Anno Sabbatico

Chi non ha mai desiderato prendersi un anno sabbatico in cui staccare la spina dal proprio lavoro, girare il mondo e dedicarsi alle proprie passioni? Sicuramente chi non ama il proprio lavoro sogna ogni giorno di poter mollare tutto per dedicarsi alle proprie passioni, ma anche chi ama il proprio lavoro o si trova bene nel proprio ambiente lavorativo dopo tanti anni può sentire la necessità di allontanarsi per un po’ e abbandonare la routine quotidiana per un periodo più lungo rispetto alle classiche due settimane di ferie.

Prendersi un anno sabbatico per viaggiare il mondo o dedicarsi a sé stessi ci permette poi di ritornare alle nostre abitudini con un bagaglio di esperienze più ricco e un’energia nuova: questa esperienza permette di arricchirsi  da un punto di vista personale ed emotivo e di trovare una nuova ispirazione per ripartire alla grande. Ma non tutti riescono a trasformare questo sogno in  realtà perché per molti prendersi un anno sabbatico equivale a lasciare il proprio lavoro, fonte di stabilità e di una certezza a cui non si vuole rinunciare. Ma, ecco la buona notizia, non è necessariamente obbligatorio lasciare definitivamente il proprio lavoro: alcune aziende prevedono infatti dei programmi di questo genere che consentono ai lavoratori di prendersi una pausa (nella maggior parte dei casi non retribuita) per un anno per poi tornare a rioccupare il proprio posto di lavoro. E anche se la vostra azienda non prevede la concessione di un anno sabbatico non è detto che non possiate richiederlo, l’importante è organizzarsi per tempo e parlarne con il proprio capo nel modo giusto. Se vi state già pregustando il vostro anno sabbatico leggete questa piccola guida.

Da dove nasce?

Anche se sembra un’invenzione moderna, in realtà l’anno sabbatico ha origini antichissime che risalgono al V secolo a. C.; pensate che se ne parla già nella Bibbia: secondo le tradizione, in onore a Dio ogni sette anni gli Ebrei lasciavano riposare la terra per un anno, periodo durante il quale si condonavano i debiti agli schiavi, i quali si godevano la loro libertà per un anno per poi tornare a lavorare i campi.

Oggi l’anno sabbatico si riferisce generalmente quel periodo di congedo in cui i docenti dell’università sono esentati dall’insegnamento per dedicarsi alla ricerca,  ma indica anche una lunga pausa da una qualunque professione lavorativa.

Cosa fare durante l’anno sabbatico

Se pensate di prendervi un anno sabbatico, scegliete un periodo in cui siete davvero liberi: liberi da impegni o da ricorrenze speciali che vi impediscono di sfruttare appieno del vostro periodo di libertà. Se avete una famiglia non sarebbe male cercare di conciliare gli impegni di tutti per partire insieme, ma in questo caso dovrete prendervi più tempo per organizzarvi con la scuola dei figli, il lavoro del partner, ecc. Programmare cosa fare durante il vostro anno sabbatico è importante affinché non sprechiate il vostro tempo. Ovviamente non dovete programmare tutto nel minimo dettaglio, ma almeno avere un’idea generale di cosa volete fare. Non è detto che ciò che farete debba essere collegato al vostro lavoro, potete infatti sfruttare quest’anno di libertà in tantissimi modi, ad esempio per:

  • viaggiare, visitando quei paesi lontani che avreste sempre voluto vedere;
  • prendere parte a programmi di volontariato all’estero per aiutare le persone o gli animali e nel frattempo immergervi nella cultura locale;
  • praticare uno sport che da sempre sognate ma che per via del poco tempo o dell’impossibilità di praticare quell’attività nella vostra città non avete mai provato (immersioni subacquee in Australia? Surf tra le onde delle Hawaii? Trekking nei principali parchi nazionali degli USA?);
  • iscriversi a un corso. Seguite le vostre passioni: avete sempre sognato di imparare il cinese? Volete imparare a cucinare? Oppure il vostro desiderio è di ballare il tango fra le vie di Buenos Aires? Qualunque sia il vostro sogno nel cassetto è giunto il momento di rispolverarlo e metterlo in pratica;
  • accendere la creatività. Impegnatevi in qualcosa di creativo che tenga allenata la vostra mente e ispirato il vostro cuore: scrivete un diario o un blog sulla vostra esperienza, dipingete, dedicatevi alla fotografia e tenete un album con i vostri scatti…una volta terminata la vostra esperienza sarà bello ed emozionante riguardare i vostri “lavori”!
  • dedicarsi a sé stessi. Anche se non avete un’idea ben precisa di quello che farete, avrete comunque il tempo per dedicarvi a voi stessi: non avrete orari, potrete alzarvi tardi al mattino (eh sì, niente sveglia finalmente!), dedicarvi al benessere del vostro corpo facendo attività fisica, regolare i ritmi della giornata in base a ciò che vi va di fare. Bello, no?

Come chiederlo al capo

La cosa più difficile è affrontare il discorso dell’anno sabbatico con il proprio capo; se la vostra azienda è già abituata a concedere periodi di pausa e di allontanamento dal lavoro tutto e più facile e veloce, ma anche in questo caso non è garantito che la società vi conceda un anno sabbatico. Tutto dipende dal tipo di ruolo che ricoprite, dalla flessibilità del vostro capo e dal tipo di rapporto che avete con lui. E, soprattutto, da come esponete la richiesta al vostro superiore: è logico che se vi recate dal vostro capo dicendogli “vorrei un anno sabbatico per fare non-si-sa-che-cosa e possibilmente a partire dalla prossima settimana” tutto ciò che vi risponderà è (giustamente) “non se ne parla neanche”. Mettetevi nei panni del vostro capo che si vede improvvisamente privare di uno dei suoi dipendenti dopo tanti anni e si trova quindi costretto ad assumere e formare un’altra persona. Per questo è importante pianificare e prepararsi a parlare con il proprio capo quasi come se doveste fargli una presentazione di lavoro. Per aiutarvi a preparare la vostra richiesta (e ad assicurarvi il vostro anno sabbatico) seguite questi semplici passaggi:

  • Pensate a cosa farete durante il vostro anno sabbatico. Sicuramente il vostro capo vi chiederà cosa avete in programma di fare durante il periodo di allontanamento dal lavoro ed è importante sapere cosa rispondere.
  • Pensate a quali benefici avrà l’azienda dal vostro anno sabbatico. Spiegate al vostro capo come questa esperienza avrà effetti positivi sull’azienda: terminato l’anno ritornerete al lavoro con più energia e una maggiore concentrazione; inoltre se pensate di iscrivervi a dei corsi di lingua o di ottenere dei certificati durante questo lasso di tempo, l’azienda ne gioverà senza dover spendere le proprie finanze.
  • Sottolineate l’importanza delle vostre capacità e della vostra esperienza per l’azienda. Se il vostro capo dovesse negarvi l’anno sabbatico, l’unica alternativa è quella di dare le dimissioni. Ricordategli l’importanza del vostro ruolo e delle vostre capacità per l’azienda e dei costi che la società dovrebbe sostenere per assumere e formare un nuovo dipendente.
  • Proponete uno o più sostituti. Prima di parlare con il vostro capo, consultatevi con i vostri colleghi e verificate la loro disponibilità a dividersi i vostri incarichi più urgenti oppure se c’è qualche dipartimento con del personale in esubero, proponete di trasferire temporaneamente qualcuno al vostro posto; andare dal vostro capo già con qualche idea su chi potrebbe eseguire il lavoro quando voi non ci siete è già un buon inizio e gli fa capire  quanto davvero ci teniate all’azienda. In alternativa potete proporre anche di assumere un tirocinante.
  • Date un preavviso ragionevole. Se avvisate il vostro capo all’ultimo minuto è probabile che vi dirà di no. Cercate di fargli la richiesta con molto anticipo in modo che abbia il tempo di elaborare mentalmente la richiesta e non venga preso dal panico. Se non avete alcun tipo di costrizione o limitazione per quanto riguarda le date in cui vi assenterete dal lavoro, non sarebbe una cattiva idea mettersi d’accordo con il vostro superiore sul periodo migliore in cui partire, ad esempio dopo alcune scadenze urgenti.

Una volta che il vostro capo avrà acconsentito a concedervi un anno sabbatico, ricordatevi di farvi rilasciare qualcosa di scritto, un documento che vi confermi il periodo di allontanamento dal lavoro e vi assicuri che il posto sarà ancora vostro quando tornerete (non si sa mai!). Ed ora è arrivato il momento di programmare il vostro periodo di libertà!

Prime cose da organizzare

Una volta che avrete ottenuto il vostro anno sabbatico non vi resta solo che organizzare le cose più essenziali, come:

  • Scegliere l’itinerario/corso/programma. Se avete in programma di viaggiare cominciate a buttar giù l’itinerario (a grandi linee) per capire quali luoghi volete visitare e quanto tempo dedicare ad ogni destinazione. Se volete fare del volontariato o iscrivervi a dei corsi informatevi online e contattate le varie scuole e associazioni che li organizzano.
  • Affittare la propria casa. Se si sta via da casa per molto tempo è necessario trovare qualcuno che ci abiti o che almeno vada a dare un’occhiata di tanto in tanto. Chiedete ai vostri familiari o agli amici di trasferirsi a casa vostra oppure affittatela mentre siete fuori (in questo modo avrete anche una fonte di guadagno extra da spendere nel vostro anno).
  • Calcolare il proprio budget. Quando ottenete un anno sabbatico dovete pensare che vivrete un anno senza stipendio e quindi dovrete fare affidamento solo sui vostri risparmi. Viaggiare per lunghi periodi non richiede necessariamente una grande spesa, basta scegliere opzioni più economiche per dormire e mangiare. Suddividete i vostri risparmi in base ai mesi che avrete a disposizione e fatevi un’idea del vostro budget mensile per non ritornare a casa con una montagna di debiti.
  • Fate un’assicurazione. Se viaggiate per lunghi o brevi periodi fare un’assicurazione di viaggio per coprire eventuali imprevisti o incidenti si rileva in alcuni casi indispensabile e vi permette di viaggiare più tranquilli.

L’anno sabbatico in Italia

Quando si richiede l’anno sabbatico è necessario fare attenzione anche alla legislazione che lo regola e che varia da paese a paese. In Italia l’anno sabbatico è stato introdotto con la legge 53 del 2000, che introduce dei congedi per maternità, formazione e gravi motivi familiari. Eccetto i casi in cui ad usufruire dell’anno sabbatico sono medici, scienziati o insegnanti, i quali godono di una retribuzione, in tutti gli altri casi l’anno sabbatico non è mai retribuito, ma il dipendente può richiedere un anticipo del TFR considerando anche il fatto che durante il periodo sabbatico non è permesso lo svolgimento di un’altra attività lavorativa. La legge stabilisce inoltre che il lavoratore può usufruire dell’anno sabbatico una sola volta e dopo almeno cinque anni di lavoro per la stessa azienda; deve inoltre presentare una richiesta scritta e motivata al proprio datore di lavoro.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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