Capodanno in Giappone

Il 31 Dicembre e il 1 Gennaio sono due giorni molto importanti nella cultura giapponese e corrispondono rispettivamente alle festività di Omisoka e Shogatsu.

A Tokyo

Ho scritto anche un articolo sul capodanno a Tokyo, che vi invito a leggere, in cui vi do tutte le dritte per un fantastico capodanno nella città più enigmatica del mondo.

Prepararsi

I giapponesi solitamente mandano ad amici, colleghi di lavoro e parenti dei biglietti di auguri chiamati nengajo; frequenti sono anche le feste per dire addio all’anno vecchio, chiamate bonenkai, così come i regali di fine anno, o oseibo.

Mangiare

In Giappone si dice porti sfortuna cucinare e pulire il primo dell’anno, pertanto tutto viene preparato il giorno prima: la osechi ryori è la cucina tipica del capodanno, altri piatti tradizionali sono il toshikoshi soba, un piatto a base di sottili tagliatelle di grano saraceno, solitamente cotte e servite con varie guarnizioni e condimenti.
Il mochi è un dolce tradizionale costituito da riso glutinoso tritato e pestato fino ad ottenere una pasta bianca, morbida e piuttosto appiccicosa, che viene poi manipolata fino a farle assumere la tipica forma tondeggiante: si tratta di un dolce che viene consumato soprattutto a capodanno e che viene preparato nella cosiddetta cerimonia del mochitsuki, durante la quale il riso, precedentemente messo a bagno e poi cotto, viene triturato in un grosso mortaio chiamato usu, per mezzo di un martelletto chiamato kine.
Considerate di buon auspicio, le arance amare sono particolarmente popolari e simboleggiano la continuazione della famiglia di generazione in generazione

Pulire

Anche la pulizia della propria casa e del proprio ufficio fanno parte del rituale della vigilia di capodanno, un modo per salutare l’anno appena trascorso e apprestarsi ad affrontare quello in arrivo nelle migliori condizioni. La pulizia in genere inizia qualche giorno prima del 31 dicembre.

Decorare

La decorazione tradizionale del nuovo anno è il “shime-kazari“, costituito da paglia scintoista e altri materiali come le felci e le strisce rituali di carta. Un’altra decorazione tradizionale è il kagami mochi, costituito da due torte di riso, la più piccola sopra a quella più grande, e un’arancia come segno di buon auspicio: questa decorazione viene posta normalmente di fronte al proprio altare Shinto domestico. A partire da dicembre molti supermercati vedono versioni già pronte di kagami mochi, alcune delle quali con impresso il segno zodiacale dell’anno nuovo. Al termine delle celebrazioni per l’anno nuovo, il kagami mochi viene rotto e mangiato nel tradizionale rito del Kagami Biraki.
Un’altra decorazione molto comune è il kadomatsu, fatto con rami di pino e posto all’ingresso di ristoranti, negozi, case o alberghi: esso serve ad ospitare una divinità preposta garantire buoni raccolti e a trasmettere la benedizione degli antenati. Preparare il kadomatsu verso la fine del mese è considerato di cattivo auspicio, in quanto non si permette alla divinità di dimorarvi per il giusto tempo. Intorno al 15 gennaio il kadomatsu viene bruciato per liberare la nuovamente la divinità.

La notte del 31 Dicembre

I giapponesi sono soliti trascorrere l’ultimo dell’anno insieme alla famiglia, mangiando, rilassandosi e guardando la televisione, che trasmette sempre una grande varietà di programmi dedicati alla vigilia di Capodanno: molto seguiti i concorsi musicali a squadre e i vari conti alla rovescia.
A differenza dei paesi occidentali, in Giappone non si usa far scoppiare botti e petardi a mezzanotte, al contrario, il passaggio di consegne tra anno vecchio e anno nuovo avviene in maniera molto tranquilla. Unica nota acustica, poco prima dello scoccare della mezzanotte, vengono fatte suonare le campane dei templi buddisti sparsi per tutto il Giappone: la campane battono 108 colpi nell’arco di un’ora di tempo, per purificare il popolo dalle sue 108 passioni terrene.

L’1 Gennaio

Subito dopo la mezzanotte, mole persone si recano in visita ai santuari scintoisti locali: questa usanza si chiama hatsumode e si dice essere di buon auspicio per l’anno nuovo. Ai visitatori in preghiera viene offerto gratuitamente un bicchiere di sake.
Molti giapponesi amano star svegli per vedere sorgere il sole, un altro segno di buon auspicio.

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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