Al ristorante da soli

In una qualsiasi serata del weekend o della settimana i locali e i ristoranti sono solitamente affollati di amici, famiglie e coppie ma raramente si vedono persone da sole. Sarà capitato a tutti di ritrovarsi a non avere qualcuno con cui uscire e decidere di conseguenza di trascorrere il weekend a casa, guardando un film sul divano. Probabilmente a volte non si ha voglia di uscire, ma spesso chi rinuncia lo fa unicamente per la mancanza di compagnia e magari non esce anche se vorrebbe perché ha paura di cosa penseranno gli altri e teme di essere giudicato uno “sfigato”.

Ma vi siete mai chiesti se ci perdiamo qualcosa quando decidiamo di restare a casa e se non saremmo più felici ad uscire comunque, anche se da soli? Quando pensiamo ad un’esperienza che abbiamo vissuto sia da soli che in compagnia, come andare al museo, al cinema o a teatro probabilmente non noteremo una grande differenza in termini di divertimento, ma andare al ristorante è una cosa un po’ diversa, perché oltre al cibo c’è la conversazione, che è una parte fondamentale di questa esperienza, ma ciò non toglie che anche andarci da soli possa essere comunque un momento piacevole. È vero che, soprattutto in Italia, il cibo è molto di più di un semplice nutrimento: è un momento di condivisione, un modo per riunirsi insieme a parenti ed amici attorno ad una tavola, ma in fondo quando mangiamo (specie se si tratta di piatti particolarmente squisiti!) siamo felici indipendentemente dalla presenza di altre persone. A pensarci bene, mangiare è un’azione individuale, che facciamo senza l’aiuto di altri e che spesso facciamo da soli senza neanche accorgercene: quando pranziamo alla scrivania in ufficio, su una panchina al parco o a casa da soli stiamo bene con noi stessi e non ci preoccupiamo, perciò perché dovremmo farlo quando siamo al ristorante?

I vantaggi di cenare da soli

C’è chi sostiene che andare al ristorante in compagnia sia una convenzione, un’abitudine da cui facciamo fatica a distaccarci, mentre altri credono che il bello della cena sia proprio la condivisione, fatto sta che ci sono occasioni in cui si esce a cena per poi rimpiangere di aver accettato l’invito. Nel momento in cui impariamo a stare bene con noi stessi, ci sentiamo più forti e più sicuri e ci accorgiamo di non aver sempre bisogno della compagnia degli altri. E allora siamo più felici. Quando vediamo qualcuno cenare da solo pensiamo immediatamente che non abbia nessuno con cui uscire, ma non ci soffermiamo a riflettere che probabilmente quella persona potrebbe aver scelto di cenare da sola semplicemente perché preferisce la propria compagnia piuttosto che quella di altri. A volte si accetta di uscire al ristorante con persone con cui non siamo in sintonia, con cui non sappiamo di cosa parlare e che magari non ci risultano nemmeno troppo simpatiche. Quindi via libera a sorrisi di circostanza e a conversazioni “forzate” e superficiali, giusto per riempire i momenti vuoti e far sì che l’altra persona non si annoi; andare al ristorante da soli invece ci toglie dall’imbarazzo di non sapere cosa dire e ci consente di essere noi stessi, goderci del buon cibo e un silenzio prezioso, perché anche se circondati da tante persone non siamo obbligati a relazionarci con loro. Inoltre possiamo realmente gustarci la nostra cena e concentrarci su ciò che stiamo mangiando: spesso la conversazione distoglie la nostra attenzione e se a questo si unisce anche il desiderio che la cena finisca il prima possibile, allora anche la specialità più buona del mondo passa in secondo piano e non riusciamo a gustarcela al meglio.

Se poi ci troviamo in viaggio all’estero, mangiare da soli al ristorante ci permette di guardarci intorno e immergerci completamente nell’atmosfera locale, osservando il via vai di gente nella via e assaporando completamente questo momento.

Consigli per mangiare da soli

Se non avete mai cenato da soli al ristorante e volete provare questa nuova esperienza o siete costretti a farlo perché magari siete in viaggio da soli e non volete rinunciare a provare le specialità locali, ci sono alcuni consigli che vorrei darvi per rendere questo momento il più piacevole possibile. Innanzitutto scegliete accuratamente il locale in cui mangerete, evitando i ristoranti dall’atmosfera troppo romantica e intima, dove probabilmente sarete circondati da coppie e vi sentirete ancora più soli. Prediligete invece un locale con tavolini all’aperto, se fuori fa caldo e si sta bene, oppure optate per un ristorante informale e scegliete un tavolino vicino alle vetrate, se disponibile: in questo modo ingannerete i momenti di attesa osservando il via vai nella stradina su cui affaccia il ristorante; se invece il locale si trova in una piazza, ancora meglio, così potrete approfittarne per ammirare gli edifici e le bellezze architettoniche che vi circondano.

Ritrovarsi al ristorante da soli può essere anche una buona occasione per conoscere nuove persone e fare amicizia con gli abitanti del posto perciò se vi sentite in vena di scambiare quattro chiacchiere, optate per un sushi bar o un locale dove si possa mangiare al bancone, di fianco ad altre persone. Ma anche se questo non dovesse accadere, concentratevi sul cibo! E non assumete un’aria depressa: considerate questa uscita al ristorante come una normale serata fuori con gli amici, con l’unica differenza che avete invitato…voi stessi! Perciò vestitevi in maniera elegante e sfoggiate il vostro miglior sorriso quando parlate con il cameriere o il maitre: in questo modo eviterete anche che vi venga assegnato il tavolo peggiore del ristorante. Ma non è sempre vero che a chi cena da solo capita il tavolo più sfigato, magari vicino ai bagni o alla cucina, perché a volte vi potrebbe essere assegnato un tavolo in un’eccellente posizione; poi dipende anche dai gusti personali, perché c’è chi preferisce una posizione un po’ più tranquilla e isolata e chi invece ama cenare nel centro della sala del ristorante. Se vi viene chiesto di condividere il tavolo con uno sconosciuto rifiutate; capita che nelle serate del weekend, quando i ristoranti sono pieni, possano rifiutare la prenotazione per una persona sola o propongano di condividere il tavolo con un altro cliente, perciò in questo caso avete due alternative: optare per un altro ristorante o prenotare per due e poi fingete che l’altra persona vi abbia dato buca all’ultimo momento. Molti locali non vedono di buon occhio i “mangiatori solitari” perché occupano solitamente un tavolo da due ma logicamente pagano un conto inferiore. Se cenate al ristorante da soli cercate quindi se non altro di facilitare il lavoro del cameriere, magari facendo un unico ordine, comportandovi in modo gentile e non disturbandolo ogni due minuti; se notate che il posto è affollato, dite pure al cameriere che non avete fretta di cenare e al momento del conto lasciategli anche una mancia per ringraziarlo, così se voleste ritornare nello stesso ristorante vi riserveranno di sicuro una buona accoglienza e, chissà, magari apprezzeranno ancora di più chi mangia da solo!

Se infine quando cenate da soli volete un po’ di compagnia, portatevi un buon libro o comunque qualche passatempo, come il computer, il telefono, una rivista, ecc. In questo modo ingannerete l’attesa tra una portata e l’altra evitando di soffermarvi a fissare i vostri vicini di tavolo! Portarsi dietro qualcosa da leggere al bar o al ristorante è anche un espediente per nascondere l’imbarazzo o il disagio che potremmo provare le prime volte che ceniamo da soli al ristorante, perché ci fa sembrare occupati e impegnati, anziché persone che “non hanno amici”. Che poi spesso il disagio che proviamo è ingiustificato, perché erroneamente crediamo che gli altri ci considerino strani, soli, introversi, depressi, ecc. quando ci vedono mangiare da soli al ristorante, ma la verità è che la maggior parte delle persone neanche ci fa caso e non si pone troppe domande quando vede qualcuno da solo al ristorante e poi, anche se questo fosse vero, cioè anche se fossimo realmente strani e introversi che cosa ci sarebbe di male? In un mondo in cui dobbiamo sempre comportarci in maniera normale, sembrare felici ed estroversi, essere sempre circondati di amici tutto ciò che si allontana da questa visione viene visto come negativo, ma a volte alcuni momenti di solitudine ci permettono di metterci in contatto con noi stessi e ci danno il tempo di riflettere e di ascoltare i nostri pensieri, invece delle voci degli altri.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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