Imparare a dire no

Imparare a dire di no per alcuni rappresenta una vera e propria missione impossibile.
Anche le persone apparentemente più autoritarie e risolute hanno spesso difficoltà a dire di no, in particolare quando il rifiuto può deludere un’aspettativa che si ha nei propri confronti, sia nella sfera affettiva (un partner o un parente insistente), sia in quella lavorativa (richieste pressanti di capi e colleghi). Tuttavia è fondamentale imparare a salvaguardare la propria serenità e il proprio equilibrio, soprattutto in una società che corre alla velocità della luce e dove tutti, amici, parenti, partner e colleghi tendono a chiederci favori di ogni genere, per far fronte ai quali si finisce spesso col sentirsi sotto pressione, stressati e ad alto rischio di esaurimento.

Spesso finiamo col dire di si a tutti perché rappresenta la via più facile. Imparare a dire no è come imparare qualsiasi cosa: all’inizio può sembrare un’impresa impossibile, ma col tempo si può imparare a farlo con estrema serenità e convinzione, e ci si accorgerà di stare meglio e di affrontare meglio le situazioni che la vita ci mette davanti.
Come imparare a dire di no? E soprattutto come farlo senza sembrare scortesi? Ecco alcuni validi consigli.

Perché facciamo così fatica a dire di no?

Per imparare a dire “no”, occorre innanzitutto capire cosa ci spinge a dire sempre di si:

  • Istinto altruistico. Non vogliamo deludere o venir meno a richieste fatteci da persone care verso le quali proviamo affetto profondo, amore o amicizia.
  • Timore di essere scortesi. Troppo spesso si cresce con l’idea che dire no sia sinonimo di maleducazione.
  • Timore di possibili conflitti. Si teme, con un rifiuto, di poter scatenare conflitti, malumori e discussioni.
  • Timore di perdere un’opportunità. Dire di no, specialmente in campo lavorativo, porta a pensare che si stia perdendo chissà quale occasione. Di fronte ad un’offerta di lavoro che non ci convince, tendiamo a dire di no perché temiamo di perdere un “treno” o che non vi sarà un’altra occasione.

L’importanza di rifiutare con stile

Se rispondiamo con un “no” ad una richiesta, non significa che siamo maleducati o che desideriamo porci in conflitto con l’interlocutore.
In generale è bene imparare a dire di no quando ciò che ci viene richiesto esula dalle nostre capacità, responsabilità e possibilità. Ovviamente non è consigliabile rifiutarsi di fare qualcosa cui siamo chiamati a far fronte, come ad esempio una mansione, un compito che ci aspetta o una responsabilità, ma per tutto il resto, è bene lavorare su se stessi fino ad imparare a dire quel no che ci può salvare da stress e situazioni spiacevoli, imparando allo stesso tempo come tutto ciò possa avvenire senza apparire scortesi.
Quello che davvero può fare la differenza e salvarci la faccia quando rispondiamo con un no, è il modo in cui lo facciamo. È fondamentale rifiutare con fermezza e gentilezza allo stesso tempo, magari corredando la risposta con una solida motivazione o anche rimanendo vaghi, lasciando intendere che semplicemente non ce la sentiamo. Ognuno ha la proprie priorità, le proprie esigenze, i propri bisogni. Dire di no è una prerogativa per imparare a vivere secondo la propria inclinazione, senza piegarsi a logiche sociali che spesso sfociano nell’approfittarsi di soggetti più deboli e più inclini a dire sempre di si.
Se imparate a dire di no a richieste che non soddisfano le vostre esigenze, presto vi accorgerete di quanto sia facile farlo. Avrete più tempo per voi stessi, per il vostro lavoro e per le cose che sono più importanti per voi. In realtà, le paure di dire di no sono solo nella nostra mente.
Ascoltate la richiesta che vi viene fatta senza interrompere l’interlocutore. Dopodiché dite il vostro “no” in maniera serena e pacata, senza alterare il tono di voce. Dimostrate interesse e partecipazione verso la situazione che vi viene proposta e poi, con fermezza, esponete il vostro rifiuto, motivandolo o meno a seconda dei casi.
Dite di no in maniera decisa, ma con un rassicurante sorriso sulle labbra. Il rifiuto verrà recepito e assimilato più facilmente e allo stesso tempo chi lo riceve capirà che non siete intenzionati a cambiare idea.
Se il rifiuto sconvolge qualcuno, mantenete la calma e, se possibile, trovate un modo per togliervi da quella situazione. Se non riuscite a farlo, al limite provate a cambiare argomento o a spostare l’attenzione su qualcos’altro.
Non mentite quando state spiegando il perché del vostro rifiuto, perché con ottime probabilità la bugia verrebbe percepita e non farebbe altro che aggravare la situazione.

Alcune frasi-esempio per imparare a dire no

  • “Purtroppo non posso fare questa cosa in quanto in questo momento ho un’altra priorità“. Così dicendo l’interlocutore capirà che la sua richiesta è probabilmente molto meno urgente rispetto ad altre incombenze e prima di chiedervelo di nuovo ci penserà due volte.
  • “Ora non è il momento giusto. Che ne dici se ci riaggiorniamo fra X? ”
    Capita molto spesso di sentirsi avanzare richieste proprio nel momento meno opportuno, quando si è nel bel mezzo di qualcosa. Una telefonata da un amico mentre siamo a tavola o in una riunione ecc. E’ importante far capire con gentilezza che si tratta di un momento inopportuno e che pertanto non siamo in grado di accontentare la persona. Allo stesso tempo si può suggerire che siamo disposti ad aiutarla in un altro momento, in modo tale da non farla sentire totalmente esclusa.
  • Mi piacerebbe, ma ...”
    Ecco una tipica frase ad effetto per rifiutare con stile, lasciando intendere, possibilmente essendo convincenti, che saremmo lieti di poter essere d’aiuto ma per qualche valida ragione non lo possiamo fare. Questa situazione si applica bene nel caso, ad esempio, di una proposta di collaborazione che non possiamo accettare, per motivi di disponibilità o trattamento economico. E’ importante in questi casi far intendere che ci sentiamo onorati di essere stati presi in considerazione.
  • Ci penso e ti faccio sapere
    Anche se apparentemente può sembrare la più classica delle scuse, si tratta pur sempre di una risposta molto efficace. Quando entriamo in un negozio e siamo indecisi su un acquisto, ad esempio, di fronte alle pressioni della commessa si può svincolarsi con questa risposta, sincera e incontestabile. Se non siamo certi di accettare o meno sul fare, dire, comprare qualcosa, il miglior modo per dire di no è sottolineare che desideriamo rifletterci.
  • Non sono la persona più adatta per questa cosa. Perché non chiedi ad X? ”
    Se ci viene chiesto aiuto per qualcosa che non siamo sicuri di saper affrontare, proviamo a dire di no suggerendo al tempo stesso un’altra persona cui rivolgersi. Il rifiuto passerà in secondo piano e l’interlocutore apprezzerà il vostro consiglio.

Validi motivi per imparare a dire di no

  • Guadagnarsi il rispetto degli altri. Le persone che dicono di sì a tutto nel tentativo di piacere sono rapidamente identificate come deboli e prive di personalità, mentre coloro che sanno dire di no stanno in tal modo comunicando quali sono i loro confini e il fatto che desiderano essere rispettati. E’ così che ci si guadagna il rispetto delle persone intorno a noi.
  • Apparire più affidabili. Dire di si solo quando si ha effettivamente il tempo e le capacità per soddisfare una determinata richiesta, aiuta a costruirsi una reputazione di persona affidabile e responsabile.
  • Affinare i propri talenti. Se si è più selettivi, ci si concentra esclusivamente sulle cose che si sa fare, acquisendo via via sempre più competenza. Se siamo bravi a scrivere e meno a disegnare, sarà opportuno che diciamo di no qualora ci venga chiesto di partecipare alla realizzazione di un manifesto illustrato.
  • Ridurre lo stress. Si è quasi sempre tentati di dire di si agli altri proprio per compiacerli e per non risultare scortesi, ma a lungo termine questo comportamento ci espone a troppa pressione e di conseguenza ad una dose troppo alta di stress quotidiano.
Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi godo la vita in ogni sua forma.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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