Vivere in Islanda

Quello che fino a pochi anni fa era un paese per lo più sconosciuto, oggi è una delle mete più gettonate tra gli amanti della natura, grazie a dei paesaggi a dir poco affascinanti. E sono sempre di più anche coloro che pensano di trasferirsi in Islanda. Ma com’è davvero vivere in Islanda? Al di là degli scenari mozzafiato, trasferirsi in questo paese richiede una motivazione davvero forte, considerato il clima estremo, l’isolamento e una lingua non proprio semplice da imparare, anche se gran parte della popolazione parla inglese. Al tempo stesso c’è da sottolineare che negli ultimi l’Islanda ha fatto passi da gigante e se al termine della Seconda Guerra Mondiale era uno dei Paesi più poveri d’Europa oggi è una nazione industrializzata, con un’ottima qualità della vita e un sistema sanitario e assistenziale tra i più efficienti al mondo. Se state pensando anche voi di trasferirvi nella “Terra dei Vichinghi”, eccovi una piccola guida sui pro e contro della vita in Islanda e su ciò che serve per trasferirsi.

I vantaggi di vivere in Islanda

Cominciamo dagli aspetti positivi, tra i quali ci sono:

  • gli spazi confinati.  L’Islanda è una grande isola abitata però solo da poco più di 300mila abitanti, la maggior parte dei quali concentrati nella capitale e nelle altre cittadine. Per questo, non avvertirete mai la sensazione di abitare in un luogo troppo caotico o affollato, nemmeno durante l’alta stagione turistica. Se amate la natura e la tranquillità, l’Islanda potrebbe fare al caso vostro!
  • La quasi totale assenza dell’inquinamento. Lo scarso popolamento di gran parte del paese e l’utilizzo di energie pulite come la geotermica e l’idroelettrica permette di avere un’eccellente qualità dell’aria, che assieme all’alimentazione genuina del paese è il motivo di una popolazione longeva.
  • Longevità. Come anticipato al punto precedente gli islandesi vivono a lungo, grazie ad una serie di fattori, come una vita tranquilla e a contatto con la natura, la qualità del sistema sanitario, l’alimentazione sana e la purezza dell’aria.  Generalmente si superano gli 80 anni.
  • Disoccupazione minima. Con un tasso intorno al 3%, l’Islanda vanta una disoccupazione tra le più basse dei paesi occidentali ed è per questo ricco di tante opportunità di lavoro. In alcuni settori c’è proprio una carenza di manodopera, in particolare nell’industria e nel settore manifatturiero, e questo ha portato le aziende ad assumere un numero maggiore di immigrati.
  • Corruzione e criminalità pressoché inesistenti. La sicurezza e l’onestà che caratterizzano il paese sono a dir poco impressionanti: anche i piccoli furti sono un evento raro.  Questo rende l’Islanda particolarmente indicata alle famiglie, alle donne e a chi cerca un paese pacifico dove girare in completa sicurezza e tranquillità.
  • Un eccellente servizio sanitario.  È tra i migliori e i più avanzati al mondo.

Gli svantaggi di vivere in Islanda

Tra gli aspetti negativi di vivere in Islanda ci sono:

  • Il clima estremo. In realtà non è così estremo come si pensi, ma per chi è abituato alle temperature miti dei paesi mediterranei fa comunque freddo. L’estate è molto breve ed è simile agli inizi di primavera nel sud dell’Islanda, mentre al nord fa ancora più freddo. Il tempo inoltre è molto variabile, con raffiche di vento e forti piogge improvvise.
  • Le ore di luce. In estate avere tante ore di luce può essere un fattore positivo, ma tenete presente che nel lungo inverno ci sono mesi con appena 3-4 ore di luce al giorno. Certo il lato positivo è che potrete godervi spettacoli come l’Aurora Boreale per tutti i mesi invernali.
  • Il costo della vita elevato. È uno dei più alti nel mondo, come nota spesso chi va in vacanza in Islanda. Naturalmente il costo è rapportato agli stipendi, ma l’isolamento e il clima estremo del Paese influiscono notevolmente sul costo di prodotti alimentari e non, gran parte dei quali sono importati dall’estero.
  • Pericoli naturali: vulcani e terremoti. L’Islanda è un’isola vulcanica, con numerosi crateri attivi, ed è spaccata in due da una faglia vulcanica in continuo movimento. Il rischio di eruzioni c’è, così come di terremoti, anche se in realtà le scosse ci sono in continuazione ma a volte sono impercettibili.
  • La difficoltà della lingua. Anche se gran parte della popolazione parla inglese, se pensate di vivere in questo Paese conoscere almeno le basi della lingua è importante per integrarsi, anche se risulta un po’ ostica. A causa dell’isolamento geografico la lingua islandese si è conservata praticamente immutata nel corso degli anni e tra le lingue nordiche è quella più simile al norreno, ovvero alla lingua parlata dai Vichinghi e ancora oggi gli islandesi si impegnano nel mantenere la lingua pura, evitando “contaminazioni” da altre lingue.

Com’è la società islandese

Definire come sono gli islandesi è difficile, perché ovviamente non si può generalizzare. Ogni persona è fatta a modo suo, ma a primo impatto gli islandesi appaiono un po’ chiusi e riservati, un carattere tipico dei popoli che sono stati a lungo isolati, ma sono disponibili e curiosi verso il mondo esterno e gli stranieri. Quel che è certo è che sono molto fieri della loro identità nazionale, della loro cultura e della lingua.

Una caratteristica importante è anche il ruolo della donna, che a tutti gli effetti è indipendente e pari all’uomo in ogni ambito: le aziende dispongono spesso di asili e spazi destinati ai bimbi per aiutare le madri, considerato anche che quasi tutte le donne lavorano. Senza contare poi che l’Islanda è stato il primo paese al mondo a concedere il voto alle donne e ad eleggere un presidente donna; è anche l’unica nazione ad avere un partito polito composto solo da donne.

I documenti: cosa serve per vivere in Islanda?

In quanto cittadini europei, gli italiani non hanno bisogno di un visto per entrare nel Paese, ma se si vuole vivere e lavorare in maniera stabile in Islanda allora serve sia un permesso di soggiorno che un permesso di lavoro. Appena arrivati nel Paese, dovete registrarvi all’anagrafe e ricevere così il  Kennitala, ovvero un numero identificativo (simile al codice fiscale). Questo è molto importante perché vi servirà per ogni pratica, come l’apertura del conto corrente o l’iscrizione al servizio sanitario nazionale.

Se poi volete vivere in Islanda per un periodo superiore a sei mesi, dovrete trasferire la residenza nel Paese.

Gli affitti

Il mercato degli affitti non offre tante opportunità in Islanda, dato che la maggior parte degli islandesi vive in case di proprietà, ma in ogni caso, come già anticipato, il costo della vita in Islanda è molto alto. Non è facile trovare una stanza a prezzi convenienti: ad esempio nella capitale, Reykjavik, una camera singola in un appartamento condiviso ha un prezzo minimo di 70.000 corone, circa 640 euro, e i prezzi salgono maggiormente se cercate un appartamento privato o un monolocale.

Lavoro

Per quanto riguarda il mercato del lavoro il discorso è un po’ più complesso perché è necessario prendere in considerazione le proprie aspettative, le competenze ed esperienze personali. Se cercate un lavoro stagionale nel settore dell’ospitalità è abbastanza facile trovarlo nel periodo estivo ed è sufficiente parlare bene l’inglese. Nei lavori professionali e specializzati è invece importante parlare l’islandese, fatta eccezione per i settori della tecnologia/informatica, nelle fattorie e nel turismo.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).