A Koenji durante l’ultimo sabato e domenica di agosto si svolge il Koenji Awa Odori, un festival che vede la partecipazione di numerosi gruppi e migliaia di persone che danzano a ritmo di musica per le vie del quartiere. E’ il secondo più grande festival “Awaodori” del Giappone, il più grande e più antico è quello di Tokushima, nel Sud del Paese.
All’incirca 1 milione di persone vengono a Koenji per vedere questo grande evento, se siete a Tokyo in queste giornate vi consiglio di fare un salto se non altro per fare qualche splendida fotografia a giapponesi con costumi tradizionali.
Da Shinjuku si arriva a Koenji in solo 6 minuti con la Chuo Line, pertanto vi sconsiglio di alloggiare a Koenji che nelle giornate del festival potrebbe essere abbastanza caro per quanto riguarda il pernottamento.
Primo contatto con la parata: cappelli di paglia inclinati, costumi bianco e rosso. Due passi e il ritmo cattura anche chi resta ai lati.
La via principale diventa un corridoio di applausi. Danzatori al centro, pubblico ai lati: il quartiere si muove tutto alla stessa velocità.
I più piccoli aprono il varco in fila ordinata. Le scuole del quartiere ci tengono a esserci, e la gente li incoraggia con rispetto.
Un ren entra compatto e cambia il passo della serata. Si sente l’intesa di gruppo anche a distanza di diversi metri.
Mani alte e cappelli di paglia, il gesto tipico delle danzatrici. Il blu degli abiti guida lo sguardo come una freccia nella folla.
Sosta d’obbligo alla griglia. Spiedini fatti al momento, prezzi scritti a pennello: il profumo di cibo fa parte della festa quanto la musica.
I tamburi prendono il comando e la strada vibra. Il ritmo arriva prima ancora dei volti, e ti trovi a battere il tempo.
Kimono leggeri e cappelli kasa avanzano in diagonale. Gli spettatori stringono il corridoio e la coreografia passa a pochi centimetri.
Ventagli alzati e piccoli strumenti tintinnano. La colonna sonora la fa anche il pubblico, tra mormorii e telefoni che registrano.
Ritratto prima dell’ingresso. Lo sguardo è concentrato, dietro il gruppo aspetta il segnale per entrare nel flusso della parata.
Bianco con dettagli rossi e blu, ventagli che scandiscono. Il canto di risposta arriva da metà strada e fa stringere il gruppo.
Caratteri stampati sulle maniche e braccia alzate. La scena è dritta e pulita, come una pagina del quartiere aperta al pubblico.
Sotto la shotengai coperta il suono rimbomba. Blu e bianco ovunque, tra tamburi e ventagli che fanno da segnale di partenza.
Folla fitta e colori tradizionali. Ogni squadra porta un dettaglio diverso e la strada diventa una sequenza continua di stili.
Passi energici al centro, telefoni ai lati. Gli sguardi cercano il momento giusto e il corridoio urbano diventa un palcoscenico.
Shamisen, tamburi e flauti si intrecciano. Cappelli di paglia inclinati e movimenti corti tengono la linea compatta senza perdere ritmo.
Sotto il tetto trasparente si alzano i ventagli con kanji. La luce diffusa aiuta a leggere i dettagli senza fermare il passo.
Passerella sotto vetro e passo sincronizzato. L’ordine della fila fa vedere bene il disegno dei costumi e la direzione del gruppo.
Sezione musicale al completo. Tamburi davanti, ventagli e coro dietro: il pubblico segue con il battito delle mani più che con la voce.
Ti consiglio di venire in Giappone con GiappoTour! Il viaggio di gruppo in Giappone con più successo in Italia, organizzato da me! Ci sono pochi posti disponibili, prenota ora!
Autore
Marco Togni
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 20 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).