Come fare una buona impressione

La prima impressione è quel ricordo che si imprime nella mente, quando ci si trova ad interagire per la prima volta con un’altra persona, e fornisce una serie di informazioni utili per fare conoscenza e orientarci nella costruzione di un primo approccio.

Nonostante si sia consapevoli del fatto che la prima impressione si basa per lo più su aspetti superficiali, essa finisce con fare inevitabilmente da filtro a tutte le future informazioni che riceveremo.
Per questa ragione è estremamente importante riuscire a fare una buona prima impressione, in modo tale da colpire positivamente il proprio interlocutore e gettare le basi per un’interazione piacevole e proficua. Riuscendo a colpire favorevolmente l’interesse e l’immaginazione di chi si ha di fronte, si riuscirà ad andare oltre la prima barriera, facendo capire chi siamo e quanto valiamo davvero.
Per ottenere questo risultato è importante curare alcuni aspetti come l’abbigliamento, il linguaggio, la postura e il modo in cui ci si pone verso l’ interlocutore.
Molte sono le situazioni in cui trasmettere una buona prima impressione significa molto, tanto da costituire il necessario presupposto di un rapporto successivo (come nel caso di un colloquio di lavoro).
Talvolta, non si ha tempo a sufficienza per far emergere la propria personalità, con la conseguenza di dare un’impressione non positiva, alterata magari dalle circostanze della situazione, e di far perdere interessanti opportunità in campo lavorativo o nella sfera degli affetti.
Al di là dei consigli che si possono mettere in pratica per fare una buona impressione, l’ideale è rimanere noi stessi ed esprimere semplicemente il nostro io, senza volersi proporre per qualcuno che non si è.

Instaurare una sintonia

Il segreto per fare una buona prima impressione è quello di mettersi sullo stesso piano di chi si ha davanti, sintonizzandosi con il suo stato d’animo e le sue sensazioni.
Paradossalmente il modo più semplice per fare una buona prima impressione è quello di comportarsi con l’altro proprio come si vorrebbe che questi si comportasse con noi.
Se il proprio obiettivo è quello di ottenere attenzione per un eventuale relazione d’amicizia, d’amore o d’affari, occorre chiedersi in che modo si vorrebbe ricevere questa attenzione da parte dell’altra persona, fornendo in anticipo la chiave di lettura che si desidera l’altro adotti per venirci incontro, in altre parole, comportandosi nel modo in cui si vorrebbe che l’altra persona si comportasse con noi.

Ad un colloquio di lavoro

Nell’ambito dei colloqui, più che mai, la prima impressione è davvero quella che conta, anche perché l’esaminatore ha poco tempo a disposizione per valutare l’idoneità del candidato. I primi secondi sono quelli decisivi, quelli in cui il candidato viene inquadrato ed è immediatamente oggetto di una prima scelta istintiva.
A tal proposito, l’abbigliamento può giocare un ruolo decisivo: sentirsi a proprio agio con quello che si indossa fa sentire più sicuri di sé, e questa è una sensazione che viene automaticamente comunicata anche a chi è seduto di fronte a noi. E’ importante trovare qualcosa che stia bene e che trasmetta un’immagine positiva di se’ stessi, il tutto rispettando i requisiti di ordine e accuratezza. Qualunque cosa si decida di indossare, è importante che sia pulito, stirato e privo di difetti.
Per essere sicuri di non sbagliare, è bene informarsi adeguatamente circa l’azienda che ci ha chiamati a fare il colloquio, in modo tale da fornire un’idea di come potremmo apparire una volta inseriti nell’organico: l’appropriatezza è il fattore più importante nella scelta dell’abbigliamento per un colloquio di lavoro.
Da evitare gioielli vistosi (per le donne), profumi e dopobarba troppo persistenti, barba e capelli non curati, colori troppo sgargianti, trucco pesante e gonne troppo corte (per le donne) ecc.

Ad un appuntamento galante

Quando si tratta di un primo appuntamento, la prima impressione gioca un ruolo importantissimo: gli studiosi affermano sono sufficienti pochi istanti per farci decidere se una persona ci piace oppure no.
L’opinione creata nei primi istanti sarà inoltre difficile da cambiare in futuro.
In realtà, raramente una prima impressione può fornire una valutazione esatta sulla persona. Essa può derivare solo da una serie di informazioni e segnali che si acquisiscono man mano che si conosce meglio la persona. Ciò non toglie che fare una buona impressione quando si conosce un ragazzo o una ragazza è una prima ipoteca sulla buona riuscita dell’appuntamento.
Una tattica per apparire sicuri e rilassati ed evitare imbarazzanti silenzi o movimenti impacciati è quella di immaginare di interagire con un caro amico, cercando di assumere quell’atteggiamento che si avrebbe di fronte a una persona a noi cara, in modo tale da orientarsi spontaneamente verso un linguaggio del corpo confidenziale e amichevole, ideale per fare un’ottima prima impressione.
Il primo passo per iniziare una conversazione con una persona verso cui proviamo interesse è instaurare un contatto visivo: l’obiettivo non è naturalmente fissare l’interlocutore in maniera insistente, quanto più che altro quello di instaurare un gioco di sguardi che invogli la comunicazione verbale. Ecco un trucco per un contatto visivo efficace: immaginare che i propri occhi siano attaccati quelli dell’altra persona. Ogni cinque secondi distogliere il contatto oculare, evitando però di guardare in basso, segnale che tende a essere interpretato come volontà di interrompere la conversazione, al contrario muovendo lo sguardo in alto e lateralmente, salvo poi riprendere il contatto oculare.
Il momento delle presentazioni rappresenta una fase importante e delicata: la cosa migliore è salutare con un sorriso e soprattutto una stretta di mano decisa (nel caso si conosca la persona per la prima volta): un gesto apparentemente banale come stringere la mano può essere un ottimo punto di partenza, basti pensare all’effetto che può avere una stretta di mano più vigorosa, rispetto ad una più debole, che non trasmette altro che insicurezza.
Una volta appreso il nome della persona, un buon consiglio è quello di utilizzare il suo nome più volte all’interno della conversazione, per ribadire ancora una volta tutto il proprio interesse.

Il linguaggio del corpo

Il linguaggio del corpo è cruciale in ogni comunicazione, questo perché ognuno di noi elabora un giudizio immediato e inconscio sulla base del linguaggio corporeo della persona che si ha di fronte. Per capire l’effetto del linguaggio del corpo basta provare a pensare a quali sensazioni si provano quando capita di incontrare per la prima volta qualcuno che non ci guarda negli occhi: istintivamente si pensa ad una persona timida.
Il modo in cui camminiamo, ci sediamo o stiamo in piedi rivela molti aspetti del nostro stato d’animo. Il nostro viso, in particolare, è capace di esprimere infinite emozioni senza che la nostra bocca emetta una sola parola. Il modo in cui si guarda qualcuno può comunicare molte cose: affetto, ostilità, allegria, diffidenza ecc.
Più del 90% di ciò che trasmettiamo al nostro interlocutore è rappresentato dagli elementi non verbali della comunicazione. L’ideale è adottare un linguaggio del corpo cosiddetto “aperto”, caratterizzato da sorrisi, muscoli rilassati, postura dritta ecc.

Le prime parole

Il modo migliore per fare una buona impressione è evitare di concentrarsi troppo su se stessi (a meno che non si tratti di un colloquio di lavoro), quanto piuttosto dimostrare che il fulcro dell’interesse della conversazione è l’altra persona. Un’ottima idea è quella di fare qualche domanda, senza esagerare, per dimostrare un interesse genuino nel voler conoscere chi si ha di fronte.
Molto utile cercare di ricordare il nome della persona durante la presentazione e pronunciarlo spesso in modo casuale e naturale durante la conversazione: il nome richiama la persona all’attenzione e mostra considerazione personale.
Come si è visto, un ottimo modo per lasciare una prima impressione positiva nel corso dei primi scambi di battute è quello di dimostrare che al centro dell’attenzione e della conversazione vi è l’altra persona. Dimostrando che l’attenzione non è rivolta soltanto su di noi, si aumenteranno le possibilità di instaurare un rapporto di amicizia o di lavoro.
Strettamente connesso al mettere l’altro al centro della conversazione vi è la capacità di ascolto, una delle doti più apprezzate, soprattutto in una società in cui tutti tendono a parlare esclusivamente dei propri problemi. I segnali verbali che confermano che stiamo ascoltando l’interlocutore possono essere esclamazioni del tipo: ” Dimmi di più, per favore”, o “E poi cosa è successo? ” o ancora “Davvero?”. Il vantaggio è duplice: da un lato si beneficia di maggiori informazioni sulla persona appena conosciuta, dall’altra l’interlocutore avrà la sensazione di essere ascoltando sinceramente.

Attenzione al linguaggio

Il modo di parlare di un individuo ha un forte impatto sulla prima impressione che facciamo sugli altri. Attraverso il linguaggio, l’interlocutore giudica il nostro livello culturale, la nostra educazione ecc.
Fare attenzione anche all’umorismo. Una battuta può essere utile per rompere il ghiaccio, ma basta una battuta “sbagliata” o eccessiva per urtare la sensibilità dell’altro, alzando barriere comunicative che non sarà facile superare in seguito.

L’importanza del sorriso

Indipendentemente da quale sia il contesto, un sorriso può davvero fare la differenza nel voler dare una buona impressione di se’. Un sorriso rassicurante e sincero mette a proprio agio la persona che si ha di fronte, a patto naturalmente di evitare tutti quei sorrisi finti che, al contrario, ci fanno apparire insicuri o poco sinceri.
Un piccolo trucco per apparire spontanei è quello di aspettare qualche secondo prima di sorridere: quando si incontra una persona, osservarla per un paio di secondi, dopodiché lasciare il sorriso si allarghi naturalmente sul proprio volto, in modo da apparire il più naturali possibile.

Parola d’ordine: puntualità

Presentarsi puntuali in occasione di un appuntamento è un aspetto essenziale per dare una buona prima impressione. Arrivare in ritardo genera immediatamente un’impressione negativa, che non è certamente il modo migliore per iniziare un rapporto.
Al contrario, presentarsi in orario sarà indice del fatto che si ha rispetto per gli altri e per il loro tempo e lascerà presumere che si è in grado di organizzare efficacemente i propri impegni.

L’abito (non) fa il monaco

Innegabilmente la prima impressione dipende molto dall’aspetto: chi ci conosce per la prima volta sarà indotto a dare una prima considerazione basandosi anche su aspetti superficiali come aspetto fisico e abbigliamento. Il segreto è dunque presentarsi in modo appropriato, e per valutare quale sia l’abbigliamento migliore, occorre considerare il contesto, per cui la regola generale è essere in linea con la situazione, evitando tutto quanto potrebbe apparire fuori luogo. Altra regola generale, optare sempre e comunque per un aspetto pulito e curato.

I complimenti

E’ un dato di fatto: di fronte ad un complimento sincero, ognuno di noi risponde in maniera positiva. Fare un complimento è dunque un buon modo per dare un’ottima prima impressione: più il complimento sarà originale, magari volto ad apprezzare un qualcosa che pochi tendono a notare, più sarà accolto piacevolmente.
Nel caso di interazione uomo-donna, meglio evitare gli apprezzamenti fisici, che facilmente possono essere etichettati come scontati, poco sinceri o al contrario eccessivi.

Prepararsi all’appuntamento

Se non ci si sente a proprio agio, è facile che si trasmetterà questa sensazione anche all’altra persona, dando così una cattiva impressione.
Ecco un modo per prepararsi al meglio ad un primo incontro, indipendentemente dal contesto: chiudere gli occhi e provare a visualizzarsi nell’incontro mettendo in atto tutti i consigli finora elencati. Immaginare di incontrare un caro amico, mantenendo così un linguaggio del corpo aperto e lasciare che un sorriso affiori sul proprio viso in maniera naturale, un secondo o due dopo avere incrociato il volto della persona.
Mantenere il contatto visivo durante tutta la conversazione e notando l’effetto positivo che questo ha sull’interlocutore, immaginandolo sperimentare sensazioni amichevoli nei propri confronti.
Infine, aprire gli occhi e recarsi all’appuntamento. La puntualità è d’obbligo!

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi godo la vita in ogni sua forma.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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