Come diventare un leader

La parola leadership deriva dal verbo inglese “to lead”, ossia significa guidare, condurre. Possedere la leadership significa saper guidare un gruppo di persone e condurle al raggiungimento di determinati obiettivi. Un leader è colui che non ha dubbi sugli obiettivi da raggiungere e lavora insieme ad altre persone per perseguirli. Quello di leadership, dunque, non è un concetto legato esclusivamente al ruolo della persona, ma anche all’essere, alla propria personalità, a ciò che si fa e come lo si fa.

Sapere che cos’è la leadership ed esercitarla sono tuttavia due cose ben diverse.

Il carattere è ciò che può fare la differenza fra colui si limita a conoscere le regole della leadership e colui che sa metterle in pratica nella vita di tutti i giorni. Sono le qualità personali a dare forza e vigore alle azioni di una persona, qualità come carisma, coraggio, passione, responsabilità e autodisciplina.
Tra le doti personali del leader devono comparire anche mobilità geografica, elasticità mentale, predisposizione ad accogliere le nuove tecnologie a servizi dell’impresa e capacità di creare empatia tra gli individui.

La figura del leader

Per raggiungere un obiettivo, a volte non basta avere determinate capacità e competenze. Occorre quella marcia in più che ha permesso a tanti uomini di successo di diventare ciò che sono diventati (basti pensare a figure carismatiche come Ghandi, Mandela, Bill Gates ecc.), in altre parole occorre imparare ad assumere quel giusto atteggiamento che, insieme alle proprie doti, permetta di arrivare dove ci siamo prefissati di arrivare: imparare a diventare un leader.
Limitare l’immagine del leader ad una persona ben vestita con una ventiquattrore in pelle e almeno due telefoni cellulari sarebbe decisamente riduttivo.
Leader è soprattutto una condizione interiore, quell’atteggiamento che permette di creare un ambiente costruttivo intorno a se’, infondendo fiducia ed entusiasmo e gettando le basi per una situazione costruttiva e produttiva.
Un esempio su tutti, Steve Jobs, che nonostante girasse in jeans e maglietta, è stato capace di affermarsi come un leader dalle straordinarie doti imprenditoriali, conosciuto e ammirato in tutto il mondo e ancora oggi uno dei rari esempi di lungimiranza: come egli stesso ha raccontato, le sconfitte e le strade apparentemente sbagliate non lo hanno mai demotivato e lo hanno spinto a guardare sempre oltre, fino a raggiungere quegli incredibili risultati cui tutto il mondo ha potuto testimoniare e beneficiare.
Le caratteristiche del vero leader includono: fiducia nelle proprie capacità, credibilità, buone doti psicologiche per comprendere gli altri, capacità di infondere entusiasmo, coerenza, determinazione, motivazione a perseguire gli obiettivi.
Se da un lato è vero che certe persone sono nate per essere leader e posseggono tutte le doti sopracitate, è pur vero che molto si può fare per diventare leader, cercando di mettere in pratica alcuni consigli che possono aiutare a vivere una vita personale e lavorativa ricca di soddisfazioni.

Non solo comandare

Impartire ordini è assai facile, ma è altrettanto facile che la propria autorità venga messa in discussione, se non si è in grado di affermarsi come leader anche agli occhi di chi ci circonda.
Ciò che contraddistingue un vero leader è la capacità di motivare gli altri, diventando un esempio da imitare.
A poco serve occupare posizioni di privilegio e responsabilità se non si gode del rispetto degli altri. Il mondo è pieno di manager e dirigenti che molte volte non riescono a realizzarsi come vorrebbero e vivono la leadership (o presunta tale) come un potere da esercitare ad ogni costo e come un mero mezzo per arricchire il proprio portafoglio.
Il vero leader non ama essere al centro di malumori o bersaglio di accuse da parte dei collaboratori, al contrario ama mantenere un’ottima comunicazione con il personale, da cui cerca di trarre quotidianamente nuovi stimoli a fare meglio.
Il leader sa che un ambiente di lavoro sereno è il presupposto fondamentale per il benessere dell’azienda e pertanto si impegna a far sì che vi sia armonia e spirito di collaborazione tra tutti i membri dello staff.

Non si finisce mai di imparare

Troppo spesso coloro che occupano posizione di comando tendono a sentirsi “arrivati” e rifiutano qualsiasi impegno mentale che esuli dai loro compiti.
Al contrario, i grandi leader sono curiosi e costantemente impegnati nell’apprendimento, sempre alla ricerca di nuove idee, mettendosi in gioco ogni giorno, per essere inoltre un esempio per i nuovi arrivati e uno stimolo a puntare sempre più in alto.
Un grosso ostacolo alla crescita personale e lavorativa è il limitarsi a ripetere le stesse azioni senza cercare nuove strade. Un vero leader sa riconoscere il successo, ma riconosce anche che vi sono sempre nuovi modi per fare le cose ancora meglio.
Eccellenti prestazioni nel lavoro sono una condizione necessaria, ma non sufficiente per affermare la propria leadership. La parola chiave deve essere sempre “crescita”. Non limitarsi dunque ad attendere che la propria azienda organizzi corsi formativi e seminari, al contrario attivarsi per cercare sempre nuove opportunità per imparare e crescere. Un vero leader è colui che vanta competenze talvolta anche al di fuori dal proprio ambito lavorativo, in quanto imparare cose nuove e apparentemente distanti dal proprio settore può essere utile per acquisire competenze da mettere in pratica nel proprio lavoro e nel perseguimento di un obiettivo.

Multiculturalismo

In un’economia sempre più globalizzata, nulla apre la mente come conoscere e rapportarsi ad altre culture, anche in campo lavorativo, questo perché una cultura diversa e lontana è sempre portatrice di valori ed idee diverse in grado di arricchirci e di avere uno sguardo a 360° sul mondo.
Molte aziende sono timorose nell’aprire le porte a collaboratori con background etnici e culturali differenti.
Il vero leader, nel momento in cui è chiamato a selezionare il personale, sa riconoscere il talento e le potenzialità del candidato indipendentemente dalla sua provenienza.

Un impegno su base quotidiana

Diventare leader significa impegnarsi quotidianamente nel perseguire i propri obiettivi, senza mai adagiarsi sulle situazioni o sulle gratifiche ricevute. La celebre frase “da un grande potere derivano grandi responsabilità” riassume perfettamente il concetto.
In un mondo sempre più complesso, portatore di sfide sempre maggiori, il leader è colui che risolve, non colui che complica, colui che si assume responsabilità, anziché distribuire colpe.
In molte realtà lavorative, sembra valere la regola “più sei, meno fai”, come a considerare la leadership alla stregua di un premio di cui godere passivamente. Al contrario il leader, proprio in virtù della posizione acquisita, dovrebbe dimostrare quotidianamente le ragioni per cui è arrivato ad occupare tale posizione, considerandola come un trampolino di lancio per puntare sempre più in alto.

L’importanza della comunicazione

Se le proprie idee e passioni rimangono incomprese, non si potrà mai diventare un grande leader.
Saper comunicare e saper capire le persone è una delle caratteristiche fondamentali della leadership. Sono molti i casi di persone con poco contenuto ma molta comunicativa che riescono ad avere più attenzione di chi ha contenuti, ma non è in grado di spiegarli agli altri.
Come disse Ghandi: “Penso che un tempo essere leader significasse avere muscoli forti, ora significa avere buone relazioni con le persone”.

Finire ciò che si è iniziato

Iniziare un percorso o un progetto è spesso facile, in quanto prevale l’entusiasmo e lo slancio tipici delle fasi iniziali. Il leader si distingue per il voler portare a termine tale percorso, indipendentemente dalle avversità che si possono presentare.

L’equilibrio

Un soggetto naturalmente portato all’equilibrio possiede già buona parte dei requisiti di un vero leader, in quanto solitamente dotato della capacità di rapportarsi con l’ambiente che lo circonda. In 9 casi su 10 una persona equilibrata è anche affidabile in quello che fa.

Essere fiduciosi

Per infondere fiducia negli altri, il primo passo è quello di essere fiduciosi. L’insicurezza viene trasmessa con estrema facilità ed è contagiosa. Ecco perché un vero leader è fiducioso e ottimista per natura, capace di infondere fiducia e ottimismo negli altri.

Mostrarsi sicuri e decisivi

Mostrarsi determinati non equivale ad imporsi e prevaricare sugli altri, al contrario implica il mostrarsi serenamente fermi in ciò che si crede, ma al tempo stesso disponibili ad ascoltare eventuali consigli e suggerimenti ed essendo disposti a cambiare idea se necessario.

Le scuole di leadership

Negli ultimi anni si è assistito ad un proliferare di scuole di motivazione e leadership che, a fronte di cospicue quote di partecipazione, promettono di fare di ognuno di noi un vero leader.
In realtà molte scuole adottano tecniche fuorvianti, mirate solo ad aumentare l’ego della persona e motivarla ad imporsi sugli altri, indipendentemente dalle circostanze, senza fare nulla per migliorare l’approccio mentale dell’individuo nei confronti della società che lo circonda: il risultato è un soggetto che si sente sovraccaricato di potere decisionale e si deve poi scontrare con una società nella quale non riesce a mettere in pratica quanto appreso sui banchi delle scuole di leadership.

Stili di leadership: autoritario vs democratico

Non tutti i leader sono uguali. Alcuni adottano uno stile prettamente autoritario, tendendo ad imporre sempre e comunque le proprie decisioni e la propria volontà, senza chiede il parere degli altri. In questi casi è però più difficile perseguire degli obiettivi comuni, in quanto viene a mancare quell’armonia di fondo tra collaboratori che è essenziale per percorrere insieme un cammino di successo.
Altri leader adottano uno stile decisamente più democratico, facendo in modo che l’interno team prenda parte al processo decisionale e si senta coinvolto in un progetto comune. In questa visione il leader fa in modo che gli obiettivi di ciascun individuo coincidano con quelli dell’azienda, in un approccio più funzionale e costruttivo che rende l’intero percorso più entusiasmante e coinvolgente.
Non è detto che il secondo stile sia sempre e comunque quello vincente: in alcuni casi potrebbe rivelarsi opportuno adottare il pugno di ferro. Ecco perché il vero leader dovrà essere in grado di adottare uno stile diverso a seconda della situazione: stile autoritario in presenza di un’ emergenza, là dove è necessario decidere rapidamente talvolta senza consultare gli altri, stile democratico quando invece il problema è più complesso e si ha più tempo a disposizione.

Ostacoli alla leadership

Nell’immensa sfera delle caratteristiche comportamentali dell’individuo vi sono atteggiamenti che fanno a pugni con la leadership e rappresentano un forte ostacolo all’affermazione personale. Ad esempio:

  • svogliatezza
  • Inibizione
  • Pessimismo cronico
  • Tendenza ad auto sminuirsi
  • Indecisione
  • Insofferenza

L’anti-leader è insomma colui che teme il futuro, si aspetta sempre il peggio dalla vita, è insicuro di natura e non è in grado di reagire positivamente alle avversità.
Anche l’insoddisfazione è un punto fortemente negativo nell’affermazione della leadership: l’insoddisfatto non riuscirebbe mai a dimostrarsi credibile e ad infondere fiducia nei propri collaboratori.
Paradossalmente è un ostacolo anche il voler imporre a tutti i costi la propria volontà. Essere un leader non significa semplicemente dare ordini. Il vero talento di un leader è quello di saper gestire al meglio il proprio team, valorizzando il singolo componente per perseguire un determinato obiettivo finale.

Essere a servizio degli altri

L’errore più comune è quello di credere che al leader sia tutto dovuto e che gli altri siano al suo servizio, quando in realtà dovrebbe essere esattamente il contrario.
Se da un lato è comprensibile chi sia è al vertice abbia dei privilegi come un ufficio più grande, una scrivania più grande ecc. dall’altro occorre tenere presente che il leader deve sempre e comunque fare gli interessi del sistema, non i suoi personali. Ecco un fattore chiave che determina il vero leader: l’obiettivo non deve mai essere il mero raggiungimento di obiettivi economici personali, quanto piuttosto la soddisfazione di creare qualcosa di costruttivo in una sfera sociale più grande. Chi è nella stanza dei bottoni deve saper sentire, interpretare, per poi guidare.

Uno sguardo oltre frontiera

Un requisito fondamentale del vero leader è la dimestichezza a rapportarsi con la realtà estera, che si acquisisce al meglio grazie ad esperienze di vita in diversi continenti, cui associare ovviamente un forte spirito imprenditoriale. Fare impresa al giorno d’oggi è diventato in molti casi sinonimo di guardare oltre frontiera, mirando ad un mercato globale ed imparando a pensare in grande.

Il segreto è nel gruppo

Nessuno diventa leader da solo. La strada verso il successo si compone di un’interazione quotidiana con la società che ci circonda e nella quale poter trovare quel canale giusto in cui affermarsi. Il successo è quasi sempre frutto di un lavoro di squadra, in cui ognuno dà il suo contributo e in cui il leader è colui che sa guidare gli altri verso il raggiungimento di un obiettivo.
Tra il leader ed i membri del team deve esserci un clima di apprezzamento reciproco: è ormai assodato come un approccio più partecipativo sia nettamente più efficace rispetto ad un approccio autoritario.
Il leader deve dunque promuovere uno stile di management partecipativo, coinvolgendo il team in ogni fase del processo decisionale.
Raramente un leader è solo, in quanto la sua iniziativa lo porta sempre ad interagire con gli altri. Il rovescio della medaglia può consistere nel fatto che il continuo confronto con gli altri porta talvolta ad un’ansia da prestazione nel tentare di non commettere mai errori o vivere situazioni in contrasto con la figura carismatica conquistata.

Le 7 parole chiave del vero leader:

  1. Lungimiranza. Il leader sa ciò che vuole e sa come ottenerlo. La sua visione del proprio futuro è così chiara che spinge gli altri a seguirla. Nessun obiettivo può essere perseguito se non si ha la capacità di guardare avanti e anticipare mentalmente una strada da percorrere.
  2. Disciplina. Senza disciplina non si può perseguire nessun obiettivo.
  3. Forza emotiva. Un vero leader non si scoraggia e anche nei momenti di difficoltà resta lucido e determinato.
  4. Esperienza. L’esperienza è una delle più grandi fonti di conoscenza, tale da insegnare a comportarsi nella maniera adeguata, facendo tesoro del proprio passato per migliorare il presente e il futuro.
  5. Rispetto. Un vero leader gode del rispetto di coloro che lo circondano ed è costantemente fonte di ispirazione.
  6. Competenza. Il leader sa come svolgere il proprio compito nel migliore dei modi, non solo in relazione agli obiettivi da perseguire, ma anche alla capacità di interagire con gli altri.
  7. Tempistica. Il vero leader non solo ha lo slancio necessario per fare le cose, ma capisce il momento più appropriato per farle.

Conoscere i propri punti di forza

Uno dei compiti del vero leader è quello di imparare a conoscere i propri punti di forza, per usarli nel perseguimento di un obiettivo. Conoscere i punti di forza del proprio carattere consente di selezionare l’ambiente di lavoro ideale e trovare la maniera migliore per interagire al meglio con i propri collaboratori. Un leader dotato di grande spirito di squadra darà ovviamente il meglio di sé nell’ambito di un team di persone anziché in ruoli più autonomi.
Spesso molte persone commettono l’errore di accettare posizioni lavorative in ambienti con valori ed ideali diversi o addirittura opposti ai propri. Con questi presupposti sarà quasi impossibile sviluppare una leadership.
Ecco perché è importante conoscere se’ stessi: solo così si potrà trovare quell’ambiente idoneo ad affermarsi come leader e a raggiungere importanti traguardi.

Selezionare le persone fidate

Il mondo del lavoro può essere una giungla in cui tutti tentano di prevaricare gli uni sugli altri, ostacolandosi a vicenda in una corsa sfrenata verso il successo a tutti i costi. Il vero leader sa che per ottenere migliori risultati deve poter contare sul supporto e sulla fiducia di altre persone e dovrebbe pertanto selezionare con accuratezza i propri collaboratori, facendo in modo di circondarsi sempre di individui che condividano i suoi stessi valori.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi godo la vita in ogni sua forma.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).