Santuario Usa – Oita

Immerso tra le foreste, a nord ovest di Beppu, il complesso sacro del Santuario shintoista Usa è un luogo che racchiude tesori preziosi e ha enormemente influenzato la cultura, la religione e le tradizioni della Penisola Kunisaki, dove si trova.

Costruito nel 725, è considerato il più illustre santuario dedicato al Dio della Guerra Hachiman, che spesso viene identificato con la figura del leggendario imperatore giapponese Ojin, il quale trascorse gran parte della sua vita sul campo di battaglia. Viene considerato anche il protettore dei Giapponesi, in particolare degli agricoltori che lo venerano per invocare raccolti abbondanti.

Il Santuario di Usa non è l’unico dedicato a Hachiman in Giappone, in quanto ne esistono oltre 40.000, ma è il più antico e considerato il più prestigioso, tanto che ogni anno accoglie numerosi visitatori. Se vi trovate nella prefettura di Oita, vi consiglio di approfittarne per visitarlo, in quanto oltre alla bellezza architettonica degli edifici troverete un luogo dove regna un’atmosfera suggestiva e di pace, con sentieri che si inerpicano sulle colline circostanti, avvolti dalla vegetazione, in cui è bellissimo fare una passeggiata lontano dai rumori e dal traffico delle città, e prendersi del tempo per riconnettersi con sé stessi e meditare.

Visitare il Santuario Usa

Il Santuario Usa occupa un vasto terreno con un complesso che include diversi edifici e piccoli santuari secondari. L’edificio principale, l’honden, si trova circondato dalla vegetazione in cima ad una collina e ci si arriva passando prima per il complesso di edifici sottostante, dove si possono visitare la sala dei tesori e altre piccole costruzioni sacre, tra cui si inseriscono giardini e laghetti.

Solitamente i visitatori accedono al complesso dall’ingresso a ovest o a nord, ma vi suggerisco quest’ultima entrata, in quanto avrete modo di passeggiare lungo una stradina di negozietti e bancarelle dove si vendono souvenir, street food, gadget e prodotti tipici: è il posto giusto se dovete acquistare regalini o fare uno spuntino.

Questo viale conduce alla classica porta torii rossa che segna l’accesso all’area sacra. Una volta entrati, prendetevi del tempo per guardarvi attorno, immergervi nella quiete di questo luogo e ammirarne gli edifici. Poco dopo aver oltrepassato la porta torii troverete la sala dei tesori, un piccolo museo che racchiude la storia del santuario Usa, raccontata attraverso reperti storici, opere d’arte e oggetti d’artigianato, come antichi strumenti musicali usati nelle cerimonie buddiste. Tra i tesori che potete vedere c’è anche un mikoshi, ovvero un piccolo santuario portatile che viene usato generalmente durante i festival religiosi. Alla sinistra del museo vedrete un bellissimo stagno chiamato Hatsusawa, il quale è arricchito da numerosi fior di loto che in estate fioriscono offrendo uno scenario davvero incantevole.

Accedendo invece dall’ingresso a ovest, avrete occasione di ammirare un pittoresco e antico ponte chiamato Kurehashi, che con il suo colore rosso acceso e il suo tetto decorato cattura subito l’attenzione dei passanti. Purtroppo non è possibile attraversarlo perché il ponte è accessibile solo una volta ogni 10 anni in occasione di cerimonie religiose, ma potete comunque scattare bellissime foto.

All’interno del complesso, tra gli edifici più famosi, c’è il santuario Wakamiya, divenuto popolare non tanto per la struttura in sé, ma più che altro per il percorso che conduce al santuario: tra le pietruzze che compongono il sentiero ce n’è sono due piuttosto grandi dalla forma triangolare e praticamente identiche, che si toccano e sembrano quasi abbracciarsi. È una tappa molto frequentata dalle coppie che sono solite a  poggiare contemporaneamente i piedi su una delle due pietre tenendosi per mano come buon auspicio per un lungo futuro insieme.   I single, invece, poggiano un piede su ciascuna pietra per invocare la fortuna in amore.

Una volta visitati gli edifici del complesso a valle, dirigetevi verso la collina per ammirare il santuario principale, composto da due edifici paralleli di colore rosso e in stile tradizionale, collegati attraverso una struttura centrale dove è posizionato l’ingresso. All’interno in totale troverete 3 sale, di cui la principale dedicata all’imperatore Ojin, mentre le altre due rendono omaggio alla madre e alla moglie dell’imperatore.  Una curiosità riguarda il gigantesco albero che si erge di fronte alla sala principale di questo edificio, raggiungendo un’altezza di circa 30 metri: si narra che un membro di una popolare band giapponese, visitando il santuario abbia pregato per il successo del nuovo album, poggiando le mani sul tronco dell’albero. I buoni risultati del disco hanno portato molti visitatori a imitare il gesto e ora fermarsi a pregare di fronte all’albero è diventato un rito abituale.  

Informazioni utili alla visita

Il santuario Usa è aperto tutti i giorni dalle 5:30 alle 21:00 e la visita è gratuita eccetto per la sala dei tesori: l’ingresso al museo costa attualmente 300 yen.

Come arrivare

Se arrivate in treno, dalla stazione ferroviaria di Usa potete prendere un autobus fino al santuario impiegando all’incirca 10 minuti con un biglietto dal costo di 240 yen. Le corse sono frequenti. In alternativa ci sono i taxi, che costano di più, ma sono anche più confortevoli.  L’aeroporto è invece un po’ meno comodo, in quanto dista circa un’ora dal santuario.

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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