Silhouette di un ragazzo da solo al tramonto, su uno scoglio.

Viaggiare da soli

Viaggiare da soli può essere un’esperienza estremamente gratificante. Coloro che non hanno mai viaggiato da soli tendono spesso a descrivere il loro primo viaggio da soli come un’esperienza quasi mistica: entrare in contatto con un ambiente nuovo, senza filtri o pregiudizi talvolta legati ad eventuali accompagnatori, è un’esperienza inebriante. Viaggiare da soli è un modo di viaggiare differente da quello a cui la maggior parte delle persone è abituata. All’inizio può destare preoccupazioni e timori, all’idea di recarsi in un luogo lontano senza avere nessuno accanto, al di fuori di altri viaggiatori, che magari non parlano nemmeno la nostra lingua. In realtà si tratta di un’esperienza altamente formativa, che dà soddisfazioni e rafforza.

La prima cosa da sottolineare è che spesso si fa l’errore di associare l’espressione “viaggiare da soli” all’idea che, durante tutta la vacanza, si sarà soli per tutto il tempo, mentre la realtà è molto diversa.

A meno che non si stia progettando una traversata del deserto in solitaria, una vacanza senza amici, partner o familiari, non è affatto sinonimo di solitudine, quanto piuttosto un’ottima occasione per conoscere nuove persone e godere delle bellezze del posto in totale libertà, assaporando ogni dettaglio del viaggio.

Esigenze logistiche

Talvolta può essere difficile organizzare un viaggio, soprattutto quando ci si deve coordinare con altre persone e con le loro esigenze dal punto di vista di ferie, tempistiche ecc. Solitamente questo ostacolo può essere superato prenotando con il dovuto anticipo, ma può anche capitare di aver voglia di partire all’ultimo, e di avere magari la possibilità di farlo nell’immediato. Partire da soli significa non doversi coordinare con nessuno, ma al contrario di avere la libertà di acquistare un biglietto per il giorno successivo, in totale libertà.

Fare nuove conoscenze

Se si viaggia da soli si hanno più possibilità di conoscere nuove persone, dal momento che non si hanno amici o famigliari con cui passare il tempo e si è dunque più propensi ad attaccare bottone con il vicino di ombrellone, di treno, di aereo ecc.
Al contrario, quando ci si reca in compagnia di altre persone, si finisce col chiudersi nel proprio gruppo, perdendosi molti aspetti positivi di ciò che ci circonda.

In gruppo

Andare da soli a Londra può essere una cosa piacevole e fattibile, ma per posti tipo il Giappone (ma non solo!!), qualcuno giustamente potrebbe non sentirsela di partire senza nessuno. Il problema di molti è però trovare amici che vogliano partire per un viaggio del genere. Tutti dicono sempre “sì dai organizziamo, vengo di sicuro“, ma poi all’ultimo minuto si tirano sempre indietro tutti rimandando all’anno successivo.
Se siete da soli ma non ve la sentite di affrontare un viaggio così, valutate l’idea di aggregarvi ad un viaggio organizzato. Non sarete totalmente “soli”, ma perlomeno potrete partecipare anche senza dover trovare per forza qualcuno che parta con voi.

Il senso di libertà

Viaggiare in compagnia comporta necessariamente qualche compromesso, soprattutto quando si deve decidere dove andare, cosa mangiare, cosa vedere ecc.
Se non si è legati alle aspettative e ai desideri di altre persone, si è totalmente liberi di decidere come gestire la propria giornata, senza deludere nessuno, seguendo esclusivamente i propri ritmi e le proprie inclinazioni. Si ha la libertà di poter scegliere che strada prendere, se proseguire o fermarsi, se unirsi ad altri viaggiatori o continuare in solitaria. In questo modo il viaggio segue esclusivamente le proprie direzioni, senza compromessi.
Potrebbe anche capitare di non avere voglia di fare nulla e di voler passare un’intera giornata in camera d’albergo: viaggiando da soli, lo si può fare.

Sfidare e superare le proprie insicurezze

Sono poche le persone che trovano il coraggio di prendere un aereo e avventurarsi in un viaggio senza la minima compagnia, talvolta spaventati dalla solitudine, altre volte nel timore di non sapere come affrontare certe situazioni legate al visitare un paese straniero.
Chi teme che viaggiando da soli sia più esposto a pericoli (ad esempio rapine), dovrebbe considerare che lo stesso identico rischio lo corre nella propria città, ogni volta che si esce da soli. Le statistiche riportano che gli incidenti che colpiscono i viaggiatori soli sono estremamente rari.
Una vacanza in solitaria può essere un’ottima occasione per superare tali incertezze e combattere contro tutte le parti più oscure di noi, una spinta ad abbattere certi muri psicologici e conoscere gente nuova.
Passare del tempo da soli, lontano da casa, dà modo di esplorare quelle parti della propria personalità con cui non si va meno d’accordo. A volte le soluzioni alle nostre paure, arrivando proprio quando si smette di preoccuparsi: in molte circostanze il cervello ha bisogno di solo di resettare tutto e prendersi il tempo necessario per un’autoanalisi profonda.
Potrebbe capitare che, al termine del viaggio, si torni più carichi di prima, fieri e appagati per aver superato certe debolezze.

Diventare più determinati

Viaggiare da soli porta a scoprire aspetti della propria personalità che magari prima si ignorava, questo perché si ha più tempo per riflettere e soppesare passato, presente e futuro.
Un viaggio in solitaria mette di fronte a prove da affrontare e scelte da prendere, un’esperienza che rende la mente più elastica e porta a sviluppare la propria determinazione e la capacità risolutiva, in altre parole, fortifica il “problem solving”, ossia la tendenza a sapere identificare un problema e trovare la soluzione più veloce e pratica.

Staccare la spina

Viaggiando insieme a persone che condividono la nostra quotidianità non aiuta a staccare del tutto la spina con lo stress di tutti i giorni, in quanto spesso si finisce per parlare di problemi legati al lavoro ai rapporti interpersonali ecc.
L’unico modo per garantirsi una fuga efficace dalla routine è quello di viaggiare in solitaria, magari senza portarsi dietro il computer e cercando di tenere il telefonino il più spento possibile. L’unica responsabilità da prendere è quella di se stessi.
Durante una vacanza da soli, si ha inoltre più tempo a disposizione per prendersi cura di se’, concedendosi tanto relax, buon cibo e magari qualche trattamento di benessere.

Consigli per i viaggiatori solitari

Una delle preoccupazione principali che interessano coloro che viaggiano da soli è la sicurezza, nonostante i numeri parlino chiaro: i viaggiatori solitari non sono più soggetti agli incidenti di viaggio rispetto a coloro che viaggiano in compagnia. Ecco alcuni suggerimenti per un viaggio sicuro.

  • Informarsi sulle tempistiche di percorrenza tra l’aeroporto e il proprio hotel o il centro città: spesso chi viaggia da solo potrebbe essere preda di raggiri in termini di tariffe di taxi, per cui occorre informarsi prima sulla distanza e sulle tariffe che ci si può ragionevolmente aspettare.
  • Informarsi sugli orari della reception del proprio hotel, nel caso in cui capitasse di dover fare il check-in a tarda notte.
  • Se non ci si sente di fare qualcosa, non farlo.
  • Evitare di indossare abiti che diano troppo nell’occhio e gioielli vistosi.
  • Aver cura di nascondere adeguatamente gli oggetti di valore e denaro.
  • Consultare cartine e guide turistiche, in modo da non trovarsi senza volerlo in zone poco raccomandabili.
  • Fare in modo che vi sia almeno una persona, a casa, al corrente dei propri spostamenti.
  • Fidarsi di tutti e di nessuno: uno dei migliori motivi per viaggiare da soli è la possibilità di incontrare persone nuove, ma questo rende anche più vulnerabili, per cui meglio evitare di raccontare dettagli troppo personali o accennare al luogo dove si tengono i propri oggetti di valore.
  • Evitare il supplemento singola: chi è abituato a viaggiare da solo conosce bene il supplemento singola, applicato da alberghi e tour operator per compensare il fatto che la camera non benefici del prezzo applicato a due occupanti. Un modo per aggirare il supplemento singola è quello rivolgersi a determinati tour operator che mettono in contatto con altri viaggiatori solitari e che offrono la possibilità di condividere una stanza, ripartendo così il costo della stessa. In alternativa, se non si desidera dividere la camera con uno sconosciuto, si può provare a prenotare all’ultimo minuto: molti tour operator sono desiderosi di vendere i loro ultimi posti e per farlo sono disposti ad offrire sconti sul supplemento singola.
    A chi partecipa a GiappoTour, per esempio, viene proposto il supplemento singola a chi vuole rimanere in stanza da solo, ma i viaggiatori “da soli” possono tranquillamente condividere la stanza con altri viaggiatori, risparmiando!
Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).