Controlli ai turisti in Giappone

Sul sito della Farnesina in un comunicato stampa relativo al Giappone si può leggere la severità dei controlli fatti all’ingresso in Giappone.

Ad alcuni turisti italiani non è stato concesso il visto turistico e sono stati rimandati in Italia.

La parte del Comunicato Stampa

Da ViaggiareSicuri.it: Si segnala ai connazionali diretti in Giappone la severità con la quale le Autorità locali effettuano i controlli di immigrazione nei confronti di turisti stranieri in entrata, sia presso i maggiori aeroporti, sia presso gli scali marittimi. Ciò è avvalorato da reiterati casi di blocco alla frontiera registrati di recente a danno di turisti italiani, che non sono stati in grado di fornire alle Autorità d’immigrazione dettagli precisi sulle destinazioni del viaggio e/o sulle prenotazioni alberghiere, ovvero non hanno potuto esibire un biglietto di ritorno o anche contante sufficiente per la loro permanenza nel Paese (le carte di credito non vengono tenute in considerazione in tali casi).
E’ anche bene sapere che, laddove le Autorità d’immigrazione confermino il diniego all’entrata, il turista è chiamato a rifondere in toto le spese che l’Amministrazione giapponese deve sostenere durante il periodo di permanenza in frontiera del fermato, nonché a pagarsi le spese di acquisto di un nuovo biglietto aereo ovvero quelle dovute per il cambio della data di rientro di quello eventualmente in possesso.
Al fine quindi di evitare i rischi connessi con un diniego di entrata ed un’eventuale espulsione dal Paese, si consiglia ai turisti che non facciano riferimento a viaggi organizzati o agenzie di viaggio, di considerare attentamente l’opportunità di recarsi in Giappone, solo se in effettivo possesso degli elementi giustificativi predetti.

Cosa controllano

Negli ultimi anni le procedure di controllo per i turisti in Giappone non sono cambiate. I controlli non vengono fatti sempre, ma come per qualsiasi dogana del mondo è sempre meglio sapere cosa viene richiesto per evitare spiacevoli sorprese.

  1. Dove si andrà: preparatevi già un mini programma di viaggio, non potete dire “eh ora vedo, non so ancora..”.
  2. Dove si dormirà: perlomeno all’inizio del viaggio è bene avere una prenotazione alberghiera, meglio ancora se per tutto il viaggio. La soluzione degli “internet cafe” è pur sempre utilizzata da molti però non è quello che all’immigrazione vogliono sentirsi dire. Recentemente poi è capitato che a qualche straniero fosse impedito di dormire in internet cafe; si tratta di casi isolati però è capitato a qualcuno.
    Se mettete un indirizzo a caso di un giapponese potrebbero anche contattarlo per chiedere informazioni, così come se avete un foglio che attesta la prenotazione di un hotel potrebbero contattare l’hotel per chiedere se c’è una prenotazione a vostro nome.
  3. Perché si è in Giappone: il motivo è meglio che sia semplicemente “turismo“. Non inventatevi altre cose tipo “cercare lavoro” o simili.
  4. Quanti soldi si hanno: di base non sono considerate le carte di credito ma solo i contanti. Quindi per sicurezza portatevi un po’ di contanti; le carte comunque a quanto ho sentito dire non le considerano se uno non sa dove andrà a dormire, non ha un biglietto di ritorno ecc.
  5. Quanto si starà in Giappone: chi arriva senza biglietto di ritorno è sospetto. Si può sare in Giappone fino a 90 giorni col visto turistico, però chi rimane per così tanto tempo è pur sempre “sospetto”.
  6. Quante volte si è stati in Giappone in passato: se negli ultimi 5 anni siete stati 8 volte in Giappone ed ogni volta 2-3 settimane non è un problema. Se però negli ultimi 2 anni siete stati in Giappone 3 volte, per un totale ad esempio di 8 mesi, è possibile che al vostro nuovo ingresso in Giappone pensino che siete lì per lavorare illegalmente.

Agenzie e Tour Operator

Come consigliato dalla Farnesina è meglio affidarsi ad agenzie viaggi e tour operator per recarsi in Giappone. Nei prossimi giorni vi darò alcune ottime indicazioni a riguardo. ;-)

Buonsenso

Non lavoro all’immigrazione giapponese, ma immagino che per negare l’ingresso di un turista venga utilizzato il buonsenso. Cioè non è che se arrivate lì per la prima volta senza contanti, con solo 3 carte di credito Gold e tutto il resto in regola vi rifiutano l’ingresso.
L’importante è seguire tutti i 6 punti che trovate qua sopra e cercare di non sgarrare su troppi punti.

Come vi “presentate”

Vi dico una mia opinione, basata su fatti concreti che mi sono successi in altri Paesi e fatti che ho visto personalmente: credo che sia importante anche come vi presentate all’immigrazione giapponese.
Immaginate che arriva in Giappone un signore in giacca e cravatta con la moglie anche lei vestita in modo elegante, e rispondono in modo gentile a tutte le domande degli addetti all’immigrazione, e immaginate invece l’arrivo di un ragazzo di 20 anni in pantaloncini corti, con un tatuaggio sulla gamba, con un aspetto poco curato e che magari fa pure casino con gli amici e risponde in modo strafottente.
Magari il ragazzo di 20 anni ha tutto in regola (contanti, prenotazioni, biglietto di ritorno ecc.) e magari il signore in giacca e cravatta ha la valigia piena di droga, ma chi pensate che fermeranno per accertamenti? Ovviamente il giovane strafottente.
Quindi quando arrivate in qualsiasi Paese del mondo, Giappone compreso, ricordatevi questo mio esempio.

Attenzione a cosa avete con voi

Ci sono delle regole ben precise su cosa si può portare in Giappone. Per esempio non si possono portare insaccati e prodotti a base di carne, nemmeno in quantità minima. I controlli sulle valigie vengono fatti spesso, evitate di trovare “trucchi” per nascondere le cose che avete. I doganieri possono aprire tutto e anche rompere quello che avete se sono sicuri che dentro c’è qualcosa di nascosto.
Se vi trovano con dei prodotti che non si possono portare (scriverò un articolo su questo) potrebbero approfondire i controlli e magari se poi scoprono altre irregolarità giustamente non vi fanno entrare.

L’interrogatorio

Non mi è mai capitato, ma molto raramente può succedere che gli addetti all’immigrazione portano i turisti in uno stanzino per fare alcune domande molto approfondite sul viaggio. Può durare anche più di 1 ora, in ogni caso restate calmi e spiegate tutto senza preoccupazioni.

Esempi di chi potrebbero bloccare

1) Ci sono persone che lavorano illegalmente in Giappone, per colpa loro ci sono molti controlli rigidi. Il modo che molti usano per continuare a vivere in Giappone lavorandoci illegalmente è rimanere 3 mesi, per poi andare all’estero qualche giorno e poi tornare in Giappone per altri 3 mesi. E’ un metodo che può anche funzionare una o due volte, poi la volta successiva si rischia di essere bloccati.
Io qualche anno fa sono stato per 3 mesi, poi sono tornato in Italia per 25 giorni e poi sono tornato in Giappone. Il doganiere mi ha fermato chiedendomi perché ero ancora in Giappone, ho spiegato la situazione nel modo migliore e non mi ha fatto storie e mi ha lasciato entrare senza nessun problema. Ma non per tutti è così.

2) Qualche tempo fa ho ricevuto un messaggi di un ragazzo italiano. Ha conosciuto una ragazza su internet che lavora in un locale e lei gli ha detto che potrebbe provare a fargli avere un visto per lavorare nel locale.
Questo ragazzo vorrebbe partire per il Giappone con un budget basso e un “biglietto aereo con date flessibili” (costano molto più di quelli a date fisse). I primi giorni li vorrebbe passare in internet cafe per risparmiare, per poi andare a stare a casa della ragazza e provare quindi a chiedere di lavorare nel locale ed ottenere il visto.
Per il budget che ha sostiene di non poter attendere più di un paio di settimane per ottenere il posto di lavoro. Potrebbe anche funzionare questa cosa, a patto di aver conosciuto una ragazza d’oro, che lavora in un locale il cui proprietario è una persona fantastica e a cui serve un cameriere italiano impeccabile pagato poco. Purtroppo secondo me però ci sono troppi possibili imprevisti, e all’immigrazione giapponese non si aspettano di veder arrivare persone che non hanno ben chiaro dove andranno, quanto staranno, cosa faranno ecc.

3) Ho letto di una persona che vorrebbe portare vari chili di insaccati nascosti in valigia in Giappone. Essendo una cosa vietata, se posso dare un mio paerere personale credo che se si viene scoperti a fare importazioni illegali di questo tipo c’è un’alta possibilità di essere controllati da cima a fondo e di essere rimandati in Italia.

4) Se qualcuno va a lavorare o studiare in Giappone per un periodo ad esempio di 9 mesi, non può arrivare lì e stare 3 mesi col visto turistico, poi uscire dal Giappone (andando in Korea) e ritornare lì pretendendo un altro visto di altri 3 mesi. In molti usano questo trucchetto, a volte funziona la prima volta e non dicono niente, ma non funziona sempre.

Il modulo da compilare

Nella sezione visto per il Giappone ho già parlato in modo dettagliato del modulo che dovrete compilare al vostro arrivo in Giappone.

Nella parte frontale dovete mettere i vostri dati, mentre sul retro ci sono tre domande: la prima chiede se siete mai stati espulsi dal Giappone o vi è mai stato negato l’ingresso in Giappone, la seconda vi chiede se siete mai stati condannati per qualche crimine in Giappone o in un altro stato, la terza è se avete droghe con voi. L’ideale sarebbe poter mettere NO a tutte e tre ovviamente.

Vi viene chiesto poi quanto contante avete con voi. Dubito che ci siano molti turisti che arrivano in Giappone con più di 10.000€ in contanti, però siccome il limite di importazione di valuta è di 1 milione di yen, fate attenzione agli “zeri” che mettete. Cioè se avete 200,000yen con voi se scrivete uno zero in più diventano 2 milioni. Poi è facile spiegare il disguido, però evitate questi errori banali.

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).