Come fregarsene di tutto

E’ difficile ammetterlo anche con se stessi: l’opinione degli altri ci condiziona la vita. Facciamo gli indifferenti, ci proclamiamo liberi di pensare e decidere, ma, sotto sotto, l’idea che gli altri possano non approvare ciò che facciamo ci dà fastidio. In molti casi ci porta a comportamenti che non ci appartengono. Sia in bene che in male. Pensiamo a persone che si trovano nel gruppo di amici sbagliato e che compiono azioni che mai nella vita avrebbero commesso se fossero stati soli. O persone che vorrebbero fare una cosa che sta loro a cuore, ma che hanno un tale timore del giudizio negativo di qualcuno per loro importante- può essere anche la madre o il padre- da rimanere bloccati e rimandare, rimandare, fino a non farlo più.  Fare qualcosa solo per far piacere agli altri, comportarsi in maniera del tutto anomala per il nostro carattere e rinunciare a qualcosa solo perché sappiamo che gli altri non approveranno, ci fa vivere male, inutile negarlo. E allora, perché non iniziare a fare qualche riflessione e capire come poter buttare a mare tutto quello che è diventato una zavorra pesante? Vediamo come possiamo fare.

Fare i conti con se stessi

Per prima cosa bisognerebbe fare una revisione completa al nostro…sistema interno e cercare di capire perché mai l’opinione degli altri sia così importante per noi, fino a condizionare le nostre scelte o, peggio, le nostre idee. Alla lunga, non vale veramente la pena stare male tutta la giornata perché un nostro amico ha fatto un’osservazione sbagliata sul nostro conto o perché nostra madre ci ha detto che quella cosa che abbiamo fatto l’ha delusa molto perché da noi “proprio non se l’aspettava”. Alla fine, comunque arriva un momento nella vita in cui ci sentiamo oppressi da tutto ciò, sentiamo di essere legati da ceppi invisibili, non siamo liberi, vorremmo scioglierci da tutto ciò. Bene, se quel momento è arrivato, significa che abbiamo cominiciato a prenderne consapevolezza. Siamo sulla buona strada. Andiamo fino in fondo allora! Quando ci rendiamo conto di avere un problema è un buon segno, significa che stiamo finalmente agendo per risolverlo!

Sintomi spia e senso di colpa

Già. Pensare che gli altri giudicano continuamente le nostre azioni o che i nostri cari si aspettano da noi questi comportamenti e non quelli è anche il modo migliore per scatenarci i sensi di colpa. Ci sentiamo inadeguati. Ma, come ho già detto, cercare di agire secondo quello che gli altri si aspettano da noi è anche il modo migliore per vivere male con noi stessi, vivere male la nostra vita e quindi vivere male anche con gli altri. Insomma, una infelicità garantita. Se ho veramente deciso di “salvarmi”, posso provare ad iniziare da qua: cercare di capire a che punto sono. Ci sono dei sintomi, dei campanelli d’allarme, che mi possono far capire che devo urgentemente prendere dei provvedimenti. Il mio IO sta cercando di farsi ascoltare da me.

Fare il punto della situazione

Vediamo. Come ci sentiamo oggi? Mi sento improvvisamente apatico rispetto a cose che prima contavano, come il lavoro, gli amici, la vita in generale? Sto dicendo troppo spesso che non vale la pena vivere? Che sono stanco di tutto?  Che è inutile fare qualcosa perché tanto è tutto già “scritto e programmato”e non possiamo cambiare niente? O forse state cominciando a pensare di essere più stupidi di altri, che avete qualcosa di sbagliato, che non concluderete mai niente di buono nella vita? Vi sentite in gabbia, frustrati? Continuate a dire :”Vorrei, ma non posso“? Ebbene, se queste domande vi vengono in mente molto spesso, se questi sono i sentimenti che vi accompagnano da un po’, sappiate che questi sono i segnali che dovete urgentemente fare qualcosa e cambiare rotta. Vero. Magari tutte queste domande vi vengono in mente solo perché siete in una fase negativa che poi passerà o perché siete particolarmente stanchi e quindi non è niente di preoccupante. (Ma comunque è bene fare qualcosa e reagire: riposare, staccare la spina o semplicemente avere la consapevolezza che è meglio attendere con pazienza che il cattivo tempo passi). Ma se vi rendete conto che questo stato deriva da altri, se questo stato mentale e questa infelicità- perché si tratta di infelicità-  proviene dal vostro relazionarvi con altri e vi sentite da loro condizionati, dovete decidere di prendere, o riprendere in mano il controllo della vostra testa.

Facciamo un po’ di pulizia

Per cambiare rotta bisogna troncare con gli atteggiamenti che abbiamo avuto fin qua. Dobbiamo prendere consapevolezza di quello che ci disturba e ci far star male e avere il coraggio di cambiare strada. Non illudetevi che sia semplice come schioccare le dita. Questa cosa richiede, almeno per un bel pezzo, un po’ di allenamento e self control. Ma vi assicuro che se perseverate e non rinunciate, alla fine il “nuovo io” comincerà a vedere la luce.  Cominciamo quindi con il rinunciare al “vecchio io” . Quindi, pulizia! Immaginiamo la nostra mente come una lavagna e immaginiamo di cancellare tutto quello che vi è scritto.  Siamo pronti a far spazio al nuovo? Voglio farla finita con le aspettative degli altri, le opinioni degli altri, i condizionamenti, le preoccupazioni di non riuscire a farcela e di deludere chi ci sta intorno?  Perfetto, è arrivato il momento della frase “magica”.

Non me ne importa niente!

Eccola la frase magica. Ripetiamocela più e più volte al giorno! “Non me ne importa niente!”.  Tizio mi ha criticato? Non me ne importa! Mio fratello è rimasto deluso perché non ho fatto quella cosa che non volevo fare? Non me ne importa! Quella cosa che dovevo fare non è venuta bene come mi aspettavo? Pazienza, domani andrà meglio. Prendiamo consapevolezza di una cosa: chi ci vuol bene veramente non ci volterà le spalle perché abbiamo deciso di essere noi stessi. Se ci vogliono bene sul serio, capiranno che per noi è importante e ci resteranno vicini, ci incoraggeranno a continuare. Spesso le nostre persone di riferimento non si rendono nemmeno conto che facciamo cose controvoglia. Se sapessero che ci costano tanto e che non sono quelle che vogliamo fare, probabilmente nemmeno ce le chiederebbero! E prendiamo consapevolezza che imparare a pensare con più leggerezza, senza preoccuparci continuamente, ci farà stare meglio. Ci godremo di più la vita, con meno ansia e stress!

Rafforzare il nostro Io

Spesso pensiamo al nostro corpo come una “macchina” da allenare e tenere in esercizio. Ma non pensiamo nello stesso modo alla nostra mente e al nostro spirito. Invece possiamo agire anche là allo stesso modo, fare degli esercizi per… fortificarci. E’ l’unico modo per riuscire a superare le esperienze negative o per avere una piena consapevolezza di quello che sappiamo fare e quello che non sappiamo fare. Siamo animali sociali, la nostra vita sarà sempre legata a quella degli altri e ormai siamo tutti personaggi ‘pubblici’ (pensate ai social  network, Facebook, Twitter, Instagram ecc). Per cui o impariamo a convivere con l’opinione e il giudizio degli altri senza farci rovinare la giornata dai loro commenti o peggio farci schiacciare dalla loro volontà, oppure dovremo rassegnarci a non essere noi stessi. Per cui, l’unico modo di trovare un equilibrio e riuscire a continuare a dire che “non ce ne importa niente!” è quella di avere piena consapevolezza di sé.

Conosci chi sei?

A volte il motivo per il quale i giudizi e le aspettative degli altri ci turbano così tanto è che non siamo realmente consapevoli della nostra reale identità.  Qual è l’opinione che abbiamo di noi stessi? Abbiamo coscienza dei nostri meriti e dei nostri difetti? Se la nostra autostima traballa o peggio, non esiste, è facile farsi condizionare dagli altri o da ciò che accade intorno a noi. Riuscire a vedere le cose con lucidità è il solo modo per restare obiettivi. Se ci rendiamo conto che il nostro problema è l’insicurezza, possiamo lavorare su questo fronte.

  • Non guardiamoci attraverso gli occhi degli altri, ma attraverso i nostri. Dobbiamo far emergere le nostre qualità, i nostri talenti. Iniziamo con il fare qualcosa di gratificante per noi stessi: imparare una lingua straniera, viaggiare, fare qualcosa che non abbiamo mai sperimentato. Mettiamoci alla prova. Facciamo volontariato, magari. Prendiamo consapevolezza di ciò che sappiamo fare, costruiamo la nostra identità.
  • Inseguiamo il nostro benessere.  Se quando facciamo quella cosa ci sentiamo bene e in pace con noi stessi, se ci sentiamo gratificati, più forti e sicuri, perché rinunciare? Solo perché gli altri non sono d’accordo? Non ottenere il consenso altrui non per forrza significa che stiamo sbagliando. La nostra felicità è la spia che stiamo facendo bene. Gli altri criticano? E chi se ne importa! Iniziate a frequentare le persone che condividono i vostri interessi piuttosto. Sentirsi sostenuti non potrà farvi che del bene.
  • Impariamo ad accettare le critiche. Iniziamo a considerare normale il fatto che gli altri abbiano delle opinioni e che le vogliano esprimere anche sul nostro operato. Anche noi ne esprimiamo di continuo sugli altri. Purtroppo non potremo mai evitare questa cosa quindi è meglio adeguarci. Impariamo però non farci condizionare. Un’opinione è solo un’opinione e c’è gente che parla solo per sentire il suono della sua voce. La nostra giornata non cambierà solo perché qualcuno non è d’accordo sul nostro modo di agire. E poi, come ho già detto, a volte la critica può essere costruttiva. Riflettiamoci su, ma con obiettività. E poi, ok, a quella persona non piacciamo. Ma possiamo vivere lo stesso, giusto?

Pensieri che aiutano

Quello che dovremmo sempre tener presente è che non possiamo piacere a tutti e non possiamo soddisfare tutti. Premesso questo, dovremmo già essere in pace con noi stessi. Spesso le persone che si sentono giudicate dagli altri si sentono al centro dell’attenzione. E’ come se entrassero in una stanza piena di gente e si sentissero tutti gli occhi puntati addosso. Se siete tra questi, guardate meglio. Nessuno è così importante da essere il centro dell’universo (e a volte, diciamo la verità, ci piacerebbe). Per cui, il commento e il giudizio di una persona non è il giudizio di tutto il mondo.

Inoltre, da chi arriva il commento? Da un amico, da un conoscente o da un estraneo?

Se arriva da un estraneo, allora scatta immediatamente la frase magica: ma chi se ne importa! Questa persona non sa niente di noi, perché ci deve turbare ciò che dice?

E’ un semplice conoscente? D’accordo, ci dà fastidio che giudichi quello che abbiamo fatto o detto, ma magari non ci conoscer così bene da essere obiettivo.  E quindi la sua opinione non può essere rilevante tanto da condizionarci.

Chi ci critica è una persona di famiglia, un caro amico? In questo caso dovremmo esaminare un attimo la questione e capire se realmente abbiamo fatto una cosa sbagliata. Ma se è veramente quello che volevamo fare, abbiamo la possibilità di spiegare loro il perché lo abbiamo fatto. Possiamo scambiare delle idee invece di stare zitti e subire. E poi, anche il nostro più caro amico può dire qualcosa di sbagliato. Magari ha avuto una brutta giornata e ha detto qualcosa che ci ferisce, ma non intendeva farlo. Ma certamente non ha senso starci a pensare su tutto il giorno. Possiamo reagire, chiedere spiegazioni, chiarire la situazione.

Un altro consiglio: tenersi alla larga dalle persone negative. Quelle non fanno altro che criticare anche quello che non conoscono, spesso inventano e mentono e trovano difetti a chiunque. Non vale proprio la pena star male per le opinioni di queste persone. Quindi: alla larga! Vogliamo poi parlare delle persone maleducate? O di quelle che fanno gaffes appena aprono bocca? La gente che abbiamo intorno è varia. Prima di farci rovinare la giornata da ciò che gli altri pensano di noi o ciò che ci dicono, cerchiamo di capire prima con chi abbiamo a che fare!

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi godo la vita in ogni sua forma.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).