Hanko

Andando in Giappone per un viaggio si può tornare a casa con un piacevole souvenir. Ma non la classica calamita o la cartolina di Tokyo, ma bensì un oggetto tipico della tradizione giapponese: l’hanko. Si tratta di un tipico sigillo che la pratica nipponica pone come firma.

In realtà tutti i nomi occidentali come forse sapete devono essere traslitterati con l’alfabeto katakana, che è decisamente semplice e forse anche poco grazioso ed attraente. Per questo se volete un hanko con il vostro nome “in giapponese” è molto probabile che il risultato non vi piacerà poi molto.

Come sono fatti gli hanko

Possiamo trovarli grandi quanto il nostro mignolo e con sopra scolpito il nome in caratteri kanji. Gli hanko vengono costruiti con vari materiali. Possono essere fatti di marmo, di plastica, di bambù, insomma di qualsiasi genere materiale li vogliamo. Gli hanko per questa categoria hanno prezzi variegati, infatti se il materiale con cui è fatto è semplice, si possono trovare anche a pochi yen ma se il materiale è più prezioso allora il prezzo lievito fino ad arrivare a parecchie migliaia di yen.

A che cosa servono gli hanko?

Magari per noi italiani potranno sembrare solo dei semplici souvenir ma in realtà in Giappone gli hanko sono molto importanti perchè rappresentano dei timbri per i documenti, per i contratti e per qualsiasi tipo di certificazione che un giapponese voglia richiedere. Ad esempio in Giappone non c’è un uomo d’affare che non abbia un hanko per firmare le proprie traslazioni oppure comunemente un hanko per firmare assegni e da abbinare alle operazioni bancarie. Vi starete sicuramente chiedendo e due persone che hanno stesso nome e cognome come fanno? Ebbene esistono diverse tipologie di hanko.

Le tre tipologie di hanko

Gli hanko si dividono in tre diverse categorie: Ginkoin, Mitomein e Jitsuin, ognuno con le proprie norme e le proprie caratteristiche.

Mitome-in

Il Mitome-in serve per porre la propria firma su un qualsiasi documento anche se bisogna firmare una raccomandata. È quindi di utilizzo quotidiano, molto facile da trovare in Giappone e proprio perchè comune non costa moltissimo. Questa tipologia di hanko si può acquistare in cartoleria soprattutto se il cognome che deve andarci sopra è poco insolito.

Ginkoin

Il Ginko-in è il timbro che generalmente viene usato per i documenti bancari. Lo fa intendere chiaramente la radice del nome (ginko vuol dire banca). È la stessa banca a fornire il timbro che ovviamente deve essere conservato con cura insieme al libretto degli assegni con cui si adopera. Il Ginko-in è il timbro che regola la vita bancaria dei nipponici.

Jitsu-in

Il terzo tipo detto Jitsu-in è un timbro che viene registrato direttamente in comune per firmare i contratti di una certa importanza. Ad esempio se un giapponese deve comprare l’auto o la casa ha bisogno di questa tipologia di hanko. Questa tipologia di timbro si accompagna al certificato rilasciato dal comune. È difficile che si trovino persone con questo tipo di hanko, ma se dovesse servire basta chiederlo al comune d’appartenenza e lo si ottiene in giornata. Una volta ottenuto questo tipo di hanko va custodito segretamente, molti giapponesi lo custodiscono in cassette di sicurezza, a riparo insomma. Le regole per lo Jitsu-in sono molto più severe sia per quanto concerne la dimensione che il materiale

Altri tipi

Esistono inoltre alcuni tipi di hanko utilizzati esclusivamente nel mondo del commercio, tra società ecc. Sono lo Sha-in, Yakushoku-in e Daihyousha-in.

Come deve essere il nome sull’hanko?

L’inchiostro adoperato deve essere rosso. Generalmente scrivere con l’inchiostro rosso secondo il costume nipponico porterebbe sfortuna, ma sull’hanko deve essere così. Alcuni timbri hanno al loro interno l’inchiostro che quando finisce va sostituito. Si può acquistare un hanko in rete anche non andando direttamente nella terra del Sol Levante, ci sono tanti negozi che lo spediscono a casa con la firma scritta in occidentale.

Alcune annotazioni sulle norme

Dalle precedenti spiegazioni è chiaro che il Ginkoo-in e Jitsu-in sono i timbri più importanti, tant’è vero che vengono custoditi gelosamente e gli uomini d’affari di Tokyo se li fanno fare ad hoc da professionisti artigiani del settore. La tipologia di timbro Jitsu-in può essere usata anche dagli stranieri, ma attenzione per essere validi i timbri devono riportare la firma esatta che c’è sul documento di identità. Quindi per nomi occidentali valgono solo timbri con caratteri occidentali, quelli con il vostro nome scritto in giapponese teneteli come souvenir.

E se viene rubato?

Nei casi in cui il documento da firmare è molto importante viene sempre verificata l’identità tramite documento di riconoscimento, certificati o altro, un po’ come si fa in Italia quando si firma un documento di una notevole importanza (es: se chiedete un prestito in Italia vi chiedono la carta d’identità, non solo la firma)

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).