Parlare in pubblico

La buona riuscita di un discorso in pubblico dipende da molti fattori, tra cui l’abilità dell’oratore, la validità dell’argomento trattato e l’interesse del pubblico. Chi per ragioni professionali è chiamato spesso a parlare in pubblico dovrebbe sapere come comportarsi per rendere il suo discorso il più efficace possibile, ma non tutti sembrano esserne a conoscenza. Ecco gli aspetti più importanti da tenere in considerazione quando si parla in pubblico.

Respirare

La fonte della voce non è in bocca; l’aria necessaria ad emettere un suono parte dall’addome, non dalla gola. Prima di iniziare a parlare è bene dunque fare respiri profondi imparando a controllare il movimento del diaframma, anziché quello del torace. Il controllo del diaframma è uno degli aspetti più importanti che vengono insegnati ai corsi di canto in quanto la corretta respirazione è la base per qualsiasi attività vocale.

Quando si inspira il diaframma si contrae, poi scende e si appiattisce, provocando un leggero spostamento degli organi addominali e l’espansione dell’addome. Quando si espira, i muscoli si rilassano e tornano alla loro posizione di riposo, mentre l’aria viene spinta fuori dai polmoni. Un ottimo esercizio per prendere coscienza di questo processo è quello di respirare profondamente tenendo una mano sullo stomaco, concentrandosi su ogni respiro.

Volume, intonazione e velocità

Il presupposto fondamentale per parlare ad un pubblico è quello di assicurarsi che la voce venga udita. Se da un lato i microfoni e i sistemi di amplificazione permettono di far udire anche le voci più flebili, dall’altro la giusta intonazione può fare la sua parte, trasmettendo sicurezza e consapevolezza di ciò che si sta dicendo.
Una voce baritonale è in genere più efficace, pertanto coloro che hanno una voce acuta di natura possono esercitarsi con la respirazione, in modo da riuscire ad ottenere toni più bassi.
E’ molto importante prendere atto del contesto in cui si parla, verificando preventivamente se si tratti di un’occasione informale oppure formale, in modo tale da sapere quale inflessione usare.
Chi tende a parlare molto velocemente potrebbe trovarsi in difficoltà in quanto la tensione di avere un pubblico che ci ascolta non farebbe che peggiorare questa tendenza. E’ fondamentale esercitarsi a parlare lentamente, magari facendo alcune simulazioni durante le quali si prova a rallentare esageratamente il ritmo del discorso. Parlare lentamente e scandire bene le parole è garanzia di una comunicazione più efficace. Per imparare a parlare lentamente potrebbe essere molto utile abituarsi a fare lunghe pause tra una frase e l’altra.

L’importanza della dizione

Quando si parla in pubblico sarebbe preferibile evitare di far sentire eccessivamente ogni inflessione dialettale, un’impresa non da poco, soprattutto per certi accenti regionali particolarmente marcati. Sapendo di dover affrontare un importante discorso in pubblico, potrebbe valere la pena prendere un paio di lezioni di dizione, che aiutano ad imparare la corretta pronuncia di molti vocaboli e attenuano accenti troppo forti.

Un’alimentazione corretta

Uno sguardo a ciò che si mangia prima di parlare in pubblico può essere di grande aiuto. I prodotti lattiero-caseari, ad esempio, non sono indicati e possono compromettere la perfetta emissione dei suoni. Da evitare i pasti troppo abbondanti, così come i digiuni.

Ascoltarsi per correggersi

Uno degli esercizi più utili per migliorare le proprie capacità di oratore è quello di registrarsi mentre si parla e poi riascoltare la propria voce. Sarà sorprendente, e anche un po’ straniante, sentire l’effetto che la nostra voce ha su noi stessi, ma proprio per questo aiuterà a notare eventuali difetti e punti di miglioramento. In mancanza di un registratore ci si può allenare parlando ad alta voce di fronte ad uno specchio, un esercizio senz’altro utile, soprattutto nel momento in cui ci si sforza di parlare in maniera chiara e a voce sufficientemente alta, fingendo che non si abbia a disposizione un microfono e che le proprie parole debbano raggiungere le persone dall’altra parte della casa.

Prepararsi gli appunti

Quasi tutti gli oratori si presentano al pubblico muniti di note scritte con i punti salienti di ciò che dovranno dire. La memoria può giocare brutti scherzi anche a quelli con molta esperienza, pertanto è fondamentale preparare una traccia scritta che riassuma, a caratteri sufficientemente grandi, il proprio discorso. Dal momento che leggere non sarebbe possibile e risulterebbe poco professionale, la soluzione è quella di preparare appunti che si possano consultare anche stando in piedi ad una certa distanza dal foglio.

Un aspetto da tenere in considerazione è che nessuno parla come scrive. Prepararsi un discorso con il linguaggio utilizzato per la scrittura può risultare in un’esposizione troppo formale e pomposa, senza dimenticare che i periodi complessi, con molte frasi subordinate, renderebbero il discorso molto difficile da seguire. Quando si prepara la traccia scritta, occorre ricordarsi di utilizzare un linguaggio semplice ed immediato, adatto ad essere trasportato in parlato. Evitare il più possibile i luoghi comuni o le frasi confezionate e artificiose tipiche di certi discorsi, che non farebbero altro che annoiare il pubblico.

Non divagare

Il pubblico deve poter seguire il filo logico del discorso senza fare sforzi eccessivi. Troppi excursus, parentesi e digressioni non aiutano di certo a rendere il discorso fluido ed efficace. Bisogna sempre tenere a mente il percorso che si vuole seguire per comunicare quel determinato messaggio.

Improvvisare o imparare a memoria?

Imparare a memoria è una pratica ad altissimo rischio: basta dimenticare una singola parola per bloccarsi completamente. Improvvisare può andare a bene per chi ha talento nel farlo e possiede ottime capacità oratorie e aiuta a rendere il discorso più spontaneo e meno artificioso, l’ideale nelle occasioni informali. Come in tutte le cose, la soluzione ideale sta nel giusto compromesso tra memorizzazione e improvvisazione.

L’incipit

Esordire anticipando l’argomento del discorso è un buon modo per catturare l’attenzione del pubblico e indirizzarlo mentalmente verso i punti salienti. Un pubblico che conosce la direzione, sarà più attento e coinvolto.

Mantenere viva l’attenzione

Vi sono alcune frasi da utilizzare per mantenere viva l’attenzione del pubblico: anticipare ciò che verrà detto a breve ( “Fra poco descriverò / tratterò / vi spiegherò …” ), elencare (“Vi sono tre modi per …” oppure “Vi racconterò due episodi …” ), fare riferimento a ciò che si è detto prima, in modo da legare le varie parti del discorso, assumersi le responsabilità delle proprie affermazioni (anziché “si crede che…” meglio usare “Io credo che…”), utilizzare slogan ad effetto (possibilmente originali) da snocciolare più volte durante il discorso. Se si sospetta che qualche punto non sia stato recepito, meglio accertarsene con qualche domanda e proseguire solo dopo essersi assicurati che quel punto sia stato assimilato.

Essere concreti o generalizzare?

Non vi è dubbio: pochi e precisi dettagli sono meglio di molte generalizzazioni. Il pubblico ama sentire riferimenti precisi, fatti concreti, esempi, figure reali, dati. Quando si arriva alle battute finali occorre chiedersi se si è davvero toccato il nocciolo della questione. Un buon discorso deve avere delle premesse, un percorso e delle conclusioni. L’idea in più: terminare con una frase ad effetto è certamente una mossa vincente.

Individuare in target

Uno degli aspetti più importanti nella preparazione di un discorso in pubblico è sapere chi abbiamo di fronte. Se si vuole catturare e mantenere l’attenzione del pubblico, occorre sapere qualcosa su di lui. A chi stiamo parlando? Sono esperti del settore o semplici appassionati? Si tratta di un ambiente formale o informale? Ci sono più uomini o donne? Quali sono i loro interessi? Quali domande potrebbero porre?
Mai dare nulla per scontato o incentrare il discorso su aspetti che potrebbero coinvolgere solo una parte del pubblico. Il discorso deve essere calibrato in funzione dell’audience. Quando si parla bisognerebbe riuscire ad arrivare a tutti.
Avendone la possibilità, sarebbe bene avere qualche contatto preventivo con alcune persone che prenderanno parte all’ascolto, in modo da carpirne gli interessi e ciò che si aspettano.

Onestà

Essere onesti paga sempre. Il pubblico si accorge perfettamente quando un oratore sta mentendo o fa proprie idee non sue. Dichiarare apertamente le proprie sensazioni, impressioni, concetti e convinzioni è la strada più saggia che si possa percorrere. E soprattutto, come già affermato pocanzi, assumersi sempre la responsabilità di ciò che si dice.

Il contatto visivo

Un buon oratore dovrebbe evitare di guardare fisso negli occhi una persona in particolare, in quanto ciò la metterebbe a disagio. Lo sguardo deve muoversi equamente in tutte le direzioni, dando l’impressione che si stia tentando di coinvolgere tutti i presenti.

In caso di errore

Se si commette un errore, ignorarlo e andare avanti senza soluzione di continuità. Oppure, riconoscerlo e poi andare avanti, un atto di onestà che verrebbe certamente apprezzato dal pubblico e che, se accompagnato da una ironica ammissione, aiuterebbe a guadagnarsi la simpatia dei presenti. Un consiglio: scherzare può essere un’arma vincente a patto che si sia sicuri di far ridere. Niente di peggio di una battuta forzata che non genera risate.

Aiuti visivi

Se il discorso prevede la proiezione di immagini o diapositive, assicurarsi che tali elementi visivi siano interessanti ed immediati, evitando immagini complicate, noiosi elenchi di dati o aspetti che non si ha intenzione di trattare. Un discorso supportato da immagini può essere più facile da seguire e può veicolare meglio il messaggio, a patto che si scelgano le giuste immagini. Quando si vuole indicare un dettaglio, meglio servirsi di un puntatore piuttosto che delle mani e soprattutto assicurarsi che la diapositiva mostri esattamente quello di cui si sta parlando, altrimenti il filo logico sarebbe complicato da seguire.

Il consiglio è naturalmente quello di accertarsi preventivamente che le apparecchiature funzionino correttamente, onde evitare brutte figure. E’ bene assicurarsi inoltre che tutti possano vedere le immagini, indipendentemente da dove siano seduti. L’ideale è provare il discorso simulando anche l’interazione con il materiale a disposizione, nulla deve essere lasciato al caso.

Il sopralluogo

Prendere coscienza del posto in cui si andrà a parlare è di fondamentale importanza, così come è importante effettuare un sopralluogo poche ore prima del discorso per assicurarsi che sia tutto in ordine: acustica, illuminazione, microfoni, attrezzature varie, prese elettriche ecc.

In caso di domande

In quei casi in cui il pubblico sia chiamato ad interagire ponendo domande, è bene sapere come comportarsi, anche qualora non si sia in grado di rispondere. L’importante è non mostrare ostilità o insicurezza. Esordire una risposta con “Questa è una bella domanda!” aiuta a creare empatia col pubblico e l’onestà, ancora una volta, è fondamentale in situazioni come queste. Se si conosce la risposta, bene, altrimenti meglio ammettere di non essere in grado di rispondere e fornire eventualmente le ragioni.

A discorso ultimato

I ringraziamenti sono d’obbligo. Lasciare la propria postazione con calma e naturalezza, senza dare l’impressione che si stia scappando o che non si vedesse l’ora di terminare. In alcuni casi può essere opportuno dirigersi verso il pubblico, per ricevere personalmente i ringraziamenti e interagire con coloro che si dimostrino particolarmente interessati a quanto detto.
Parlando con un pubblico si ha anche la possibilità di restare in contatto e magari trovare future collaborazioni, clienti o persone con cui rapportarsi. E’ bene quindi lasciare il proprio indirizzo e-mail o qualche proprio contatto.
Molto apprezzato è anche lasciare un piccolo “omaggio” che può essere anche solamente in formato digitale. Per esempio si può dare un indirizzo internet “segreto” riservato a chi era presente, dove poter scaricare le slide dell’intervento, alcuni appunti o consigli vari e quant’altro.

Parlare di ciò che si conosce

Ostentare sicurezza nei confronti del tema trattato è fondamentale se si vuole risultare credibili al pubblico. Il presupposto è dunque quello di parlare solo di ciò che si conosce bene, e anche quando si conosce bene un determinato argomento è bene rispolverarlo a dovere, andando a riprendere vari punti e tutte le informazioni più aggiornate che ci mettano nelle condizioni di rispondere a qualsiasi domanda.

Le mani

Agitare le mani eccessivamente può essere la conseguenza di stress e nervosismo, ma è un atto che distrae il pubblico, distogliendolo da ciò di cui si sta parlando. Occorre trovare qualcosa da fare con le mani. Se c’è un appoggio o un ripiano, utilizzarlo per appoggiarvi le mani. Una mano in tasca può andare bene, ma entrambe le mani danno una cattiva impressione. Se si opta per tenere in mano dei fogli, assicurarsi di non sventolarli troppo.

Sorridere

Un sorriso sul volto predispone il pubblico a reagire positivamente. Naturalmente alcuni argomenti particolarmente seri o delicati non sarebbero adatti ad essere esposti con un sorriso stampato, ma nella maggior parte dei casi sarà di grande aiuto nella buona riuscita del discorso.

La giusta dose di umorismo

Condire il proprio discorso con qualche battuta qua e là è consigliabile. Una sana risata fa bene a tutti e aiuta a mantenere viva l’attenzione del pubblico. L’importante è assicurarsi che la battuta sia comprensibile, non offenda nessuno e possibilmente sia originale.

Superare la paura e l’ansia

Parlare in pubblico è sinonimo di ansia per la maggior parte delle persone. L’idea di dover parlare ad un microfono, rivolgendosi ad un’intera platea o anche solo a pochi astanti può scatenare il panico: non è raro imbattersi in persone che, ad esempio, rifiutano di ritirare premi o ricevere promozioni, pur di non dover affrontare discorsi in pubblico. Fortunatamente esistono molti modi per imparare a superare queste paure e a diventare degli ottimi oratori. Secondo alcune statistiche, la paura di parlare in pubblico segue immediatamente quella della morte, un dato quantomeno insolito.
Fortunatamente esistono molti modi per imparare a superare queste paure e a diventare degli ottimi oratori.

Combattere la paura con la paura stessa

Per quanto banale possa sembrare, l’unico modo per superare questa paura è proprio quello di parlare in pubblico. Come trovare la giusta occasione in cui mettersi alla prova? Un’idea per iniziare potrebbe essere quella di farsi portavoce di alcuni colleghi nell’ambito delle riunioni di ufficio, provando ad esporre questioni o progetti: parlare a persone che si conoscono bene e in un ambiente che ci è familiare, potrebbe aiutare a rompere il ghiaccio. Il passo successivo potrebbe essere quello di navigare tra i siti internet di piccole associazioni, verificando se alcune di esse organizzino eventi o incontri ed eventualmente prendere parte a discussioni.

Guardare i grandi oratori

Su Youtube si possono trovare video di public speaking sia in italiano che in inglese. Potete guardare sia qualche conferenza professionale sia qualche comico molto famoso capace di interagire con il pubblico e farsi seguire. Guardando queste persone parlare è facile ottenere la giusta motivazione che può fare la differenza tra saper parlare al pubblico oppure no.

La preparazione

Anche il discorso apparentemente più sconclusionato è in realtà il frutto di preparazione. Una buona preparazione aiuta ad acquisire sicurezza in se stessi. L’ideale è iniziare con un argomento che si conosce bene, una scelta che aiuta a inserire la marcia giusta per affrontare tutte le argomentazioni successive. Il discorso deve seguire un filo logico ben preciso, con una parte iniziale, una centrale e una finale. Una volta preparato il discorso, provare a ripeterlo varie volte a voce alta o di fronte ad un amico che ci possa dare un giudizio esterno e obiettivo.

Un esercizio di respirazione

Qualche minuto prima di iniziare il discorso si può provare con un semplice esercizio di respirazione: respirare profondamente con gli occhi chiusi, mantenere una postura corretta cercando di sentire il terreno sotto ai piedi, inspirare con il naso gonfiando solo la pancia e tenendo fermo il torace, espirare con la bocca aperta sgonfiando la pancia, concentrarsi e ascoltare l’aria che entra ed esce dai polmoni, rallentare il respiro fino a poter contare fino a 5 secondi di inspirazione e 5 secondi di espirazione, continuare con l’esercizio fino a totale rilassamento.

Credere nelle proprie capacità

Se si è convinti di avere una voce terribile, di non essere in grado di affrontare la situazione o di finire con l’annoiare il pubblico, ci sono ottime possibilità che vada davvero così, poiché così facendo si limitano in partenza i potenziali risultati. E’ essenziale maturare la convinzione che ce la si possa fare e che il proprio discorso sarà un successo. Un piccolo esercizio è quello di immaginare la platea che applaude oppure visualizzare se stessi mentre si parla con sicurezza e determinazione. Se si compiono questi semplici esercizi mentre ci si rilassa e si respira profondamente, la mente sarà invasa da sensazioni piacevoli e positive.

Imparare dalle critiche

Se le prime esperienze di discorso in pubblico non dovessero andare a buon fine, si può approfittare dell’occasione per acquisire forza e convinzione e trasformare in successi le occasioni a venire.
Cosa fare quando si riceve una critica? Accogliere con atteggiamento positivo ogni tipo di commento, anche quelli peggiori: una critica costruttiva dà la carica per migliorarsi su quel determinato aspetto, arrivando a desiderare di dimostrare a tutti quanto si valga. Soffermarsi e lavorare solo sulle critiche realmente costruttive, tralasciando quelle “gratuite“, spesso frutto di invidie.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi godo la vita in ogni sua forma.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).