Hyde Park Barracks

Lungo Macquarie Street, accanto all’estremità nord-orientale di Hyde Park, si trova l’Hyde Park Barracks, una grande caserma nata nei primi anni della colonizzazione per ospitare i detenuti impiegati nei lavori pubblici della città. Fu proprio uno dei detenuti, l’architetto Francis Greenway, a progettare l’edificio. Ma l’Hyde Park Barracks non fu solo questo: nel 1848, con la fine delle deportazioni di galeotti in Australia, venne convertito prima in un ufficio dell’immigrazione con alloggi riservati alle donne sole che arrivavano in Australia. La maggior parte di queste donne erano ragazzine irlandesi, spesso di età inferiore ai 14 anni, che durante la Grande Carestia venivano mandate in Australia e lavoravano come domestiche presso le famiglie locali. L’edificio divenne poi un centro di assistenza per donne malate o indigenti e infine un tribunale, fino a quando, nel 1991, venne iniziata un’opera di ristrutturazione per trasformare questo edificio in un museo aperto al pubblico.

Oggi l’Hyde Park Barracks è un museo toccante, un luogo ricco di storia e di emozioni nel quale si sono incrociati i destini di migliaia di persone che hanno lasciato testimonianze come oggetti d’uso quotidiano, abiti e lettere che permettono ai visitatori di comprendere come potesse essere la loro vita e quali difficoltà dovettero affrontare. Visitare questo museo è anche un modo per conoscere meglio il passato dell’Australia e comprendere come i galeotti e gli immigrati abbiano influenzato enormemente l’evoluzione sociale ed economica australiana.

Visitare il museo

L’interessante collezione permanente si sviluppa su varie sale e tra quelle più interessanti c’è la sezione intitolata “Female Immigration Depot 1848 – 1886” in cui si ripercorrono i 38 anni durante i quali l’edificio ha accolto più di 40.000 donne, per lo più irlandesi,  in cerca di una nuova vita e di un lavoro in questa terra. In questa sezione potete ammirare fotografie, documenti, cimeli e testimonianze orali o scritte di tantissime immigrate; potete visitare anche alcuni dormitori con letti in legno o acciaio, che offrono una panoramica su quali fossero le condizioni di vita dell’epoca. Un aspetto da non dimenticare è il legame con la società di oggi: sono tante le famiglie australiane che ogni anno visitano il museo in cerca delle proprie origini e grazie ad alcuni archivi creati dai ricercatori con dati sia dei detenuti che delle donne che sono passati da questo luogo, è possibile ricercare i propri avi e costruire così il proprio albero genealogico.

Al terzo piano dell’edificio potete invece visitare i dormitori dei detenuti ospitati a Hyde Park Barracks tra il 1819 e il 1848.  In questo caso i giacigli per la notte erano delle amache, che venivano realizzate da alcuni galeotti; le amache venivano create a partire da fibre naturali e il processo era piuttosto lungo e complesso. Oggi i visitatori possono provare l’esperienza di stendersi sulle amache dei dormitori e rendersi conto di com’era dormire in uno spazio così angusto e ristretto. Nella sezione dedicata ai detenuti troverete anche tante informazioni sulla storia di alcuni di loro attraverso i racconti, le lettere e i reperti ritrovati. Gran parte dei galeotti venivano impiegati nel vicino porto di Sydney, nella costruzione dei moli, nella manutenzione e nel comando delle barche, altri invece erano impiegati nell’edilizia e nei settori artigianali.

Al piano 2 dell’edificio è custodita la collezione di reperti archeologici portati alla luce in anni di scavi da parte dei ricercatori. La collezione è vasta e variegata, con circa 100.000 pezzi di ogni genere, tra cui abiti, pettini,  vetri di bottiglia, pipe, frammenti di ceramica, ecc.

Un oggetto che sicuramente attirerà la vostra attenzione è l’orologio visibile sulla facciata esterna del museo: installato nel 1819 è il più antico orologio australiano ancora in funzione.

La collezione permanente è affiancata da numerose mostre temporanee, organizzate durante tutto l’anno. Prima di uscire dal museo, fermatevi a dare un’occhiata al negozietto, dove troverete tante cose interessanti, tra cui libri sulla storia coloniale del paese, giocattoli, oggetti e gadget ispirati al passato.

La caffetteria Bakehouse Café è aperta tutti i giorni per fare una pausa al termine della visita.

Informazioni generali per la visita

Il museo è aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 17:00. Il costo del biglietto è di 12 dollari per gli adulti, mentre i bimbi fino a 5 anni sono gratuiti. L’ingresso è compreso anche nel Sydney Museum Pass. Per chi vuole prendere parte ad un tour guidato (in inglese), viene organizzato due volte al giorno ed è gratuito, altrimenti potete esplorare il museo da soli con un’audioguida in italiano gratuita.

Come arrivare

Il museo si trova a 5 minuti a piedi dalla stazione St James (linea City Circle) o a 10 minuti dalla stazione di Martin Place. La fermata dell’autobus più vicina è su Elizabeth Street, accanto ad Hyde Park.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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