Alcool in Thailandia

Se amate cenare con una birra fresca o godervi un sorso di liquore dopo cena, dovete sapere che in Thailandia esistono alcune regole riguardo alla vendita e al consumo di alcolici. Come forse già immaginerete le bevande, dall’acqua agli alcolici, si possono trovare a prezzi davvero economici in Thailandia, ma è necessario fare una distinzione tra gli alcolici locali e quelli importati: i marchi  che vengono importati dall’estero, a causa dei dazi doganali, hanno prezzi davvero elevati rispetto ai brand locali. Per farvi un esempio, un bicchiere di birra Guinness potrebbe tranquillamente costare 200 baht e se volete acquistare un vino, anche il più economico, potreste  arrivare a spendere anche più di 500 baht. L’alternativa, quindi, è quella di optare per alcolici thailandesi.

I migliori alcolici thailandesi

Partiamo dai famosi whisky thailandesi. Se siete amanti di questo genere di liquore dovete sapere che in Thailandia quando vi viene offerto un bicchiere di thai whisky finirete per sorseggiare un  rhum: in questo Paese, il superalcolico più famoso è infatti il rhum, il quale però viene chiamato whisky! Inoltre con questo termine vengono spesso vengono indicati tutti i superalcolici in generale!

I rhum più famosi in Thailandia sono il Mekhong e il Sangsom, per il loro elevato contenuto di alcool e il prezzo economico (una bottiglia da 35 cl costa circa 50 baht). I Thailandesi usano bere i  rhum-whisky non lisci, ma mischiati con soda o coca cola. Il vero whisky thailandese (lao khao) è invece un distillato del riso, da cui si ottiene un liquore di colore bianco, che spesso viene anche prodotto in casa e arricchito con erbe e spezie.

Il Siam Sato è invece un vino thailandese ottenuto dal riso e dal gusto simile al sake giapponese. È molto forte perciò si consiglia di non berne grosse quantità e si trova in bottiglie da 0,65 L a circa 25 baht.

Infine per quanto riguarda le birre, i marchi locali thailandesi hanno una gradazione alcolica generalmente più elevata rispetto a quelli occidentali (di solito il 6%). I marchi più famosi in Thailandia sono Singha e Chang, ma ultimamente sta spopolando anche la birra Leo, molto più economica. Potete poi trovare anche birre straniere come Heineken e Tiger, che però costano un 10-20% in più.

Regole su vendita e consumo

In Thailandia è possibile acquistare alcolici un po’ ovunque, nei negozi e convenience store e ovviamente anche nei bar, nei ristoranti, nelle discoteche e negli hotel. Ma mentre nei locali si può ordinare un alcolico in qualsiasi momento fino all’orario di chiusura, che varia da un bar all’altro, nei negozi tutte le bevande alcoliche possono essere vendute solo negli orari 11:00-14:00 e 17:00-24:00.

Ci sono però alcuni giorni dell’anno in cui la vendita di alcool è proibita per legge; questi includono le festività religiose, i compleanni del re e della regina e i giorni delle elezioni. Le date delle festività buddiste variano da un anno all’altro in base al calendario lunare, ma potete comunque informarvi su internet; nei giorni delle elezioni potreste riuscire ad acquistare alcolici nei locali serali o ristoranti internazionali. In queste occasioni, chiamate “National No Alcohol Days” è difficile trovare negozi che vendano alcolici anche perché gli esercenti che vengono “beccati” a venderli rischiano sanzioni salate; alcuni negozi potrebbero anche decidere di chiudere durante queste giornate.

Non sono previste multe, invece, se bevete un alcolico per strada mentre passeggiate, a differenza di altri Paesi, perciò se volete terminare una birra ordinata al bar all’esterno potete farlo tranquillamente, ma non nei parchi e giardini pubblici: nella maggioranza delle aree verdi è severamente vietato bere alcolici e fumare.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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