Quale estintore comprare

Nei luoghi pubblici, come scuole e centri commerciali, e sui posti di lavoro gli estintori sono obbligatori per legge, ma questo oggetto può essere utile in tantissime altre situazioni, come in auto o fra le mura domestiche per impedire che una piccola fiamma si propaghi creando incendi di grande portata. Tuttavia, almeno in Italia, sono davvero poche le persone che hanno un estintore in casa o in macchina. E, ad essere sinceri, nonostante si tratti di una “presenza fissa” in molti luoghi, spesso gli passiamo accanto senza nemmeno farci caso e non sappiamo di preciso com’è fatto un estintore e come si utilizza. Anche se all’apparenza gli estintori ci sembrano tutti uguali, in realtà esistono tanti modelli diversi e in questa piccola guida voglio illustrarvi quali sono e per quali tipi di incendi sono più adatti.

Come nasce un incendio

Prima di parlare di estintori però è importante conoscere alcune nozioni di base sul fuoco, per comprendere quali sono gli elementi che stanno alla base della combustione e come comportarsi anche nel caso in cui non si avesse a disposizione un estintore. Chi è abituato ad accendere il fuoco in campeggio o per fare semplicemente una grigliata sulla terrazza di casa, saprà che per accendere il fuoco sono necessari tre elementi: combustibile, ossigeno e calore. Il combustibile è ciò che alimenta il fuoco, ovvero ciò che brucia: in campeggio può essere la legna, nel barbecue la carbonella, in casa il gas. L’ossigeno è indispensabile affinché la fiamma resti viva e si alimenti, per questo se buttiamo della sabbia o una coperta sul fuoco esso si spegne. Ovviamente combustibile o ossigeno non bastano per accendere un fuoco, altrimenti se esponessimo un pezzo di legna all’aria questo prenderebbe fuoco automaticamente. Il terzo elemento indispensabile è la fonte di calore, che può essere un fiammifero o un accendino, il fornello di casa, una stufa, ecc.

Questo è per farvi comprendere che eliminando uno di questi tre elementi il fuoco si spegne, quindi se dovesse capitarvi una piccola emergenza a casa e non aveste a disposizione l’estintore potrete utilizzare altri metodi come l’acqua, una coperta antifiamma, ecc. facendo in modo che la fiamma non abbia più ossigeno o calore.

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Come si compone l’estintore

L’estintore è formato principalmente da 3 parti:

  • Serbatoio: la parte che contiene l’estinguente e/o il propellente;
  • Valvola: per intercettare e regolare il flusso dell’estinguente;
  • Manichetta: tubo flessibile per indirizzare il flusso dell’estinguente (non è sempre presente, può mancare negli estintori più piccoli).

Per essere considerati a norma di legge gli estintori devono inoltre presentare una dichiarazione di conformità del produttore, il manuale con le istruzioni per l’utilizzo e la manutenzione e altre schede informative sul tipo di agente estinguente contenuto.

Per capire quale estintore acquistare è importante capire quale tipo di incendio si può sviluppare in un determinato edificio o area; su ogni estintore troverete infatti indicate le classi dei fuochi che è in grado di estinguere, che si dividono in:

  • Fuochi di classe A. Sono quei fuochi che si originano da combustibili solidi (eccetto i metalli), tra cui ad esempio il legno, la carta, la gomma, i materiali tessili, ecc.
  • Fuochi di classe B. Sono quei fuochi che si originano da combustibili liquidi e da solidi liquefabili, come alcol, benzine, solventi, oli minerali, ecc.
  • Fuochi di classe C. Sono quei fuochi che si originano dai gas, tra cui metano, idrogeno, butano, propilene, ecc.
  • Fuochi di classe D. Sono quei fuochi che si originano dai metalli, come potassio, zinco, titanio, magnesio, ecc.
  • Fuochi di classe F. Sono quei fuochi che si originano da oli e grassi vegetali o animali, ovvero il genere di fuochi che si originano nelle cucine o comunque negli apparecchi di cottura.

C’è poi una classe E che indica la possibilità di utilizzare l’estintore su apparecchiature elettriche in tensione, quali, interruttori, quadri elettrici, ecc. Accanto ad ogni classe di fuoco è indicato un numero che indica la capacità estinguente dell’estintore, quindi più è alto il numero maggiore sarà la capacità di spegnere il fuoco.

Oltre al tipo di incendio che sono in grado di spegnere, gli estintori si suddividono per:

  • l’ agente estinguente contenuto;
  • la quantità di estinguente contenuto;
  • il propellente contenuto, che a volte coincide con l’agente estinguente.

Tipologie di estintori

I vari modelli di estintori presenti in commercio si differenziano in base all’agente estinguente contenuto all’interno, ovvero alla sostanza in grado di spegnere il fuoco. I principali tipi di estintori sono quindi:

  • a polvere. Le polveri possono essere costituite principalmente da bicarbonato di potassio o bicarbonato di sodio, solfato di ammonio e fosfato monoammonico e sono in grado di soffocare il fuoco e di inibire chimicamente la combustione. È il tipo di estintore più utilizzato per la sua versatilità: è efficace infatti contro i fuochi di tipo A,B,C  ed è utile anche contro quelli causati da apparecchiature elettriche (quindi sono i più adatti in casa!);
  • ad acqua pressurizzata. In questo caso l’agente estinguente è l’acqua che non solo raffredda il combustibile, ma con il calore vaporizza soffocando il fuoco. Questo estintore è l’ideale negli incendi di tipo A, ovvero se il materiale in fiamme è carta, legna, plastica, tessuti, ecc., ma non può essere utilizzato sui liquidi infiammabili, poiché non farebbe che alimentare ulteriormente il fuoco, e su apparecchiature e impianti sotto tensione;
  • a schiuma. Sono l’ideale contro i fuochi di classe A e B, quindi contro combustibili solidi e liquidi infiammabili. Nel momento in cui si spruzza la schiuma sulla fiamma si crea uno strato impermeabile che impedisce il contatto con l’ossigeno e quindi soffoca il fuoco. Fate attenzione a non usare la schiuma vicino a fonti di elettricità, perché generalmente  contiene anche una parte di acqua;
  • ad anidride carbonica. L’anidride carbonica si presenta all’interno dell’estintore allo stato liquido, ma poi con la depressurizzazione fuoriesce dall’estintore allo stato gassoso espandendosi e diminuendo rapidamente la temperatura: per questo l’erogatore è dotato di un sistema che protegge da ustioni da freddo. Questo modello di estintori si basa sulla sostituzione dell’ossigeno con l’anidride carbonica, la quale soffoca il fuoco e raffredda il combustibile senza lasciare alcun residuo, quindi sono l’ideale in caso di attrezzature e apparecchi di valore o delicati. Possono essere utilizzati in ogni tipo di incendio eccetto quelli provocati dai gas, ma negli ambienti chiusi è necessario fare attenzione al rischio di asfissia, perciò una volta che il fuoco si sarà estinto, uscite immediatamente all’aperto e poi areate bene il locale prima di rientrarvi. Essendo un gas, l’anidride carbonica non è molto efficace all’aperto o in luoghi ventilati;
  • a idrocarburi alogenati (estintori ad halon).  Utilizzabile in incendi di classe A,B e C questo tipo di estintore sta pian piano scomparendo, perché ritenuto dannoso per l’ambiente.

Gli estintori si classificano anche in base al peso dell’agente estinguente contenuto, che si misura in kg. Per gli estintori portatili il peso massimo è di 18 kg, oltre ai quali l’estintore viene definito carrellato, poiché dotato di ruote per essere spinto o trainato. Ovviamente il peso dell’agente estinguente influisce sulla durata dell’estintore e le norme stabiliscono una durata minima per ogni tipo di estintore, che di solito è di pochi secondi. Gli estintori carrellati si classificano anche in base al tempo impiegato per spegnere le varie classi di fuoco.

Tipologia del propellente contenuto

Il propellente non è altro che un gas compresso che permette all’agente estinguente di fuoriuscire ad alta velocità. Tra i gas utilizzati ci sono azoto e anidride carbonica, ma a volte può essere utilizzata anche l’aria. Se il propellente è ad esempio l’anidride carbonica, questa viene contenuta in una bombola interna separata ed entra in contatto con l’agente estinguente solo al momento dell’utilizzo, mentre nel caso di aria e azoto questi vengono posizionati a contatto diretto con l’agente estinguente. Negli estintori ad anidride carbonica invece non è necessario alcun tipo di propellente.

La manutenzione

Visto che contengono dei gas compressi gli estintori vanno sottoposti a dei controlli periodici (ogni 6 mesi) nella sede in cui è custodito l’estintore da parte di personale specializzato che deve verificarne le condizioni e il funzionamento.

È obbligatorio poi eseguire periodicamente (la frequenza dipende dal tipo di estintore) la revisione e il collaudo dell’estintore, con la quale viene fatto un controllo più approfondito sulle varie parti che compongono l’estintore e  del serbatoio ed è prevista la sostituzione dell’estinguente.

La legge stabilisce anche un obbligo di sorveglianza interno all’azienda da parte di uno o più dipendenti prestabiliti e addestrati, i quali devono semplicemente fare un periodico controllo visivo dell’estintore per verificarne l’integrità e accessibilità.

Come utilizzare l’estintore

L’estintore deve essere custodito in un luogo visibile e facilmente accessibile a tutti in caso di emergenza. In caso di incendio bisogna innanzitutto togliere la spina di sicurezza e poi premere a fondo la leva per erogare l’estinguente; dovete evitare di posizionarvi controvento e cercare di stare a qualche metro dal fuoco per poi piano piano ridurre la distanza. Il getto deve essere diretto verso la base delle fiamme in maniera uniforme e se possibile, per ridurre lo spreco, usatelo a intermittenza. L’estintore va ricaricato dopo ogni utilizzo, anche se non è stato consumato tutto l’estinguente.

Ovviamente non vale la pena rischiare la vita nel tentativo di domare il fuoco, perciò se vi accorgete che la situazione vi sta sfuggendo di mano, cercate una via di uscita e chiamate i vigili del fuoco. E non perdete tempo a recuperare gli oggetti personali, in questi casi anche pochi secondi possono essere preziosi per salvarsi la vita, quindi uscite dall’edificio il prima possibile.

A volte più che le fiamme ciò che uccide prima è il fumo: se riuscite copritevi la bocca con un fazzolettino bagnato e cercate di camminare il più possibile vicini al pavimento dove l’aria è più pulita poiché il fumo tende ad andare verso l’alto. Se uscite da una stanza o da un luogo chiuso chiudete la porta dietro di voi per ridurre il passaggio d’aria e quindi diminuire l’alimentazione al fuoco.

Oltre all’estintore uno strumento molto utile è la coperta antifiamma che permette non solo di spegnere i piccoli focolai che possono svilupparsi in casa, ad esempio mentre si sta cucinando, ma anche di salvare la vita di una persona qualora i suoi vestiti prendessero fuoco. In questo caso vi basterà buttare la coperta sul fuoco o avvolgerla attorno alla persona; poi fate buttare la persona in terra e fatela rotolare così il fuoco si spegnerà più in fretta. Quando i vestiti prendono fuoco bisogna inoltre evitare di correre, altrimenti la fiamma si alimenta e si propaga più in fretta.

L’importanza della prevenzione

Per proteggersi dagli incendi la prevenzione è la prima arma da usare ed è importante adottare alcune precauzioni per evitare che si verifichino gli incendi. In questo caso i consigli sono semplici e direi quasi banali, ma a volte gli incendi si originano  proprio a causa di disattenzioni. Quando cucinate cercate di tenere sempre sotto controllo i fornelli e spegnete sempre le stufette e il gas prima di uscire di casa. Sostituite i cavi elettrici danneggiati e in casa non lasciate mai accendini o fiammiferi in un luogo facilmente accessibile ai bambini.

Coperta del fuoco

L'ideale per la sicurezza di casa, ma anche dell'ufficio, utile per spegnere i piccoli focolai. Semplice da usare poiché basta aprirla e buttarla sul fuoco, è consigliata per la cucina o dove ci sono molte apparecchiature elettroniche ed è preferibile tenerla a portata di mano per intervenire con prontezza.

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Accessori indispensabili per l’ufficio e qualsiasi altro luogo di lavoro, i cartelli segnaletici per gli estintori sono obbligatori per ogni attività commerciale e industriale che espone estintori portatili. I cartelli segnaletici sono un valido strumento in caso di emergenza in quanto facilitano la localizzazione degli estintori rendendo più rapide le operazioni antincendio. I tre cartelli inclusi in questo prodotto presentano il classico design rosso, la scritta “Estintore N°” e hanno le dimensioni standard 30x20cm.

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).