Regolamento di GiappoTour
Ogni viaggio di gruppo ha bisogno di regole, ma non pensatele come limitazioni: sono più che altro il modo per permettere a tutti di vivere un’esperienza senza intoppi. Il regolamento ufficiale di GiappoTour viene redatto dal Tour Operator Blueberry Travel ed è sempre quello a cui fare riferimento. Quello che trovate qui invece è una mia versione, più discorsiva e vicina alla realtà di chi parte con noi: un riassunto arricchito con consigli, aneddoti e qualche riflessione personale. Perché le regole hanno senso solo se calate nella vita vera di un viaggio, ed è proprio quello che voglio raccontarvi.
Indice
- Accompagnatori
- Programma delle giornate
- Libertà individuale
- Autonomia del viaggiatore
- Obblighi del viaggiatore
- Trasporti e biglietti
- Ritrovo al mattino
- Puntualità
- Pasti
- Spostamenti
- Effetti personali
- Educazione
- Posti sui voli
- Assicurazione medico-bagaglio
- Numeri di emergenza
- Viaggiare sereni
- La mia esperienza
- Conclusione
Accompagnatori
Gli accompagnatori sono il punto di riferimento del viaggio: sono lì per condurre il gruppo e far sì che tutto fili liscio. Non sono guide ufficiali con licenza, quindi non aspettatevi conferenze sulla storia o sulla politica del Giappone. Quello che fanno però è spesso molto più utile: sapere quali treni prendere, come spostarsi tra quartieri che sembrano un labirinto, capire dove fermarsi a pranzo o cosa conviene saltare per guadagnare tempo. Vi assicuro che quando vi trovate per la prima volta in una metropolitana come quella di Tokyo, avere vicino qualcuno che sa già dove andare vi fa sentire subito al sicuro. Io ricordo i miei primi viaggi, quando perdevo più tempo a orientarmi che a visitare: con GiappoTour questo non succede.
Programma delle giornate
Il programma inizia la mattina presto e dura in media fino alle 18:00 circa. Io personalmente sono molto rigido sull’orario di partenza: se si decide che alle 9:00 si esce, per me significa davvero alle 9:00. Poi durante la giornata capita a tutti di fare un minuto di ritardo, è normale. L’importante è non trasformarlo in un’abitudine, perché basta poco per far slittare tutto il resto. Questo ritmo permette di vedere tanto senza esagerare, e lascia sempre la sera libera. Alcuni approfittano per uscire a cena in gruppo, altri preferiscono farsi un giro in autonomia. È bello così: c’è un equilibrio tra attività insieme e momenti personali. Un consiglio pratico: preparatevi a camminare molto. All’inizio può sembrare faticoso, ma vi renderete conto che il modo migliore per scoprire il Giappone è proprio muoversi a piedi, attraversando vicoli, mercati e quartieri che sono altrimenti impossibili da vedere con i mezzi. Non spaventatevi però, non serve essere degli atleti per godersi il Giappone!
Libertà individuale
Una delle caratteristiche che rende speciale GiappoTour è la libertà che lascia a ciascun partecipante. Non significa “ognuno per sé”, ma avere la possibilità, in certi momenti, di personalizzare la giornata. In alcune tappe l’accompagnatore porta il gruppo in un quartiere, mostra i punti più importanti, spiega come muoversi e dà qualche dritta pratica. Dopo di che arriva il momento del tempo libero: c’è chi preferisce entrare in un negozio di artigianato, chi vuole provare un dolce particolare in un caffè, chi invece si limita a passeggiare e fare foto. È bello perché ognuno ha esigenze diverse: qualcuno ama lo shopping, altri non ne vogliono sapere; c’è chi si ferma mezz’ora a scegliere souvenir e chi invece vuole perdersi nelle stradine secondarie. Io ricordo persone del gruppo che si emozionavano a vedere i negozi di manga e gadget a Akihabara, mentre altri preferivano restare in un tempio silenzioso a osservare i giardini. Questa combinazione di momenti condivisi e spazi personali è, secondo me, uno dei segreti della riuscita del viaggio.
Autonomia del viaggiatore
La libertà però ha dei limiti pratici: gli accompagnatori non possono abbandonare il gruppo per andare a recuperare chi sceglie di allontanarsi troppo e cambiare quartiere. Se vi staccate, lo fate a vostra responsabilità, ma con tutte le informazioni necessarie per rientrare. Vi faccio qualche esempio: può capitare che qualcuno voglia andare a un negozio lontano che non rientra nell’itinerario del giorno, oppure che scelga di provare un’attività particolare come un onsen o un museo fuori zona. In questi casi è giusto prendersi lo spazio per farlo, ma bisogna essere consapevoli che ci si riunirà al gruppo solo quando possibile, senza rallentare il programma. Il Giappone, per fortuna, è un Paese sicuro e organizzato. Con Google Maps, le app per i trasporti o anche solo una mappa cartacea, è facile muoversi in autonomia. Io consiglio sempre di avere anche una mappa offline sul telefono: può sembrare superfluo, ma se vi trovate in un quartiere periferico senza rete vi accorgerete che è l’accorgimento che fa la differenza.
Obblighi del viaggiatore
Un viaggio di gruppo funziona se tutti hanno chiaro che il programma è pensato per il bene comune. Non è possibile chiedere di modificare il percorso per un interesse personale, perché significherebbe togliere tempo e spazio agli altri. Però ci sarà sempre modo di personalizzare: chi ama i musei può approfittare delle ore libere per visitarne qualcuno, chi preferisce i quartieri moderni può farsi un salto a Shibuya la sera. Io credo che questa sia la formula vincente: vedere tanto insieme, senza rinunciare alla propria curiosità individuale.
Trasporti e biglietti
In GiappoTour sono sempre compresi i biglietti treni shinkansen oppure il Japan Rail Pass, a seconda di quello che conviene. Non sono compresi i trasporti urbani, salvo dove indicato. Questo significa che useremo biglietti singoli o carte ricaricabili, come fanno i giapponesi ogni giorno. Personalmente credo che sia anche un bel modo per sentirsi parte della vita locale. Stesso discorso per gli ingressi alle attrazioni: sono facoltativi. Se un tempio non vi interessa, nessuno vi obbligherà a entrare. Magari userete quel tempo per fare fotografie o semplicemente per osservare la vita che scorre intorno. È una libertà che io trovo preziosa: ognuno costruisce la propria esperienza.
Ritrovo al mattino
Ogni giorno si parte dalla hall dell’hotel, all’orario stabilito, già pronti per iniziare. Non ci sono soste per fare colazione dopo la partenza, quindi meglio organizzarsi prima. Io lo dico sempre: chi parte con calma, durante la giornata si gode tutto meglio. E non pensate che sia tutto serrato: come dicevo, durante le visite ci sono sempre momenti di tempo libero, in cui ciascuno può curiosare a suo ritmo, fare foto, prendersi un gelato o sedersi un attimo. È proprio questo alternarsi di attività di gruppo e spazi personali che rende GiappoTour equilibrato.
Puntualità
La puntualità in Giappone non è un dettaglio: è una regola di vita. I treni arrivano al secondo, e anche noi cerchiamo di mantenere lo stesso ritmo. Il gruppo non può aspettare chi è in ritardo, perché significherebbe compromettere l’esperienza di tutti. Come ho già scritto, capita a chiunque di ritardare un attimo, lo so bene anche io. Ma la differenza la fa l’atteggiamento: se ci si impegna ad essere puntuali, si creano fiducia e armonia. Io vi consiglio sempre di arrivare con qualche minuto di anticipo agli appuntamenti: è il segreto per viaggiare senza stress.
Pasti
I pasti durante GiappoTour sono liberi, e secondo me è una delle cose più belle del viaggio. Non ci sono menù imposti o ristoranti turistici prestabiliti: ognuno può scegliere dove e cosa mangiare. A pranzo si fa normalmente una pausa di 45 minuti o un’ora, tempo sufficiente per prendere qualcosa di veloce o sedersi in un locale tipico. Io consiglio sempre di approfittarne per provare piatti che magari non mangereste mai da soli: un ramen in una piccola bettola di quartiere, un sushi da nastro trasportatore, oppure semplicemente un onigiri al konbini. Personalmente trovo che anche questi momenti, apparentemente “banali”, siano parte integrante del viaggio: è lì che si scopre il Giappone più autentico.
Spostamenti
Durante il tour ci si muove molto a piedi e con i mezzi pubblici. È capitato qualche volta che qualcuno si perdesse in stazione, ed è normale in un Paese dove le linee ferroviarie si intrecciano come un labirinto. In quel caso non bisogna farsi prendere dal panico: basta seguire le indicazioni che vengono date prima di salire in treno, o contattare il tour leader. Un consiglio pratico che do sempre è di portare con sé una copia del programma con i numeri di emergenza. Oggi tutti abbiamo il telefono, ma un foglio stampato non resta mai senza batteria.
Effetti personali
Ognuno è responsabile dei propri oggetti. Può sembrare scontato, ma è importante ribadirlo: in metropolitana, nei locali o anche solo camminando tra la folla, è bene tenere lo zaino sempre chiuso e controllato. Il Giappone è un Paese sicuro, e spesso vedrete gente lasciare il portafoglio sul tavolo per segnare il posto, ma non significa che dobbiamo abbassare la guardia. Io consiglio di portare con sé solo l’essenziale: un portadocumenti, un po’ di contanti (in Giappone servono ancora spesso) e magari una power bank. Così ci si muove leggeri e senza pensieri.
Educazione
Una regola non scritta ma fondamentale è il rispetto. Sembra banale, ma fa la differenza tra un viaggio vissuto bene e uno rovinato da piccoli attriti. Essere gentili con gli altri viaggiatori e con i giapponesi è il primo passo per vivere l’esperienza in armonia. Ad esempio, nei treni giapponesi è buona norma non parlare ad alta voce, e questo vale anche per noi come gruppo. Vi assicuro che basta poco per integrarsi: un sorriso, un “arigato” detto al momento giusto, e vi accorgerete che la gente vi guarda con simpatia. Io credo che rispettare le consuetudini locali sia anche parte del divertimento: ci si sente un po’ meno turisti e un po’ più partecipi della vita quotidiana.
Posti sui voli
I posti sugli aerei vengono pre-assegnati chiedendo sempre di tenere vicini i partecipanti dello stesso gruppo o le coppie. Purtroppo però le compagnie aeree non garantiscono sempre di rispettare queste richieste, e può capitare di essere separati. Non mi risulta sia mai successo, ma potrebbe capitare. Per quanto possa sembrare fastidioso, il volo è solo l’inizio, e quello che conta davvero viene dopo. Certo, anch’io preferisco viaggiare accanto a mia moglie o a un amico, ma se per qualche ora ci si ritrova lontani, non è la fine del mondo. Potrebbe anche essere l’occasione per scambiare due chiacchiere con qualcuno che non conoscevate.
Assicurazione medico-bagaglio
Ogni viaggiatore è coperto da assicurazione medico-bagaglio. In caso di necessità si contatta direttamente Europ Assistance al numero dedicato, fornendo i propri dati. È un aspetto che per fortuna nella maggior parte dei viaggi non serve mai, ma quando capita fa la differenza. Io vi consiglio sempre di portare con voi una piccola farmacia personale: qualche medicinale di base, cerotti, e ciò che usate abitualmente. Non tanto per sostituire l’assicurazione, quanto per non perdere tempo in farmacia per un mal di testa o un raffreddore. Per il resto, state tranquilli: se c’è bisogno, i tour leader sono sempre pronti ad aiutarvi a gestire la situazione.
Per quanto riguarda il bagaglio, se la valigia viene smarrita o danneggiata bisogna subito rivolgersi ai banchi in aeroporto per aprire la pratica. È un passaggio un po’ noioso, lo so, ma senza quel documento non si può avviare il rimborso. Vi parlo per esperienza: mi è successo una volta tornando da un viaggio, e il problema si è risolto solo perché avevo fatto la denuncia immediatamente.
Numeri di emergenza
All’inizio del tour viene comunicato il numero di telefono del tour leader: è importante salvarlo subito sul proprio cellulare. Avere un contatto diretto con chi conosce bene il territorio fa davvero sentire al sicuro.
Viaggiare sereni
Il regolamento può sembrare lungo, ma in realtà è fatto di piccole regole di buon senso che servono solo a far funzionare il viaggio. In GiappoTour non c’è rigidità fine a sé stessa: c’è organizzazione, che è una cosa diversa. Il nostro obiettivo è vivere il Giappone in maniera autentica, senza perdere tempo e senza stress. Vi assicuro che, rispettando queste semplici regole, ogni giornata scorre naturale e divertente: ci si muove insieme, si ride, si mangia bene, si condividono momenti che restano per sempre.
La mia esperienza
Se penso ai miei primi viaggi in Giappone, mi viene da sorridere: spesso ero spaesato, perdevo treni, non capivo come funzionavano i ristoranti, mi ritrovavo a girare a vuoto. È anche da quelle esperienze che è nato GiappoTour: la voglia di rendere tutto più semplice a chi arriva qui per la prima volta. Oggi quello che mi rende più felice è vedere i viaggiatori rilassati, senza la preoccupazione di organizzare ogni dettaglio. Si può godere del viaggio, perché c’è già chi ha pensato a tutto. E credetemi, in un Paese come il Giappone, questo fa la differenza.
Conclusione
Il regolamento di GiappoTour non è un insieme di divieti: è una bussola che ci aiuta a vivere il viaggio senza intoppi. Dentro a queste regole ci sono i vostri sorrisi, le foto fatte di corsa prima che parta il treno, i piatti condivisi a cena e le passeggiate nei vicoli illuminati di sera.
Io lo dico sempre: più che un regolamento, è il filo che tiene insieme il gruppo e ci permette di godere il Giappone senza stress, senza pensieri. Una cornice dentro cui ognuno può dipingere la propria esperienza, a modo suo.
Vi consiglio di leggerlo non come una lista di obblighi, ma come il modo per far funzionare meglio tutto il resto. E fidatevi: quando la macchina gira bene, resta spazio solo per quello che conta davvero — scoprire il vero Giappone e portarsi a casa ricordi che vi resteranno addosso per sempre.
Chi siamo
Marco Togni e Blueberry Travel
Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 20 anni fa. Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi. Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).