie di taxi, la cosa migliore per prendere un taxi è andare nei pressi delle stazioni dove ci sono i taxi parcheggiati oppure potete prenotarlo per telefono ma senza sapere un minimo di giapponese potrebbe essere un impresa non da poco.
Tour in taxi a Tokyo
Una delle opzioni più comode per visitare Tokyo è partecipare a un tour in taxi privato, con un autista che vi accompagna per l’intera giornata. Potete scegliere l’itinerario, fermarvi dove volete e personalizzare il ritmo della visita. A prima vista può sembrare la soluzione ideale, ma non sempre è la più conveniente: se volete girare tanto in un solo giorno, spesso conviene prendere più taxi separati, senza dover pagare anche il tempo di attesa dell’autista. Inoltre, molti tassisti offrono solo il servizio di trasporto e non fanno da guida vera e propria. Tuttavia, se cercate massima comodità e zero stress, può essere un’opzione interessante, soprattutto se siete in più persone.

Autore
Marco Togni
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 20 anni fa. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).