10 Motivi per NON fare il fotografo

Quando alle persone che non mi conoscono dico che faccio il fotografo di solito ci sono due tipi di reazioni: compassione o invidia. La compassione in genere arriva da quelli che pensano che i fotografi facciano la fame, questo è vero per chi non sa come lavorare, ma vi assicuro che spesso c’è anche troppa richiesta. Un esempio? ci sono alcuni sabati in cui ricevo richieste anche da 15 coppie diverse che si sposano lo stesso giorno. Purtroppo non posso sdoppiarmi, ma rendetevi conto che se avessi dei collaboratori, sarebbero come minimo 12.000Euro di fatturato in più, in una sola giornata. L’invidia invece arriva da quelli che pensano che il fotografo sia il lavoro più bello del mondo, in fondo è bello poter lavorare premendo un pulsante sulla macchina fotografica e campando facendo quello che per molti invece è un hobby.

Amo il mio lavoro!!

Il mio lavoro è fantastico, questo articolo è solo per spiegarvi che non è tutto rose e fiori. Quello che faccio è davvero unico ed emozionante: la gente mi chiama perché crede in me e mi fa fare servizi fotografici che dureranno per sempre. Sono orgoglioso di fotografare il giorno più bello della vita di una coppia (il matrimonio) così come sono orgoglioso di vedere le mie foto sportive pubblicate su centinaia di quotidiani e riviste. Ma per evitare che ci sia chi pensa che sia tutto così “facile” e vuole intraprendere la carriera di fotografo voglio illustrarvi alcuni punti che a volte non sono proprio favorevoli.

Viaggiare

Vi rendete conto? facendo i fotografi professionisti potete essere pagati anche 1000€, oltre a tutte le spese per aereo, hotel e cibo, per andare da casa vostra fino ad una destinazione lontana, per fotografare un evento che dura un weekend.

Sembra il lavoro dei sogni. In realtà però spesso si viaggia per molto meno e soprattutto per alcuni settori della fotografia bisogna viaggiare parecchio.

Io ho fotografato oltre 200 eventi in tutta Italia e all’estero, però col passare del tempo mi sono accorto che forse farsi mille chilometri a settimana non vale la pena se si riesce a trovare lavoro non lontano da casa.

Viaggiare molto per lavoro va bene finché si è giovanissimi, ma poi col passare del tempo si capisce che forse è meglio viaggiare solo per andare in vacanza. Perlomeno io la penso così.

Lavorare tanto e senza orari

I fotografi non hanno orari. Questo non significa che potete chiamare un fotografo la domenica o dopo le 9 di sera, ma significa che se volete fare i fotografi dovete essere pronti a lavorare a qualsiasi ora senza lamentarvi. E’ facile dirlo, poi nel concreto non è così semplice. Scordatevi le “8 ore lavorative”, e ricordatevi che i diritti dei lavoratori per chi fa questo lavoro non esistono. Mi è capitato di fotografare eventi che sono durati 7 giorni in cui si iniziava alle 7:30 di mattina e si andava a dormire intorno alle 2 o 3 di notte, con praticamente nessuna vera “pausa” di totale relax.

Pazienza, e poi grinta

Fotografando soprattutto eventi (matrimoni, ma anche sport) posso dirvi che la dote principale è la pazienza. Non intendo la pazienza nei confronti delle altre persone, ma nei confronti del tempo. Potreste essere portati sulla cima di una montagna e dover attendere qualche ora per il passaggio della gara di sci alpinismo, e poi “giocarvi” il vostro servizio fotografico nel giro di 10 secondi. Lo stesso vale per qualsiasi altro tipo di fotografia di eventi: prima ci vuole molta pazienza e poi in pochi istanti bisogna essere pronti al 300%. Ci sono dei momenti in sala stampa durante gli eventi in cui non si può sbagliare niente e bisogna essere concentratissimi, ma prima magari per 6 ore non si è fatto praticamente niente in attesa dell’inizio della gara.

E’ richiesta quindi molta pazienza e poi una buona resistenza allo stress. Non è un lavoro “costante” come praticamente qualsiasi altro lavoro, ma è un lavoro dove per ore non si fa niente e poi in 1 ora ci si gioca tutto. Non tutti ce la fanno.

Fotoamatori e concorrenza sleale

Ormai tutti hanno una fotocamera digitale e tutti fanno foto, chi meglio e chi peggio. E’ normale quindi che il lavoro del fotografo abbia perso il fascino e l’importanza che aveva anni fa. Questo è un bello svantaggio per i fotografi che si vedono “rubare” il lavoro da parte di fotoamatori che lo fanno per passione. Oltre a questi poi ci sono anche “fotoamatori” che vogliono fare i professionisti ma che di fatto sono “abusivi“.

Per come la penso non ho mai subito questo problema, anche perché in genere sono sempre stato io quello che è andato a rubare il lavoro ad altri fotografi (con relative minacce di morte ricevute tramite e-mail). Anzi, in genere aiuto sempre chi vuole imparare a fotografare o a diventare un fotografo professionista.

Non esiste un albo

L’albo dei fotografi non esiste e mai esisterà. Tutto questo si traduce in una minor tutela della professione del fotografo.

Si guadagna poco

Si dice che un fotografo guadagni poco. E’ vero, ma allo stesso tempo è falso. Ci sono molti fotografi che fanno la fame, ma allo stesso tempo credo che con le idee giuste si riesce a campare anche piuttosto bene, il problema è che uno su mille ce la fa.

Molte spese

Bisogna avere un automobile funzionante che non vi lasci mai a piedi nel momento del bisogno, una o due fotocamere costose, obiettivi di qualità, flash, computer decente, hard disk per backup, software e attrezzatura varia. Insomma, l’investimento in attrezzatura medio parte dai 10.000Euro. Poi c’è chi fotografa con molto meno, ma le spese non sono poi basse.

Questo è vero ma è anche falso, nel senso che è un lavoro che si può fare con meno di 10.000 Euro, lavorando da casa. Trovatemi altri lavori “in proprio” che si possono fare con questa bassa cifra, e siete bravi. Per aprire un ristorante ci vuole un investimento di 10 volte tanto.

Mancanza di cultura fotografica

In particolare in Italia manchiamo di cultura fotografica. I quotidiani puntano a pubblicare foto che costino poco, fregandosene della qualità, e molte persone non comprendono molto le differenze tra le fotografie: spesso la fotografia sgranata e mossa fatta con il cellulare piace magari di più di una splendida fotografia fatta in modo tecnicamente perfetto. Con una mancanza di cultura fotografica è quindi difficile vendere foto e servizi fotografici.

Altri lati negativi?

Se ne conoscete scrivetemeli a mtogni@gmail.com

Se vuoi imparare a fotografare dai un'occhiata ai Manuali di fotografia che consiglio.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Fotografo professionista con oltre 15 anni d'esperienza, soprattutto fotografia di sport, matrimoni e viaggio.
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).