Pagoda a cinque piani a Dewa Sanzan.

Dewa Sanzan

Dewa è il nome di una provincia giapponese che ora fa parte della Prefettura di Yamagata, nel nord di Honshu. Tre montagne, Monte Haguro, Monte Gassan e Monte Yudono, sono considerate luoghi sacri dai seguaci della tradizione Shugendo, che risale a più di 1.400 anni.
Dewa Sanzan significa letteralmente “I Tre Monti di Dewa” e comprende appunto le tre montagne sacre Haguro, Gassan e Yudono, tutti facenti parte del territorio dell’antica provincia di Dewa.
Dewa Sanzan è una popolare meta di pellegrinaggio per devoti e asceti.

Ciascuno dei tre monti rappresenta una fase della vita: nascita ( Haguro -san ) , morte ( Gas -san ) e rinascita ( Yudono -san ) , e proprio in questo ordine si è soliti visitarli.
Dewa Sanzan è anche un noto centro dello Shugendo, una religione popolare basata sul culto della montagna e tale da mescolare tradizioni buddista e scintoista. I monaci shugendo , chiamati yamabushi , sottopongono il loro corpo a dure prove, come mezzo per trascendere il mondo fisico (ad esempio prove di resistenza agli elementi): la prova più estrema di devozione religiosa e resistenza fisica risiede nella vicina Churenji. Qui due monaci sono riusciti a preservare il proprio corpo come mummie attraverso la modificazione della dieta estrema e la meditazione. Questi due monaci sono considerati alla stregua di due Budda viventi.

Cosa vedere

Dewa Sanzan resta un luogo abbastanza inaccessibile, un aspetto che contribuisce ad accrescerne il fascino, e questo vale soprattutto in inverno, quando solo una delle tre montagne, ossia Haguro, resta accessibile.
Il periodo migliore per visitare Dewa Sanzan è tra luglio e metà settembre, quando tutti e tre i santuari sono aperti a pellegrini e turisti .
Il monte Haguro è probabilmente il più noto dei tre, in quanto ospita uno dei tesori nazionali del Giappone, ossia una bellissima pagoda a cinque piani.
Il monte Gassan è il più alto ed è noto soprattutto per il suo paesaggio naturale e la sua grande varietà di piante alpine rare.
Il monte Yudono è visto come il cuore delle tre montagne sacre ed è scelto da molti asceti. Il monte è noto inoltre per il goshintai, un oggetto sacro che si crede essere collegato direttamente ad una divinità. Il santuario di Yudono è anche venerato come terra santificata che deve essere tenuta segreta, e ancora oggi, foto e video sono vietati.

Come arrivare

Da Tsuruoka partono delle linee di autobus con servizi regolari destinati ai tre monti. Sempre presso la stazione di Tsuruoka, è possibile recarsi ad un apposito banco informazioni dove ottenere informazioni di base e una mappa di Dewa Sanzan.
Per Haguro: Linea JR Uetsu Honsen dalla stazione di Niitsu a Niigata, fino alla stazione di Tsuruoka. Poi prendere l’autobus Shonai-Kotsu per Hagurosan e scendere presso l’ Haguro Center. Alcuni autobus continuano fino alla cima del monte, l’ideale se si desidera evitare i 2446 gradini delle scale Omotesando.

Percorsi

Solitamente chi decide di visitare Dewa Sanzan sceglie di percorrere i sentieri di tutte e tre le montagne, nonostante alcuni preferiscano spostarsi da una all’altra usufruendo delle apposite navette, dal momento che la distanza tra Haguro e Gassan è notevole.
Dei tre siti, Haguro è quello più facilmente accessibile, oltre ad essere l’unico che può essere visitato senza un trekking estenuante: il sentiero è ben segnato e si snoda attraverso la foresta, passando per la bellissima pagoda in legno a cinque piani chiamata Goju-no-to. Successivamente ci si ritrova a dover affrontare una salita di 2446 gradini di pietra, non particolarmente ripida. È inoltre possibile visitare il luogo dove il poeta giapponese Basho scrisse una delle sue tante celebri poesie. Ad un certo punto il sentiero ritorna pianeggiante e ci si ritrova in breve nel parco del santuario Gōsaiden, dove si venerano gli spiriti di tutte e tre le montagne.
L’escursione che porta alla cima del monte Gassan richiede in tutto una giornata: è consigliabile munirsi di una cartina ed informarsi preventivamente sulle condizioni atmosferiche, in quanto un’eventuale pioggia renderebbe il tragitto difficoltoso e a tratti pericoloso, vista la scivolosità delle rocce.
Dopo aver raggiunto la cima del monte Gassan e l’annesso santuario, si può procedere lungo un sentiero che conduce alla terza montagna, ossia Yudono, la cui scalata è decisamente più difficile e in alcuni tratti ripida: ciononostante la ricompensa è data dal santuario, considerato il più sacro fra tutti e tre.

Tempio Dainichibo

Lo Shugendo si basa sul culto di montagna e sulla religione popolare, ma ha incorporato elementi di Shintoismo, Buddismo e Taoismo.
Tradizionalmente i sacerdoti di questa setta iniziarono il loro cammino attraverso le tre cime partendo da Toge, un piccolo villaggio sulle pendici del monte Haguro, da cui procedere verso Gassan e Yudono. Tuttavia, alle donne era proibito recarsi al santuario Yudono, la meta finale del pellegrinaggio, mentre erano ammesse esclusivamente al tempio di Dainichibo, ai piedi del Monte Yudono.
Questo tempio si dice sia stato eretto da Kobodaishi, il fondatore della setta Shingon del buddhismo, nonché uno dei santi più famosi del Giappone. Secondo la leggenda, la posizione esatta gli fu suggerita in seguito al lancio di un oggetto rituale che cadde proprio nel luogo dove oggi sorge il tempio.
L’albero di cedro del Tempio Dainichibo è stimato avere oltre 1.800 anni e fu piantato sulla tomba del principe Mimurowake, figlio dell’imperatore Keiko, il 12 ° imperatore del Giappone.
Il tempio è stato uno dei sette Kigan-ji (“tempio di protezione” che avrebbero dovuto vegliare sul benessere dell’imperatore) che si trovavano in luoghi diversi Giappone.
Secondo la leggenda, il monaco Daijuku Bosatsu Shinnyokai Shonin fu attratto dagli insegnamenti del buddismo in tenera età e scelse come base il Tempio Dainichibo. Il suo obiettivo era quello di diventare un “Buddha vivente” e per farlo, cominciò a seguire austere pratiche religiose che consistevano nel mangiare solo frutta a guscio, semi e corteccia; la sua dieta diventò ancora più restrittiva quando iniziò a nutrirsi solo di acqua e sale e, infine, di una bevanda velenosa fatta di corteccia. In seguito si dedicò alla meditazione fino alla morte.
La tomba rimase sigillata per 1000 giorni e dopo che fu riaperta il corpo fu trovato mummificato e illeso da vermi a causa della natura velenosa della bevanda bevuta prima di morire. Per questa ragione gli fu dato lo status sacro di “sokushin-Butsu”, o “Buddha vivente”. Il suo corpo può ora essere visto nel Tempio Dainichibo.

Pernottare a Dewa Sanzan

La maggior parte dei pellegrini sceglie di rimanere nella località di Haguro-machi, ai piedi della montagna, là dove sono disponibili diverse strutture per il pernottamento, i cosiddetti shukubo.

Cenni storici

Le montagne di Dewa Sanzan sono legate alla più antica storia del culto di montagna di tutto il Giappone. Le montagne diventarono un fulcro religioso più di 1400 anni fa, quando il principe Hachiko, il figlio primogenito dell’imperatore Sushun, arrivò nella provincia di Dewa nel 593 e dedicò il resto della sua vita ad attività religiose, sopportando difficili privazioni ascetiche e penitenze, che si evolvettero nel culto di Haguro Gongen, la divinità della montagna. Il principe si dedicò così alla realizzazione di santuari sulla cima delle tre montagne della zona.
Dopo l’istituzione de Dewa Sanzan come un luogo di ascetismo, molte persone iniziarono a recarvisi in pellegrinaggio. Diverse personalità di spicco hanno visitato questo luogo, come ad esempio En no Gyoja, il fondatore della setta shugendo e Kukai, il fondatore della setta Shingon.
Dopo la Restaurazione Meiji nel 1868, il governo giapponese decise di sciogliere il modello di fusione Shintoismo-buddismo e come conseguenza, la setta shugendo perse la sua motivazione e molti sacerdoti ritornarono ad una vita più terrena.

Religione e culto della montagna

L’aspetto legato all’associazione tra credenze religiose e la loro connessione con i culti della montagna hanno da sempre giocato un ruolo fondamentale nella cultura popolare giapponese. In particolare è stato osservato che quasi ogni cima di montagna ha avuto, ad un certo punto, un proprio santuario dedicato.
Le montagne di Dewa Sanzan sono considerate sacre sia dallo Shintoismo che dal Buddhismo.
Ogni anno, centinaia di devoti conosciuti come yamabushi, ossia i praticanti laici dello shugendo, si recano in pellegrinaggio a Dewa Sanzan. Il monte Haguro è particolarmente significativo in quanto funge da ingresso al monte Gassan e al monte Yudono.

Haguro

Le tre montagne hanno costituito un unico paesaggio sacro dal XVII secolo , ma il culto di queste montagne è molto più antico. Dei tre, Haguro è più vicino al Mar del Giappone , aspetto che lo rende una sorta di base spirituale, quando le nevi invernali pesanti rendono le altre vette inaccessibili. Per questo motivo, rappresenta inoltre il più visitato dei tre picchi. L’ autobus che parte dalla stazione Tsuruoka conduce attraverso un enorme cancello di colore rosso brillante , che domina la strada per il santuario . Si prosegue poi passando per un altro cancello. Un ponte ad arco attraversa il fiume Haraigawa: storicamente i pellegrini erano soliti purificarsi qui prima di iniziare alla parte alta della montagna. Poco più avanti, sulla sinistra, svetta un tesoro nazionale designato come la struttura più antica di Dewa , ossia pagoda a cinque piani di Goju-no-to: originariamente costruita nel 937 e ricostruita per volere dell’imperatore Chokei nel 1377 , questa pagoda è alta novantacinque metri , squisito esempio di stile Muromachi . La pagoda è riuscita a sopravvivere alla repressione religiosa Meiji che ha devastato il complesso del santuario. Da qui inizia la famosa serie di 2.446 gradini che conduce fino alla cima della montagna: si dice che vi siano trentatré immagini di fiori di loto, zucche, e coppe di saké incisi nelle scale , come simbolo di buona fortuna. In tutto il percorso dura circa un’ora, attraverso una vecchia foresta di pini e cedri, uno dei quali si creda abbia più di mille anni. Il santuario consta di una quindicina di strutture in tutto, ma la principale è il Gosaiden, che si dice essere il più grande santuario con tetto in paglia di tutto il Giappone. L’edificio è laccato in rosso, dentro e fuori, ed è stato ricostruito dopo un incendio nel 1818. Di fronte al santuario si trova uno stagno chiamato Kagami. Un’altra struttura molto importante è il campanile costruito nel 1618 , la seconda struttura più antica al santuario. Esso ospita una campana di bronzo del 1275, 5,5 metri di diametro per 7 metri di altezza.

Gassan

La cima del monte Gassan può essere raggiunta a piedi o in autobus. La maggior parte del cammino ha una pendenza graduale, in alcuni tratti caratterizzato da terreno paludoso. Per il resto si tratta per lo più di sentieri di pietra che attraverso campi di erba alta punteggiata da piante alpine. Non vi sono grandi edifici, ma solo una “capanna di purificazione ” attraverso cui si deve passare per raggiungere il piccolo santuario sulla sommità . In due ore e mezzo di cammino si giunge alla cima, ma lo spettacolo che offre ripaga della fatica.

Yudono

Il monte Yudono è nettamente più basso rispetto Gassan. Il percorso è caratterizzato da dolci pendii, alternati a strapiombi, uno dei quali, conosciuto come Gakko Zaka, alto oltre settecento metri . Ci sono scalette d’acciaio e catene a cui aggrapparsi.
In alternativa si può optare per un autobus, direttamente dalla stazione di Tsuruoka, che porta fino al santuario.   Qui, come a Gassan , non si tratta di un vero e proprio complesso religioso, quanto più di un luogo di preghiera e raccoglimento, in questo caso rappresentato da una grande roccia da cui sgorga acqua calda (” Yudono ” significa infatti ” luogo dell’acqua calda ” ) . Prima di accedere al santuario, occorre rimuovere scarpe e calze. Il modo corretto è quello di camminare in senso orario attorno alla roccia, con le mani giunte in preghiera.

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).