Santuario Mikumari

Una misteriosa scultura in legno di un gufo accoglie i visitatori nel cortile del Santuario Mikumari, un piccolo santuario shintoista che si colloca nella parte settentrionale del Monte Yoshinoyama, l’area più tranquilla e solitamente meno affollata durante la primavera quando la montagna diventa un popolare punto di ritrovo per ammirare i fiori dei ciliegi.

Avvolto dalle migliaia di alberi di ciliegi che ricoprono i pendii del monte, il santuario è considerato uno dei più sacri dell’area ed è oggi un’attrattiva importante. Il nome significa “spartiacque” e si riferisce alla principale divinità venerata al santuario, Ame no Mikumari no Kami, una figura che la religione shintoista considera responsabile della distribuzione di pioggia e acqua. Tuttavia, poiché il nome Mikumari ha un suono simile alla parola “mikomori”, che significa “incinta”, il santuario è associato alla fertilità e al parto, per questo sin dall’antichità è stato tappa di pellegrini e fedeli che pregavano per diversi motivi: agricoltori che invocavano l’acqua e donne in dolce attesa o  desiderose di esserlo. Tra coloro che visitarono il santuario ci fu anche Toyotomi Hideyoshi, il samurai generale che unificò il Giappone: la sua preghiera per avere un erede maschio fu ascoltata e in gesto di gratitudine il figlio ne ordinò la ricostruzione nel 1604, supportando il progetto.

Visitare il Santuario Mikumari

Gli edifici odierni del santuario Mikumari risalgono proprio alla ricostruzione attuata nel 1600 da Toyotomi Hideyori e presentano diversi dettagli architettonici e caratteristiche dell’epoca.  Il percorso di visita è molto semplice e intuitivo in quanto le strutture sorgono tutt’intorno ad un rigoglioso giardino arricchito di piante e alberi di ciliegio che rendono l’atmosfera serena e poetica, favorendo il senso di isolamento e intimità che permette di riconnettersi con sé stessi e con la natura.

Dopo aver superato la classica porta torii rossa presente in ogni santuario, la prima struttura in cui ci si imbatte è quella che segna l’entrata all’area sacra, la porta Sakuramon, che rapisce lo sguardo per i suoi colori accesi, dominati dal rosso, e le figure di dragoni, uccelli e altri animali che la decorano.

La sala principale di preghiera è il cuore di questo luogo sacro e presenta una struttura insolita rispetto ai classici santuari in quanto fu progettata per ospitare gli altari di 7 divinità venerate dal culto shintoista.  Un altro edificio che vale la pena visitare è la sala espositiva, dove avrete modo di ammirare reperti storici, opere d’arte e numerosi piccoli santuari mobili che sono stati usati durante i festival e risalgono a varie epoche passate.

Prima di lasciare il santuario dedicate qualche istante a passeggiare nei giardini, bellissimi in primavera quando i ciliegi fioriscono arricchendo con la loro bellezza leggermente malinconica il santuario. Qui vedrete anche la curiosa scultura del gufo, di cui nessuno conosce la provenienza e come sia arrivato in questo luogo. Ad una breve passeggiata dal Santuario Mikumari si trova l’Osservatorio Hanayagura, da cui avrete viste sensazionali su tutta l’area.

Informazioni generali per la visita

Aperto tutti i giorni dalle 8:00 alle 16:00, il Santuario Mikumari è accessibile gratuitamente.

Come arrivare

Il Santuario Mikumari si trova a poco più di un’ora di camminata dalla stazione della funivia Yoshino Ropeway in cima al monte.

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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