Come comportarsi in Thailandia

Se avete già visitato la Thailandia, saprete perché viene chiamata la “Terra dei Sorrisi”. In questo paese meraviglioso le persone sono sempre sorridenti, amichevoli e difficilmente vedrete un thailandese perdere la pazienza o parlare ad alta voce. La loro gentilezza e ospitalità verso il prossimo è ormai nota in tutto il mondo. I thailandesi amano godersi la vita, non si lamentano mai e  sono felici di quello che hanno.

Se state pensando di fare un viaggetto in Thailandia vi ritroverete spesso a conversare con gli abitanti, i quali amano condividere con i turisti la propria cultura e il patrimonio storico e culturale del loro paese. Se volete immergervi appieno nella cultura locale e non correre il rischio di fare gaffe con i thailandesi, e soprattutto non offenderli, vi sarà utile conoscere alcune semplici regole su come comportarsi in Thailandia. In questo articolo vi fornirò alcuni consigli in base alle varie situazioni in cui potete trovarvi per vivere al meglio e in maniera più serena la vostra vacanza.

Il primo approccio

Prima di visitare un qualsiasi paese straniero è utile apprendere alcuni rudimenti della lingua parlata in quel paese, necessari ad un primo approccio con gli abitanti: in questo modo dimostrerete loro di voler davvero conoscere la loro cultura e che siete in grado di adattarvi al loro stile di vita. Ad esempio quando si incontra o si saluta qualcuno gli uomini dicono Sawatdee-krap,  mentre le donne dicono Sawatdee-kah. Un’altra parola che dovreste assolutamente imparare è wai, un termine può avere molti significati tra cui ciao, grazie, mi dispiace o arrivederci; in alcuni casi, se vi sentite rivolgere questo saluto da un bambino, da un operaio, da un venditore ambulante oppure da un domestico, ricordatevi che non dovete rispondere con un wai: fate un cenno con il capo e sorridete. Wai non è soltanto una parola, ma indica anche un gesto attraverso cui si saluta e si mostra rispetto per la persona che si ha di fronte ed è lo stesso gesto che si usa nelle preghiere: si uniscono i palmi delle mani e si inchina leggermente il capo verso il basso. Le mani si trovano di solito all’altezza del petto, ma possono trovarsi anche più in alto, ma mai oltre la linea degli occhi: tenere le mani in una posizione più alta è segno di grande rispetto per la persona che si ha di fronte. Nel caso foste voi a fare questo gesto per primi, ricordatevi che il wai deve essere rivolto solo a chi occupa uno status sciale uguale o superiore al vostro, ad esempio il vostro capo o una persona più anziana di voi: questo perché di regola viene considerata una mancanza di rispetto se una persona di rango inferiore non saluta una persona di rango superiore; non rispondere ad un wai è considerato molto scortese ed un’offesa; le uniche persone che non rispondono ad un wai sono i monaci e il re. Non sempre però i Thailandesi utilizzano il wai: gli uomini d’affari che sono spesso in contatto con gli imprenditori occidentali, sono ormai abituati a stringere la mano a una persona straniera in segno di saluto; nel caso non vi foste rivolto il wai, potete stringere la mano quando incontrate persone di sesso maschile, mentre alle donne potete rivolgervi con un sorriso ed un piccolo cenno del capo. Nelle situazioni più formali, nel caso in cui doveste presentarvi a qualcuno, potete tranquillamente presentarvi solo con il vostro nome omettendo il cognome e anche  chiedere liberamente il nome del vostro interlocutore; se non siete soli, è segno di rispetto presentare prima chi vi accompagna.

I Thailandesi non danno molta importanza ai cognomi, che vengono utilizzati solo in occasioni molto formali o nelle comunicazioni scritte; questo avviene probabilmente perché i cognomi sono stati introdotti solo di recente, circa 50 anni fa, e anche perché sono molto difficili da pronunciare, persino  per i Thailandesi. Spesso, quindi, i Thailandesi si rivolgono agli stranieri utilizzando il nome accompagnato da signore, signora o signorina; il titolo in thailandese viene indicato con la parola Khun per tutti gli uomini e le donne, sia sposati che single, eccetto chi ha conseguito lauree molto importanti, come i medici. Ricordatevi che rivolgersi ad una persona solamente con il nome non significa mancare di rispetto o dare confidenza a qualcuno, ma è semplicemente una pratica molto diffusa in Thailandia.

Cosa non fare in Thailandia

In generale il contatto fisico tra le persone, specie se di sesso opposto, non è ben visto in Asia e, anche se i Thailandesi sono leggermente più aperti sotto questo punto di vista, i più conservatori ritengono che toccare una donna in pubblico sia sconveniente quindi cercate di evitare baci e abbracci nei luoghi pubblici. In particolar modo evitate di toccare il capo di qualcuno: questa viene considerata la parte più sacra del corpo e non è concesso neanche accarezzare il capo di un bambino o semplicemente far passare un oggetto sopra la testa di una persona.

Se il capo è considerato la parte più sacra del corpo, i piedi sono visti come la parte meno pulita e simbolicamente, e fisicamente, quella più in basso e quindi meno nobile. Per queste ragioni, puntare le punte dei piedi verso qualcuno o toccare una persona con i piedi viene considerato segno di non rispetto e maleducazione, così come accavallare le gambe specie in presenza di monaci o anziani. Come in altre culture, anche in quella thailandese puntare il dito verso una persona è considerato un’offesa, mentre è accettato indicare un oggetto o un animale. Inoltre, anche se per noi italiani è un’impresa molto difficile, cercate di non gesticolare con la mano mentre conversate o per fare un cenno a qualcuno: gesticolare troppo o agitare le mani è sinonimo di aggressività, perciò evitate di farlo durante una conversazione e se dovete fare un cenno a qualcuno per attirare la sua attenzione, muovete leggermente la mano tenendo il palmo rivolto verso il basso e le dita dritte e unite. In qualsiasi situazione vi troviate, se dovete passare un oggetto, mangiare, pagare, ecc. ricordatevi di usare la mano destra: la sinistra, essendo la mano spesso più utilizzata per la pulizia del corpo, viene considerata poco pulita. Nel caso in cui veniste invitati a casa di qualcuno, ricordatevi di togliere le scarpe in segno di rispetto e quando siete seduti a conversare cercate anche di non far passare il vostro braccio dietro la sedia su cui è seduto il vostro interlocutore. Inoltre, quando venite invitati a casa di qualcuno, è buona usanza portargli un dono; consegnate il regalo con la mano destra, ma non vi aspettate che la persona a cui avete portato il regalo lo apra di fronte a voi: in Thailandia non si usa aprire un regalo in presenza del donatore a meno che non venga esplicitamente richiesto.

I Thailandesi, come in generale tutti gli asiatici, sono persone molto riservate e non amano mostrare le loro emozioni in pubblico; per questo motivo, se volete davvero adattarvi al loro stile di vita, evitate di urlare, di arrabbiarvi in pubblico e di criticare apertamente qualcuno per non mettere in imbarazzo chi si troverà vicino a voi in quel momento!

Infine, tenete a mente che i Thailandesi amano profondamente non solo il loro paese e il loro patrimonio culturale, ma anche la famiglia reale! Il re è molto rispettato e adorato dai cittadini e la sua immagine è presente ovunque perciò cercate di non mancare di rispetto a questa figura. Se avete in programma di assistere ad uno spettacolo teatrale, dovete sapere che qualsiasi evento o spettacolo è sempre preceduto dall’inno nazionale thailandese ed è obbligatorio alzarsi in piedi.

Altre figure a cui è doveroso portare rispetto sono ovviamente il Buddha e i monaci, ai quali ci si rivolge solitamente il wai più alto; alle donne non è permesso sfiorare i monaci, sedere accanto a loro e nemmeno porgere loro un qualsiasi oggetto.

Galateo nei luoghi pubblici

Quando si accede ad un tempio e a volte anche quando si entra in un ristorante o in un negozio, può essere obbligatorio togliersi le scarpe. Quando entrate in qualsiasi luogo cercate di oltrepassare la soglia senza appoggiarvi sopra i piedi: secondo una credenza popolare la soglia funge da dimora di alcuni spiriti.

Quando siete al ristorante chiamate il cameriere semplicemente dicendo Nong (fratello o sorella) oppure muovendo leggermente la mano con il palmo rivolto verso il basso; non urlate e non schioccate le dita. Secondo il galateo il modo più corretto per gustare il cibo thailandese non è con le classiche bacchette, ma tenendo una forchetta con la mano sinistra e con questa portare il cibo sul cucchiaio che terrete con la mano destra. Ogni regione della Thailandia vanta le proprie specialità, più o meno piccanti, ma il riso accompagna sempre ogni pasto e viene servito in apposite ciotole per essere poi mixato con altri cibi. Se siete sazi, lasciate un po’ di cibo nel piatto e mettete la forchetta e il cucchiaio sul piatto in posizione 5.25: in questo modo il cameriere capirà che non desiderate altro cibo. Una pratica assolutamente da evitare in Thailandia è dividere il conto del ristorante: chi invita qualcuno fuori a cena dovrà poi saldare il conto. Per quanto riguarda le mance, invece, ricordatevi che in Thailandia non sono obbligatorie, anche se sono ovviamente molto apprezzate in quanto sinonimo di gradimento e soddisfazione per il servizio ricevuto e rappresentano un piccolo bonus per i  lavoratori che, specie nel settore dell’ospitalità, hanno un salario piuttosto basso; solitamente la maggior parte degli hotel e ristoranti includono già nel conto un supplemento del 5-10% per il servizio, una specie di mancia che viene poi divisa tra tutti i dipendenti, ma spesso nei ristoranti è abitudine lasciare come mancia anche il resto se si tratta di piccoli importi in moneta. Per quanto riguarda i taxi, è invece una pratica molto comune arrotondare l’importo, lasciando quindi l’importo extra come mancia.

In merito all’abbigliamento, indossate abiti modesti e semplici, anche se ormai lo stile di abbigliamento occidentale è molto diffuso in Thailandia. Ovviamente cercate di vestirvi in maniera adeguata a seconda della situazione, perciò indossate abiti eleganti se dovete partecipare ad un evento formale o in maniera molto sobria coprendo le ginocchia e le spalle se avete in programma di visitare un tempio o un luogo sacro.

3,2,1…SMILE!

In conclusione cercate dunque di osservare queste semplici regole di comportamento per approcciarvi nel migliore dei modi ai thailandesi che di sicuro apprezzeranno i vostri sforzi! E, in ogni situazione cercate sempre di sfoggiare il vostro sorriso migliore! In Thailandia il sorriso serve ad esprimere diverse emozioni: è un modo per dire grazie, per scusarsi, per salutare qualcuno o per mostrare imbarazzo. Nella “terra dei sorrisi” lo stile di vita è rilassato e si vive all’insegna della serenità e dell’armonia tra le persone e questo rende la Thailandia uno dei paesi più amati dai turisti.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).