Teatro Noh

Con questo nome che deriva dal cino- giapponese Noh o Nogaku si indica una forma di rappresentazione teatrale in voga nel 14° secolo. Teatro fatto di musica classica e la particolarità di avere uomini mascherati in ruoli sia maschili che femminili, un po’ come succedeva per il teatro di Shakespeare. Per tradizione la performance Noh dura l’intera giornata e si divide in cinque momenti teatrali che vengono intervallati da pezzi Kyogen, una forma di teatro comico. Questo per quanto concerne lo schema originario. Attualmente invece le performance Noh vengono costruite intorno a due soli momenti teatrali con un momento divertente (il Kyogen) tra il primo ed il secondo momento Noh.

Le performance Noh sono codificate e regolamentate dal Sistema Iemoto, ovvero un sistema di usanze che si tramandano, un po’ come la cerimonia del tè. Alcuni teatranti però rivedono spesso le storie originali e le miscelano per creare elementi innovativi. Alcune storie non trovano quindi riscontro totalmente negli originali e tradizionali schemi giapponesi delle origini. Spesso si è cercato di miscelare le storie originali Noh con il teatro contemporaneo o con forme teatrali non giapponesi.

La tradizione Noh

Con le buffe farse della tradizione Kyogen, le storie Noh si sono evolute da varie forme popolari quali il Shirabyoshi, Dengaku e Gagaku. Alcune forme folk e altre rappresentazioni d’arte più aristocratica.
Come nasce e chi ha portato al successo il teatro Noh?
Il successo di questa forma teatrale si deve ad un attore e scrittore di nome Kannami Motokiyo e a suo figlio Zeami. I due Motokiyo durante il periodo Muromachi (che va dal 1336 al 1573) hanno portato al successo questo genere teatrale e gli hanno dato delle regole. Con l’aiuto dei potenti del clan Ashikaga i due Motokiyo hanno trovato un mecenate che proteggesse la loro arte soprattutto nel terzo shogun: Ashikaga Yoshimitsu. Questa forma teatrale influenzerà poi le successive Butoh e Kabuki, forme teatrali basate sulla danza. Purtroppo con il successivo periodo, ovvero l’era Meiji si viene a perdere quello che è il rapporto con il potere politico anche se il Noh ed il dramma farsesco Kyogen vengono riconosciuti come forme nazionali di dramma.

Come si struttura una performance Noh?

Per tradizione tutti gli attori che partecipano alla performance Noh provano insieme solo una volta. Non è quindi il classico lavoro da compagnia. Ma un lavoro teatrale basato sul singolo. Si prova insieme a pochi giorni dalla rappresentazione. Il singolo attore si prepara da solo, provando i movimenti fondamentali, le canzoni, la musica attentamente seguito da un membro anziano della scuola. Così il giorno della performance si mescola ciò che è stato il lavoro di ogni singolo. Una delle città dove maggiormente si è sviluppato il teatro Noh era Nagoya, ma lo è tutt’ora con il Nagoya Noh Theatre.

Se capite un po’ l’inglese, vi consiglio di dare un’occhiata a questo video in cui vi vengono spiegate molte cose:

I ruoli del teatro Noh

La tradizione del teatro Noh comprende quattro categorie di attori e sono: Noh shite, Waki, Kyogen, e Hayashi.
Nel ruolo Shite, l’attore appare prima come uomo e poi come un fantasma. Nel primo ruolo prende il nome di maeshite, nel secondo ruolo invece è conosciuto come nochishite.
Shitetsure, ovvero l’amico di Shite. Spesso si trova l’abbreviazione in Tsure. Questa parola si riferisce sia a shitetsure che a wakitsure.
Koken sono le mani che compaiono in scena, generalmente sono le mani di tre o quattro persone.
Jiutai è il classico coro, che ne teatro giapponese è formato da sei o otto persone.
Waki fa spesso da controparte al ruolo di Shite, oppure ne è il figlio.
Wakitsure o anche scritto Waki-TSURE è invece l’amico di Waki.
Kyogen, come si è detto sono intermezzi farseschi che vengono eseguiti durante le performance. Kyogen, sono quindi attori che possono esibirsi in performance diverse tra i singoli momenti Noh.
Hayashi sono gli artisti che si esibiscono in musica con i quattro strumenti utilizzati nel teatro Noh : il flauto, il tamburo kotsuzumi, il tamburo hip (detto ōtsuzumi oppure Okawa) e il bastone del tamburo (taiko). Il flauto che viene usato per il teatro Noh è specificamente definito nōkan o nohkan. Una tipica performance Noh deve coinvolgere questi elementi. Almeno uno Shite ed un Waki, il coro e l’orchestra.

Tipiche performance Noh

Il repertorio tradizionale del teatro Noh comprende circa 250 performance che possono essere divise secondo alcuni schemi. La divisione più semplice è quella a partire dal contenuto, ma vi sono tantissime altre modalità di divisione.
Le diverse categorie di performance del teatro Noh: come si è detto esiste una prima divisione tematica del teatro Noh in 5 categorie, abbiamo:

  • Kami mono o waki Nō dove generalmente si presenta la shite che interpreta due ruoli, nel primo atto è un essere umano, nel secondo atto è invece una divinità. Tramite questo schema si racconta la storia di un santuario o viene lodato uno spirito particolare.
  • Shura mono, ovvero giochi di guerrieri. La shite spesso appare come uno spirito nel primo atto e come un guerriero nel secondo. Le scene del secondo atto sono spesso in piena battaglia. Spesso vi è la morte eroica del guerriero.
  • Katsura mono oppure mono onna, ovvero giochi di donna. In queste performance la shite veste un ruolo femminile. Questo gioco è molto particolare ed in esso vi sono alcune delle più belle danze e dei raffinatissimi canti.
  • Esistono circa una novantina di performance diverse tra cui kyōran mono ovvero giochi di pazzia, onryō mono ovvero fantasmi teatrali vendicativi e genzai mono, spettacoli non orientati al passato ma bensì al presente.
  • Kiri no o mono oni performance di demoni. Generalmente in queste performance la shite è nel ruolo di mostri, demoni o comunque creature soprannaturali e per la loro vivacità e per il loro colore vengono spesso scelti come performance finali.

Lo stile delle performance

Lo stile delle performance teatrali è basato sulla narrazione della trama. La danza invece gioca sull’estetica e sulla simbiosi con la musica. Si veda Okina (o Kamiuta) è una performance che unisce danza con rito shintoista. È forse uno delle più antiche performance Noh e spesso viene eseguita in apertura di feste o eventi per il suo prestigio. È forse la performance Noh più eseguita.

Le fonti delle performance Noh

Esiste un racconto dell’ascesa e della successiva caduta del clan Taira: Il racconto di Heike, un epico scontro tra clan. Questo libro è un’importante fonte per molte performance di Noh, soprattutto per quanto concerne quelli che riguardano il tema guerresco. Altra fonte importante per le performance Noh è Il racconto di Genji, che risale alll’XI secolo, molto importante per lo sviluppo della cultura giapponese. Esistono poi anche fonti cinesi del periodo Nara e del periodo Heian.

Il luogo

Le tradizionali performance Noh si tengono per lo più in stadi costituiti da padiglioni. Lo stile architettonico di questi padiglioni è derivato direttamente da alcuni santuari shintoisti del periodo Kagura ed sono costruiti prettamente in legno. Vi sono quattro pilastri fondamentali che prendono il nome da alcuni momenti della performance e sono: il waki-bashira nella parte anteriore, il shite-bashira nella parte posteriore, la fue-bashira nella parte posteriore, e il metsuke-bashira.
Il pavimento in legno viene lucidato in modo da permettere agli attori una totale libertà di movimento. Al di sotto del pavimento vi sono giganteschi vasi che permettono di migliorare la qualità della risonanza dei pavimenti in legno. Il risultato di questo lavoro è il fatto che il pavimento dove si muovono gli attori è circa tre metri più alto del livello degli spettatori.
Il palco è ornato tramite il kagami-ita, ovvero un dipinto di un albero di pino messo in fondo al palco, ciò può rappresentare il fatto che i giochi Noh in antichità avvenivano su sfondi naturali.
Altra caratteristica del palco è sicuramente il ponte che collega la destra del palco da dove gli attori entrano in scena. Questo è detto hashigakari.

I costumi del teatro Noh

I costumi che indossano gli attori sono per tradizione molto ornati in quanto devono essere evocativi e rappresentativi. Devono esprimere simboli specie se gli attori rappresentano fantasmi, donne o guerrieri. I costumi per la Shite devono essere stravaganti ed ornati di seta, mentre per gli altri attori sono meno sontuosi in quanto si deve notare la differenza tra Shite e Wakizure, o tra Shite e aikyōgen.
All’inizio della sua tradizione il teatro Noh prediligeva costumi che copiassero la realtà dei personaggi. Mentre invece dal 16° secolo in poi si è preferito dare veste simbolica ai costumi, quindi molto evocativi e differenti dalla realtà interpretata dai personaggi.
Mentre i personaggi sono vestiti in modo sontuoso i musicisti e i membri del coro sono invece vestiti in maniera semplice, ovvero con un kimono, un tradizionale montsuki kimono (nero e dove troneggiano gli stemmi di famiglia) inoltre indossano hakama (un indumento molto simile alla gonna) o kami-Shimo, ovvero un misto di hakama e un panciotto con le spalle imbottite. Invece gli assistenti di scena sono vestiti di nero un po’ come accade nel nostro teatro contemporaneo.

L’importanza delle maschere

Ogni maschera del teatro Noh ha un nome ed è scolpita nel legno di cipresso. Vengono dipinge manualmente e vengono indossate generalmente solo dall’attore principale, ovvero la Shite. Però spesso in alcuni casi troviamo anche altri membri del cast che indossano la maschera, come la Tsure specie quando interpreta ruoli di donne o se bisogna interpretare animali. Il waki non indossa nessuna maschera. Le maschere sono progettate in modo sapiente. Infatti con l’ausilio di luci ed ombre particolari riescono a suggerire allo spettatore lo stato d’animo del personaggio. Le maschere che hanno fatto la storia del teatro Noh sono tutt’ora ancora esistenti e custodite in musei. Vengono ancora utilizzate in qualche performance ma in rarissime occasioni.

La musica nel teatro Noh

La musica è una componente fondamentale del teatro Noh. Si è detto infatti che questo si fonda sull’accompagnamento di un coro. Il teatro Noh per questa componente musicale è stato spesso ribattezzato “l’Opera giapponese”. In realtà la musica nel teatro Noh è molto ripetitiva. Le parti cantate del teatro Noh vengono dette “Utai” e le parti invece recitative degli attori “Kataru”.

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).