Trovare lavoro come baby sitter

Conosco varie ragazze che adorano i bambini e di tanto in tanto lavorano come baby sitter; c’è chi lo fa durante gli studi e chi invece lavora da casa e quindi può prendersi qualche ora/giorno libero per arrotondare facendo la baby sitter.

La cosa difficile di questi lavori è trovare continuamente nuovi genitori. E’ facile infatti trovare chi ha la necessità di tenere il bambino qualche ora al mese, ma difficilmente si riesce a guadagnare bene per riuscire a viverci, se non sai come fare. Il mio consiglio è quello di utilizzare internet per pubblicizzarsi.

Pubblicizzarsi su internet

Ti premetto che non ti dirò cose banali come “metti il tuo annuncio qua e là” ma voglio darti qualche dritta per diventare veramente una baby sitter molto conosciuta nella tua zona e riuscire a guadagnare bene, quindi seguimi attentamente.
Non ti voglio vendere niente e tutte le informazioni che ti sto dando sono genuine, già provate da diverse ragazze e soprattutto funzionano!
Per trovare un’infinità di clienti nella tua città il segreto è pubblicizzarsi su internet. Quando i genitori non sanno a chi dare il piccolo la prima cosa che fanno istintivamente è aprire Google e cercare “Baby Sitter …” e il nome della città in cui si trovano.

Prova tu stessa a cercare su Google “baby sitter…” seguito dal nome di una città italiana a tua scelta, che può essere Verona, Firenze, Genova, Bologna, Torino. A parte per Milano e Roma, per quasi tutte le altre città italiane quello che ti esce non è altro che una serie di siti di annunci, dove aspiranti baby sitter scrivono di essere disponibili.
Ma ora prova a cercare UNA baby sitter che ti ispiri molta fiducia più delle altre sui siti di annunci, a cui daresti il tuo bambino. Difficilmente la trovi! Sì perché sono tutte persone fantastiche: c’è Monica di 24 anni che parla anche inglese ed è musicista, Vittoria di 28 anni con diploma di infermiera, Stefania 33 anni che ha già 1 bambino ecc.
Quello che succede è che se su un sito di annunci ci sono 50 Baby Sitter, il tuo annuncio sarà solo”uno dei tanti” e quindi troverai magari qualche lavoretto ma niente di che.
Questi sono solo 6 dei centinaia di annunci che ho trovato per una città italiana. Sono tutte fantastiche persone, quindi quale sceglie un genitore? sceglie “a caso”, o quasi! Per questo devi fare qualcosa di diverso da quello che fanno tutte le altre.

Oltre ai metodi che ti consgilierò qua sotto, se comunque vuoi anche provare a mettere qualche annuncio su internet tra i siti migliori ci sono sicuramente Oltretata, MyTata, BabySitter-Tata, e ovviamente i maggiori siti di annunci online come Kijiji e Bakeca.

Crea il tuo sito per Baby sitter

Il segreto per riuscire ad essere più visibile delle altre è crearti il tuo sito dove ti proponi come baby sitter.
Non preoccuparti, non ti serve essere una “maga del computer” per riuscire a farti un sito decente e non ti serve nemmeno un grande investimento: circa 80€ per avere un sito e poi dopo un anno ti costerà circa 30€ ogni anno per mantenerlo attivo.
Ti sconsiglio caldamente di utilizzare un servizio gratuito per creare il tuo sito perché saresti più limitata e soprattutto meno professionale.
Immagino che hai già un amico bravo con internet, magari potresti chiedere a lui di aiutarti, in caso contrario leggi la mia guida su come registrare un dominio. In poche parole quello che farai è acquistare uno spazio su internet con estensione .it . Quando lo acquisti spunta anche l’acquisto di un database MySQL, di cui ti parlerò tra poco.
Non è fondamentale che nel nome del sito ci sia la tua città. Può essere utile ma i nomi più “facili” sono già stati registrati da altri. Se ti chiami Paola potresti prendere www.paolababy.it o qualche nome simile che sia corto e facile da ricordare.
Ho poi scritto una guida per installare WordPress ( https://www.marcotogni.it/articoli/installare-wordpress ). E’ un sistema al 100% gratuito che “fa funzionare” il tuo sito. Per funzionare ha bisogno del database MySQL di cui ti parlavo poco fa. Io per installare WordPress ci metto poco più di 5 minuti, se non l’hai mai fatto magari ti ci vorrà un’oretta per capire tutto, ma non demordere.
Dovrai poi acquistare un tema di WordPress decente, in sintonia con il lavoro di baby sitter. Ti consiglio il tema “Peek a Boo“, di cui trovi uno screenshot qua sotto.

Lo puoi acquistare su ThemeForest, costa 40$. Poi dopo questo acquisto le spese sono finite.
Segui la mia guida per installare un tema di WordPress.
Ora quello che devi fare è solamente cambiare le varie pagine del sito tramite il pannello di WordPress. Ad esempio invece di chiamarsi “Peek a Boo” dovrà chiamarsi “Paola Baby“, dovranno esserci foto tue e varie informazioni che ti riguardano, come ti consiglio nel paragrafo seguente.
Dovrai dedicarci qualche giorno ma i risultati che puoi ottenere ripagheranno ampiamente il tempo speso.
Con il sistema chiamato WordPress potrai fare tutto da sola, non è troppo complesso. Il problema è che non esistono molti “temi” riguardanti il mondo delle baby sitter. Per questo se hai un amico bravino con il computer potresti lasciar stare WordPress e puntare ad un sito “statico”. Su Template Monster ci sono vari siti già pronti, basta solo modificarli. Se uno è pratico le modifiche richiedono davvero pochissimo tempo, se inizi da zero ti ci vuole un po’. Ma guarda che bei siti che ci sono, e costano tutti solo poco più di 50€!

Cosa mettere nel sito

  • Le tue foto: una bella foto vale più di mille parole, lo dicono tutti, ed è vero! Mettiti nei panni di un genitore, se entri in un sito dove c’è solo testo e nessuna foto tua sembra quasi che ti vuoi nascondere, se invece trovi qualche bella foto di una baby sitter sorridente è tutt’altro impatto!
  • Le foto con i bambini: per questo devi avere il consenso scritto di entrambi i genitori. Fai una pagina in cui metti qualche foto in cui ci sei tu insieme ai bambini di cui ti sei presa cura. Metti foto anche in situazioni dinamiche: al parco, in montagna, mentre giocate, fate i compiti ecc. Se dai l’impressione di avere già un ampia esperienza mettendo 30-40 foto sei già a buon punto.
  • Qualcosa di te: il curriculum è importante ma ancora più importante è che parli di te in modo amichevole e sincero. Scrivi cosa ti piace fare, perché fai questo lavoro, quali sono le tue aspirazioni nella vita, le tue esperienze lavorative precedenti e soprattutto perché dovrebbero scegliere te. Non “sparlare” delle altre baby sitter ma illustra in modo corretto tutti i punti a tuo favore, che poi riprenderai anche nella sezione dove ci sono i tuoi servizi.
  • Il tuo curriculum in formato “professionale”: per prendersi cura dei bambini l’importante è essere delle brave persone con la testa sulle spalle, essere divertenti ma severe quando c’è bisogno ecc. Non è quindi fondamentale mettere online un curriculum preciso in cui parli del corso di dattilografia fatto vari anni fa, o altre cose che hanno poco a che vedere coi bambini. Scrivi però le cose principali: dove sei nata, quanti anni hai, se hai la patente, che scuole hai fatto e che lavori hai fatto.
  • I tuoi servizi: fatti un giro sui siti delle altre baby sitter anche in altre zone d’Italia e vedi cosa offrono. Cerca di mettere un ampia gamma di servizi che puoi fare: assistenza a casa dei genitori o a casa tua, disponibilità 24 ore su 24, possibilità di portare i bambini a fare sport, ecc.
  • Quanto costa il tuo servizio: stai in linea con i prezzi che ci sono nella tua zona. Se chiedi qualcosa più delle altre spiega il motivo. Essere sinceri aiuta.

Come farsi trovare

Annunci in città

Gli annunci che metti in giro nella bacheca della biblioteca della tua città o in altri posti “strategici” in realtà sono come gli annunci dei siti per trovare baby sitter, o forse anche peggio, semplicemente perché il tuo annuncio diventa uno dei tanti. Provaci, magari qualche cliente nuovo ti arriva, ma non saranno poi molti.

Qualità, non quantità!

L’errore di chi ha un sito internet è pensare che più visitatori arrivano e più si ha la possibilità di vendere quello che si offre. In realtà non è assolutamente così che funziona, ti spiego subito il motivo. Se sei iscritta ad un corso di acqua gym in cui ci sono un sacco di ragazze tra i 18 e i 20 anni e dici a tutte di visitare il tuo sito ti potresti trovare con decine di visite sul sito ma nessuno che ti chiama: è ovvio, ti hanno visitato persone che quasi sicuramente non hanno figli o non hanno necessità di avere una baby sitter. La stessa cosa vale per le e-mail o i link su Facebook: mandi una quantità infinita di messaggi e poi ti ritorna poco o niente rispetto al tempo che hai usato. Tutto fa brodo, ed è con le gocce che si costruisce l’oceano, ma ci sono metodi più veloci per poter lavorare con i bambini.

Primi su Google

Il genitore che sta cercando su Google “baby sitter Ferrara” è sicuramente interessato a trovare una baby sitter in quella città, nel preciso momento in cui sta facendo questa ricerca. Se il tuo sito si trova tra i primi risultati su Google riceverà un click che ha un valore immenso e ti potrà portare un nuovo cliente. Quello che devi fare è quindi avere visitatori molto mirati che siano quindi facilmente convertibili in nuovi clienti.

Essere primi su Google non è facile, ma per alcune ricerche nemmeno difficile. Se usi WordPress dovrai installare l’estensione chiamata Seo by Yoast, che ti aiuterà molto con la configurazione del sito. Quello che devi fare è impostare come titolo della tua homepage qualcosa come “Baby Sitter a …” e come meta description(se guardi nel pannello WordPress lo troverai) una frase che ti rappresenti al meglio “Paola, 24 anni, offre servizio di baby sitter a nome_città. Presentazione dei servizi offerti, foto ed informazioni generali”.

L’importante è essere onesti con Google. Se sei di Ferrara non mettere “Baby Sitter a Trento” solo per incrementare le visite, oltre ad essere scorretto è anche penalizzante.

Pubblicità su internet

Per iniziare potrebbe servire un piccolo investimento pubblicitario, il modo migliore è utilizzare i due canali più famosi:

  • Google Adwords: praticamente inserisci le parole per cui vuoi essere trovata e Google mostrerà il tuo sito tra i risultati sponsorizzati. Se qualcuno cerca una baby sitter nella tua zona sarai visibile e questo ti porterà visitatori che in quel preciso istante stanno cercando una baby sitter. Il costo per click è diverso a seconda delle zone d’Italia e di vari fattori.
  • Facebook Ads: puoi impostare una campagna relativa solo alla tua città, magari impostando come fascia d’età le persone tra i 25 e i 35 anni dato che si presuppone che in questa fascia d’età ci siamo più potenziali clienti rispetto alla fascia d’età tra i 13 e i 18 anni. Il costo per click varia in base a vari fattori e a differenza di Google Adwords con Facebook Ads punti sulla massa, quindi potresti anche ricevere click da chi non è realmente interessato ad avere una baby sitter e quindi dover pagare per niente.

Incontrare i genitori

  • Sii professionale: questo significa dare la giusta confidenza ai tuo clienti. Alla lunga la troppa confidenza si trasforma in amicizia, e la troppa amicizia può rovinare il rapporto di lavoro. Non uscire a mangiare la pizza con loro, a meno che non ci sia un’occasione in cui durante una cena ti pagano per tenere il bambino.
  • Arriva puntuale: ma non troppo! Al primo appuntamento se devi arrivare alle 14, arriva alle 13:55 e dì “scusate sono leggermente in anticipo”. A qualcuno potrebbe non far piacere che arrivi troppo in anticipo, ricordatelo. Ci potrebbe essere la mamma che deve farsi la doccia prima di andare al lavoro e se tu arrivi mezz’ora prima del previsto le scombusso litutto quello che deve far prima del tuo arrivo.
  • Vestiti bene: non vuol dire elegante, ma vuol dire in modo curato. Puoi anche andare in tuta, se ti sta bene. L’importante è mettersi qualcosa che sia il più neutrale possibile. Niente jeans strappati a vita bassa, bandane o simili.
  • Sii disponibile: ma senza esagerare! Quello che fai è un lavoro e non devi diventare la schiava di nessuno. Piuttosto di diventare la schiava di qualcuno perdi un cliente!
  • Niente “vita privata”: non parlare della tua vita privata a meno che non ti vengano fatte domande specifiche su quello che fai. Puoi dire che sei fidanzata, che sport fai ecc. Ma quando incontri i genitori non sfogare le tue frustrazioni raccontando di come il tuo ragazzo si è comportato male ieri, di quant’era pessimo il tuo precedente rapporto di lavoro, dei problemi economici che hai ecc.

Altri consigli?

Potrei parlare all’infinito di consigli per trovare lavoro come baby sitter. Tu ne hai qualcuno? Segnalamelo a mtogni@gmail.com , grazie!

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi godo la vita in ogni sua forma.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).