Indirizzi in Thailandia

Una delle prime cose con cui i turisti si ritrovano a dover familiarizzare durante il primo viaggio in Thailandia sono gli indirizzi, fondamentali per orientarsi in città e raggiungere facilmente hotel, ristoranti e attrazioni. A primo impatto capire gli indirizzi thailandesi sembra difficile, un po’ per la lunghezza e un po’ per l’utilizzo di parole thailandesi che identificano vie e distretti. Ma in realtà è molto più semplice di quanto sembra: fatta eccezione per numero e via che vengono invertiti, l’ordine degli elementi che compongono l’indirizzo thailandese è identico a quello che utilizziamo in Italia.

Com’è composto l’indirizzo thailandese

L’indirizzo è strutturato generalmente in 5 parti, come segue:

  • nome del proprietario della casa o dell’edificio se si tratta di un hotel, ristorante, ecc.;
  • plot, ovvero il numero civico, seguito dalla via (thanon);
  • tambon, ovvero il sottodistretto o quartiere, quando presente, e il distretto (amphoe);
  • changwat, ovvero la provincia;
  • e infine il CAP, composto da 5 cifre, dove le prime due identificano le province, la terza i distretti e le rimanenti i sottodistretti.

Esistono poi delle particolarità che riguardano le zone rurali e le piccole cittadine lungo la costa o nelle isole: qui infatti al numero civico segue il numero del villaggio, che in lingua thailandese viene chiamato Muban o Moo.  A esempio un indirizzo tipico della Thailandia rurale è il seguente:

273 Moo 5
Chiang Dao
Chiang Mai
50170
Thailand

 dove nella prima riga è indicato il numero civico della casa, seguito dal numero del villaggio.

Le vie

Per indicare la via viene utilizzato il termine thailandese thanon, spesso abbreviato con Th., il quale però indica un viale ampio. A Bangkok e nelle città thailandesi più grandi o turistiche, thanon è sempre più sostituito dall’inglese road.  Le stradine più piccole o secondarie vengono invece indicate con la parola soi, mentre un vicolo ancora più piccolo è il drork. Il motivo per cui c’è questa differenziazione è che le città in origine avevano poche strade principali, ma con il passar del tempo e l’espansione delle città ha portato alla necessità di dare un nome alle traverse dei viali preesistenti, da qui l’aggiunta delle soi.

Specialmente nelle grandi città capita che nello stesso indirizzo troverete due viali, come nel seguente caso:

10 Sukhumvit
Soi 12
Khlong Toei, Bangkok 10110 

In questo caso è facile dedurre che la destinazione da raggiungere sia sul viale Sukhumvit, ma in realtà si trova su Soi 12: questo perché i viali principali e più conosciuti sono spesso utilizzati come punto di riferimento per facilitare nella localizzazione delle stradine più piccole che si intersecano con questi viali. Quindi nel caso del nostro indirizzo, il posto che cercate si trova nei pressi di Sukhumvit Road. Un altro indizio è fornito dal numero delle soi: i numeri pari e dispari sono posizionati su due lati opposti della strada, quindi percorrendo Sukhumvit Road avrete alla vostra destra tutte le stradine con i numeri pari e a sinistra tutte le stradine dispari. Fin qui sembra tutto facile, ma ci sono alcune particolarità che potrebbero disorientarvi, ad esempio il fatto che la numerazione delle soi su un lato della strada non segue esattamente quella sul lato opposto: se mettiamo il caso che vi troviate su Sukhumvit all’altezza della soi 22, vi verrà in automatico pensare che subito dopo ci sia la soi 21 o la soi 23, ma in realtà la stradina seguente è la soi 29 poiché la numerazione non è proprio consecutiva tra una parte e l’altra della strada.

Un altro aspetto che potrebbe creare confusione è la presenza di numerazioni che sembrano doppie: ad esempio sulla mappa potete trovare la soi 7, ma anche la soi 7/1.

Il numero civico

In molti indirizzi capita che il numero civico si presenti come una serie di numeri separati tra loro da barre e trattini, come ad esempio 11/2: questo significa che l’edificio è costruito sul lotto numero 11 ed è il secondo di quel lotto. Ogni villaggio, distretto o quartiere è infatti suddiviso in lotti, sui quali sorgono poi le case e gli edifici. In realtà il numero del lotto è pressoché inutile in quanto non sono consecutivi, ma sono stati assegnati in base all’ordine di registrazione, perciò una volta trovato il viale vi basterà fare riferimento al secondo numero posto dopo la barra.

Non sempre il numero civico è esposto o facilmente individuabile, in particolare nei piccoli villaggi, ma tutte le attività, come gli hotel e i ristoranti, sono sempre dotati di insegna quindi non è difficile trovarli.

Distretti e province

I distretti sono chiamati amphoe e in alcuni casi possono essere suddivisi in sottodistretti chiamati tambon. Un modo per capire questa distinzione è fare un esempio con altre metropoli come New York: nella città americana abbiamo i distretti di Brooklyn e Manhattan che a loro volta sono distinti in vari quartieri, come Chelsea, Harlem, Brooklyn Heights, ecc.

Nel caso di Bangkok, questa è la città ma anche la changwat, ovvero la provincia.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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