Marco Togni risponde alle Iene

Questo articolo è una risposta la servizio delle Iene, trasmesso il 31 marzo 2016, riguardante manga, sesso e fantasie sessuali in Giappone.
In molti mi hanno scritto arrabbiati per quanto trasmesso e mi è stato chiesto di dire la mia.
Analizzerò ogni parte del servizio, dando anche le risposte ai più comuni messaggi pressapochisti letti su Facebook in queste ore.
Vi chiedo di leggere l’articolo fino in fondo, per avere un’idea completa di tutto quanto.

Cosa ne penso

Il servizio mi è piaciuto e lo ritengo corretto in praticamente ogni parte. Essendo fatto dalle Iene, è volutamente “provocatorio”, senza però distorcere la realtà dei fatti e senza disinformare.
Nel finale, e più volte durante il servizio, Nadia Toffa si pone infatti delle domande, cercando di capire la società giapponese, dicendo cose oggettive e reali.
Le Iene hanno iniziato a lavorare a questo servizio nel 2014, che è stato girato a Tokyo ad inizio luglio 2015; vi dico queste date per specificare due cose: la prima è che il servizio non è “improvvisato” ma è stato creato con attenzione, la seconda è che alcune cose in Giappone sono cambiate da luglio dello scorso anno e questo da ancora più ragione alle Iene.

Manga vuol dire sesso

Molti ascoltatori che non probabilmente non conoscono le basi della lingua italiana si sono scandalizzati nel sentir dire la frase “manga vuol dire sesso”.
Letteralmente infatti manga ovviamente NON vuol dire “sesso”, ma nel linguaggio giornalistico si usa spesso questo tipo di frase. Basta pensare ad esempio alle frase “Italia vuol dire buona cucina” o “Giappone vuol dire tecnologia” o anche “palestra vuol dire sacrificio”.
Si può quindi tranquillamente dire “manga vuol dire sesso”, sperando che chi ascolta la frase sia in grado di cogliere la sfumatura e capisca che non tutti i manga contengono sesso, così come non per tutti andare in palestra è un sacrificio.
Qualche purista sostiene poi che la parola manga non si possa tradurre con “fumetti“: sì ok, avete ragione, ma avete anche stufato. Il pubblico di massa italiano non conosce tutti i termini del mondo, per cui la parola “manga” quando si parla ad un pubblico generalista si deve tradurre necessariamente con “fumetti”, perlomeno per i prossimi 20 anni.

Manga pedopornografici

Nel servizio hanno mostrato alcuni dei manga/anime più spinti, in cui effettivamente le immagini ritraggono protagoniste che sembrano delle bambine. I fan italiani hanno voluto prendere le difese dei manga.
Le Iene non hanno assolutamente detto che tutti i manga contengono immagini di quel genere, ma è un dato di fatto che in Giappone ci sia un grande mercato di manga e anime contrari alla pubblica morale, e da poco contrari anche alla legge. Poche settimane fa infatti un graphic designer giapponese è stato condannato ad 1 anno di carcere per aver creato al computer l’immagine di bambini nudi, come potete trovare scritto su Japantimes.
Che tutti i manga non siano così è ovvio, ma che esista questo mercato in Giappone non è chiaro a tutti, per cui non ci vedo nulla di strano che le Iene lo abbiano mostrato.

Maid Cafe e sesso

Fare sesso con una ragazza vestita da maid è possibile. O meglio, ricevere “servizi sessuali”. In Giappone infatti proporre sesso a pagamento, inteso come penetrazione, è illegale, ma fino a quel punto, è tutto consentito, compresa la masturbazione e il sesso orale.
Attenzione però, c’è una differenza abissale tra una “maid” e una “ragazza vestita da maid“. Un po’ come dire che in Italia in genere una suora non vende il proprio corpo, ma penso sia possibile fare sesso con ragazze vestite da suore.

Andare in un Maid Cafe VERO è un’esperienza fantastica. Io in genere consiglio l’@home cafe di Akihabara, dove sarete serviti e riveriti da una simpatica maid e come in praticamente tutti i maid cafe non esiste alcun riferimento di tipo sessuale.

Le Iene non hanno assolutamente detto che i Maid Cafe propongono chissà cosa. Nel servizio incontrano delle maid in strada, alcune di 16 anni, che propongono di andare nel loro locale per chiacchierare. Nel servizio è chiaramente specificato che vengono proposte chiacchiere e poco più. La domanda che le Iene si fanno è più che giusta: è “normale” per un uomo di 50-60 anni andare a trascorrere del tempo con una ragazzina anche semplicemente per chiacchierare? Ve lo dico io: , è normale e nel servizio viene spiegato bene il motivo da un giapponese di 48 anni.
Non sono un grande fan dei maid-cafe, ma comprendo al 100% la filosofia che c’è dietro. L’uomo giapponese maturo che va nei maid-cafe non pensa minimamente a fare sesso con una maid, perché sta pagando semplicemente per trascorrere del tempo in un mondo incantato, dove tutto è kawaii, lontano dallo stress e dalle preoccupazioni della vita. Quando sono stato nei maid cafe ho fatto le “magie”, ho cantato i ritornelli e mi sono divertito a fare scemate con le maid, perché sono andato lì pagando per fare questo. Nei maid cafe in genere non c’è nulla di provocante: eccitarsi lì dentro è come eccitarsi guardando Trilli, la piccola fatina di Peter Pan, vestita sempre in minigonna, con lo sguardo provocante.
Il giapponese che si vuole eccitare con una vestita da maid, va in un love hotel con una delle tante prostitute che fanno questo genere di servizio, ma sono appunto prostitute e non vere maid.

Quindi, ripeto: nei maid cafe di Akihabara non c’è nulla di sessuale, le Iene lo hanno specificato ma hanno anche giustamente fatto notare che è bizzarro che un uomo di una certa età voglia trascorrere tempo con una ragazzina anche solo per parlarci un po’.

Locali con minorenni

In Giappone ci sono vari locali che impiegano minorenni e sono delle vere basi per favorire la prostituzione minorile. Non sono parole mie, ma della polizia giapponese, tant’è che ci sono spesso blitz e arresti: lo scorso anno in maggio, per esempio, ad Ikebukuro è stato chiuso un locale che impiegava almeno una minorenne. L’accusa non è stata quella di fare sesso con i clienti, ma comunque cose che poco si addicono ad una ragazza di quell’età.
Ora voi potete credere agli invasati che difendono a spada tratta il Giappone, oppure credere alle parole della polizia giapponese che ogni giorno indaga su questo genere di cose.
La prostituzione minorile in Giappone c’è sempre stata. Ha avuto un boom negli anni ’90 con il fenomeno dell’enjo-kosai, come trovate scritto in questo vecchio articolo del Wall Street Journal  ed ora con molti locali e con internet sta avendo un’altra impennata.
Molte prefetture stanno mettendo un freno a tutto questo, chiudendo con leggi specifiche anche locali dove minorenni sono semplicemente impiegate in servizi del tutto innocenti, come passeggiare con i clienti o intrattenersi in piccole stanzine solo per chiacchierare. Queste leggi sono fatte perché dall’uscire per una passeggiata a finire in un love hotel con una ragazzina, il passo è breve.

Sembianze da bambina

Due mesi dopo la visita delle Iene, uno dei locali visitati ad Akihabara (volutamente non scrivo il nome) è stato chiuso dalla polizia, ma ha subito riaperto cambiando modalità per poter aggirare la legge ed ora ha cambiato nuovamente sistema. Quel locale aveva ed ha ragazze maggiorenni, nonostante sembrino più giovani.
Se sono maggiorenni, dov’è il reato? In quel caso si trattava principalmente di una mancanza di licenza corretta, problema molto comune in questo tipo di attività.
John Kaminari durante l’intervista ha detto cose assolutamente giuste e condivisibili, una delle quali è: nelle stanzine, quando ci sono solo la ragazza e il cliente, nessuno sa cosa può succedere. Spesso infatti, secondo la polizia, nei locali con ragazze maggiorenni vestite da bambine dove in teoria dovrebbero proporre solo massaggini o carezze, esiste in realtà un “menu segreto” dove è possibile spingersi oltre.

Anche qua, le Iene non condannano nessuno, semplicemente si chiedono: è normale per un uomo apprezzare una ragazza maggiorenne vestita da bambinetta?
La mia risposta è: sì, talvolta. Daniele Luttazzi in uno spettacolo comico ha detto “A tutti piacciono le minorenni. Per questo esiste una legge!”
Sinceramente la idol Luna presentata nel servizio non è il mio tipo ideale, semplicemente non mi piace. Ma provate a fare un sondaggio tra gli uomini italiani: scommetto che se rispondono in modo sincero, quella tipa con il viso da bambina e il corpo prosperoso, piace a molti.
C’è un piccolo appunto da fare a riguardo: in Giappone ci sono sexy-idol e pornostar maggiorenni che sembrano molto più infantili di Luna.

I giapponesi non sono tutti così

Quella fatta dalle Iene è una classica analisi antropologica, in cui non è necessario specificare sempre parole come “alcuni“, “molti”,non tutti” ecc. Se si parla degli Inuit per esempio, si può tranquillamente dire “sono abili cacciatori”, senza dover specificare che per forza di cose è sicuramente esistito almeno un Inuit che non fosse un granché a cacciare.
Che i giapponesi non siano tutti “pervertiti” dovrebbe essere ovvio a qualsiasi persona con un minimo di intelligenza, quindi le Iene hanno giustamente fatto il servizio parlando dei “giapponesi” in modo generico, sta poi all’ascoltatore conoscere le minime basi della lingua italiana.

Risposte ai commenti

Penso che le cose vadano sempre analizzate passo passo, senza farsi prendere troppo dall’emozione, per questo scrivo le mie opinioni riguardo ai commenti che ho letto su Facebook contro il servizio delle Iene.

- Dovevate mostrare anche i lati positivi del Giappone!
Mia risposta: Il servizio delle Iene mostra uno degli aspetti del Giappone, non è una pubblicità o una contro-pubblicità. Ognuno parla di uno o più aspetti, senza dover per forza parlare anche di altre cose. Nei miei video mostro molti aspetti positivi del Giappone, le Iene si sono focalizzate su un aspetto che qualcuno sostiene sia “negativo”, io sostengo sia fondamentalmente “neutro“.

- Le bambole gonfiabili ci sono ovunque. E in Thailandia ti danno un bambina vera!
Mia risposta: Ma ovunque NON ci sono “bambole gonfiabili a forma di bambina“.
Nel servizio fatto in Giappone se non sbaglio si sente la voce di Marco Fubini, che qualche anno fa è stato a Pattaya per mostrare il sesso a pagamento e sempre lui insieme ad Angela Rafanelli hanno fatto anche un servizio su una baby prostituta in Italia, in cui avevano ricevuto aiuto anche da Federico Clapis. Marco Berry aveva fatto un servizio sulla prostituzione minorile a Fortaleza, e solo qualche settimana fa è stato fatto un servizio su ragazzini che si prostituiscono nella stazione Termini a Roma.
Dire “dovevate occuparvi di….” è ridicolo, perché già si sono occupati di molte cose in passato, se non seguite il programma è un problema vostro.

- E il vostro capo Berlusconi allora, con tutte le minorenni?
Mia risposta: Questa è una delle osservazioni più ridicole, per vari motivi. Mediaset potrebbe aver qualche volta anche favorito Berlusconi, ma le sentenze su di lui sono state dette tutte nel corso dei vari TG e nulla di particolare è stato “censurato”. Nadia Toffa fa servizi su un argomento, parlare di Berlusconi in questo caso non centrerebbe niente. Se andiamo nello specifico, Berlusconi non è mai stato condannato in via definitiva per aver fatto sesso con una minorenne, e dopo anni in cui è stato sputtanato in mezzo mondo, è arrivata l’assoluzione definitiva.

- VICE ha un servizio simile!
Mia risposta:  E’ vero, VICE ha prodotto un servizio simile, che ritengo meno interessante di quello delle Iene. Le Iene però hanno girato il servizio in Giappone circa 2 settimane prima della messa online del servizio di VICE, quindi non ritengo sia una “copia”, ma solo una normale attività giornalistica che copre alcuni dei temi più in voga nel mondo.

- Dovevate mostrare altre Idol e cosplayer!
Mia risposta:  Non ne vedo il motivo. Il servizio parla di idol vestite da bambine, all’interno di uno specifico contesto. Non vuol’essere un documentario informativo sul mondo del cosplay. Se un giorno fanno un servizio sui musicisti che copiano canzoni, non per questo devono anche mostrare la lista di chi invece scrive testi originali. Pensare che “così infangano tutto il mondo dei cosplayer!” è sbagliato, se chi vede il servizio fa di tutta l’erba un fascio, il problema è nella testa di chi sta guardando che non sa scindere le varie cose.

Parlate solo di cavolate!
Secondo me le Iene sono un bel programma e trovo strano che tutti mi abbiano segnalato questo servizio chiedendomi di parlarne, mentre nessuno ha parlato dell’interessante servizio di Nadia Toffa sugli ultracentenari di Okinawa. Evidentemente molti seguono solo le cavolate tralasciando cose interessanti.

E’ tutto corretto!

Con questo mio articolo ho cercato di dire la mia su molti aspetti del servizio fatto dalle Iene, secondo me corretto e riuscito bene. L’unico errore palese che ho trovato è quando Nadia Toffa incontra una ragazza per strada, le chiede l’età e la ragazza dice chiaramente “19” mostrandolo anche con le mani (nel modo giapponese), ma Nadia capisce 15. Quella è probabilmente una ragazza che lavora in un Girls Bar. A parte questa svista, che ci sta su un servizio di 20 minuti, tutto il resto mi sembra giusto.

Chi dice “quante falsità” secondo me dovrebbe analizzare punto per punto i vari aspetti come ho fatto io. Io vivo in Giappone, adoro questo Paese, ma non mi faccio prendere dalla smania di doverlo difendere a tutti i costi, tra l’altro su un argomento che secondo me non lo mette eccessivamente in cattiva luce.
Non risponderò a messaggi brevi e pressapochisti scritti su Facebook ma se volete mandarmi i vostri pensieri sul servizio scrivetemeli a marco@marcotogni.it e se meritano un’approfondimento sarò felice di scriverli in questa pagina.

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).