Carne di cane in Cina

Se per un occidentale pensare di mangiare un primo piatto a base di carne di cane è impensabile, per un cinese rappresenta invece la normalità, alla luce di una millenaria tradizione culinaria che prevede da secoli l’utilizzo della carne di cane.
In alcune zone della Cina, quando una donna partorisce una femmina, riceve in dono della carne di maiale, mentre se partorisce un maschio (considerato un evento più lieto), riceve carne di cane, che è da sempre considerata molto pregiata.

L’antica medicina tradizionale cinese ne esalta le proprietà mediche affermando come essa riscaldi il corpo, rafforzi i reni e lo stomaco e dia energia a tutto l’organismo.
Già nel 500 a.C. i cinesi consumavano carne di cane, probabilmente lupi addomesticati. Anticamente si pensava che la carne di cane avesse proprietà medicinali e ancora oggi viene consumata in particolare nei mesi invernali, in quanto si ritiene in grado di mantenere il calore del corpo. I documenti storici hanno inoltre mostrato come in tempi di scarsità di cibo, i cani venissero sacrificati per diventare una fonte di cibo in caso di emergenza.
Mentre questa tradizione resta saldamente ancorata presso certi ambienti della società cinese, sono sempre di più coloro che se ne discostano, di pari passo col crescente numero di animali domestici presso le famiglie cinesi.
Nonostante il cambiamento di costumi nella Cina moderna, il commercio di carne di cane resta fiorente e soprattutto legalmente accettato e riconosciuto.
Anche coloro che possiedono cani come animali di affezione, non trovano alcuna contraddizione nel mangiarne la carne.

Voci di dissenso

Non tutti sono però a favore. Particolarmente attiva negli ultimi, la Chinese Companion Animal Protection Network (CCAPN) ha avviato vari progetti e campagne di sensibilizzazione contro il consumo di carne di cane, registrando una notevole adesione in varie città cinesi.
In vista delle Olimpiadi di Pechino 2008, i funzionari cinesi ordinarono di rimuovere la carne di cane dai menu dei 112 ristoranti olimpici ufficiali, in modo da non offendere quei visitatori provenienti da molti paesi dove mangiare la carne di cane è considerato immorale.
A partire dal gennaio 2007, più di dieci associazioni cinesi si sono unite per far firmare una petizione contro il consumo di carne di cane e di gatto: il risultato è stato la raccolta di più di 42.000.
E’ del 2010 un progetto di legge mirato a vietare il consumo di questa carne e a proteggere gli animali dai maltrattamenti, prevedendo la detenzione fino a 15 giorni per coloro che sono sorpresi a mangiare carne di cane.
Le controversie riguardano per lo più il trattamento crudele e inumano cui sono sottoposti i cani prima della macellazione, in particolare l’accusa che talvolta essi possano essere scuoiati ancora vivi. Tuttavia, alcuni ristoratori si difendono sostenendo di uccidere l’animale senza provocare in lui alcuna sofferenza.
Nel 2012 si è verificata una serie di eventi che hanno aumentato ulteriormente la consapevolezza su questo tema, con media locali e internazionali concentrati sul trasporto di cani in gabbia destinati alla macellazione nelle località di Yulin e Guangxi, dove si svolge una sagra per la quale, secondo indiscrezioni, verrebbero uccisi oltre 100.000 cani. Alcuni cinesi hanno speso i loro soldi per salvare i cani, risparmiandoli da una fine crudele.

La situazione ad Hong Kong

Ad Hong Kong è in vigore una legge del 1950, che vieta la macellazione di carne di cane o gatto, pena la reclusione in carcere. Nel 2006 quattro persone sono state condannate a 30 giorni di reclusione per aver macellato due cani. In un caso precedente, nel febbraio del 1998, un’altra persona è stato condannata ad un mese di reclusione e una multa di duemila dollari locali per aver dato la caccia a cani randagi per cibarsene.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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