Santuario Erawan

Potrebbe sembrare impossibile trovare un luogo di inestimabile valore spirituale nel cuore moderno di Bangkok. Eppure, incastonato tra i grattacieli, gli hotel di lusso e il World Trade Centre, il più famoso centro commerciale della città, “risplende” un pezzo fondamentale della cultura e della tradizione thailandese: il Santuario di Erawan.

Più che un santuario di tratta di un altare su cui si eleva, circondato da una moltitudine di fiori colorati, la statua dorata di Phra Phrom che scintilla in mezzo all’incrocio più trafficato di Bangkok, che anche dal punto di vista geografico rappresenta il centro della capitale, dove ogni giorno passeggiano tantissimi turisti e residenti. Si tratta di uno dei santuari più amati dai Thailandesi che si radunano qui a pregare ad ogni ora del giorno e della notte; è possibile anche assistere a spettacoli di danze tradizionali.

Il dio indù Brahma

Phra Phrom è il nome thailandese del dio indù Brahma, considerato il creatore dell’universo e di ogni essere vivente. Viene raffigurato con quattro volti, che rappresentano i quattro Veda (testi sacri su cui si basa l’Induismo) e quattro braccia che simboleggiano i quattro punti cardinali. Il nome attribuito al santuario prende spunto dall’elefante a tre teste Erawan della mitologia indù. Forse vi chiederete come mai i Thailandesi, che per la maggioranza professano il Buddhismo, si ritrovino in massa a venerare una divinità induista: il Buddhismo in realtà nasce proprio dall’Induismo e si è poi separato dalla religione induista tradizionale con la quale però vanta molti elementi in comune. Per questo accanto al Buddha i Thai venerano altre divinità e spiriti che appartengono all’Induismo.

Perché è importante

La continua affluenza di fedeli  e di turisti presso il Santuario di Erawan ci dimostra ancora una volta l’importanza della religione nella vita quotidiana dei Thailandesi e rende il santuario un luogo di ritrovo tra persone di religioni e culture differenti. Le ragioni per cui i fedeli sono così legati al Santuario di Erawan sono intuibili dalla sua storia affascinante: verso la fine degli anni ’50 il lussuoso Grand Hyatt Hotel Erawan era in piena costruzione, ma le numerose difficoltà e le morti accidentali degli operai impegnati nei lavori fecero pensare ad una sorta di maledizione. Dopo una lunga consultazione con un astrologo si arrivò alla decisione di costruire un santuario che ponesse fine a queste sventure. Il santuario si rivelò efficace poiché una volta terminato le disgrazie divennero solo un brutto ricordo e i lavori dell’hotel proseguirono senza alcuna difficoltà.

Questo accrebbe enormemente la popolarità di questo luogo di culto e da allora tantissimi fedeli si  recano in massa a pregare il dio Brahma per invocare la buona sorte; giorno e notte l’area che circonda l’altare è gremita di persone che accendono candele e incensi, donano fiori o altri oggetti come offerta alla divinità ed esprimono desideri di ogni genere, dalla nascita di un figlio alla vincita alla lotteria. Se anche voi volete esprimere il vostro desiderio potete acquistare le offerte nelle bancarelle situate attorno al santuario, che vendono numerosi oggetti, tra cui amuleti, candele, ghirlande di fiori, incensi, cesti di frutta e piccole statue di elefanti in legno. In sottofondo risuonano le note delle danze tradizionali eseguite da gruppi di ballerini locali, che si esibiscono per raccogliere offerte.

Drammatici fatti di cronaca

Per darvi un’idea di quanto il Santuario di Erawan svolga un ruolo importante basta pensare ad alcuni tragici fatti di cronaca che hanno interessato questo luogo. Nel 2006 un uomo con disturbi psichici si è avventato contro la statua del dio Brahma con un martello e fu poi picchiato a morte dalla folla inferocita; due uomini furono condannati per l’omicidio. La statua fu pesantemente danneggiata e poi ricostruita, ma questo fatto scatenò non poche polemiche per una reazione giudicata troppo eccessiva.

La sera del 17 agosto del 2015, il santuario di Erawan fu il teatro di un violento attentato, in cui 20 persone hanno perso la vita e 125 sono rimaste invece ferite. Si pensa che questo attacco abbia voluto colpire non solo il cuore di Bangkok, ma del mondo intero:  Brahma è il dio da cui discendono tutti gli uomini, secondo la religione induista, e l’incrocio di Ratchaprasong in cui sorge l’altare è un crocevia di migliaia di persone, tra cui tantissimi turisti. Dopo pochi giorni il santuario  fu riaperto al pubblico e i fedeli sono ritornati a pregare e hanno lasciato fiori in ricordo delle vittime.

Come raggiungere il santuario

Il Santuario di Erawan si trova nel quartiere di Pathum Wan e potete arrivarci in skytrain scendendo alla stazione Chitlom. Uscendo dalla stazione potrete passeggiare su una passerella sopraelevata da cui si può ammirare il santuario dall’alto.

Trovandosi nel quartiere commerciale di Bangkok, potete visitare il santuario prima di dedicarvi allo shopping nei negozi e centri commerciali limitrofi. Nelle vicinanze si trova anche il Lumphini Park, una delle aree verdi più belle della città dove potete fare un picnic o semplicemente rilassarvi passeggiando in mezzo alla natura.

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Informazioni e mappa

Nome: Santuario Erawan

Nelle vicinanze:

Interni del centro commerciale Central World a Bangkok.A 303 metri
Decori al tempio Wat Pathum Wanaram.A 430 metri
Visitatori attraversano un tunnel da cui ammirare i pesci, all'interno del Siam Ocean World.A 641 metri
L'edificio del Siam Paragon.A 653 metri
Traffico per le strade nella zona del mercato Pratunam a Bangkok.A 726 metri
Il grattacielo Baiyoke Tower a Bangkok.A 1097 metri
Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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