Yakushi-ji

Una delle principali attrazioni di Nara è senza dubbio il tempio Yakushi-ji, sede della scuola buddista Hosso, la più antica del Giappone. Questo tempio, oggi Patrimonio dell’Umanità UNESCO, in passato fu uno dei sette grandi templi di Nara.

Ogni anno questo luogo registra numerosi visitatori, tra cui turisti e pellegrini che si recano al tempio per venerare la figura di Yakushi Buddha, o il “Buddha della Medicina” da cui deriva il nome del tempio.

 

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Informazioni e mappa

Nome: Yakushi-ji

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La storia del tempio

Le origini del tempio di Yakushi-ji risalgono alla fine del VII secolo quando la sua costruzione fu voluta dall’imperatore Temmu, che desiderava avere un luogo in cui pregare per la moglie gravemente malata. Purtroppo l’imperatore non riuscì mai a pregare nel tempio poiché fu completato solo dopo la sua morte, nel 698. Inizialmente il tempio era situato nella zona sud di Nara, ma quando la capitale venne spostata al nord di Nara, anche la sede del tempio Yakushiji venne trasferita nel punto in cui sorge oggi.

Il tempio comprendeva in origine maestosi edifici, tra cui la sala principale (Kondo), la sala della lettura (Kodo) e le due pagode di est e ovest, ma nel corso degli anni, il complesso fu più volte distrutto e danneggiato dagli incendi e dalle guerre e soltanto alcuni degli edifici mantengono la loro bellezza originale.

Il Buddha della guarigione

Entrati nel tempio potete ammirare i bellissimi edifici che lo compongono, due sale principali e due pagode di tre piani.

Il Kondo, la sala principale del tempio, fu ricostruita nel 1976 grazie all’aiuto di tantissimi volontari e al contributo finanziario ricevuto grazie a numerose donazioni. All’interno del Kondo è custodita la Triade Yakushi, composta dalla statua del Buddha Yakushi Nyorai, affiancato da due Bodhisattvas. La statua del Buddha fu commissionata dall’imperatore Temmu e, dopo la sua morte, fu completata dalla moglie, l’imperatrice Jito; è considerata tesoro nazionale e potete ammirarla in tutto il suo splendore. Il colore tendente al nero che riveste le statue non è il colore originale, ma è dovuto all’incendio del 1528 che danneggiò l’oro che in origine le ricopriva interamente. La figura del Buddha della Guarigione è molto famoso e venerato in Giappone, oggi come in passato, in quanto si crede che questa figura sia in grado di guarire il corpo e la mente e di donare longevità.

La statua del tempio di Yakushiji si distingue dalle tradizionali statue del Buddha della Guarigione custodite in altri templi: se la osservate bene, potrete notare che nella sua mano sinistra non tiene il classico vasetto di medicine e che il Buddha è seduto su una scatola di farmaci invece che sul fior di loto. Il piedistallo che sorregge Yakushi Nyorai raggiunge i 150 cm ed è realizzato in bronzo; presenta alcuni esclusivi elementi decorativi in rilievo che mescolano elementi diversi appartenenti a differenti culture. Osservandolo da vicino potete distinguere, ad esempio, il fiore di loto, tipico della cultura islamica; alcuni animali simbolici raffigurati nel piedistallo, come la fenice, il drago, la tigre e la tartaruga, appartengono invece alla cultura cinese. Questa mescolanza di culture non è un caso, ma ci indica come, nel periodo Nara, il contatto con le culture e i paesi esteri era molto forte ed importante. Anche le due statue del Bodhisattva che affiancano il Buddha sono tesori molto preziosi per il paese e hanno un forte valore simbolico; la statua di Nikko, alla destra, rappresenta il sole, mentre Gakko, alla sinistra, è il simbolo della luna. I due assistenti del Buddha hanno un aspetto molto aggraziato e particolare, con il corpo a spirale e i loro abiti lunghi.

Proseguendo nella vostra visita potete recarvi verso il Kodo, la sala della lettura. Anche in questo caso si tratta di una ricostruzione, risalente al 1852 e all’interno di questo edificio è custodita un’altra triade di Yakushi. Questo luogo è anche la cornice di numerose cerimonie buddiste, che vengono celebrate ogni mese.

Dirigetevi poi verso le due splendide pagode del tempio, che all’epoca in cui furono realizzate rappresentavano una vera innovazione: il tempio di Yakushiji, infatti, fu il primo tempio ad avere la pagoda di est ed ovest nel suo complesso. La pagoda nel Buddismo rappresenta la tomba del Buddha; il termine pagoda, infatti, significa tomba secondo un’antica lingua indiana. Mentre la pagoda di ovest è una ricostruzione del 1980, la pagoda di est è invece l’unico edificio uscito indenne dal violento incendio del 1528. La sua imponenza (è alta 34 metri) e la sua bellezza l’hanno classificata tra i tesori nazionali e osservandola, capirete subito il perché. La sua particolare struttura esterna inganna l’osservatore che in un primo momento può pensare che questo edificio si sviluppi su sei piani, quando in realtà i piani sono solo tre. Questo tratto distintivo è molto raro e rende questo edificio un vero gioiello architettonico unico nel suo genere. Inoltre si tratta dell’unico edificio del Giappone risalente al periodo Hakuho e questo lo rende un monumento storico e culturale molto importante. Una peculiarità che arricchisce ancora di più questo edificio è l’ornamento metallico che poggia sul tetto della pagoda, il cosiddetto Sorin. Alto 10 metri e con un peso di 3000 kg, questo elemento ornamentale si sviluppa su nove anelli.

Un altro edificio molto importante del tempio è il Toindo, la sala Zen più antica del paese. Si tratta di una ricostruzione realizzata nel 1285 al cui interno potete ammirare la statua del Bodhisattva Sho Kannon, anche questa un tesoro nazionale del periodo Hakuho. Questa statua in bronzo alta 190 cm raffigura una delle sei manifestazioni di Kanno, la divinità considerata in grado di calmare gli spiriti e allontanare la rabbia dai cuori delle persone. Questa scultura vanta un aspetto molto elegante e finemente elaborato e la delicatezza dei movimenti è in grado di colpire lo sguardo dei visitatori. Secondo una leggenda quest’opera è dedicata alla vita del principe Arima, un eroe sfortunato del periodo Hayuho che morì giovane, all’età di diciannove anni.

Se visitate il tempio tra l’1 e il 15 gennaio oppure tra l’8 ottobre e il 10 novembre, avrete anche la fortuna di ammirare il meraviglioso dipinto di Kichijo-ten, il più antico dipinto a colori del paese risalente al periodo Tempyo. In questo capolavoro dell’arte viene ritratta Kichijo-ten, la divinità buddista della pace, della bellezza e della felicità che ha le sembianze di una donna che indossa gli abiti tradizionali dell’epoca in cui venne realizzato il dipinto, rendendo quest’immagine molto vicina alla realtà; si dice che la donna raffigurata nel dipinto sia l’imperatrice Komyo. Quest’opera non ha soltanto un inestimabile valore culturale, ma anche un forte valore religioso: proprio di fronte a questo dipinto si svolgono, infatti, alcune delle cerimonie buddiste più importanti.

Il dipinto di Kichijo-ten non è l’unico tesoro artistico del tempio; nel Kondo sono ospitate anche alcune opere risalenti al periodo Tempyo: il dipinto Bussoku-seki e la tavola dei versi Bussoku-seki. Il dipinto mostra le antiche forme del Buddismo in cui la figura del Buddha era molto diversa da quella che i fedeli venerano oggi: il Buddha aveva i piedi piatti e proprio sui piedi è scolpito l’Horin, i cerchi della verità. I versi contenuti nella tavola Busso-seki, la tavola più antica del Giappone, presentano uno stile molto singolare poiché ogni verso è composto dal 38 lettere e questi versi venivano recitati dai fedeli durante le preghiere. I 21 versi che sono incisi sulla tavola sono spesso presenti anche nelle opere letterarie giapponesi.

Proseguendo nella vostra visita verso la porta sud, potete ammirare il santuario di Hachiman, un edificio molto importante che custodisce alcune sculture in legno raffiguranti Hachiman, l’imperatrice Jingu e l’imperatrice Nakatsuhime. Anche questo edificio è  una ricostruzione risalente al 1603 e le statue sono un tesoro nazionale.

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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