Il tempio Wat Saket.

Wat Saket

A vederla, e non potrete non notarla data la mole, sembra una grande torta multistrato con una bella candelina dorata in cima. Un edificio insolito in mezzo ad un panorama di grattacieli, ma in Thailandia questo tipo di accostamenti è assolutamente normale.

E, fino a qualche anno fa, questa era realmente la costruzione più alta di Bankok. Ora sembra quasi un nano in mezzo ai giganti. Sto parlando di Wat Saket, il tempio buddista più importante della città che ha, oltretutto, una storia un po’ macabra alle spalle. Ma vale assolutamente una visita. Quindi, inseritelo nella lista di monumenti da vedere in Thailandia.

Cosa vedere a Wat Saket

Premetto subito che il tempio non è notevole di per sè. L’attrazione principale qui, quella per cui la maggior parte dei visitatori vengono da queste parti, è il Monte d’Oro, Phu Khao Thong, una ripida collina artificiale all’interno del complesso.  E’ stato costruito nella proprietà Wat Saket dal nipote di Rama I, il re Rama III, agli inizi del 1800. E’ alta circa 58 metri, è molto ripida e in cima potrete ammirare, come fosse una corona, un grande chedi dorato, la casa delle reliquie del Buddha. Cascate, giardini fioriti e campane di preghiera sono disposte lungo i 320 gradini che si snodano circolarmente verso l’alto, come un serpente arrotolato su se stesso. Non disperatevi, sembra faticoso, ma le scale non sono molto ripide e lungo il percorso troverete coffee shop e molte altre tappe piacevoli. La salita non è molto faticosa, credetemi. Potrete fare molte soste.

Esprimete un desiderio

Ricordate la tradizione di battere sul gong di metallo massiccio dopo aver sussurrato alla sorte quello che si desidera? Bene, qui avrete l’occasione per farlo, chissà che il destino non vi accontenti. Dopo aver attraversato una zona – santuario chiusa, una ripida scalinata conduce ad una piattaforma aperta posta sulla chedi principale, al vertice della struttura. Qui di solito si riunisce una piccola folla di venditori locali che offrono fiori, candele, incensi e preghiere. L’atmosfera che si respira è molto particolare, sarà difficile riuscire a sottrarsi a questo clima di spiritualità.  Anche nei più torridi giorni di calura estiva quassù arriva una piacevole brezza rinfrescante che muove delicatamente le piccole campane in foglia d’oro, ognuna dei quali rappresenta una donazione da parte della comunità laica.

Panorama mozzafiato

Come dicevo prima, il Monte d’Oro fino al XX secolo è stato il punto più alto di Bangkok- prima i giganteschi grattacieli non c’erano- ma comunque nel quartiere in cui si trova, protetto da edifici a due piani, rappresenta ancora un luogo di osservazione di tutto rispetto. Da lì il vostro sguardo potrà spaziare a 360° gradi sui tetti della città. Ma non è solo per questo che siete arrivati fin qui. Guardatevi intorno: Wat Saket si presenta come un complesso tentacolare di templi, che comprende anche una sala coordinamento e molti altri piccoli edifici, santuari, stupa e vicoli.

Abbigliamento adatto

Il tempio è stato a lungo un centro di attività buddista locale e nazionale, e la sua attività non si è mai interrotta. Anzi, oggi è vivo come lo è mai stato. Per cui, ricordatevi che come in tutti i templi funzionanti o luoghi sacri di ogni religione, è importante essere rispettosi della cultura locale. Per cui dovete comportarvi e vestirvi in modo appropriato durante la visita Wat Saket.

Ex luogo di sepoltura

Dicevo prima che il Monte d’Oro ha una storia un po’ macabra alle spalle. Lo potete capire dal fatto che, prima di iniziare la salita, vi troverete davanti un cimitero insolito incorporato nella base della collina.  Coperto di viti e alberi, il posto è tranquillo e ameno, sebbene abbia un passato inquietante:  fino alla fine del 18 ° secolo, Wat Saket era il luogo dove cremavano i morti della capitale e qui sono stati sepolti, ma sarebbe meglio dire “scaricati”, i corpi di circa 60.000 povere vittime della peste. Durante il periodo di Ayutthaya, nel 1600, quando il luogo si chiamava “Wat Sakae”, il tempio copriva una vasta area che comprendeva gli ossari principali della città. La zona circostante è ancora conosciuta, per via degli innumerevoli cadaveri che sono stati cremati qui, come “Ghost Gate”. La scelta del posto si spiega perchè le cerimonie di cremazione non erano ammesse all’interno della città murata. Durante il regno del re Rama II (1809-1824), per via di un’epidemia di peste, 30.000 corpi sono stati portati qui.

La nascita di Wat Saket

La realizzazione dell’opera è stata lunga e laboriosa. Il Monte d’Oro, come dicevo prima, è una collina artificiale. E’ stata costruita sotto Rama III (1824-1851). Quando il re ha cercato di costruire un chedi qui, prima che la collina esistesse, l’edificio è crollato miseramente a causa del terreno troppo soffice. Per cui il sovrano ha disposto che venisse creato un mucchio di fango fortemente compresso e mattoni per sostenerlo. Sarà Rama IV (1804-1868) a finire il progetto della nuova collina su cui costruire il chedi. Il re decise, inoltre, di far puntellare l’avallamento con 1.000 tronchi di teak, perché nonostante tutti gli sforzi già si notavano segni di cedimento a causa del terreno paludoso. Rama V (1853-1910) ha aggiunto il chedi come lo si vede oggi, riuscendo anche ad ottenere una reliquia del Buddha da custodirvi all’interno. Qualcuno dice che arrivi dall’India o dal Nepal o dalo Sri Lanka, altri dicono che gli sia stata consegnata dagli inglesi. Le pareti di cemento sono state aggiunte durante la seconda guerra mondiale, per evitare che la collina, sottoposta all’erosione naturale, collassasse insieme alla struttura che sostiene.  Il moderno Wat Saket è stato costruito nei primi anni del XX secolo in pregiato marmo di Carrara.

Il tempio dove si lavava il re

Prima che fosse conosciuto come Monte del Tempio d’Oro, il tempio si chiamava  “Wat Sa Kae” e risaliva al periodo di Ayutthaya (1350- 1767 dC) . Rama I ordinò la ristrutturazione del luogo di culto e lo scavo di un canale intorno al tempio cui cambiò nome in  “Wat Saket”,  che significa “per lavare i capelli del re“. Si dice infatti che il potente comandante militare, Buddha Yodfa Chulaloke, che sarebbe poi diventato il re Rama I (fondatore della ancora regnante Chakri e una delle più importanti figure storiche della Thailandia), usasse il recinto del tempio come luogo per “farsi bello”  tra un’attività militare e l’altra alla fine del 1700. Le parole thailandesi Sa e Ket significano infatti “doccia” e “capelli”. Per cui  Wat Saket deve il suo nome all’abitudine del re di purificarsi qui, sia fisicamente che spiritualmente.

Pellegrinaggi al tempio

Il luogo di culto, considerato il più importante per i buddisti thailandesi, vede i fedelirecarsi qui per le preghiere tutto l’anno. Ma c’è un periodo dell’anno, di solito a fine ottobre inizio novembre, che il tempio del Monte d’Oro diventa la scenografia di una festa che potremmo paragonare ad un carnevale occidentale. E’ una cerimonia per l’adorazione annuale della reliquia del Buddha. Durante questo periodo, il chedi dorato è drappeggiato con uno spesso panno di colre rosso vivo. I fedeli si dispongono in processione a lume di candela fino alla parte superioree questo evento segna l’apertura dei festeggiamenti: allegria e divertimento dureranno per una settimana ed è una rara opportunità per i turisti per assistere ad una fiera in un tempio in grande stile così come avveniva una volta. Lanterne colorate, bandiere decorative, venditori di cibo, giochi da fiera, giostre, spettacol teatrali, esibizioni con animali. Folle immense di fedeli, famiglie e semplici curiosi si recheranno al tempio dalla prima serata a mezzanotte e per tutta la settimana. Pensate, c’è talmente tanta gente che non c’è quasi spazio per camminare. Se andate dopo il tramonto, la coda fino al Monte d’Oro può iniziare già dalla città. Per cui il consiglio è di muovervi per tempo, altrimenti andrete a passo di lumaca.

Visitare Wat Saket

Da Democracy Monument camminate dritto verso est sulla Ratchadamnoen Road e prendere subito a destra dopo aver attraversato Phan Fah ponte sul canale, quindi andare subito a destra su un altro ponte sul canale e sul Boripat Rd. Da lì dopo una breve passeggiata, troverete l’ingresso posteriore al Monte d’Oro, che è contrassegnato da un cartello. È inoltre possibile accedere Wat Saket dall’ingresso principale orientale  di Chakkaphatdi Phong Rd (in pratica un’estensione della centralissima Worachak Rd).I visitatori sono accolti tutti i giorni dalle 8.30-17.00 gratuitamente.

Galleria Foto


Informazioni e mappa

Nome: Wat Saket

Nelle vicinanze:

Artigiano al villagio Ban Bat.A 348 metri
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La Rattanakosin Exhibition Hall.A 557 metri
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wat-mangkon-kamalawatA 1147 metri
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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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