Come fare un’ intervista

L’intervista è un dialogo tra un intervistatore e un intervistato. Quest’ultimo può essere un personaggio di spicco o semplicemente una persona in possesso di informazioni utili all’intervistatore per vari scopi.

L’intervista è simile ad un articolo giornalistico, dal quale però si distacca in quanto, oltre ad articolarsi in domande e risposte, può essere divulgata attraverso vari mezzi di comunicazione, giornale, radio, televisione o internet.
L’intervista è uno strumento di comunicazione che mette in gioco non solo l’abilità del giornalista, ma anche la sua professionalità, in quanto egli è responsabile di riportare i contenuti in modo corretto, senza mai alterare il significato di quando dichiarato dall’intervistato.
Un’intervista di qualità dovrebbe essere originale e offrire spunti interessanti, senza cadere nel banale o noioso.
In linea di massima, si possono suddividere le interviste in due macro categorie: quelle tematiche, che cercano di approfondire un tema attraverso le risposte dell’intervistato, e quelle personali che, mirano a far conoscere il protagonista ai lettori.

Non tutti i giornalisti sono bravi intervistatori

L’intervista rappresenta una delle fondamentali attività di giornalismo. Se da un alto alcuni giornalisti hanno capacità innate di intervistatori, altri si sentono a disagio nel porre domande ad altre persone, con il risultato di interviste poco riuscite.
Le competenze di base per diventare un buon intervistatore possono comunque essere imparate, a partire da alcuni consigli per realizzare una buona intervista.

L’attrezzatura

Il classico taccuino e una penna sono facili da usare, e rappresentano la più classica delle attrezzature per condurre un’intervista; i registratori consentono invece di non perdere nemmeno una parola detta dall’intervistato, ed è pertanto lo strumento più diffuso tra gli intervistatori.
Molti giornalisti alle prime armi si lamentano di non riuscire mai a riportare tutto ciò che una fonte ha detto in un’intervista, in quanto incapaci di scrivere abbastanza velocemente per ottenere le citazioni esattamente come dette. In realtà non è necessario riportare virgola per virgola tutto quanto detto, anche perché, in fase di rielaborazione, quasi mai si utilizza interamente tutto il materiale dell’intervista.

Intervista diretta e indiretta

L’intervista diretta è quella che prevede la tipica alternanza di domanda e risposta, mentre quella indiretta è quella che riporta le parole dell’intervistato, inframmezzate dalla cronaca del giornalista.
Se da un lato la tecnica diretta è più immediata, quella indiretta lascia più spazio alle considerazioni del giornalista.

Tipologie di intervista

  • - Intervista televisiva. L’intervista televisiva altro non è che un incontro faccia a faccia tra l’intervistatore e l’intervistato, caratterizzata da un impatto maggiore, in virtù dell’immagine. L’intervistato può essere un personaggio noto o una persona qualunque che è stata protagonista o testimone di un fatto rilevante.
    Dal momento che l’intervista televisiva è limitata nel tempo, risulta meno profonda di quella scritta.
    Attualmente questo tipo di intervista è diventato protagonista di molti talk-show, in cui il conduttore dialoga con uno o più ospiti, in un misto di informazione ed intrattenimento che tende a voler compiacere il pubblico.
  • Intervista giornalistica. A differenza di altri mezzi di comunicazione come radio e tv, il giornale offre maggiori opportunità di riflessione e la possibilità di scegliere le informazioni in base ai propri interessi, in virtù del fatto che si tratta di un testo scritto. L’intervista giornalistica può trattare tematiche politiche, culturali, sportive, o relative a fatti di cronaca. Inoltre può prevedere la classica alternanza di domanda e risposta oppure può assumere la forma di un articolo che riporta tra virgolette le parole del personaggio intervistato.
  • Intervista telefonica. L’intervista telefonica si rivela utile quando viene meno la possibilità di incontrare direttamente la persona da intervistare. Al termine dell’intervista, il giornalista rielabora le risposte e ne fa un articolo. L’intervista telefonica offre meno informazioni di un’intervista dal vivo, ma ha il vantaggio di creare meno imbarazzo nell’intervistato, con il risultato di un discorso più fluido.

  • Intervista radiofonica. Dal momento che viene a mancare l’immagine, l’intervista radiofonica risulta più intima e in qualche modo più autentica, priva dei limiti temporali imposti dai programmi televisivi. Anche in questo caso le tecniche sono le stesse (alternanza domanda/risposta), con il vantaggio che l’intervistato tende a parlare con maggiore libertà e sincerità. La regola principale è però quella di non sovrapporre mai le voci, per evitare confusione.

Chi intervistare

Il primo passo nel realizzare un’intervista è naturalmente scelta dell’intervistato: può essere un personaggio noto, un testimone di un fatto di cronaca o un esperto di una qualsiasi materia.
Indipendentemente da chi sia l’interlocutore, l’intervistatore dovrebbe sempre documentarsi sulla persona da intervistare e sulle vicende di cui è stato protagonista o testimone. In questo modo potrà porre le giuste domande che aiuteranno a sapere qualcosa in più sul tema trattato.

Cosa chiedere

Una buona intervista si compone di domande precise, che non danno spazio a risposte troppo generiche e che tutti quegli aspetti che permettano di ottenere il maggior numero di informazioni possibili su quel determinato argomento.
Generalmente l’intervista si apre con domande semplici per mettere l’intervistato a proprio agio, per poi passare a domande più complesse, che costituiranno il nucleo dell’intervista.
Nonostante si sia preparata una scaletta con le varie domande, occorre tenere presente che essa è puramente orientativa, in quanto ogni domanda è conseguenza di una risposta precedente. Un giornalista esperto dovrebbe saper prevedere le risposte, eventualmente glissando in caso di reticenza nell’intervistato.
La possibilità di formulare domande “aperte” è molto importante . Una domanda aperta (ad esempio: “Cosa pensi dei candidati alle prossime elezioni?”) è progettata per favorire risposte articolate, coinvolgendo spesso le conoscenze del soggetto intervistato. Al contrario, le domande di tipo “chiuso” (ad esempio: “Chi voterai alle prossime elezioni?”) favoriscono una risposta più breve.

Preparare le domande

Scrivere le domande per un’intervista richiede impegno e, al tempo stesso, rappresenta l’attività principale per un intervistatore: una scaletta ben preparata e interessante è la vera chiave per un’intervista di successo. Al contrario, sottovalutarla, significa rischiare di creare contenuti poco interessante per i lettori. Uno degli aspetti da tenere in considerazione è che, se da un lato è vero che il protagonista su cui costruire le domande è l’intervistato, dall’altro occorre sempre tenere a mente che l’intervista nasce per soddisfare le esigenze dei lettori: ecco perché è fondamentale immedesimarsi con essi, pensando a fare quelle domande che potrebbero sorgere spontanee a molte persone, un’operazione che consente di costruire interviste più stimolanti e coinvolgenti, ottenendo un parere positivo da parte di chi legge..

  • Raccolta delle informazioni. Si tratta del primo passo da intraprendere, una fase in cui è necessario essere attenti e scrupolosi per non tralasciare alcun dettaglio. Se si desidera realizzare un’intervista interessante e originale, toccando punti mai toccati prima, occorre studiare con attenzione l’intervistato e l’argomento da trattare, cercando di reperire altre interviste simili per evitare di formulare le stesse domande.
  • Creare un percorso. Per realizzare un’intervista stimolante, occorre considerare le singole domande come un percorso, caratterizzato da una serie di passaggi consequenziali che rendono il tema trattato più chiaro e comprensibile.
  • Domande dirette. Se si opta per domande troppo vaghe e generiche, l’intervista potrebbe risentirne in termini di coinvolgimento. Sebbene le domande dovrebbero sempre lasciare un margine di libertà nella risposta, esse andrebbero comunque impostate in modo tale da circoscrivere le informazioni richieste. Anziché generare risposte troppo dispersive, sarebbe meglio aumentare il numero di domande.
  •  Vietato strafare. Una buona intervista dovrebbe puntare al cuore del problema ed indagarlo in modo approfondito e dettagliato, tuttalpiù introducendo l’argomento anteponendo all’intervista una breve presentazione.

Lo stile

A secondo del tipo di intervista, si può optare per un approccio diverso. È importante trovare il giusto approccio a seconda della natura del colloquio. Ad esempio, nel caso della classica intervista in cui si pongono delle domande ai passanti, l’approccio deve essere conversazionale e alla mano, mentre un tono professionale sarà richiesto quando si intervistano persone abituate a trattare con i giornalisti.

La fase post intervista

Al termine del colloquio, allontanare il bloc-notes o spegnere il registratore e optare per una chiacchierata informale: in questo modo, oltre a dimostrarsi educati e lasciare una buona impressione, l’intervistato potrebbe lasciarsi andare a ulteriori confidenze.
Nel caso ci si sia persi una domanda dell’intervista, richiamare il soggetto intervistato in un secondo tempo, per ottenere la risposta.

Rielaborazione

La maggior parte degli intervistatori registra l’intervista, in modo da poterla rielaborare con calma, eventualmente selezionando le domande e le risposte più interessanti ed eliminando quelle inutili o di scarso interesse.
Naturalmente i linguaggio viene talvolta rivisto, soprattutto nel caso fosse scorretto nel corso dell’intervista, in modo tale da renderlo comprensibile ad un pubblico vario.

Ulteriori consigli

  • Per rendere l’intervista più piacevole, è consigliabile inframmezzare le domande con qualche aneddoto, in modo da divertire l’ascoltatore e rilassare l’intervistato.
  • Mai andare impreparati ad un’intervista, al contrario prepararsi adeguatamente sulle informazioni di base, il contesto e le prospettive del tema in questione. Anche un motore di ricerca come Google può essere un buon punto di partenza per le proprie ricerche, a patto di analizzare con attenzione i risultati ottenuti e possibilmente verificare le informazioni.
  • Il tono di voce può influenzare la risposta: a domande divertenti seguiranno quasi sicuramente risposte divertenti, a domande stimolanti corrisponderanno risposte ispirate.
  • Stabilire un rapporto con l’intervistato, evitando che questi inizi a divagare su argomenti che non sono di alcuna utilità ai fini dell’intervista.
  • Lasciarsi guidare dalla curiosità, cercando di scoprire tutto ciò che si desidera sapere sulla persona intervistata.
  • Evitare i luoghi comuni, cercando di formulare le domande in maniera originale, in modo da provocare risposte più accattivanti.
  • Evitare di ottenere risposte monosillabiche, utilizzando il più possibile le domande aperte, che stimolano l’intervistato ad esporre in modo articolato sull’argomento.
  • Optare per un abbigliamento adeguato. Il proprio aspetto influenzerà il modo in cui l’intervistato risponderà.
  • Sorridere, mantenere il contatto visivo e sedere in posizione eretta.
  • Evitare di far sembrare che la propria non sia altro che l’ennesima intervista in cui si riciclano sempre le stesse domande.
  • Essere onesti. Mentire o omettere informazioni importanti non solo è immorale, ma potrebbe danneggiare la propria carriera a lungo termine.
  • Mai esprimere giudizi personali sull’intervistato o su quanto raccontato in sede di colloquio.
  • Non interrompere l’intervistato in modo brusco. Se si interrompe bisogna farlo per qualche motivo valido, come per esempio chiedere maggiori dettagli su quello di cui sta parlando oppure per chiedergli di spiegare meglio qualcosa.
  • Fare domande appropriate, seguendo il filo del discorso: ogni connessione che si formerà tra le varie domande contribuirà alla solidità dell’articolo.
  • Esporre le domande in modo chiaro e sintetico, e lasciare che la persona parli senza più intervenire.
  • Mostrare empatia, specialmente nel caso si tocchino argomenti sensibili, eventualmente chiedendo il permesso prima di fare domande impegnative o imbarazzanti.
  • Evitare di parlare di se’ stessi o di aggiungere le proprie opinioni. Al pubblico non interessano le opinioni dell’intervistato.
  • Il mestiere dell’intervistatore è strettamente associato con la psicologia: ecco perché è importante che l’intervista permetta di indagare a fondo nel pensiero dell’intervistato.
  • Cercare di raccogliere aneddoti, momenti di vita legati a situazioni o persone collegate al tema di cui si sta parlando. Questo materiale aggiuntivo serve a rendere l’intervista più brillante e interessante.
  • Prima di chiudere l’intervista e congedare l’intervistato, fare un breve controllo delle risposte. Spesso tale fase viene ignorata, mentre è molto importante per verificare di aver seguito correttamente la propria scaletta.
Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).