Street Art a Georgetown

Georgetown non è solo sinonimo di favolosa architettura e siti storici: la città principale dell’isola di Penang ne è oggi anche il fulcro artistico. La svolta si ebbe nel 2012, quando il consiglio municipale di Penang assunse l’artista lituano Ernest Zacharevic, affidandogli l’incarico di dare una nuova vita ad alcune delle storiche botteghe cinesi intorno al centro città attraverso i murales. Uno sforzo per generare consapevolezza della ricca storia del centro di Georgetown e il progetto è stato un tale successo che la città è diventata una delle fiorenti destinazioni turistiche per la street art e alle opere di Zacharevic se ne sono aggiunte altre di diversi artisti. Ma facendo un passo indietro si scopre che in realtà l’arte a Georgetown è arrivata qualche anno prima.

Le origini: i “fumetti” in acciaio

Passeggiando per il centro noterete delle opere simili a delle vignette di fumetti realizzate in acciaio scuro, sparse in tutta l’area storica della città. Queste installazioni artistiche precedono in realtà l’avvento dei murales ed erano parte di un progetto commissionato all’azienda locale Sculpture at Work per dare un’identità e un carattere unici a Georgetown dopo l’inserimento della città tra i siti Patrimonio UNESCO nel 2008. Il cuore del progetto era quello di raccontare ai turisti delle storie quotidiane di Georgetown e offrire un ritratto della vita in città. Diversi artisti hanno contribuito a questo progetto che ha di fatto portato l’arte a Georgetown.

Un omaggio al passato

Le opere di street art di Georgetown sono state infatti un tramite per mettere in luce le usanze locali, le tradizioni e il patrimonio culturale della città con umorismo, fornendo al contempo un contrappunto stravagante alla naturale bellezza urbana del nucleo storico della città. Gran parte dell’arte ha in realtà anche una sfumatura di nostalgia: alcuni pezzi ripercorrono affettuosamente l’infanzia a Penang prima che la moderna globalizzazione iniziasse a insinuarsi e ci sono anche pezzi più critici, che lamentano la perdita di istituzioni e tradizioni culturali.

Alcuni murales servono anche segnalare luoghi e aziende locali di particolare rilevanza. Gli esempi spaziano da un murales su Lebuh Muntri che abbellisce il negozio in cui il famoso calzolaio (e nativo di Penang) Jimmy Choo cominciò a lavorare come apprendista, a un negozio di tuak (vino di palma) sul viale Lorong Pasar, fronteggiato da un dipinto a grandezza naturale che raffigura un uomo mentre si arrampica su una palma.

Dove vedere le opere?

Le opere di street art sono sparse nel centro di Georgetown, lungo strade come Muntri Street, Weld Quay, Lebuh Leith, Armenian Street, Ah Quee Street e altre. L’ubicazione delle opere d’arte di strada di Zacharevic, insieme a oltre 30 opere di altri artisti, è segnalata sulla mappa “Marking Georgetown”, disponibile presso l’ufficio del turismo di Penang e anche in alcuni hotel di George Town.

Le opere più famose

Little Girl in Blue

Troverete tante bellissime opere, ma la più conosciuta è “Little Girl in Blue”, un gigantesco murales di una bambina con indosso un pigiama azzurro oceano che sembra appoggiarsi alle due vere finestre dell’edificio, situato lungo Muntri Street.

Children in a Boat

Il Chew Jetty, uno dei moli più famosi della serie di moli conosciuta come “Clan Jetty” (a Weld Quay) ospita un altro dei lavori sorprendenti di Zacharevic. Intitolato “Children in a Boat”, il dipinto ritrae una coppia di fratelli: il ragazzo è raffigurato al timone della barca che guarda verso l’oceano mentre la ragazza, vestita con una semplice canottiera bianca e un fiocco rosso tra i capelli, si trova all’estremità opposta con in mano un remo.

Altre opere di Zacharevic

Chi è alla ricerca di opere d’arte più eccentriche e divertenti di Zacharevic dovrebbe dare un’occhiata alle due opere su Ah Quee Street: la prima è intitolata “Boy on a Bike” e raffigura un ragazzo con indosso un casco da motociclista seduto su una motocicletta. Ciò che rende eccentrico questo dipinto è il fatto che utilizza una vero e propria motocicletta appoggiata all’edificio, per rendere il dipinto ancora più realistico. Lungo Armenian Street si trova un dipinto simile, “Little Children on a Bicycle“, solo che al posto di una moto c’è una bicicletta sulla quale sono raffigurati due bimbi. Un altro dipinto singolare si chiama “Little Boy with Pet Dinosaur“, una divertente immagine a colori di un bambino con lo schizzo di un dinosauro al guinzaglio.

Altri disegni di Zacharevic includono un murales chiamato “Reaching Up” lungo Cannon Street: è un affresco di un giovane ragazzo che raggiunge un vero vaso di fiori sul davanzale di una finestra.

Altri artisti

Il successo della street art di Zacharevic ha ispirato opere simili come “101 Lost Kittens“, una serie di murales situati vicino all’angolo di Lebuh Armenian e Lebuh Pantai e commissionati per il Georgetown Festival del 2013 con l’intento di richiamare l’attenzione sul problema degli animali randagi: per questo vedrete diversi murales di gatti tra cui il gigantesco gatto rosso “Skippy”. Altre opere d’arte di strada di Penang di artisti locali includono il pezzo di Desmond Yeo intitolato “The Awaiting Trishaw Paddler” dedicato ai conducenti del trishaw, un taxi a pedali tradizionale.

Il crescente interesse per la street art ha portato anche alla nascita di opere finanziate da privati, che decorano non solo le pareti esterne ma anche quelle interne di edifici, botteghe e caffè.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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